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La semplificazione amministrativa nella concessione

primo insediamento

Nello scorso ciclo di programmazione 2000 - 2006 sono stati ampiamente utilizzati, da parte delle amministrazioni pubbliche regionali, gli strumenti della semplificazione am- ministrativa nei procedimenti volti alla concessione di contributi alle aziende agricole nell’ambito della realizzazione dei programmi operativi.

Emblematico al riguardo risulta l’esame di alcune procedure utilizzate dalle ammini- strazioni regionali per la concessione del premio unico di insediamento al giovane agricol- tore di età compresa tra i 18 e i 40 anni che si insedia per la prima volta in un'azienda agri- cola in qualità di titolare.

Tale misura è strategica perché consente di affrontare il problema dell'invecchia- mento degli imprenditori agricoli tipico dell'agricoltura dei paesi industrializzati, da cui consegue parte della diminuzione di efficienza e competitività del settore in un momen- to in cui esso è sottoposto sia alla concorrenza commerciale derivante dalla globalizzazio-

ne dei mercati e dall'allargamento dell’Unione europea ai Paesi dell'Est sia alle restrizio- ni produttive ed ambientali conseguenti all'applicazione dalla politica agricola comunita- ria.

Le Regioni, pertanto, si sono particolarmente attivate per consentire ai giovani di ot- tenere con modalità semplificate i contributi per l’insediamento nelle aziende agricole, al fine di raggiungere obiettivi di efficienza.

Si riportano di seguito alcuni esempi, particolarmente rappresentativi, del processo di semplificazione amministrativa adottato dalle Regioni nella concessione dei contributi per i giovani imprenditori agricoli.

Lombardia

Di particolare interesse in Lombardia è stato l’utilizzo delle nuove tecnologie per la presentazione delle domande per i contributi di primo insediamento: è stata possibile la compilazione della domanda on line mediante internet e il Sistema Informativo Agricolo Regione Lombardia (SIARL).

Attraverso il SIARL, la Regione si propone di fornire all’utenza del settore agricol- tura (amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria e aziende agricole singole e as- sociate) servizi informatici e accesso controllato a banche dati della pubblica amministra- zione che, tramite la standardizzazione dell’interscambio dei dati, accelerano e semplifica- no le procedure di istruttoria e controllo amministrativo, nonché il monitoraggio dell’inter- vento da parte degli enti pubblici.

Gli iter procedurali sono così gestiti dal sistema informativo, favorendo in questo mo- do la trasparenza amministrativa e mettendo a disposizione on line, anche via internet, le informazioni relative ai singoli procedimenti.

Per quanto concerne l’istruttoria, svolta a cura delle Province che mandano gli elen- chi degli idonei alla Regione attraverso moduli unici e informatizzati, nel caso la documen- tazione presentata risulti incompleta, la stessa deve essere integrata entro 30 giorni dalla data della richiesta, pena la decadenza dei benefici di legge.

In tal modo, si concede la possibilità ai giovani agricoltori, presumibilmente alle pri- me esperienze con pratiche per la concessione di contributi, di rimediare alla presentazio- ne di domande carenti; la richiesta di integrazione della documentazione interrompe i ter- mini per la conclusione dell’istruttoria, che decorrono nuovamente dall’integrazione docu- mentale.

Ad istruttoria conclusa, la Provincia comunica ad ogni richiedente l’esito dell’istrut- toria e le modalità di ricorso. Indipendentemente dalle possibilità di ricorso previste dalla normativa vigente, al richiedente, entro 10 giorni continuativi dalla data di ricevimento del-

la comunicazione, è stata data facoltà, ai sensi della legge 241/90, di presentare alla Pro- vincia una memoria scritta per definire la sua posizione.

Se la memoria scritta viene presentata nei tempi sopra definiti, la Provincia è tenuta a riesaminare la documentazione relativa al richiedente e ad esprimere il proprio parere en- tro 10 giorni dalla data di ricevimento della stessa.

Anche in caso di esito negativo dell’istruttoria, la procedura è venuta incontro alle esigenze del richiedente, in quanto avverso le comunicazioni di esiti dell’istruttoria da par- te della Provincia è stata prevista la possibilità di esperire alternativamente:

a) ricorso gerarchico, ove ne ricorrano i presupposti, alla Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione; b) ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente entro 60 giorni dal ricevimento della comu-

nicazione.

L’esame del ricorso gerarchico, che interrompe i termini di presentazione del ricor- so giurisdizionale, è da concludersi entro 90 giorni dalla presentazione, salvo ulteriori com- provate necessità istruttorie da parte dell’amministrazione che dovranno essere comunica- te all’interessato.

Sicilia

In Sicilia, è particolarmente significativa la previsione dello svolgimento, ad opera dei servizi allo sviluppo dell’amministrazione regionale, nel periodo di impegno e succes- sivamente all’emissione del decreto di riconoscimento dell’insediamento e di ammissione all’aiuto, di un’azione di tutoraggio a supporto dell’attività imprenditoriale del giovane in- sediatosi.

Tale azione, da svolgersi per un periodo non inferiore ad un triennio, è finalizzata al- la crescita imprenditoriale dei giovani nelle neo imprese ed è quanto mai opportuna per for- nire un supporto concreto alla continuità dello sviluppo nel settore agricolo.

Campania

La Campania nelle procedure di primo insediamento, così come nelle procedure di- rette alla concessione di contributi per altre finalità in agricoltura, ha puntato su una pro- cedura innovativa fondata sulla presentazione di domande a cicli continui bimestrali.

In tal modo i richiedenti, in caso di esito negativo della loro istanza, hanno avuto la possibilità, qualora in possesso dei requisiti, di migliorare la pratica in base alle motivazio- ni fornite dai competenti settori regionali e di ripresentare subito la domanda nel bimestre successivo.

gidi ed indifferibili termini di conclusione dell’iter istruttorio e di emanazione del provve- dimento relativo alla domanda di concessione, circostanza che indubbiamente favorisce l’efficienza amministrativa ed assicura alle imprese importanti certezze in merito all’ero- gazione dei contributi.

Basilicata

Sotto il profilo della partecipazione al procedimento, la Regione Basilicata ha previ- sto, per ogni informazione relativa al bando e fin dalla data di pubblicazione, l’attivazio- ne di un servizio informazioni mirato da parte dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Dipartimento Agricoltura.

Puglia

La Regione Puglia, quale attività connessa alla concessione del premio, ha organiz- zato dei corsi di formazione destinati ai giovani agricoltori beneficiari del premio di primo insediamento (ai sensi della misura 4.4 del POR Puglia 2000-2006).

L’intervento formativo era mirato alla riqualificazione, all’aggiornamento e all’acqui- sizione di conoscenze e competenze professionali dei giovani imprenditori agricoli, soprat- tutto con riferimento all’impiego delle nuove tecnologie, comprese quelle dell’informazio- ne, per un miglioramento qualitativo della produzione agricola e forestale.

A tal fine, è stata prevista la trattazione dei seguenti argomenti: multifunzionalità, ri- orientamento qualitativo della produzione agricola, applicazione di metodi di produzione ecocompatibili, igiene e benessere degli animali, condizionalità, gestione economica sana e redditizia dell’azienda agricola, marketing e commercializzazione.

Lazio

Di sicuro interesse risultano i criteri di priorità che la Regione Lazio ha individuato nell’ambito della concessione dei premi di primo insediamento.

Anzitutto, il 40% della dotazione finanziaria complessiva assegnata alla misura è sta- ta riservata, in via prioritaria assoluta, al primo insediamento di giovani imprenditrici donne, manifestando in tal modo un’attenzione specifica all’universo rurale femminile e al- le possibilità concrete di favorire la presenza produttiva delle donne nelle aree rurali.

Sono state, inoltre, previste delle priorità nella valutazione delle domande di primo insediamento e precisamente:

- giovani che si insediano in forma associata; - adesione a sistemi di qualità riconosciuti;

- attivazione di servizi di consulenza aziendale;

- investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; - introduzione di innovazioni di prodotto e di processo;

- investimenti per “filiere corte” (es. vendita diretta, trasformazione aziendale, ecc.); - formazione conseguita in materie agrarie;

- parametro di ingresso prossimo ad 1 ULU.

Tali forme di premialità nell’attribuzione del punteggio contribuiscono, senza dubbio, a stimolare maggiormente quelle iniziative fondate, fin dal primo insediamento, sulla qua- lità della partecipazione ai programmi di sviluppo dell’agricoltura.

5.4 La semplificazione amministrativa nella concessione di contributi per l’

ammodernamento delle aziende agricole

Uno degli obiettivi prioritari fissati nel ciclo di programmazione 2000 – 2006 riguar- dava il miglioramento della competitività dei sistemi agricoli ed agroindustriali.

La ripartizione dei fondi delle misure FEOGA per lo sviluppo rurale mostra come la maggior parte dei contributi comunitari siano stati indirizzati verso le misure che aumen- tano la competitività aziendale, finalizzate all’ammodernamento delle aziende agricole con lo scopo di migliorarne il rendimento globale in termini di rendimento economico, della qualità delle produzioni, della sostenibilità ambientale e della situazione aziendale in ter- mini di sicurezza sul lavoro e di igiene e benessere degli animali.

In tal senso le Regioni si sono dimostrate particolarmente attive nell’individuazione di procedure dirette non solo alla concessione di contributi per la ristrutturazione fisica del- le aziende ed al rinnovamento dei macchinari, bensì tali da orientare le risorse verso l’obiettivo specifico di consolidare e sviluppare le aziende sul territorio e sui mercati, mi- gliorando il rendimento economico dell’azienda mediante l’ottimizzazione dei fattori di produzione e sostenendo maggiormente le stesse nei progetti di crescita e di sviluppo in un contesto di filiera.

Valle d’Aosta

Le scelte della Regione Valle d’Aosta si sono orientate principalmente verso la qua- lità delle produzioni agroalimentari.

Nel settore lattiero - caseario, ad esempio, gli investimenti aziendali e lungo la filie- ra sono stati finalizzati in larghissima parte alla produzione di fontina e in misura molto mi- nore di fromadzo, entrambi prodotti a denominazione di origine protetta (DOP). Nel ca- so di investimenti ad aziende ed imprese che effettuano altri tipi di trasformazione o la commercializzazione diretta del latte (le quali assorbono attualmente circa l’8% della pro-

duzione), l’aiuto è stato erogato solo nel caso in cui la produzione attuale non destinata a prodotti DOP non aumenti e comunque nel rispetto della quota latte complessiva assegna- ta alla Regione.

Nel settore vitivinicolo gli investimenti sono stati finalizzati soprattutto all’aumento della superficie regionale con produzione a denominazione di origine (DOC), attraverso la conversione delle attuali superfici non a DOC. E’ evidente la ricerca di maggiore qualità degli investimenti, anche se ciò implica necessariamente una riduzione quantitativa della produzione.

Nel settore frutticolo il primo obiettivo è stato ridurre le superfici investite a “prato arborato” per riconvertirle in parte in frutteti razionali specializzati con una produzione di maggiore qualità. In questo caso, oltre ad una riduzione complessiva delle superfici, alla ricerca della qualità, come per la viticoltura, consegue l’obiettivo di una riduzione quan- titativa della produzione.

Umbria

In Umbria un elemento che va opportunamente evidenziato quale buona pratica am- ministrativa è la cura e l’attenzione nella declinazione degli interventi ammissibili attraver- so i quali si è puntato a migliorare la competitività delle aziende agricole.

All’interno della misura sull’ammodernamento rientravano gli investimenti immobi- liari e mobiliari (esclusi quelli finanziari), volti alla ristrutturazione e all’ammodernamen- to delle aziende agricole e finalizzati al perseguimento di un vero processo di ammoderna- mento strutturale.

Calabria

Gli investimenti afferenti alla misura sull’ammodernamento delle aziende agricole in Calabria hanno riguardato le opere che non solo consentono di migliorare la struttura aziendale ma che sono altresì destinate a creare effetti positivi sia sotto il profilo stretta- mente economico che sotto il profilo ambientale.

La misura, finalizzata al rafforzamento di singoli comparti produttivi di base esisten- ti e potenziali localizzati sull’intero territorio regionale, era articolata in azioni di macro- filiera riguardanti le produzioni più importanti dell’agricoltura calabrese (attraverso inter- venti diretti a migliorare la competitività del settore e delle aziende e la qualità dei prodot- ti) ed azioni di microfiliera che hanno riguardato le produzioni legate a specifiche vocazio- ni dei territori rurali, al recupero del paesaggio agrario e agli aspetti legati alla tutela del- l’ambiente, nonché tematiche legate alla diversificazione delle attività aziendali.

agricole e zootecniche alle nuove normative in materia di ambiente, condizioni igienico- sanitarie, sicurezza degli ambienti di lavoro e benessere degli animali e, dall’altro, a favo- rire interventi volti al risparmio energetico e allo smaltimento e recupero dei rifiuti.

L’aspetto senza dubbio più interessante riguarda però le modalità di selezione ed ac- quisizione dei progetti, connotate da un’attenta suddivisione in fasi procedimentali e da una specifica connessione con l’obiettivo da raggiungere.

Anzitutto, è stato previsto che le domande presentate a seguito di bando di gara, dovessero essere corredate da un Piano di Miglioramento Aziendale (PMA), redatto da un tecnico agricolo abilitato ed iscritto ad albo o collegio professionale, dal quale si desume il complesso delle modificazioni di carattere strutturale, produttivo ed occupazionale indot- te dalla realizzazione degli investimenti.

E’ stata poi prevista l'individuazione del destinatario degli interventi attraverso mec- canismi di priorità assegnati ai progetti facenti parte organicamente di un Progetto Integra- to di Filiera o presentati da giovani (con meno di quaranta anni) e donne o collegati con al- tre misure o con altri Programmi.

Relativamente alle procedure amministrative di attuazione della misura, sono state precisamente dettagliate quattro fasi, strutturate in linea con i principi della semplificazio- ne amministrativa.

Fase 1 - Informazione ai soggetti beneficiari e realizzazione dei bandi di gara

In questa fase l’amministrazione regionale, in linea con i principi della comunicazio- ne e della partecipazione al procedimento, oltre alle informazioni destinate ai soggetti be- neficiari ha previsto lo svolgimento di una generalizzata attività di pubblicizzazione degli interventi.

Fase 2 - Presentazione dei progetti e verifica della loro ammissibilità

La fase istruttoria consiste nella verifica amministrativa delle proposte di finanzia- mento, nella formulazione della proposta di ammissibilità e nella determinazione della spe- sa ritenuta ammissibile, nonché nella rilevazione delle informazioni per l’attività di moni- toraggio.

Fase 3 - Valutazione e selezione dei progetti

La valutazione e la selezione dei progetti e la successiva compilazione delle gradua- torie di merito, in ossequio alla precisa formulazione dei tempi procedimentali, doveva es- sere conclusa entro 60 giorni dalla data di scadenza dei termini di presentazione delle do- mande. Entro 5 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria sul BURC, i soggetti

non ammessi potevano presentare eventuali ricorsi e controdeduzioni sulle quali l’ammi- nistrazione regionale si sarebbe espressa nei successivi 10 giorni approvando la graduato- ria definitiva. Entro i successivi 15 giorni veniva notificato agli interessati il provvedimen- to di concessione del finanziamento.

Fase 4 - Attuazione dei progetti finanziati

Le attività previste per l’attuazione dei progetti finanziati hanno riguardato: la presen- tazione degli allegati richiesti nella delibera di concessione del contributo; l’avvio dei la- vori ed erogazione del 1° anticipo; il collaudo per stati di avanzamento dei lavori e relati- ve erogazioni; il collaudo finale ed erogazione del saldo.

Per quanto riguarda la valutazione del progetto e il raggiungimento degli obiettivi previsti (concentrazione dell’offerta di prodotto, cooperazione produttiva, ecc.), si è fatto riferimento ad interessanti criteri volti ad assicurare un risultato coerente con l’obiettivo generale di miglioramento del sistema produttivo:

- piena e totale compatibilità e coerenza con gli obiettivi generali del POR;

- capacità di indurre punti di rottura (esportazioni/PIL; massa critica nell’offerta di pro- dotto; ecc.) nel modello di crescita del Mezzogiorno;

- capacità di innovazione; - sostenibilità finanziaria,

- vitalità finanziaria ed economica;

- capacità di incidere sull’occupazione, con un’attenzione particolare a categorie specifi- che, quali le imprenditrici e i giovani imprenditori;

- capacità di conseguire vantaggi ambientali;

- capacità di incidere sullo sviluppo del territorio e/o del settore.

Per rendere trasparente ed oggettiva la procedura di selezione, è stata prevista l’indi- viduazione di indicatori e/o parametri, nonché il peso di ogni singolo criterio, di concerto con il partenariato istituzionale e socio-economico del settore agricoltura.

5.5. Le scelte amministrative nella concessione di aiuti alle imprese di trasfor-