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Le esperienze di incentivazione dell’agricoltura multifunzionale

5.6 L’innovazione in agricoltura ed il ruolo della pubblica amministrazione

5.6.2 Le esperienze di incentivazione dell’agricoltura multifunzionale

Molteplici sono le esperienze regionali tese a valorizzare lo sviluppo della multi- funzionalità in agricoltura.

Piemonte

La Regione Piemonte ha lanciato un concorso, denominato "Fiori di Campus", per premiare idee innovative per l'agricoltura: nuove soluzioni tecniche o organizzative te- se a migliorare la produzione e la qualità del lavoro agricolo.

Il concorso si divide in quattro categorie:

a) produzione, lavorazione, trasformazione e distribuzione di prodotti agroalimentari: innovazione, creatività e originalità al servizio della filiera;

b) paesaggio agricolo, ossia tecniche ed esperienze per migliorare l'immagine del terri- torio rurale;

c) vivibilità, intesa come nuove idee per fare vivere meglio le comunità agricole; d) multifunzionalità e pluriattività, ossia la ricerca di nuove forme di integrazione del

settore agricolo con gli altri settori economici per una migliore gestione del territorio e una diversificazione dei servizi offerti.

do per un progetto interregionale di ricerca avente per oggetto la “Caratterizzazione del- le superfici pascolive di aree marginali e loro utilizzazione a fini zootecnici e di difesa del territorio”.

Il progetto prevede l’attuazione di iniziative di ricerca e sviluppo nel campo dell’innovazione tecnica e tecnologica in agricoltura relativamente alla gestione del ter- ritorio rurale delle aree marginali. Esso rappresenta un problema centrale delle diverse amministrazioni pubbliche, le quali sentono la necessità di fornire informazioni e sup- porto alla redditività di aziende agricole che operano in ambienti oggettivamente sfavo- revoli e contemporaneamente devono assicurare un mantenimento del tessuto sociale lo- cale, l’equilibrio ambientale e la fruizione del paesaggio. Una razionale utilizzazione a pascolo di queste zone può rappresentare una prospettiva possibile, in un’ottica di mul- tifunzionalità del territorio che veda l’azienda zootecnica svolgere le sue classiche fun- zioni produttive con modalità coerenti ad una gestione territoriale efficace, anche attra- verso il recupero e la valorizzazione di ecotipi locali vegetali e animali.

Pertanto il progetto deve porsi l’obiettivo di individuare alcuni modelli aziendali, economicamente sostenibili, che consentano un razionale sfruttamento delle superfici pa- scolive di aree marginali in un’ottica di gestione multifunzionale del territorio attraver- so:

- la caratterizzazione delle aree prato-pascolive e la realizzazione di mappe pastorali e ambientali (mediante GIS);

- la messa a punto di modelli e strumenti operativi per il recupero o la costituzione di formazioni prato-pascolive a sostegno degli allevamenti;

- la razionalizzazione della produzione delle scorte per conseguire l’autosufficienza produttiva;

- la razionale gestione della mandria o del gregge;

- il recupero, il confronto e la valorizzazione di ecotipi locali (vegetali e animali); - la verifica dell’opportunità di inserimento economico delle razze animali autoctone

nei sistemi produttivi locali;

- la valutazione dei processi tecnologici esistenti e possibili che consentano un recupe- ro di valore aggiunto della produzione aziendale;

- la verifica dell’idoneità degli aspetti strutturali a disposizione dell’azienda (superfici, ricoveri, parco macchine, ecc.) e infrastrutturali (viabilità, rete commerciale, servizi, ecc.) nonché la valutazione dei possibili interventi necessari;

- l’indagine sul ruolo aziendale nella gestione del territorio (prevenzione incendi e fra- ne, regimazione delle acque).

Emilia Romagna

La Regione Emilia Romagna progetta le Fattorie sociali, ovvero aziende agricole che affiancano alla consueta attività produttiva e di allevamento, anche un´inedita attività di ospitalità e accoglienza, rivolta ad esempio a bambini, anziani e persone diversamente abi- li. Si tratta di una scelta strategica che punta a fare delle aziende agricole sempre più un punto di riferimento forte per il territorio e le comunità locali. Le Fattorie sociali potran- no svolgere la loro attività in diversi campi: dal reinserimento sociale di persone apparte- nenti a fasce deboli, all´accoglienza non occasionale di anziani, ai servizi educativi per bambini da 0 a 6 anni. Tali attività dovranno essere realizzate in convenzione con gli enti pubblici competenti e potranno essere svolte da imprenditori agricoli e da cooperative so- ciali.

La Provincia di Reggio Emilia ha istituito l’“Albo delle imprese agricole qualificate ad assumere in appalto servizi di manutenzione del territorio nella provincia di Reggio Emilia”, secondo quanto prevedeva un bando della medesima Provincia. Con questo stru- mento si punta a valorizzare il ruolo multifunzionale degli agricoltori, vale a dire non so- lo l’aspetto produttivo dell’attività agricola, quanto quello di salvaguardia e tutela del ter- ritorio e dell’ambiente. Chi opera in campagna ha sempre effettuato, per tradizione, tali ser- vizi e pertanto viene attribuito esplicitamente all’azienda agricola un ruolo nella gestione, manutenzione e valorizzazione del bene pubblico. L’elenco fornirà un riferimento a tutte le amministrazioni pubbliche che intendano ricorrere, nel rispetto del proprio ordinamen- to interno, all'affidamento a trattativa privata di servizi nei limiti previsti dal citato d. lgs. 228/2001, per importi annuali non superiori a ¤ 50.000,00 per imprenditori singoli e ad ¤ 300.000,00 per imprenditori in forma associata. Le tipologie di lavori e servizi che po - tranno essere effettuati riguardano: a) lavori agricoli, aree verdi, campi da gioco; b) lavo- ri selvicolturali (miglioramenti ricreative, pascolo, ecc.; forestali, disboscamento, ecc); c) lavori idraulico-forestali (piccole opere di ingegneria naturalistica, drenaggi e stabilizza- zione dei terreni, ecc); d) manutenzione della viabilità, sentieristica e aree di sosta (pulizia scarpate stradali, sgombero neve e salatura strade, ecc.).

Anche l’Ente Parco dell’Appia Antica ha istituito il Registro delle Imprese Multifun- zionali a favore delle imprese agricole che si candidano ad assumere servizi di manuten- zione del territorio.

La politica di sostegno dell’agricoltura del Parco vuole consentire al comparto di es- sere multifunzionale, sostenibile, competitivo e diffuso su tutto il territorio, nonché di svol- gere con efficacia l’indispensabile azione di presidio del territorio. Tale finalità ha lo sco- po ulteriore di salvaguardare il paesaggio, di preservare l’ambiente naturale e di fornire un contributo fondamentale alla vita rurale, nonché di venire incontro alle preoccupazioni e alle esigenze dei consumatori per quanto riguarda la qualità e la sicurezza dei prodotti ali-

mentari, la protezione dell’ambiente e la salvaguardia del benessere degli animali. Ulterio- re scopo è la possibilità per l’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica di utilizzare le im- prese agricole operanti nel suo territorio al fine di fornire servizi utili alle finalità istituti- ve dell’Ente. Secondo quanto previsto agli artt. 14 e 15 del d. lgs. 228/2001, si prevede la stipula di convenzioni e contratti di collaborazione tra l’Ente Parco e gli imprenditori agricoli, al fine di favorire e promuovere lo svolgimento di attività multifunzionali quali, la tutela e valorizzazione del territorio e dell’ambiente, la promozione delle vocazioni pro- duttive territoriali, la tutela delle produzioni di qualità e delle tradizioni alimentari locali, la sistemazione e manutenzione del territorio, la salvaguardia del paesaggio agrario e fo- restale, la cura ed il mantenimento dell’assetto idrogeologico, la cultura ambientale, la so- stenibilità, la prestazione di servizi nell’ambito di un rapporto di collaborazione e sponso- rizzazione, etc.

Marche

La Regione Marche - Servizio Agricoltura, Forestazione e Pesca - in partenariato con il Dipartimento di Scienze alimentari, agroingegneristiche, fisiche, economiche, agrarie e del territorio (SAIFET) dell’Università Politecnica delle Marche, ha seleziona- to dei partners per procedere alla realizzazione di sistemi per la produzione di olio ve- getale, anche ad utilizzo non alimentare.

La filiera agroenergetica di interesse è relativa alla coltivazione di girasole e pro- duzione di olio da destinare alla produzione di energia, elettrica e termica, da vendere a terzi o per autoconsumo.

Punto qualificante del progetto sono l’allestimento ed il monitoraggio per un anno degli impianti per la spremitura dei semi. Ciò perché la spremitura attualmente costitui- sce l’anello mancante che frena il coinvolgimento dell’agricoltura locale nelle produzio- ni agroenergetiche (prodotti intermedi quali olio grezzo o prodotti finiti quali l’energia elettrica) basate sulle coltivazioni oleaginose e che, nell’immediato futuro, potrebbe permettere il conseguimento di un interessante valore aggiunto, oltre che contribuire al- la diversificazione delle attività aziendali.

Lazio

La Regione Lazio, attraverso la misura 223 del PSR 2007 – 2013, ha come obiet- tivo la valorizzazione dell’ambiente, in particolare dei terreni non agricoli e degli ex col- tivi.

Con l’imboschimento permanente si intende garantire una maggiore difesa del suolo, un aumento della biodiversità e delle capacità di assorbimento dei “gas serra”, una

riduzione dell’impatto paesistico e l’aumento dell’assorbimento dei rumori negli insedia- menti produttivi e nelle arterie stradali.

La misura si applica esclusivamente sui terreni non agricoli e sui terreni agricoli in- colti, intendendosi per terreni non agricoli tutte le superfici non boscate, ivi compresi i ter- reni agricoli incolti (abbandonati, ex coltivi), che risultino non coltivati nei 4 anni prece- denti la presentazione della domanda di aiuto.

Sono ammissibili a contributo gli interventi che rientrino in una delle tipologie di se- guito specificate:

- tipologia 1 realizzazione di imboschimenti permanenti in aree non agricole, ivi compre- se le zone di pertinenza degli insediamenti produttivi, delle zone industriali e delle ar- terie stradali, con finalità protettive e multifunzionali anche con funzione di mitigazio- ne d’impatto ambientale;

- tipologia 2 realizzazione di imboschimenti permanenti in pertinenze idraulico-foresta- li, mirati al consolidamento delle sponde e al miglioramento della funzionalità ecologi- ca dei corpi idrici.

Ulteriori sperimentazioni di modalità innovative sono la c.d. “filiera corta” o “produ- zione e vendita a kilometro zero”, vale a dire l'insieme di attività che prevedono un rappor- to diretto fra produttori e consumatori, che accorciano cioè il numero degli intermediari commerciali e diminuiscono il prezzo finale. E’ la filosofia che ispira i farmer’s market, ov- vero i mercati del contadino; l’idea è far sì che questi mercati del contadino offrano al tu- rista e al cittadino un’esperienza “completa” di territorio, di acquisto e di conoscenza dei prodotti locali di qualità, tipici e non. In sostanza è l’idea di multifunzionalità dell’agricol- tura: non solo vendita dei prodotti, ma valorizzazione di quello che c’è dietro, la storia, le tradizioni, attraverso attività culturali, didattiche e dimostrative legate ai prodotti alimen- tari, tradizionali ed artigianali del territorio.

Innovazione e pluriattività caratterizzano anche i progetti di verde multifunzionale, diretti a riempire di giardini pensili e terrazze verdissime il cuore di città grigie.

Persino il verde pensile, dunque, diventa una scommessa su cui gli agricoltori posso- no giocare il proprio futuro. Una fonte di reddito lontana dai campi, ma assolutamente af- fine alle pratiche agricole, fondata sugli aspetti che legano le piante al disinquinamento at- mosferico e agli indubbi benefici del verde nell'ambiente urbano, a partire dal risparmio energetico.

La nuova frontiera è rappresentata quindi dalla fitorimediazione, ovvero l'uso delle piante per la bonifica dei suoli inquinati, di cui molto si parla in attuazione di politiche di sviluppo urbano.