IL PROBLEMA DELLA MISURAZIONE DEI RISULTATI DI RESPONSABILITÀ AMBIENTALE E LA VINCOLATIVITÀ
1. L’ANALISI COSTI/BENEFICI DELLA RESPONSABILITÀ AMBIENTALE D’IMPRESA
1.2. I VANTAGGI ECONOMICI PER LE IMPRESE DERIVANTI DALL ' ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ AMBIENTALE
Come già anticipato, i sopra discussi costi legati alla responsabilità ambientale d’impresa devono necessariamente essere compensati da altrettanti benefici, anche potenziali e non direttamente economici, al fine di evitare un impatto negativo della RAI sul bilancio e sulle performance economiche dell’azienda.
Sebbene la responsabilità ambientale sia un asset prevalentemente intangibile e difficilmente quantificabile sotto il profilo economico, possiamo affermare che oggigiorno all’impresa conviene adottare comportamenti responsabili per una serie di motivazioni che ora saranno analizzate. Occorre però rammentare che tale atteggiamento deve anzitutto considerarsi una filosofia imprenditoriale, un modo innovativo di concepire la gestione aziendale e di incrementare la propria immagine sul mercato, più che una mera strategia per creare valore per l’impresa tramite lo sfruttamento dell’alleanza con gli stakeholder.
Dalla considerazione che i benefici della responsabilità ambientale non siano sempre agilmente quantificabili, non deve discendere l’idea che l’adesione di un’impresa ad una filosofia di gestione orientata verso la sostenibilità ambientale sia un mero atto di fiducia o di fede224.
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M. DEL BALDO, Corporate Social Responsibility e corporate governance: quale nesso nelle PMI?, pag. 92, in www.works.bepress.com.
Invero, un primo beneficio della responsabilità ambientale, può rinvenirsi in relazione alle motivazioni ed agli ideali che hanno spinto l’imprenditore a scegliere consapevolmente la via della responsabilità ambientale. la RAI, difatti, incide positivamente sulla motivazione dei lavoratori e, di conseguenza, sulla loro produttività; il livello di coinvolgimento, lealtà ed attaccamento dei collaboratori all’impresa dipenderà direttamente anche dalle politiche che tendono a valorizzare l’immagine e la reputazione della stessa225.
Essere socialmente responsabili e avere attenzione per la tutela dell’ambiente, pertanto, contribuisce a garantire il successo dell’impresa per il tramite del miglioramento del clima aziendale, dell’aumento della motivazione dei collaboratori, del decremento dell’assenteismo, nonché della capacità dell’impresa di attrarre e mantenere personale più qualificato.
Per le imprese socialmente responsabili esistono poi vantaggi prettamente produttivi. Può ritenersi infatti che l’impegno ambientale delle imprese aumenti le loro performance economiche: le aziende responsabili sono di regola maggiormente competitive, in quanto competitività e sostenibilità sono concetti che si completano e rafforzano a vicenda.
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M. MOLTENI, Responsabilità sociale e performance d’impresa – Per una sintesi socio-competitiva, cit., pag. 80, “Il livello di motivazione e le competenze dei collaboratori, dimensioni nelle quali fondamentalmente si sostanzia il capitale umano dell’impresa, esercitano un influsso rilevante su due elementi: innanzitutto la qualità del processi interni, sia direttamente sia mediante la diminuzione del turnover; la produttività, per effetto della qualità del contributo offerto da ciascuno, della diminuzione dei giorni di assenza, e così via. Il minor turnover, inoltre, alimenta la produttività e riduce la necessità di sostenere costi di selezione e formazione del nuovo personale”.
Le iniziative di RAI difatti comportano una significativa riduzione dei costi produttivi ed una razionalizzazione dei processi industriali. Le aziende che adottano sistemi di gestione ambientale, ad esempio, a fronte della spesa iniziale per la loro progettazione e implementazione, in seguito abbassano i costi del ciclo produttivo, ottimizzano l’uso delle risorse (inferiore impiego di materie prime, prodotti di scarto in quantità minime e talvolta anche riciclabili), e riducono i costi di smaltimento dei rifiuti. Riduzione dei costi significa inoltre avere maggiori profitti, e quindi somme più consistenti da investire, creando un circolo virtuoso che non può essere trascurato né dell’azienda né dal decisore politico.
Inoltre, la RAI migliora la relazione con le Istituzioni pubbliche, nazionali e locali, che sono pronte a concedere agevolazioni fiscali e finanziarie nonché semplificazioni amministrative alle imprese responsabili, in cambio della loro maggiore affidabilità. Per quanto concerne i rapporti con le istituzioni finanziarie, ancora, tali imprese hanno più agevoli canali di accesso alle fonti di finanziamento in virtù di una riduzione generale del profilo di rischio, nonché indici borsistici specifici come il Fste4good.
Quanto al vantaggio reputazionale, in mercati sempre più affollati, la RAI funge da elemento di positiva differenziazione del marchio rispetto alle imprese concorrenti che non adottano comportamenti eco-responsabili226. In un contesto come quello odierno, in cui il consumatore è sempre più sensibile all’impatto
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F. BASSAN, Commento agli articoli 18-27, in Commentario del Codice di Consumo, G. ALPA, L. ROSSI CARLEO (a cura di), Napoli, 2006.
ambientale dei prodotti che acquista, è evidente che per un’impresa essere considerata eco-efficiente, o più in generale “verde”, diventa un indubbio vantaggio concorrenziale227. Oggi il consumatore non sceglie più solamente un prodotto o un servizio ma anche l’impresa che lo produce e cerca, quindi, la condivisione di valori e principi in cui identificarsi. In tale ottica, la RAI aiuta l’impresa ad aumentare e fidelizzare la clientela, guadagnando così nuove fette di mercato228. Al contempo, l’attenzione all’ambiente e il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori se comunicate all’esterno, favoriscono un consumo più responsabile da parte dei consumatori, che penalizza le aziende concorrenti che producono con modalità non sostenibili e le sospinge a modificare i propri standard produttivi.
La migliore reputazione, poi, consente all’impresa di ottenere condizioni di scambio più favorevoli nelle transazioni con gli stakeholders. La reputazione funge da moltiplicatore del valore generato dall’impresa, aumentando la propensione ad acquistare quei
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E. M. NAPOLITANO, La qualità nell’impresa sociale – Strumenti per il non profit, cit., pag. 24, “L’assunzione consapevole della responsabilità sociale (commitment) è certamente costosa, è difficilmente misurabile nei suoi benefici immediati e implica comportamenti estranei alla tradizionale cultura aziendalista, ma può consentire d’implementare rilevanti vantaggi in termini di miglioramento dell’immagine aziendale e di prodotto percepita dai consumatori, e di rafforzamento dei legami con la comunità locale, con i finanziatori, con i dipendenti e con i gruppi di pressione (sindacali, politici, ambientalisti, ecc.)”. 228
Si veda al riguardo, Sviluppo Sostenibile – Rapporto sulla CSR, Il Sole 24 Ore, Martedì 27 aprile 2010, “Negli ultimi anni, complici la globalizzazione e l’aumento dei costi di energia e altre risorse, l’ambiente è sempre meno terreno di visioni altruistiche e sempre più elemento strategico per la crescita del business. […]. Sui tavoli dei Cda, abbattere il proprio impatto ambientale è infatti diventata la cornice di moltissimi processi che rafforzano l’azienda rendendola più attrattiva nei confronti dei consumatori, ma anche dei talenti più qualificati”.
determinati beni e servizi ed offrire il proprio supporto all’impresa. Le aziende reattive, dinamiche, che evolvono rapidamente le proprie strategie di tutela ambientale, concretamente aumentano la possibilità di successo nei loro rapporti con gli stakeholders 229.
Alla luce di quanto detto, l’ambiente e la sua salvaguardia devono essere considerate non più un costo ma un’opportunità di crescita e una risorsa per l’imprenditore230. Il profitto non può più essere considerato l’unico indicatore dello stato di salute di un’impresa. Oggi l’impresa lungimirante, oltre a perseguire risultati economici, deve promuovere la tutela dell’ambiente e gli interessi dei consumatori, garantendo prodotti di qualità e sostenibili attraverso comportamenti improntati alla “responsabilità ambientale d’impresa”, attirando così nuovi clienti e contribuendo allo sviluppo della comunità in cui l’impresa opera.
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H. ALFORD, F. COMPAGNONI, Fondare la responsabilità sociale d’impresa, Città Nuova, 2008, pag. 319.
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R. FERRARA, Modelli e tecniche della tutela dell’ambiente: il valore dei principi e la forza della prassi, in Foro amm., TAR 2009, 06, pag. 1945-1957, “[..] la protezione dell'ambiente diviene in qualche misura (anche) un business, capace di mobilitare egualmente interessi e aspettative di tipo materiale, ed anzi vere e proprie aspettative e promesse di arricchimento e di lecito profitto, oppure ogni pur seducente e suggestivo approccio romanticamente globale ed olistico corre il forte rischio di restare confinato nel limbo delle buone intenzioni. Per fare un solo esempio, tratto dalla più recente esperienza, o le energie da fonte rinnovabile sono in grado di attivare un virtuoso processo di crescita dell'economia e dell'occupazione, alterando in questo modo la convenienza comparativa delle scelte dei decisori collettivi pubblici nonché degli operatori privati, oppure il futuro continuerà ad essere condizionato dalle riserve mondiali di energie fossili”.
2.3. LA NECESSITÀ DI TARGET ED INDICATORI AMBIENTALI UNIFORMI