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Gli strumenti per la promozione della produzione agricola all’estero

Il sistema agroalimentare italiano è ricco di produzioni di alta qualità, prodotti tipici e certificati e diversità di tradizioni agricole e culinarie, ma tale potenzialità spesso non è sfruttata nell’ambito dei processi di internazionalizzazione che interessano la quasi totalità dei settori merceologici.

La ragione di ciò è da individuare sia nella struttura debole del settore agroalimenta- re, caratterizzato dalla presenza di poche grandi imprese e molte piccole e microimprese, nonché nella scarsa attenzione dedicata al tema in sede di gestione delle politiche di soste- gno all’agricoltura.

Tuttavia, appare necessario invertire tale tendenza e spingere le imprese agroalimen- tari, incluse le PMI, a cogliere le opportunità offerte dalla presenza su nuovi mercati, soprat- tutto attraverso forme di collaborazione con altre imprese e con le istituzioni preposte. 4.3.1 I programmi di promozione e informazione finanziati dall’Unione europea

Al fine di promuovere i prodotti agricoli e alimentari europei, l’Unione cofinanzia ap- posite azioni sia sul mercato interno che nei Paesi terzi. Il regolamento (CE) n. 2826/2000 del Consiglio del 19 dicembre 2000, stabilisce che l’UE possa partecipare al cofinanzia- mento di misure di informazione o promozione dei prodotti agroalimentari sul mercato in- terno, mentre il regolamento (CE) n. 2702/1999 del Consiglio del 14 dicembre 1999, sta- bilisce che l’UE possa sovvenzionare misure per l’informazione o la promozione dei pro- dotti agroalimentari nei Paesi terzi. Il finanziamento non può superare il 50%, mentre la quota rimanente è a carico dei proponenti e degli Stati membri. Tali misure possono con- sistere in azioni di promozione o pubblicità che mettano in evidenza i vantaggi dei prodot- ti europei in termini di qualità, igiene, sicurezza alimentare, nutrizione, etichettatura, be- nessere degli animali, ecocompatibilità della produzione. Sono inoltre previste partecipa- zioni a eventi e fiere e campagne di informazione sul sistema europeo delle denominazio- ni di origine protette (DOP), delle indicazioni geografiche protette (IGP), delle specialità tradizionali garantite (TSG), sui sistemi europei di qualità ed etichettatura, sul regime co- munitario dei vini, sull’agricoltura biologica e, infine, studi per la valutazione delle attivi- tà di informazione e promozione e dei nuovi mercati. I programmi promozionali e infor-

mativi possono essere proposti da organizzazioni professionali e/o interprofessionali e devono avere una durata da 1 a 3 anni. Lo stanziamento annuale complessivo dell’Unio- ne europea per i programmi nei Paesi terzi e sul mercato interno è di circa 50 milioni di eu- ro.

Promozione dei prodotti agricoli europei sul mercato interno - Il regolamento (CE) n. 1071/2005 della Commissione del 1° luglio 2005 dispone le modalità operative, elencan- do i temi e i prodotti che possono formare oggetto delle misure di promozione e descriven- do le procedure per la presentazione di proposte e la gestione dei programmi. Le organiz- zazioni professionali interessate devono inviare le loro proposte alle autorità competenti degli Stati membri, le quali trasmettono poi alla Commissione l’elenco dei programmi se- lezionati, che saranno esaminati dalla Commissione per decidere se possano essere cofi- nanziati o meno. L’elenco dei prodotti agroalimentari che possono essere oggetto delle campagne promozionali si è arricchito nel tempo, fino al regolamento (CE) n. 1022/2006 della Commissione del 5 luglio 2006, che ha incluso le carni di pollame, al fine di riacqui- stare la fiducia dei consumatori dopo la crisi seguita all’influenza aviaria.

Promozione dei prodotti agricoli europei fuori dall’Unione europea - Le modalità di applicazione per le azioni di promozione e di informazione fuori dall’UE sono stabilite dal regolamento (CE) n. 1346/2005 della Commissione del 16 agosto 2005, che elenca anche i mercati dei Paesi terzi nei quali possono essere realizzate le azioni promozionali e i pro- dotti che possono beneficiare di tali azioni. Entro il 31 marzo di ogni anno le organizzazio- ni proponenti possono presentare proposte di programmi alle autorità competenti degli Sta- ti membri, che invieranno alla Commissione i programmi da esse selezionati, sui quali la Commissione effettuerà un esame per decidere in merito alla loro ammissibilità. Per le azioni di informazione e promozione dei prodotti agroalimentari, le scadenze da tenere in considerazione sono quelle illustrate nella seguente tabella.

Tipo di azione Presentazione Trasmissione Decisione della

delle proposte dell’elenco provvisorio Commissione europea

Promozione nel

mercato interno 30 novembre 15 febbraio 30 giugno

Promozione nei

mercati extra europei 31 marzo 30 giugno 30 novembre

Sostegno ad azioni di informazione relative alla PAC - Il regolamento (CE) n. 814/2000 del Consiglio del 17 aprile 2000, relativo alle azioni di informazione riguardan- ti la politica agricola comune stabilisce il tipo e il contenuto delle azioni sovvenzionabili

nell’ambito di programmi annuali finalizzati a contribuire ad illustrare finalità e prospet- tive della PAC, promuovere il modello agricolo europeo, informare agricoltori e operato- ri del mondo rurale, sensibilizzare l’opinione pubblica. Le azioni ammissibili sono campa- gne d’informazione nelle zone rurali e sui mezzi di comunicazione, seminari, conferenze e visite di scambio, in particolare tra vecchi e nuovi Stati membri, stand di informazione in occasione di fiere agricole, ecc..

Il 22 dicembre 2006 la Commissione europea ha presentato una relazione al Consi- glio e al Parlamento europeo sull’applicazione dei regolamenti relativi alla promozione dei prodotti comunitari nel periodo 2004-2006, dalla quale si evince che sono stati approvati in totale 174 programmi (128 per il mercato interno e 46 per i Paesi terzi). Per i program- mi di promozione e informazione nel mercato interno, nel 2006 la Commissione europea ha approvato 31 programmi in 19 Stati membri, tra cui l’Italia (in totale erano stati presen- tati 79 programmi in 23 Stati membri). Lo stanziamento comunitario per l’attuazione di questi programmi è di 27,6 milioni di euro, pari al 50% del totale del finanziamento richie- sto per la realizzazione delle azioni. I programmi riguardano l’agricoltura biologica, i prodotti di qualità a denominazione protetta (DOP, IGP, STG), carne, vini, frutta e verdu- ra, miele, patate, ecc.

Beneficiari italiani e finanziamenti per la promozione nel mercato interno (2006)

Organizzazione proponente Prodotti Durata Budget Contributo

(anni) totale (¤) comunitario (¤)

S’Atra Sardigna Biologico 3 1.633.302 816.651

Confagricoltura DOP, IGP 3 1.551.042 775.521

Federdoc Vino 2 884.500 442.250

Beneficiari italiani e finanziamenti per la promozione nei Paesi terzi (2006)

Organizzazione proponente Prodotti Durata Budget Contributo

(anni) totale (¤) comunitario (¤) )

BIOAGROCOOP Biologico 3 1.053.625 526.813

Consorzio Garanzia AIAB Biologico 3 1.176.033 588.017

UNASCO Olio d’oliva 3 1.200.000 600.000

Per quanto riguarda le azioni di informazione e promozione nei mercati extra comu- nitari, nel 2006 la Commissione europea ha approvato 10 dei 28 programmi presentati da- gli Stati membri. I prodotti coperti dai programmi approvati sono: vino, frutta, carne, olio d’oliva, latticini e prodotti da agricoltura biologica. Tra i 10 programmi approvati (prove- nienti da Cipro, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo e destinati al-

la promozione dei prodotti in USA, Canada, India, Giappone e Cina), per un totale di 9,1 milioni di euro di contributo comunitario, tre sono i programmi italiani.

Per ulteriori approfondimenti si veda la Scheda Tecnica – A45 contenuta nel CD- ROM allegato.

4.3.2 Le iniziative nazionali per la promozione del Made in Italy all’estero: alcuni esempi

La promozione del Made in Italy all’estero da parte delle istituzioni nazionali può rap- presentare un utile biglietto da visita per le imprese italiane, soprattutto nel caso delle PMI che vogliono espandere la loro presenza sui mercati internazionali ma incontrano innumerevoli difficoltà.

Spesso è mancato l’approccio di sistema da parte delle varie istituzioni e le imprese, dal canto loro, hanno seguito soprattutto la tradizionale via mercantile del commercio con l’este- ro, limitando a casi sporadici l’utilizzo di forme più articolate di inserimento economico nel- le realtà produttive e nei mercati esteri. A tale carente spinta all’internazionalizzazione del tes- suto imprenditoriale italiano, le autorità pubbliche di livello nazionale e sub-nazionale rispon- dono con una serie di iniziative delle quali anche le imprese del settore agroalimentare posso- no beneficiare.

In questa direzione si muovono anche le disposizioni di legge che prevedono forme di incentivazione e sostegno per i prodotti italiani, quali l’art. 1 comma 936 della legge finanzia- ria 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annua- le e pluriennale dello Stato” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 299 del 27 dicembre 2006 Supplemento ordinario n. 244) che prevede l’incremento del fondo istituito per le azioni a so- stegno del “Made in Italy” di cui alla legge 350/2003 di ulteriori 20 milioni di euro per il 2007 e 26 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009 al fine di favorire la penetrazione commerciale dei mercati esteri da parte delle imprese attraverso l'adozione di strumenti di marchio consor- tili.

Le Linee direttrici per l’attività promozionale 2007 tracciano le linee strategiche entro cui dovrebbero muoversi le iniziative di sostegno per le imprese, incoraggiando le Regioni, il sistema camerale, le associazioni di categoria, ecc., a proporre progetti e programmi di promo- zione per Paesi specifici, in modo da inserire singole iniziative in un quadro complessivo con obiettivi definiti. L’obiettivo di rilanciare la politica commerciale e di promozione all’estero dovrà essere pertanto perseguito seguendo linee di intervento basate su:

- priorità geografiche, con l’indicazione di Paesi prioritari come l’India (che presenta un set- tore della trasformazione e conservazione dei prodotti alimentari poco sviluppato e ciò osta- cola lo sviluppo dell’industria alimentare locale), i Paesi scandinavi (per i quali si ritiene che

la domanda di prodotti italiani sia potenzialmente maggiore rispetto a quella attuale) ed i Paesi vicini dell’Unione europea, tra cui i Balcani, soprattutto per le piccole imprese, per le quali si indicano come prioritarie le aree con minori potenzialità, ma con contesti più sem- plici per vicinanza ed ambiente, a differenza che per le imprese medio-grandi, per le quali si prevedono azioni di formazione e di supporto per l’aggregazione e l’integrazione delle fi- liere ai fini dell’espansione in Paesi ad alto potenziale, anche se complessi e lontani; - priorità settoriali, con il 20% delle risorse destinate ad aziende innovative anche nel setto-

re della lavorazione agroalimentare;

- concentrazione dell’attività fieristica soprattutto su pochi eventi di rilievo;

- strategie di rete che valorizzino le diverse identità in un’ottica di sistema, nonché aumen- to della sinergia e della collaborazione tra le PMI, anche per creare consorzi e cooperative ed incentivare la crescita dimensionale delle attività imprenditoriali, e sviluppo delle cate- ne distributive che fungano da volano per i prodotti;

Buonitalia S.p.A. è la società per la promozione, la valorizzazione e l’internazionalizza- zione dell’agroalimentare italiano, creata dal MIPAAF nel luglio 2003 con l’Istituto per il Commercio Estero, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ed Unioncamere come soci di riferimento il Ministero degli affari esteri, il Ministero delle attività produttive e le Regioni italiane come interlocutori operativi primari con i quali, nel febbraio 2005, è stato siglato in sede di Conferenza Stato Regioni, un Accordo istituzionale. Le finalità di Buonita- lia sono state individuate dal decreto legislativo n. 99 del 29 marzo 2004 e consistono in: - promuovere, valorizzare e diffondere la conoscenza del patrimonio agricolo ed agroalimen-

tare italiano attraverso la creazione di un sistema che permetta di coordinare l'attivazione delle politiche promozionali di competenza nazionale;

- erogare servizi alle imprese del settore agroalimentare per favorire l'internazionalizzazio- ne dei prodotti italiani;

- tutelare le produzioni italiane attraverso la registrazione e la difesa giuridica internaziona- le dei marchi associati alle produzioni nazionali di origine.

Negli ultimi anni Buonitalia ha avviato numerose iniziative tra le quali la certificazione di qualità dei Ristoranti Italiani all’Estero, l’attività per la tutela e la lotta alle contraffazioni delle produzioni agroalimentari italiane e la promozione del sistema agroalimentare congiun- ta a livello internazionale, con la moda e la cultura italiana. Inoltre, un’interessante iniziativa per le imprese che intendono rivolgersi ai mercati esteri è quella del Contratto per l'internazio- nalizzazione, il cui obiettivo prioritario è quello di aumentare le esportazioni agricole ed agroalimentari italiane, consentendo alle imprese italiane di avere un’organizzazione adegua- ta, fare squadra attraverso consorzi per essere presenti in tanti e nuovi mercati, aiutare i con- sorzi a preparare progetti di medio periodo da presentare alle autorità preposte ai finanziamen- ti. La recente legislazione ha provveduto a dotare Buonitalia delle risorse finanziarie necessa-

rie allo svolgimento delle attività ad essa assegnate. In particolare, si può citare l’art. 10 del de- creto legge 14 marzo 2005, n. 35 “Disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 62 del 16 marzo 2005, che, allo scopo di favorire l’internazionalizzazione dei prodotti agricoli ed agroa- limentari italiani promuovendo un programma di azioni che assicurassero un migliore acces- so ai mercati internazionali, assegnava, per l’anno 2005, 50 milioni di euro a Buonitalia.

La partecipazione ad importanti eventi strategici e manifestazioni fieristiche di settore è sicuramente un’opportunità per gli imprenditori per far conoscere i loro prodotti e per stringe- re alleanze e partnership, in un’ottica di presentazione della produzione al pubblico, ma anche di incontro con altri operatori nella formula del business to business (B2B). Le attività poste in essere in tale ambito sono numerose, come numerosi sono gli enti che le organizzano: il Mi- nistero per le politiche agricole, alimentari e forestali, l’Istituto per il Commercio Estero, l’ISMEA, le Camere di Commercio, le associazioni di categoria ed altre strutture specifiche per i diversi comparti del settore agroalimentare. Per partecipare ai saloni internazionali che portano all’estero la produzione vitivinicola o le specialità dell’agroalimentare e della gastro- nomia italiana, si fornisce, a solo titolo di esempio, un elenco di strutture che possono essere contattate per ricevere informazioni in merito.

Strutture di riferimento per le campagne promozionali all’estero

Nome Settore Sito web

Istituto per il Commercio Estero Tutti http://www.ice.gov.it

Buonitalia S.p.A. Agroalimentare http://www.buonitaliaspa.it

Informest Tutti http://www.informest.it

Unioncamere Tutti http://www.unioncamere.it

The Made in Italy Official Portal Tutti http://www.italtrade.com

MiWine Vitivinicolo http://www.miwine.it

Vinitaly Vitivinicolo http://www.vinitaly.com

Sitevi Vitivinicolo http://www.sitevi.com

World Food Alimentazione http://www.world-food.ru

FreshPlaza Frutta e verdura http://www.freshplaza.com

Fiera del Levante Tutti http://www.fieradellevante.it

Sana Alimentazione http://www.sana.it

Sial Alimentazione http://www.sial.fr