2.2 Andamento regionale dello sviluppo
2.2.1 Localizzazione geografica dei distretti produttivi
La localizzazione dei distretti produttivi in Cina è piuttosto limitata, essi infatti non sono uniformemente distribuiti su tutto il territorio, ma si concentrano principalmente nelle zone costiere. L’area interessata è quella che comprende il Delta del Fiume Giallo, il Delta del Fiume delle Perle e la Baia di Bohai. Queste zone sono quelle che per prime hanno maggiormente goduto delle politiche preferenziali in campo industriale e finanziario e che oltre a essere state terreno fertile per gli investimenti stranieri o basi fondamentali per l’esportazione dei prodotti, hanno anche registrato un forte impulso allo sviluppo della manodopera locale. Queste diversità riscontrabili nelle regioni della Cina danno molta importanza anche all’aspetto geografico nel processo di industrializzazione, inoltre la possibilità di accedere ai fattori di produzione ha fatto si che alcune regioni piuttosto di altre fossero adatte al fenomeno di clustering25.
Per una maggiore comprensione del fenomeno di concentrazione geografica, non esistendo ancora un indice completo riguardo ai distretti industriali in Cina, ci affideremo a un lavoro di ricerca effettuato dalla Prof. Wang Jici. Questi studi, effettuati su una base di quindici regioni, evidenziano una concentrazione dei distretti produttivi principalmente in otto regioni costiere, quali: Jiangsu, Zhejiang, Fujian, Guangdong, Hebei, Shandong, Jiangxi e Sichuan26. Queste provincie cinesi
ospitano ben l’81,72% dei distretti industriali sul totale delle regioni analizzate, che corrisponde esattamente a un numero di 438 distretti su un totale di 536. Tra le otto regioni sopra elencate, quelle che possono essere definite le regioni leader nella formazione di gruppi di imprese sono Zhejiang e Guangdong in cui si calcola la presenza di 136 distretti nella prima e 73 nella seconda (Figura 3). Queste sono seguite poi dalla regione di Jiangsu, con la quale costituiscono il nucleo principale dei distretti tessili, settore leader nei distretti cinesi27.
25 Thomas RAWSKY, “China as a Producer. Chinese Industry After 25 Years of Reform”, Conference
paper presentato in occasione di “China and the World Economy Workshop”, December 2005,
file:///D:/Users/Utente/Downloads/2005_12_China_as_Producer%20(1).pdf, consultato il 20-05- 2015, p. 4.
26 WANG Jici 王缉慈, “Difang chanye qun zhanlue” 地方产业群战略 (Strategia dei cluster industriali
locali), in Zhongguo gongye jingji, 168, 3, 2002, p. 52.
27 Jici WANG, “Development of Industrial Districts in China and its Implications”, Department of
Figura 3. Numero di distretti nelle regioni analizzate
Fonte: Rielaborazione dell'autore sulla base dei dati esposti nell'analisi della Prof. Wang Jici.
Ciò che accomuna queste regioni è inoltre un’elevata percentuale di PIL pro capite, addirittura sopra la media nazionale28. Questi risultati non sorprendono particolarmente perché le regioni in questione sono state due avanguardie della RPC nell’apertura al commercio internazionale, quindi regioni che maggiormente hanno beneficiato dei flussi d’investimento e della riapertura dei traffici commerciali.
University, Beijing, P.R. China, in First Draft, http://www.firstdraft.it/wp- content/uploads/2008/03/wang-jici_chinese-clusters.pdf, consultato il 20-05-1015.
28 Jici WANG, Lixia MEI, Dynamics of Labour - Intensive Clusters in China: Relying on Low Labor Costs
or Cultivating Innovation?, Discussion Paper Series, International Office for Labour Studies/ International Labour Organization, Ginevra, 2009, http://www.oit.org/wcmsp5/groups/public/-- -dgreports/---inst/documents/publication/wcms_193157.pdf, consultato il 20-05-2015, p. 6.
Figura 4. Distribuzione dei distretti industriali in Cina
Fonte: Wang J., Mei L., “Dynamics of Labour - Intensive Clusters in China: Relying on Low Labor
Costs or Cultivating Innovation?”, 2009, p. 7.
Dalla mappa riportata sopra (Figura 4) si può inoltre notare la presenza di qualche concentrazione distrettuale nella Cina più interna. Dalle stesse ricerche, di cui sopra, che prendono in considerazione anche qualche regione non costiera, risulta che nella provincia dell’Anhui, che si trova ai confini con Jiangsu e Zhejiang, sono presenti solo sette distretti produttivi e che essa sia caratterizzata da una produzione interna lorda inferiore alla metà della produzione della provincia dello Zhejiang.
Secondo una più recente ricerca compiuta nel 2009 dall’Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS)29, si registra un aumento nella formazione di gruppi industriali nelle zone più interne della Cina. Lo stesso centro di ricerca infatti, che aveva registrato tra gli anni 2007 - 2008 la presenza di al massimo cinque o sei distretti nelle province cinesi interne, certifica nel 2009 l’aumento dei distretti in
29 Zhongguo shenhui kexueyuan, 中国社会科学院, Accademia Nazionale delle Scienze Sociali (CASS),
in cinese, è l’organizzazione accademica più importante e il centro di ricerca globale della RPC in materia di filosofia e scienze sociali.
questa zona a sedici, circa il doppio30. Infatti, così come lo sviluppo dei distretti è in continua evoluzione, lo è anche la sua geografia e l’aumento dei distretti nelle zone più interne sembra essere il risultato di quella che viene definita Go West policy, una politica intrapresa a partire da metà anni ottanta, che favorisce la crescita del mercato domestico nelle aree più interne della nazione al fine di raggiungere uno sviluppo economico regionale più equilibrato 31.
Inoltre se alcune località sono state favorite dalle politiche di governo per lo sviluppo di cluster, altre località hanno cercato di formare un ambiente favorevole allo sviluppo di distretti high-tech.
È stato possibile argomentare come la distribuzione di cluster industriali non sia omogenea nella nazione e soprattutto, come questo sviluppo sia stato fortemente influenzato dalle azioni politiche.