• Non ci sono risultati.

4. M ODELLI ECONOMICI , OBBLIGHI GIURIDICI E PRINCIPI ETICI : VERSO UN NUOVO DIALOGO

4.1 L A NATURA MULTIDIMENSIONALE DELLA RS

Risulta centrale analizzare i profili attinenti la correlazione tra diritto, etica ed economia che inevitabilmente, com’è di pronta intuizione, nascono in relazione al riconoscimento di una responsabilità sociale dell’impresa. Su questo tema, giova sottolineare come le più recenti ed avanzate teorie economiche non si mostrino più rigidamente legate all’idea di comportamento umano mosso esclusivamente dal mero interesse personale70; e proprio da questa rivoluzionaria prospettiva nasce la necessità di una maggiore attenzione, anche dal punto di vista del sapere economico, a considerazioni di natura etica.

Tale evoluzione del resto non procede disgiuntamente da una certa tendenza, riscontrabile nell’evoluzione del pensiero giuridico, volta ad evidenziare la funzione solidaristica del diritto stesso (art. 2 Cost.), riconoscendo alla posizione giuridica del singolo, anche una vera e propria funzione sociale (tanto da coinvolgere addirittura il diritto privato per eccellenza, il diritto di proprietà71). Il diritto

70

Sull’impossibilità di considerare il mercato come un meccanismo indipendente dalla condotta degli esseri umani, regolato da leggi matematiche e caratterizzato da risultati indiscutibili, si cfr. M.RICCIARDI, La lotta per il diritto, in La rivista dei libri, n. 1, 2007, pag. 18.

71

Si rifletta, in proposito, sul divieto di atti emulativi previsto dal nostro ordinamento, quale espressione del divieto di abuso del diritto. Anche il diritto di proprietà, pur nella sua pienezza, è pertanto sottoposto ai limiti stabiliti a tutela del

dominicale, difatti, non è attribuito teleologicamente in esclusiva funzione utilitaristica ed egoistica del singolo – per cui non solo di esso non va fatto un uso ad esclusivo detrimento del terzo – ma deve anzi esser goduto positivamente entro limiti che siano compatibili con i doveri di solidarietà sociale gravanti su ciascun individuo. Ne discende, pertanto, che la stessa attività produttiva risulta vincolata su più fronti: quello economico delle “regole del mercato”, quale naturale ambito per le imprese, per cui la mancata osservanza di tali disposizioni comporterebbe l’auto-esclusione dell’impresa dal mercato; quello legale, del rispetto formale delle norme, le quali già impongono un contemperamento delle esigenze produttive con quelle della collettività; ed infine – ed è, come si vedrà, il livello più specificamente regolato dalla RSI – sul fronte etico, per cui non basta più evitare nocumento alla realtà sociale, ma la responsabilità assume una funzione proattiva di promozione e sviluppo della collettività.

In questa prospettiva, come chiaramente indicato nel modello teorico proposto da A. B. Carrol72, la responsabilità sociale dell’impresa viene ad assumere una natura multidimensionale, terzo. In ordine alle riletture che la Carta Costituzionale ha imposto alla disciplina codicistica del diritto di proprietà, si v. D.LAROCCA(a cura di), Diritti e società di mercato nella scienza giuridica europea, Torino, 2006, pag. 15. Secondo tale autore, “I tentativi di differenziare i regimi di tutela a seconda della natura degli interessi o dei soggetti e di predisporre meccanismi di garanzia diversi dalla classica reazione patrimonialistica si sono moltiplicati soprattutto nel corso del novecento, dando vita a soluzioni estremamente sofisticate di soddisfacimento di vecchi e nuovi bisogni. Soluzione che scaturivano dalla convinzione che il modello fondato sull’esclusività attributiva non risultasse adeguato a “proteggere” e a realizzare tutte le istanze di cui i diversi attori sociali sono portatori”.

72

A. B. CARROL, A Three-Dimensional Conceptual Model of Corporate Social Performance, in Academy of Management Review, 4, 4, 1979, pag. 497-505; ID., In Search of the Moral Manager, in Business Horizons, March-April 1987, pag. 7-15.

convivendo, accanto ad una responsabilità di tipo economico e legale, anche implicazioni di natura etica e finanche discrezionale, qualora sia l’impresa stessa ad assumersi volontariamente l’impegno di contribuire al miglioramento della collettività, anche sotto forma di un ambiente più salubre per i cittadini-consumatori73.

Peraltro, la questione della responsabilità sociale d’impresa, oltre ad avere natura multidimensionale, assume anche carattere multidisciplinare. Come si è detto, l’attività d’impresa inevitabilmente incide non solo sulla realtà economica, ma anche su quella ambientale e sociale, involgendo rami regolati da distinte ed autonome discipline, nonché coperti da diversi campi del sapere. Comportamenti socialmente responsabili inducono, difatti, l’impresa – di là di quanto imposto da specifiche disposizioni legislative – non solo ad assicurare il rispetto delle regole del mercato74, ma anche a garantire il rispetto dei diritti umani, ad evitare il ricorso allo sfruttamento minorile anche nei Paesi in cui tale forma di manodopera sia tollerata, a riporre

73

Rileva C. CHIRIELEISON, L’evoluzione del concetto di Corporate Social Responsibility, cit., pag. 88, “L’impresa ha in primo luogo responsabilità economiche di creazione del valore (a partire dalla generazione di profitto per gli azionisti e dall’offerta efficiente di beni e servizi per il mercato). La società, tuttavia si aspetta anche che le imprese si conformino alla legge, cui spetta il compito di individuare le “regole del gioco” sulla base delle quali funziona la competizione, definendo così le responsabilità giuridiche, legate al rispetto della normativa. Le altre due componenti della responsabilità vanno oltre quanto strettamente richiesto dal sistema giuridico. Una è la responsabilità etica, legata alla conformità ai valori e alle norme sociali e all’obbligo dell’impresa di agire con equità giustizia e imparzialità; l’altra invece è la responsabilità discrezionale, che implica investimenti puramente discrezionali a favore della comunità, senza che vi sia una precisa aspettativa in questo senso, guidati unicamente dal desiderio di un’azione filantropica. (…) I quattro tipi di responsabilità vanno intesi in termini gerarchici di importanza (…).”

74

Si pensi, ad esempio, alla trasparenza dei dati o alle regole previste per l’insider trading.

particolare cura nella gestione delle risorse umane (in termini, ad esempio, di percorsi di formazione o di gestione degli esuberi), a ridurre e contenere l’impatto ambientale delle proprie attività produttive e ad una estrema attenzione alla qualità e sicurezza dei prodotti e dei servizi75.

Outline

Documenti correlati