La presente appendice prende in considerazione gli Operai dell’Opera della Pri- maziale Pisana che presero parte – in maniera più o meno attiva – al progetto di creazione del nuovo cimitero della ecclesia maior e in particolare mette in evidenza quelli che furono intimamente legati all’avvio e allo sviluppo della decorazione pittorica che ha interessato la ricerca condotta.
Per ognuno di essi vengono forniti alcuni dati essenziali: le date estreme del loro operaiato (che si tratti di alcune semplici menzioni, oppure dell’investitura o della morte); ed eventuali notizie inerenti la famiglia d’origine, la loro storia personale o altri incarichi istituzionali cittadini da essi ricoperti, come ad esempio la carica di Anziano del Popolo o addirittura di Priore degli Anziani e così via.
Fondamentale per questo tipo di ricerca è stata la frequentazione degli archivi pisa- ni da cui proviene gran parte delle notizie qui riportate.
Le fonti seguite – oltre alla lista degli Operai del Duomo presente nell’Inventario nuovo (n. 10) dell’Archivio di Stato di Pisa stilata sulla base del lavoro di Caleca1 e a quella riportata nell’appendice del volume della Battistoni del 20132 - sono: il fondo diplomatico dopo l’operaiato di Burgundio Tadi; i registri di entrata-usci- ta (seppur frammentari almeno per la prima metà del XIV secolo), i registri dei contratti e gli inventari. Notizie di grande interesse sono state, inoltre, ricavate dal lavoro di tesi sull’elezione e l’investitura degli Operai condotto dalla dotto-
1 Per la lista completa si veda: Caleca 1990. Malgrado esistano diverse liste più antiche, quelle redatte da Caleca e dalla Battistoni appaiono essere quella più affidabili da cui partire (si veda Caleca 1990, pp. 249-250; Battistoni 2013, soprattutto alle pp. 201-202).
Guido Spadaio del fu Giovanni (Guido Iohannis Spatarius) • Investitura: 23 febbraio 1260.
• Ultima menzione: 28 novembre 1260.
Orlando Sardella del fu Gerardo degli Occhi (Orlandus Sardella, Gerardi cum oculis) • Investitura: 28 dicembre 1271.
• Ultima menzione: 26 febbraio 1282.
Burgundio (o Borgogno) del fu Lamberto Tadi (Burgundius Lamberti Tadi)
• In carica da: maggio del 1297. • Ultima menzione: gennaio 1319.
• Tre testamenti che risalgono al: 1 maggio 1309 quando chiese di essere sepolto “apud ecclesiam S. Marie maioris”; 2 febbraio 1311 quando chiese di es- sere sepolto “in campo sancto pisane maioris ecclesie”; 3 agosto 1312 quando il notaio tornò ad usare la formula usuale “apud ecclesiam S. Marie maioris”.
• Altre notizie: Famiglia popolare di mercanti; Anziani per il quartiere di Mezzo.
Giovanni del fu Guido Rosso (Iohannes Rossi)
• Investitura: 9 marzo 1319.
• Ultima menzione: 23 ottobre del 1331. • L’inventario risale all’8 febbraio 1320.
• Altre notizie: Famiglia popolare di mercanti e artigiani, residenti nei quartieri di Ponte e Foriporta. Il padre di Giovanni, Guido, era vinaio e risulta tra gli Anziani per il quartiere di Foriporta nel maggio del 1270. L’elezione vera e propria di Giovanni all’operaiato era stata effettuata il 28 febbraio 1319, mentre l’atto di investitura risale al 9 marzo.
Giovanni del fu Ranieri Scorcialupi (o Squarcialupi)
• Investitura: 7 novembre 1332 (il primo atto ad essere redatto in volgare). Scorcialupi fu chiamato a succedere al defunto Giovanni Rosso in un giorno compreso fra il 7 e il 19 novembre 1332.
ressa Raffaella Martino sotto la direzione di Mauro Ronzani all’Università di Pisa (a.a. 2001-2002); dal Breve Vetus seu Chronica Antianorum Civitatis Pisarum, a cura di Francesco Bonaini3; dall’opera di Raffaele Roncioni sulle famiglie pisa- ne4; dai volumi di Emilio Cristiani Nobiltà e popolo nel Comune di Pisa. Dalle origini del podestariato alla signoria dei Donoratico5; di Alma Poloni Trasfor- mazioni della società e mutamenti delle forme politiche in un comune italiano: il Popolo di Pisa (1220-1330)6; e di Ronzani del 20057 che, con le sue ricer- che mirate sul Camposanto, è riuscito ad apportare qualche precisazione in più. Con i primi due Operai qui menzionati – Guido Spadaio e Orlando Sardella – si vede l’avvio di questo grande progetto civico che si rivelerà il Camposanto.
Nel 1260, infatti, al momento della sua nomina, Guido ‘spadaio’ deve farsi carico di un nuovo impegno, ovvero, provvedere all’edificazione di un “sepulutuarium sive mortuarium” dove saranno trasferite le tombe che occupano lo spazio circostante il Duomo che sarebbe dovuto diventare, così, una grande platea pubblica.8 Come già si è spiegato, si dovrà aspettare ancora quasi un ventennio perché il progetto possa concretamente prendere il via durante l’operaiato di Orlando Sardella.
Per quanto riguarda il periodo di tempo che intercorre tra l’operaiato di Burgundio del fu Lamberto Tadi (terminato nel 1319) e il terzo anno d’ufficio di Giovanni Cocchi (1343-1344) la documentazione – come più volte si è ricordato – subisce in- terruzioni ampie e frequenti che coinvolgono spesso tutti i tipi di registri dell’Opera del Duomo. Per questo motivo si hanno pochissime notizie sulle figure di: Giovan- ni Rosso, Giovanni Scorcialupi, Bonagiunta Accatti, Michele Scacceri e Giovanni Cocchi, ma al di là dei rari frammenti della loro vita privata, sono proprio questi gli Operai che lavorarono alla costruzione delle prime gallerie coperte del Camposanto come tutt’oggi appare ai nostri occhi.
Alla fine dell’elenco degli Operai, inoltre, sono state riportate le fonti archivistiche più significative reperite nell’Archivio di Stato di Pisa, ripartite per tipo di fondo (per ognuna è indicato l’Operaio di riferimento). Si ricorda che le date sono riporta- te allo stile ‘comune’ o moderno (tranne nei casi in cui sia esplicitamente indicato).
3 Bonaini 1845, passim.
4 R. Roncioni, Delle famiglie pisane, a cura di F. Bonaini, in Archivio storico italiano, 1848, t. 6, parte 2, suppl. 2, pp. 813-980 (testo incompleto, con aggiunte e integrazioni di Bonaini)
5 Cristiani 1962, passim. 6 Poloni 2004.
7 Ronzani 2005.
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Giovanni del fu Uguccione Cocchi • Elezione: 2 agosto 1341.
• Testamento: 19 agosto 1346.
• L’inventario risale al 26 agosto del 1341.
• Altre notizie: Famiglia popolare. Giovanni era giudice, figlio di Uguccione Cocchi della cappella di S. Cristoforo di Kinzica. Fu eletto Priore degli Anziani per il quar- tiere di Kinzica la prima volta nel 1331 (marzo-aprile) e poi per altre quattro volte dal 1332 al 1340.
Parasone del fu Lando Grasso • Elezione: 26 settembre 1384.
• Giuramento e presentazione dei fideiussori: 1 ottobre 1384. • Testamento: 1 agosto 1390.
• Altre notizie: Famiglia popolare di mercanti, residenti nei quartieri di Kinzica e di Ponte. • Morte: 19 aprile 1337.
• Disposizioni testamentarie del 1 aprile 1337 riportate quasi integralmente ne- gli inventari di Bonaggiunta Accatti (1338) e di Bonaggiunta di ser Mascaro (1346).
• Altre notizie: Famiglia nobile. Diversi esponenti della famiglia ebbero cariche amministra- tive e furono partecipi di attività commerciali. Risultano nella decina di fami- glie nobili che entrarono nell’Anzianato (sempre per il quartiere di Ponte) nei primi decenni del Trecento e precisamente dal 1311 fino al 1351. Un antenato di questi Scorcialupi, Ranieri, figura già tra gli Anziani, nel dicembre 1278. Le loro torri e case in città erano site nella cappella di S. Maria Maggiore. Giovanni fu Priore degli Anziani per il quartiere di Ponte nel 1325 (genna- io-febbraio) e nel 1330 (luglio-agosto). Nel Diplomatico Spedali Diversi dell’ASPi in data 9 settembre 1328 a Palermo è documentata la domus habita- tionis D. Iohannis Scorcialupi consulis pisanorum.
Bonaggiunta del fu ser Bandinaccio Accatti • Prima menzione: aprile 1337.
• Ultima menzione: dicembre 1339.
• L’inventario risale al 24 agosto del 1338.
• Altre notizie: Famiglia popolare di mercanti e artigiani, residenti nel quartiere di Ponte. Le loro case in città erano site nelle cappelle di S. Pietro ad Ischia e San Tom- maso. Bonaggiunta risulta Console dei mercanti nel 1320. Fu anche Anziano per il quartiere di Ponte nel 1304 (marzo-aprile), 1308 (maggio-giugno), 1312 (marzo-aprile), 1316 (luglio-agosto) ed è Priore nel 1310 (marzo-aprile), 1314 (gennaio-febbraio) e ancora nel 1320 e 1321; mentre suo padre Bandinaccio fu Anziano per 12 volte a partire dal 1289 fino al 1313.
Michele Scacceri
• Possesso dell’ufficio dal: 14 gennaio del 1340. • Morte: luglio 1341.
• Altre notizie: Famiglia popolare di mercanti. Michele, detto ‘Ghele’ Scacceri, era giudice e uomo politico attivissimo nella vita del Comune sin dalla fine del Duecento: fu Console del Mare nel 1299, 1305 e 1315 e Anziano per il quartiere Ponte per 14 volte, dal 1290 (maggio-giugno) fino al 1316 (maggio-giugno).
19 agosto 1347 (Operaio Giovanni Cocchi). (s.c. 19 agosto 1346).
Si tratta del testamento dell’Operaio Giovanni Cocchi.
4 settembre 1347 (Operaio Bonaggiunta de fu ser Mascaro). (s.c. 4 settembre 1346).
Si tratta dell’atto di elezione dell’Operaio Bonaggiunta de fu ser Mascaro in cui compare il conte Ranieri di Donoratico, figlio di Fazio.