ATTIVITÀ LILLE NORD PAS ASSOCIAZIONI A DE CALAIS
4.3 Il mercato del lavoro
Nella terza categoria rientrano le associazioni che si occupano del mondo del lavoro, della mediazione tra la domanda e l’offerta e della formazione professionale.
Per il caso francese, fanno parte di questo secondo gruppo anche le associazioni afferenti al primo ( che fanno riferimento ai servizi di prima accoglienza), che però non hanno il lavoro come obiettivo principale.
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È il caso della Saffia, che si occupa dell’accompagnamento burocratico anche nella risoluzione delle procedure legate alla ricerca di un lavoro in seguito all’incontro di queste donne.
È centrale però l’esperienza del CEFIR, (Centre d'Education et de Formation Interculturel Rencontre) fondato nel 1945 a Dunkerque. Esso nasce con l’obiettivo iniziale di creare un luogo di scambio e di accoglienza dei migranti residenti nella cittadina, soprattutto per ciò che riguarda il lavoro e l’alloggio. Anche in questo caso le attività si sono specializzate verso questi ultimi ambiti, e le proposte hanno a che fare con la formazione professionale, il sostegno e l’accesso al lavoro, la creazione di impresa. Il Cefir si occupa anche di programmi di scambio interculturali e di comunicazione interculturale. Come racconta la direttrice: “Abbiamo tre attività principali. La prima è la radio, perché per noi l’integrazione passa attraverso la comunicazione, attraverso la nostra comunicazione riusciamo a far passare il messaggio. È uno spazio in cui tutte le comunità presenti sul territorio possono esprimersi. La seconda attività è quella della formazione: l’ultima nostra tendenza è quella di integrare la formazione professionale con la dimensione culturale, delle culture. La terza attività fa riferimento all’alloggio, abbiamo cominciato a comprare e restaurare palazzi ed ad affittarli ai migranti”. In questo rientrano anche le donne che partecipano meno alla formazione professionale, ed afferma la direttrice “non è il posto dell’organizzazione, bisogna invece prenderle in carica, mettersi in equipe costruire reti ed allora sì che le cose vanno avanti”.
Sempre di questa categoria fa parte il Corif, Collectif Régional pour l’Information et la Formation des Femmes, che nasce con l’obiettivo di proporre l’uguaglianza tra le donne e gli uomini soprattutto facendo riferimento all’uguaglianza nel lavoro53. Nasce nel 1987 proprio per dare l’opportunità alle donne di avere una formazione per accedere al lavoro, o anche per rientrare nel mercato del lavoro dopo un periodo di sospensione, per esempio con la maternità. Pertanto, il Corif si occupa dell’orientamento al lavoro e della realizzazione di un progetto professionale, facendo comprendere anche alle donne la necessità di allargare il campo delle scelte lavorative, senza fermarsi alle attività
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Le CORIF (Collectif Régional pour l’Information et la Formation des Femmes) est une association loi 1901 dont la finalité est de promouvoir l’égalité entre les femmes et les hommes, et notamment l’égalité professionnelle.
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“tradizionalmente legate alle donne”, che altro non sono se non la risposta alla costruzione sociale del genere. L’orientamento parte da un percorso individuale che concerne la consapevolezza di sé stessi, la fiducia nelle proprie capacità, la riflessione sugli ostacoli che si possono incontrare, per poi passare all’ambiente, alla conoscenza dei contesti e soprattutto alla conoscenza dei propri diritti. In particolare, poi, le attività si basano sulla conciliazione della vita privata e pubblica, sull’incoraggiamento alla formazione continua, ed sulla mobilità in diversi ambiti e con diverse prospettive. “Le attività- come racconta la responsabile - sono dirette su due assi, il primo per le donne, il secondo per l’ambiente esterno. Per ciò che riguarda le donne, il punto di partenza è che le donne non hanno lo stesso percorso scolastico degli uomini, oggi riescono meglio a scuola che gli uomini, e si posizionano meno bene sul mercato del lavoro, questo per le donne in generale. Di conseguenza le donne rimangono nelle filiere di una formazione generale, mentre i ragazzi hanno una formazione più tecnica, e facendo parte di una formazione generale, rientrano nelle fasce di lavoro atipiche, con salari più bassi perché pur essendo qualificate, la loro qualifica vale meno”. Per quanto riguarda le donne immigrate, la responsabile dice: “si parla delle stesse dinamiche di discriminazione, ma per queste donne se ne aggiungono altre”, ed illustrando vari aspetti parla di “etnicizzazione del lavoro che parte dall’alto, dai contatti tra l’ufficio per l’immigrazione e l’ufficio per il lavoro, è un meccanismo da annullare”.
Il Cofir ha sede a Lille, ma ha come zona di intervento tutta la regione del Nord Pas de Calais, regione che ha un basso livello di donne nel mercato del lavoro, spiega la referente “forse tutto questo è legato al passato ed alle caratteristiche dell’economia. La regione ha avuto una forte impostazione industriale, e se nella prima fase le donne lavoravamo perché erano soprattutto industrie tessili, adesso sono state rinchiuse di nuovo nella sfera privata”. Le caratteristiche del mondo del lavoro ed il ruolo del Cofir, saranno meglio affrontate nel capitolo sul lavoro delle donne migranti.
In Sicilia il tema dell’inserimento nel lavoro è centrale nell’Associazione Santa Maria Assunta, a Barcellona Pozzo di Gotto, cittadina nella provincia di Messina.
L’associazione, legata all’ambiente parrocchiale, nasce dieci anni fa con l’emergere del problema delle badanti, e dalla necessità di organizzarne il collocamento. Il lavoro dell’associazione si basa su due livelli: quello dell’accoglienza primaria, con la possibilità di accogliere le donne al momento dell’arrivo o nelle situazioni posteriori
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alla perdita del lavoro, e con quella della mediazione tra la domanda e l’offerta di lavoro che è soprattutto una mediazione tra la donna migrante e la famiglia datrice di lavoro. Le famiglie, infatti, si rivolgono direttamente all’associazione, fornendo tutti i dati e le informazioni relative al lavoro (orari, caratteristiche e tipologia del lavoro, caratteristiche della persona da assistere), e la stessa associazione informa le donne e le accompagna. Ovviamente “le seguiamo per tutto il percorso, se ci rendiamo conto che vengono sfruttate o non sono trattate bene, le andiamo a riprendere ed a volte denunciamo i datori di lavoro” spiega il responsabile. Le caratteristiche specifiche di questa associazione verranno approfondite nel capitolo sul lavoro, qui basta sottolineare che rappresenta una garanzia per le donne, sia al momento dell’arrivo, sia per la collocazione al lavoro e sia per la tutela dei diritti.
Altre due associazioni che si occupano di inserimento al lavoro e formazione sono il Centro Immigrazione di Palermo e l’Associazione Siculo Rumena a Catania, entrambi nate con obiettivi ben diversi e specializzate nell’inserimento delle donne nelle famiglie, data la peculiarità del caso italiano e della etnicizzazione del lavoro di “badante”.