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La tecnologia al servizio del settore agroalimentare

3.2.1 Gli attor

3.3.1. La tecnologia al servizio del settore agroalimentare

L’attenzione in questa sezione è posta sulla possibilità di rendere la ricerca scientifica ed il mondo dell’agroalimentare due realtà sempre più interconnesse, di esporre le relazioni che ad oggi intercorrono tra di esse e quali ulteriori sviluppi sono previsti in questo campo per il futuro. Questo processo, tuttora già in corso, non è tuttavia libero da ostacoli. L’utilizzo di nuovi prodotti o della chimica in campo alimentare, la stessa azione dell’uomo, sono risultati essere in molti casi controproducenti per l’ambiente e, in ultima analisi, per l’uomo stesso. Contaminazione di origine microbiologica, utilizzo di sostanze chimiche nocive e inquinamento delle acque rappresentano i risvolti più preoccupanti a cui uno sfruttamento improprio e sregolato di tecniche innovative applicate al settore agroalimentare possono condurre. Alla luce dei fatti, la questione si fa dunque molto delicata e la necessità di aumentare sempre di più i livelli di food safety si fa ancora più incalzante ed urgente. Questa espressione riassume a pieno il valore racchiuso nell’importanza di mettere la

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tecnologia al servizio dei processi produttivi agroalimentari per aumentare la sicurezza e la qualità delle risorse alimentari ed acquifere.

Tutti i paesi del mondo si trovano coinvolti in questa sfida, dai paesi più sviluppati a, soprattutto, quelli in via di sviluppo, nella speranza che tra di essi possano nascere nuove forme di collaborazione per agevolare il flusso e lo scambio di conoscenze. Ed è proprio quest’ultimo il primo passo per poter attuare e ristrutturare le pratiche ad ora esistenti. L’obiettivo è di mettere in campo nuovi meccanismi di trasferimento di queste conoscenze, metodologie e processi tesi ad influenzare non solo la produzione ma anche il consumo delle risorse. E questo processo di trasferimento deve divenire un appoggio ed un sostegno ai paesi sottosviluppati o in via di sviluppo, i quali aiuti tengano però ben in conto delle esigenze e delle particolarità delle realtà a cui essi sono destinati. È, perciò, importante saper modellare ciascun metodo sui bisogni locali per accelerare la ricezione effettiva di queste nuove tecnologie e la loro concretizzazione sul territorio. La condivisione di nuove tecniche è destinata non solo ad incrementare la qualità produttiva, ma anche a migliorare lo stato delle pratiche igieniche e sanitarie e dei sistemi di controllo e prevenzione strettamente legate al settore agroalimentare in vista di un’evoluzione verso un consumo sostenibile e più

equo delle risorse disponibili. La soluzione delle problematiche legate al settore agroalimentare può venire dalle

ricerche nel campo della biotecnologia nel quale sono in corso studi riguardanti nuove pratiche di coltura su larga scala al fine di aumentare i livelli di produttività da una parte, e di intraprendere coltivazioni in condizioni climatiche ed ambientali sfavorevoli, dall’altra. In questo contesto, un accento particolare è attribuito ai cambiamenti climatici che di anno in anno diventano sempre più evidenti e ai problemi legati al riscaldamento globale e all’effetto serra i quali rappresentano una reale minaccia per le colture agricole e dunque per l’uomo. Il passo dalle ricerche in ambito agro-tecnologico a quelle in ambito ambientale diventa così molto breve. Gli sforzi devono essere indirizzati in maniera decisa verso l’analisi del rapporto che intercorre tra cambiamenti climatici, riscaldamento globale e produzione agricola. Questa relazione tra fattori concatenati è caratterizzata da un’estrema vulnerabilità in base alla quale ogni tassello del rapporto, qualora sottoposto a modificazioni o contaminazioni, andrà a creare effetti negativi sulla stabilità ed esistenza di tutti gli altri. Ed Expo in questo senso «sottolinea in modo particolare come l’aiuto a favore di uno sviluppo più sostenibile possa realizzarsi tramite l’istituzione di politiche che puntino principalmente al

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raggiungimento di livelli ottimali di food safety e food security»61 in modo da assicurare la sicurezza ed al contempo la disponibilità e l’accesso alle risorse alimentari e all’acqua.

Ed è proprio su quest’ultima che si concentra gran parte degli sforzi in ambito di food safety e security. L’acqua è, infatti, un alimento indispensabile alla sopravvivenza dell’uomo in materia di salute, sicurezza alimentare e del benessere fisico e mentale stesso dell’essere umano, se non un fattore ambientale importantissimo per l’esistenza e la riproduzione degli ecosistemi. Expo ha il ruolo in questo contesto di rendere i visitatori consapevoli circa le conseguenze che la mancanza d’acqua può causare in diverse aree del pianeta, e, da questa constatazione, di proporre nuove e diverse strategie di gestione sostenibile dell’acqua dando avvio a pratiche di riciclaggio e di conservazione dei grandi bacini acquiferi. Come già sottolineato in precedenza, ancora una volta, di fondamentale importanza è il coinvolgimento dei paesi che più risentono di queste criticità permettendo loro di assorbire un bagaglio di conoscenze tramite la messa

in opera di programmi educativi e di formazione delle risorse umane in loco. Ultimo ma non meno importante è, infine, il controllo da istituire sui vari stadi

delle filiere alimentari, in particolare sui settori logistici del sistema di produzione. Nuovi e più precisi meccanismi di monitoraggio ad ogni specifico stadio, in questo contesto, diventano indispensabili e di vitale importanza per garantire elevati livelli di sicurezza alimentare e per proteggere così la salute del consumatore. Ciò permetterebbe a quest’ultimo di risalire alle origini del sistema di produzione e tracciare il percorso della risorsa dal principio fino alla tavola. A questo contesto, si vanno aggiungendo sempre di più, oggigiorno, gli acquisti di alimenti effettuati tramite canali internet che rendono questo meccanismo di tracciabilità ancora più labile e offuscato. È anche questo uno dei temi che Expo tenta di affrontare per gettare nuova luce sulle problematiche e sulle possibilità derivanti dai moderni mezzi tecnologici. Dal canto loro i consumatori avanzano negli ultimi tempi richieste su aspetti specifici nel settore alimentare. Essi pretendono maggiore trasparenza, maggiore sicurezza e garanzie più elevate anche e soprattutto per quanto riguarda i nuovi metodi di acquisto degli alimenti al fine essere in possesso dei mezzi e delle conoscenze necessarie di fronte agli attuali sviluppi scientifici e tecnologici. Oltre a quelli precedentemente trattati, tra i temi più caldi rientra anche la questione riguardante gli OGM e in occasione dell’esposizione

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Le développement du thème, 2012, http://www.bie-paris.org, p. 140 : «l’Expo soulignera tout particulièrement l’aide apporté au développement durable par la mise en place de politiques visant principalement la réalisation de niveaux optimaux de food safety et de food security».

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universale verrà proposto un dibattito circa «gli effetti potenziali sulla salute dell’uomo, i brevetti relativi ai nuovi prodotti, i certificati di qualità, la trasparenza nei confronti del consumatore»62 e uno sguardo a politiche e regolamentazioni nei vari stati per un

comune raggiungimento della cosiddetta food safety. L’obiettivo di Expo è dunque quello di creare una piattaforma di dialogo aperto a

tutti gli attori delle filiere, dal produttore iniziale al consumatore finale, per rendere ognuno di essi partecipi del punto di vista e dell’opinione altrui e trovare un punto d’incontro, di scambio reciproco e benefico. La partecipazione al dialogo è ovviamente diretta anche a governi e comunità scientifica i quali avranno anch’essi modo di confrontarsi con la vera realtà del commercio al dettaglio e dei bisogni del consumatore.