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1319

ASFi, S. Pier maggiore 66, c. 57

Si menzione uno Stefano “dipintore” che lavora nel 1319 per la chiesa o il convento di S. Pier Maggiore.

1332 20 marzo

ASFi, Diplomatico (S. Piero maggiore, monastero delle benedettine)1341 Stefano e suo fratello Bartolo sono citati come “filii quondam Ricchi”. 1333

30 agosto

ASFi, Diplomatico (Firenze, S. Frediano in Cestello già S. Maria Maddalena, ci- stercensi)

Stefano e suo fratello Bartolo sono citati come “filii quondam Ricchi”. Data ignota (probabilmente, subito dopo la peste, intorno al 1349) Pubblicata da Chiappelli (1900, p.2)

Si tratta della celebre lista dei “migliori maestri di dipingiere che siano in Firenze” in cui Stefano compare secondo solo a Taddeo Gaddi. L’elenco è redatto dagli Ope- rai di S. Giovanni Fuorcivitas di Pistoia per la commissione del polittico destinato all’altare maggiore. Nel documento, inoltre, Stefano è detto abitare “in chasa” dei frati predicatori, e non è improbabile che tale residenza gli fosse stata concessa dai domenicani come compenso per lavori eseguiti in S. Maria Novella.

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freschi giotteschi a Chiaravalle Milanese, a cura di S. Bandera, Milano 2010, pp. 31-49

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355

Appendice 4