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morte nella letteratura artistica

III. 4.2 Le ‘testine’ sotto il Trionfo della morte

Alla situazione appena descritta si aggiunga, poi, un altro fatto importante: proprio in queste due zone della parete preparate diversamente sono state ritrovate preesi- stenze, diverse tra loro, che si dovranno ritenere appartenenti ad una fase decorativa più antica, di cui si sa molto poco.

Caleca nel 1996 scriveva: “al di sotto del canniccio che sull’angolo contiguo alla parete sud faceva da sup- porto al Trionfo è visibile in una foto ripresa subito dopo l’asportazione l’abbozzo di una protome entro rombo, pertinente forse a una pro- gettata prosecuzione dell’o- pera di Traini. Tutto ciò sta ad indicare che la Crocifis- sione è stata eseguita in un tempo diverso e anteriore rispetto alle altre”80.

Analizzando alcune foto- grafie storiche si riesce a ri- trovare proprio quella “pro- tome” di cui Caleca parlava, (figg. 80, 82) ma la situazio- 79 Tintori 1995, p. 56. 80 Caleca 1996, p. 21. 80. Testa sotto il Trionfo della Morte. 81. Francesco Traini, Crocifis- sione, partico- lare. Fotografia ante 1944. Pisa, Camposanto, gal- leria est. 82. Particolare Trionfo della Morte.

Le foto disponibili lasciano peraltro intendere che si tratti non di ‘prove’, ma di elementi finiti: vi si nota infatti una conduzione pittorica attenta non solo a rendere la struttura del volto, ma anche a inserirlo entro una sorta di lacunare romboidale ‘prospettico’, che, come mostrano le ombre, è pensato per una visione dal basso verso l’alto.

Proprio in questa zona – lo si è già ricordato – doveva sorgere, infatti, la scomparsa ecclesia Sancte Trinitatis a cui è lecito pensare si accedesse tramite la porta tampo- nata ritrovata dietro il mucchio di cadaveri del Trionfo della morte (fig. 84).

Per il momento, con i soli elementi menzionati non pare possibile spingersi oltre, ma questi brani di decorazione figurata, uniti alla presenza dell’antica porta, si ag- giungono a quella serie di evidenze e modifiche – già sottolineate da Ronzani – che

esse risalgano ad un periodo relativamente più recente, ovvero intorno agli anni Venti del Trecento, un decennio prima che Buffalmacco si accingesse a lavorare sulla stessa parete al Trionfo della morte. Si vedano anche: Caleca 1996, p. 16 e nota 34; Ronzani 2005, p. 31, nota 67.

ne in cui essa si presenta merita ulteriori precisazioni.

La testa non sembra abbozzata, ma appare come qualcosa di finito, mentre l’impo- stazione della figura è alquanto diversa da quelle che si ritrovano nei rombi nelle fasce decorate a girali del bordo della Crocifissione, che ospitano, infatti, personag- gi a mezzo busto (fig. 81).

La posizione in cui questa testa si trova suscita, inoltre, qualche perplessità: perché mai Traini doveva eseguire un ‘saggio pittorico’ sulla parete sud a circa 7 metri di altezza? Le fotografie storiche, infatti, indicano la posizione precisa di questa

protome: si trova proprio al di sopra di quell’eremita che, curioso, si sporge verso il basso a guardare l’incontro di cavalieri e dame con san Macario e i tre cadaveri. Verrebbe da pensare, così, che questa testa entro un quadrato disposto a losanga appartenga ad una decorazione anteriore non solo al Trionfo, ma anche alla Croci- fissione. Purtroppo, di questo elemento rimane solo traccia fotografica, ma un ulte- riore indizio arriva dalla scoperta in parete nel 2017 di un’ulteriore testa81 la quale, benché in condizioni molto precarie, presenta caratteri simili alla protome già citata e si trova alla stessa altezza, scostata poco più a destra (fig. 83).

Si potrebbe, dunque, immaginare che si tratti dei resti di una sorta di fregio decora- tivo appartenuto alla decorazione dell’ecclesia del primitivo campo santo82.

81 In quel momento in Camposanto i ponteggi erano montati proprio nell’angolo sud- est. Grazie alla disponibilità dei restauratori dell’Opera Primaziale sono potuta salire ad esaminare la zona in cui doveva trovarsi la testa citata da Caleca e, con mia grande sorpre- sa, ho trovato la sua gemella, anche se in uno stato conservativo davvero pessimo.

82 A tale proposito si segnalano alcuni pagamenti (ASPi, Opera del Duomo, nr. 77, cc. 37v; 40r) a favore di pittori per la decorazione del tetto e di altre strutture all’interno dell’ecclesia risalenti al 1299. Non si riesce, tuttavia, a capire se a questi pagamenti pos- sano essere riferiti anche queste protomi i cui resti sono stati ritrovati in parete, oppure se

83. Teste sotto il Trionfo della Morte. 84. Schema possibile fregio Parete sud.

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bre del 133184 (figg. 85-86).

La sua sepoltura si trova nel sodo murario a lato della porta principale del monu- mento e la decorazione che l’adornava si trovava inserita nella Tebaide. Vale a dire, proprio nella zona della parete che era stata preparata come la Crocifissione e come la parte sinistra del Trionfo, cioè senza l’aggiunta del canniccio.

Caleca nel 197985 fu il primo a cogliere il rapporto esistente tra la tomba privilegiata di Giovanni Cini e la creazione delle scene sovrastanti, cui fece seguito qualche anno più tardi l’esaustivo saggio della Frugoni nel 198886. Per una serie di frainten- dimenti, però, si era erroneamente creduto che Giovanni fosse il ‘fondatore’ della Compagnia dei Disciplinati della Porta della Pace e solo nel 2005 Ronzani – grazie a un approfondito lavoro d’archivio – è riuscito a far chiarezza sulla figura di frate

84 Ronzani 2005, p. 46.

85 Caleca 1979, ma si veda anche il saggio successivo del volume einaudiano nel 1996. 86 Frugoni 1988, si vedano soprattutto le pp. 1634-1643. Si veda anche Bolzoni 1996, p. 110.

rafforzano l’idea che proprio in quest’area sorgesse la primitiva chiesa che fu poi inglobata nelle strutture del Camposanto quan- do il suo uso e la sua destinazio- ne cambiarono, intorno agli anni Trenta del secolo XIV.

III.4.3- La tomba

dell’eremita Giovanni