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La ricerca etnografica

4. La costruzione della base empirica

4.1 La scelta dei campioni: i giovani italoamericani e i molisan

La ricerca si compone di due campioni scelti in base alla provenienza di origine e alle generazioni. Il primo campione è composto dai giovani italoamericani di origine meridionale al fine di comprendere l'identità delle nuove generazioni. Sono stati intervistati 24 studenti (quindi, con un'età compresa tra i 18-25 anni) di discendenza meridionale di almeno un genitore. Ciò significa che all'interno di questo campione si hanno situazioni eterogenee: individui nati da entrambi i genitori di origine italiana, quindi, di discendenza completamente italiana e individui nati da un genitore di provenienza italiana e l'altro di diversa origine (in questo caso, si parla di generazione mista, per esempio, italiana-irlandese, italiana-russa, italiana-spagnola); inoltre, gli studenti intervistati si collocano tra la prima e la quarta generazione e, in alcuni casi, arrivano anche alla quinta generazione. Ma, bisogna precisare che la maggior parte dei soggetti sono di terza generazione. In questo campione, dunque, confluiscono appartenenze culturali differenti come pure generazioni diverse.

Il secondo campione, invece, è costituito dai molisani per analizzare l'identità tra le generazioni, quindi, capire come questa si trasformi in relazione alla prima, alla seconda e alla terza generazione. Convenzionalmente, le generazioni si contano a partire dalle persone che emigrano, che rappresentano la prima generazione, mentre i loro figli la seconda, i nipoti nella terza e così via. Sono stati intervistati 16 soggetti molisani, di cui 8 di prima generazione, 7 di seconda e 1 di terza (ma, bisogna aggiungere altri 3 studenti che sono già inclusi nel campione dei giovani italoamericani). Complessivamente,

quindi, sono state realizzate 40 interviste.

In linea generale, la ricerca analizza l'identità italoamericana, con particolare attenzione ai giovani, alla visione del mondo connotativa di questo gruppo composito, eterogeneo e, per certi aspetti, molto distante da quello dei propri genitori e, ancora di più, da quello dei propri nonni e discendenti italiani. Pertanto, si ritiene che il campione selezionato sia rappresentativo della realtà italoamericana newyorkese, in continua evoluzione, frammentata e caratterizzata da profonde spaccature e divergenze generazionali.

Come si è detto, la scelta dei due campioni muove da esigenze conoscitive e metodologiche particolari. In primo luogo, si è voluta analizzare l'identità tra le giovani generazioni di italo-americani di discendenza meridionale, indagando anche gli aspetti del pregiudizio storico e degli stereotipi attribuiti tradizionalmente a questo gruppo.

In secondo luogo, si è voluto capire come cambia l'identità nel corso delle generazioni, individuando, quindi, le differenze e le comunanze tra tre generazioni. Per raggiungere questo scopo si è scelto il caso di studio del Molise, mettendo in rilievo come cambia il modo di interpretare l'esperienza migratoria e il tipo di interazione con l'ambiente circostante. In particolare, l'analisi condotta sul gruppo dei molisani presenti a New York si è prefissata di studiare le problematiche concernenti i processi sociali e culturali di inclusione ed esclusione tra le generazioni al fine di identificare gli elementi caratterizzanti ciascun gruppo. In quest'ottica, si è voluto esaminare la persistenza della cultura d'origine molisana e, allo stesso tempo, individuare i fattori di cambiamento, quindi, capire quali tratti si conservano, quali invece si mescolano o quali altri ancora si perdono nel passaggio generazionale. L'obiettivo generale è quello di verificare la sussistenza di rapporti tra la comunità di origine e quella emigrata e, eventualmente, intercettare il tipo di domanda/bisogno culturale in una prospettiva di scambio e di valorizzazione dell'esistente. Infine, occorre precisare che la scelta del campione dei molisani, inteso come un caso di studio ritagliato all'interno della poliedrica esperienza migratoria statunitense, è dettata anche da motivazioni personali dovute alle origini molisane della ricercatrice che hanno indotto ad analizzare le vicende migratorie di questo specifica regione verso la quale si nutrono sentimenti e interessi particolari.

Per quanto concerne le modalità di reclutamento dei soggetti si è proceduto in maniera diversa a seconda i campioni. I giovani sono stati identificati attraverso il canale istituzionale della City University of New York (CUNY), in particolare, del Queens e Baruch College. Il contatto è avvenuto attraverso due modalità principali:

 per via email inviata dall'ufficio del dipartimento degli studi italiani del Queens College agli studenti italoamericani presenti nel data base universitario; nella lettera si delineava, a grandi linee, la ricerca e si indicavano le caratteristiche del campione, nonché il telefono e l'email della ricercatrice per coloro che fossero interessati ad aderire all'indagine;

 attraverso l'Italian-American Club del Queens e del Baruch College. Questo contatto è stato anticipato dai rispettivi presidenti dei Clubs e ha previsto una breve esposizione della ricerca e degli obiettivi. Al termine della presentazione rivolta agli studenti membri sono stati invitati a compilare una scheda precedentemente redatta, dove si chiedevano le informazioni sociodemografiche e l'eventuale contatto.

La maggior parte delle interviste rivolte ai giovani italo-americani si sono svolte presso la sede dei Clubs dei Colleges e, a volte, trovando, al momento, delle aule libere dove poter effettuare l'intervista. Con gli studenti si è subito instaurato un clima di fiducia e di intimità e la maggior parte di questi ha manifestato un vivo interesse per la ricerca in atto. L'entusiasmo manifestato derivava sopratutto dal fatto che, per la prima volta, erano chiamati ad esprimere il loro punto di vista sulle questioni inerenti l'appartenenza etnica, gli stereotipi, il legame con l'Italia, le differenze con i loro genitori e nonni, mostrando una capacità di analisi critica notevole, incentrata su un approccio non etnocentrico o nazionalistico, ma, orientato al pluralismo culturale.

Per quanto riguarda i molisani, questi sono stati identificati mediante contatti personali, presi già prima della partenza. Sul posto, poi, il “passaparola” ha consentito di allagare ulteriormente il cerchio iniziale, raggiungendo così una popolazione più ampia. I molisani intervistati provengono da diversi paesi del Molise, in particolare, Vinchiaturo, Baranello, San Giuliano del Sannio, Cerce Maggiore, Gambatesa, Cantalupo, Monacilioni, Campobasso, Bonefro e Torella del Sannio. A New York, essi abitano in alcune aree situate nella parte North di Queens (Whitestone, Flushing e Bayside). In particolare, Whitestone è un'area dove si concentrano moltissimi italiani, non a caso i negozi della zona vendono solo, o per la maggior parte, prodotti italiani. Anche delle abitazioni è desumibile la presenza degli italiani in quanto sono soliti collocare nel giardino di casa statue di santi come San Giuseppe, San'Antonio, la Madonna e spesso, la bandiera americana e italiana insieme.

L'iniziazione del ricercatore con la comunità molisana è avvenuta tramite l'identificazione dello stesso come persona molisana, che ha significato per i soggetti sapere della propria terra nativa, rivivere momenti verso i quali si nutrono sentimenti diversi di malinconia o di curiosità e interesse, a seconda delle generazioni.

Le comuni origini hanno promosso la creazione di un clima favorevole al colloquio e portato ad una complessa interazione con coloro che mostravano più interesse. Con questi soggetti, infatti, è stato possibile procedere a raccogliere le storie di vita e registrare, così, particolari riguardanti la comunità molisana emigrata a New York. La maggior parte delle interviste-colloqui sono state fatte nell'abitazione degli intervistati; in alcuni casi, invece, gli intervistati si sono recati nel luogo dove era ospite il ricercatore, mentre, altri soggetti hanno scelto il luogo dove svolgere il colloquio.

In generale, il clima creatosi con la comunità italoamericana di New York è stato di massima ospitalità, apertura, disponibilità e cordialità.