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NEL PASSATO ONNIPRESENTE

Nel documento LINGUAGGIO ASTRALE (pagine 93-109)

usando l’energia del suono e spezzando il termine nelle sue parti costituenti, proveremo a contrarre il biennio in due ore circa.

Inizieremo questa breve esperienza, attraverso la sintonia con il trottolio A¯ yanamsa, cercando di sentire l’Energia della Terra, della Luna e del nostro corpo, grazie ad un movimento armonioso e personale… o attraverso un gesto simbolico. L’energia risvegliata da quest’azione, ci guiderà poi a costruire le li-nee dei pianeti di base che, a loro volta, riconducono al numero sacro: il Nove. Per entrare in questa dimensione, v’inviterei ad allontanarvi, tempora-neamente, dagli schemi personali di riferimento zodiacale, così da sperimenta-re un diffesperimenta-rente pensiero astrologico. Ci basterà uscisperimenta-re, simbolicamente, dal si-stema tropicale, al fine di sintonizzarci con il movimento dell’Ayanamsa. Si tratta di retrocedere, per un attimo, in una dimensione mentale un po’ più ar-caica ma di potente impatto, grazie ad una buona connessione con il pensiero divergente, rappresentato dal numero Nove e dalla Casa Nona, sito del Dhar-ma, della meditazione, dell’intercultura e del viaggio. Attraversando la Casa, troveremo il coraggio di compiere il temporaneo viaggio nel passato. Lo stru-mento per accompagnare questa retrocessione in Nona è un ciclo respiratorio di nove inspirazioni. Naturalmente, non appena la conferenza avrà termine, ognuno potrà tornare ai suoi riferimenti zodiacali. Del resto, la diversità tra i due Zodiaci non implica la reciproca delegittimazione ma un diverso orienta-mento e una visione della stessa realtà da una differente angolatura.

L’A¯ yanamsa è la distanza precessionale degli Equinozi. Le teorie sulla da-ta di coincidenza tra lo Zodiaco siderale e quello tropicale sono varie. Ogni scuola propone la propria Ayanamsa, la differenza iniziale tra le une e le altre consta di pochi secondi. Il governo indiano ha scelto l’Ayanamsa di Lahiri, co-me convenzione ufficiale per rappresentare la data di coincidenza.

L’Ayanamsa è raffigurata, fisicamente o graficamente, da una spirale che indica l’oscillazione della Terra sul suo asse. Tale movimento rappresenta, a sua volta, la ciclicità del tempo. Ogni ciclo è costituito da una rete in cui qua-lunque attimo del presente è connesso al passato. Dall’incrocio del passato con il presente si delineano le maglie del futuro. La sinergia di queste tre misu-re di tempo misu-rende possibile il movimento e la flessibilità dei limiti al libero arbi-trio che, a sua volta, è considerato una reazione all’Ayanamsa. Lo specchio dell’Ayanamsa è l’immagine mobile della Luna che, con le sue fasi ben visibili, è il corpo celeste in cui meglio si riflette il gioco del tempo e con esso, il Kar-ma. Il movimento della Luna rappresenta le emozioni, chiamate in sanscrito Bh?va, termine che indica, inoltre, l’esistenza fenomenica, gli impeti del cuore e gli impulsi della mente. In Astrologia, il termine Bhava designa le Case, quali aree d’azione per i Segni e i Pianeti. La Luna, visitando le Case, esprime una determinata emozione e risponde a quella dell’eventuale abitante.

In senso karmico, il trottolio A¯ yanamsa è il simbolo di un qualsiasi movi-mento o spostamovi-mento, capace di attivare le antiche impressioni (va¯sana¯) e i semi karmici (samshkara), celati nella coscienza individuale ma anche in quella collettiva. Gli astrologi tantrici rappresentano questo spostamento in forma grafica, attraverso la costruzione e la meditazione su di uno speciale

grafico che racchiude in sé il segreto del Karma individuale, universale e divi-no. Vi sono infiniti modi di costruire questo diagramma ed esistono Scuole che centrano il loro insegnamento sulla conoscenza e la pratica di questa sacra geometria. Tutte le scuole concordano sul principio d’identità tra la Divinità, il Cosmo, l’essere umano e il sistema planetario. In questa sede, noi c’interesse-remo solo alla parte strettamente astrologica di questo sacro Disegno.

Il cosmo, il corpo umano, i pianeti

Secondo l’Astrologia karmica, l’intero Cosmo, comprese le galassie, le stelle, i pianeti e tutto ciò che esiste, in qualsiasi forma, è contenuto in scala ridotta nel tessuto terrestre. Tutto ciò che esiste nella struttura terrestre, esiste in di-mensioni ancora più minuscole nel corpo umano, le cui energie principali so-no rappresentate dal Sole e dalla Luna, attraverso le due Na¯di, Ida¯ e Pingala¯. Le Na¯di o arterie sottili del corpo umano sono più di 72000 e attraverso di es-se circola Pra¯na Shakti, l’Energia vitale. La Na¯di più importante è Susumna¯, l’asse centrale che, partendo dalla zona tra l’ano e i genitali, arriva all’altezza alla testa; al suo interno vi sono i Chakra che richiedono uno studio a parte da trattare, magari, in una prossima occasione. Attorcigliate intorno a Susumna¯ si trovano Ida¯, la Na¯di

lu-nare e Pingala¯, quella solare; entrambe sono attivate dalla respira-zione. Susumna¯ è il ca-nale energetico che funge da sostegno per il corpo umano e le sfe-re celesti. Nel Cosmo, essa è rappresentata dal monte Meru, il co-siddetto asse dell’Uni-verso. Nel corpo uma-no, la Na¯di centrale è presente all’interno del-la colonna vertebrale, che costituisce la sua corrispondenza fisica. Nel globo terrestre e negli altri corpi celesti, Susumna¯ è simbolizza-ta dall’asse di rosimbolizza-tazio- rotazio-ne. In tutte le tre di-mensioni, quest’asse è tanto potente quanto invisibile.

Figura 1

Considerato come l’isola delle nove gemme preziose, con le sue nove aperture (2 orecchie, 2 occhi, 2 narici, la bocca, l’organo sessuale, l’ano), il corpo umano è identificato al Chakra Navagraha. Il corpo sottile o astrale è rappre-sentato dalle 27 Nakshatra (asterischi o dimore lunari). La cintura zodiacale rappresenta, invece, il corpo del Kalapurusha, ossia della Divinità primordiale nella sua forma cosmica e nel contempo in quella individuale o del corpo cau-sale. L’insieme dei tre corpi è contenuto nello Yantra o Chakra che racchiude in sé il segreto del Karma, e verso il cui Bindu (centro) stiamo per viaggiare. COSTRUZIONE DELLA MAPPA PER IL VIAGGIO

✥ Incominciamo dall’impalcatura, dall’asse centrale. Disegniamo un cerchio di qualsivoglia grandezza. Tracciamo un diametro verticale e dividiamolo in 48 parti uguali (48 = 12 segni zodiacali + 27 Nakshatra¯ + 9 pianeti).

✥ IIncominciando a contare dal primo in alto, marchiamo i seguenti punti : 6, 12, 17, 20, 23, 27, 30, 36 e 42... Da questi punti, tracciamo delle linee oriz-zontali che tocchino la circonferenza, per un totale di nove segmenti.

Figura 2

✥ INumeriamo le linee nell’ordine dal basso verso l’alto. Dai due estremi di ogni linea, cancelliamo le parti, secondo le seguenti proporzioni:

Linea 9: 1/16 Linea 8: 5/48 Linea 7: intera Linea 6: 1/3 Linea 5: 3/8 Linea 4: 1/3 Linea 3: intera Linea 2: 1/12 Linea 1: 1/16

All’esterno della circonfe-renza, accanto ad ogni li-nea, possiamo scrivere il nome del pianeta corri-spondente. La figura che otteniamo è la seguente:

Figura 3

N.B. La terza e la nona (Marte e Ketu), restano intere. DA QUESTO MOMENTO,

INIZIANO I NOVE PASSI DEL CAMBIAMENTO PLANETARIO.

FIGURA2

Figura 4 - Fase dei triangoli maschili

1)Unire gli estremi del Sole (1) con il centro di Saturno (7). Il cuore e le gi-nocchia.

2)Gli estremi della Luna (2) con il centro di Ketu (9). Il grembo e il naso.

3)Gli estremi di Marte (3) con il centro superiore della circonferenza. La fronte e l’orizzonte.

4)Gli estremi di Mercurio (4) con il cen-tro di Rahu (8). La lingua e le ossa.

Figura 5 - Fase dei triangoli femminili

5)Gli estremi di Giove (5) con il centro di Marte (3). La flemma e la fronte. 6)Gli estremi di Venere (6) con il centro

della Luna (2). La pelle e il grembo. 7)Gli estremi di Saturno (7) con il centro

inferiore della circonferenza. Le ginoc-chia e il confine.

8)Gli estremi di Rahu (8) con il centro del Sole (1). Le ossa e il cuore.

9)Unire gli estremi di Ketu (9) con il centro di Mercurio (4). Il naso e la lin-gua.

Figura 6

Abbiamo, così, attivato le energie comu-nicative dei pianeti e la comprensione delle loro corrispondenze. L’ultimo con-tatto, infatti, avviene attraverso Mercurio. Ad ogni pianeta è stata associata una delle corrispondenti parti del corpo. Ve ne sono anche altre. Volendo, nel corso della preparazione, si possono visualizza-re o toccavisualizza-re le parti del corpo associate alle linee di congiunzione che formano i lati dei triangoli.

Adesso, dobbiamo tracciare la parte periferica, quella che permetterà l’entrata o l’uscita dal diagramma, al momento della meditazione.

Circoscriviamo un cerchio alla prima circonferenza. Dividiamolo in otto parti uguali. Disegniamo otto petali, situati tra il primo e il secondo cerchio. All’esterno dei petali, disegniamo ancora un cerchio e dividiamolo in sedici parti uguali. Disegniamo sedici petali simmetrici, estesi tra il secondo e il terzo cerchio. All’esterno della sfera con sedici petali, disegniamo ancora tre cerchi concentrici. Abbiamo ottenuto un insieme di sei cerchi e due ghirlande di pe-tali. In periferia, disegniamo tre quadrati, l’uno inscritto nell’altro. Ai quattro la-ti di ciascun quadrato, cancelliamo una parte centrale per formare la porta, così da ottenere

quat-tro por te per ogni quadrato, per un tota-le di dodici porte. (I dodici segni zodiaca-li). Abbiamo tracciato il Bhupura, l’entrata o l’uscita dalla Ter ra (Bhu) o dal sistema solare d’appartenen-za.

Ecco il quadro fi-nale: lo S¯ ri Yantra o S¯ ri Chakra.

Figura 7

L’intreccio delle linee rappresenta il gioco di creazione, protezione e assorbimento del-l’Universo. FIGURA6 FIGURA7

Lo S´ ri Chakra e i pianeti

La disciplina che si occupa delle pratiche inerenti allo S¯ ri Yantra si chiama S¯ri Vidya¯ che, oltre alla sostanza delle forme, studia anche la natura dei numeri. La sacra geometria dello S´ri cela i segreti della Dea, dell’Universo, del Karma e del singolo individuo con il suo tema astrale. Da questo diagramma nasce, si conserva e si trasforma ogni singola e collettiva realtà, grazie all’energia del triplice respiro, quello umano, quello cosmico e quello divino. Nel contesto astrologico, S´ri Yantra rappresenta il movimento dei pianeti e il loro intreccio con l’esistenza umana. Lo Yantra disegnato, contemplato e meditato, secondo una ritualità sincera e consapevole o con naturale curiosità, s’illumina ed apre le porte del Cosmo. Nel corso del viaggio planetario, il Cosmo che si manife-sta al singolo individuo è la sua stessa natura in tutte le possibili sfaccettature, ossia il microcosmo espresso nella media di 21600 respiri quotidiani.

Il numero 21600 è molto importante in S´ri Vidya¯ perché in esso è conte-nuto il simbolo dello Yantra, il Nove. Oltre al numero giornaliero di respiri che un essere umano dovrebbe compiere, 21600 rappresenta la suddivisione dello Zodiaco in primi (360° x 60 = 21600’). Tutti i suoi sottomultipli portano alla consapevolezza dello S¯ ri yantra. Il sottomultiplo più sacro e potente è 108 la cui sintesi finale è 9 (prima potenza del 3), simbolo dell’insieme planetario e dei triangoli primari che formano lo Yantra. Il nove rappresenta il primo o l’ulti-mo passo dall’individualità alla dimensione cosmica. Lo S´ri Yantra, infatti, è formato da una serie di nove triangoli che vibrano intorno al Bindu, il punto centrale, simbolo dell’unione degli opposti. Cinque sono i triangoli femminili con il vertice in basso e quattro i triangoli maschili con il vertice in alto. La ba-se d’ogni triangolo rappreba-senta un corpo celeste, nato dal grembo della Dea che presiede allo Yantra: Lalita¯ Maha¯tripura¯ Sundari. L’insieme delle nove basi planetarie, forma il Chakra dei Navagraha. Intrecciandosi, i nove triangoli for-mano un insieme di 43 nuovi triangoli.

Come abbiamo visto durante la preparazione, all’esterno della circonfe-renza che racchiude i triangoli vi sono due cerchi con i petali di loto. Ancora più all’esterno vi sono altri tre cerchi che rappresentano la cintura del cosmo ed all’esterno periferico, vi è un quadrato trilineare, detto Bhupura. Il termine deriva dalla radice Bhu, la Terra, e Pura, ossia l’intero, come regione definita dello spazio. Il Bhupura è l’entrata o l’uscita graduale dalla dimensione cosmi-ca ed è formato da tre quadrati inscritti l’uno nell’altro. Ogni quadrato è muni-to di quattro porte, una per lamuni-to. L’insieme dei tre quadrati rappresenta l’oriz-zonte tra la dimensione terrena e quella celeste. Nello stesso tempo, i quadrati sono i confini del nostro sistema solare e sono delimitati dai tre pianeti tran-spersonali, Urano, Nettuno e Plutone. Questi pianeti accompagnano l’indivi-duo all’entrata o all’uscita dalla dimensione terrestre e individuale.

Per la pratica, lo Yantra va orientato ad Est. La meditazione sullo Yantra può avvenire in due modi, dall’esterno all’interno o viceversa. L’entrata o l’u-scita può avvenire da una delle quattro porte del Bhupura, il quadrato-confine tra l’Io e il Tu, il singolo e la collettività, l’Individuo e lo Spazio, la Terra e

l’Uni-verso, l’Umano e il Divino. Una volta disegnato il Diagramma, per effettuare il rito del passaggio, all’inizio della meditazione, bisogna eseguire un giro com-pleto intorno al quadrato, scegliendo la porta da cui entrare. Ogni porta è as-sociata ad uno specifico Elemento e rappresenta una delle dimensioni possibi-li per afferrare le ombre e le luci della vita, attraverso il Karma. Se volete, pri-ma ancora d’iniziare l’esperienza meditativa e di conoscere le corrispondenze, potete scegliere subito uno dei quattro punti cardinali da cui partire. Tra qual-che istante, attraverso la descrizione delle corrispondenze, scoprirete la funzio-ne del punto scelto per rapporto agli eventi di questo periodo della vostra vita. La porta che si vede in alto rappresenta l’Est (la porta del Sole e dei mantra); il Nord si troverà a sinistra (Porta della Luna e della conoscenza). Il Sud è a destra (Porta degli Avi e della devozione). L’Ovest si trova in basso (la porta del Signore dell’Acqua e dei riti sacri).

Una volta completato il disegno, la meditazione avviene attraverso una differente ripartizione dello S´ri yantra. Si tratta di mettere in figura nove Chak-ra o circuiti, guardano all’insieme del disegno da un’angolatuChak-ra completamen-te diversa da quella seguita durancompletamen-te la fase di preparazione.. Iniziando dall’e-sterno, il primo circuito o Chakra è il Bhupura con i tre cerchi; il secondo è l’insieme dei 16 petali; il terzo è l’insieme con gli 8 petali, dove termina la fase introduttiva; il quarto da cui inizia il vero viaggio verso il Bindu, è il circuito con i 14 triangoli esterni; il quinto circuito contiene i 10 triangoli più grandi; il sesto contiene i 10 triangoli più piccoli; il settimo comprende gli 8 triangoli; l’ottavo è formato dal triangolino centrale e il nono è rappresentato dal Bindu che è la parte più segreta dell’intero diagramma. L’immagine che segue è solo un par ticolare dello S´ ri

Yantra, ma ci aiuterà a fo-calizzare meglio l’insieme dei 45 triangoli (14+10+10+8+1) che conducono al Bindu. Ho evidenziato i circuiti dai quali inizia il viaggio verso il centro, con colori diver-sificati, così che si possa-no vedere meglio i pas-saggi.

Figura 8

La visione del Diagramma completato sarà un mo-mento d’intenso piacere che potrà già bastare co-me prima esperienza. Co-loro che vorranno

pratica-re la meditazione astrologica sul Chakra, possono farne il disegno e poi medi-tarvi nell’ottavo e nel quattordicesimo giorno lunare della quindicina chiara. Una regola importantissima è di non tenere lo Yantra sospeso ad una parete, come fosse un quadro, ma di posarlo su di un supporto. Al momento della meditazione, lo si posa a terra su di una stoffa naturale o su di un sostegno di materiale non sintetico.

Il colore dello Yantra e delle sue varie parti, dipenderà da ciò che sarà emerso, mentre eseguivamo il disegno. Ognuno si farà ispirare dalle emozioni affiorate durante l’esperienza personale e dall’intreccio della stessa con gli eventi correnti della propria vita. In caso di mancata ispirazione, si possono abbinare i colori alle qualità del pianeta prescelto. Per il periodo che io sto vi-vendo, in questa fase, ho scelto i seguenti colori:

Figura 9 - Il viola è per l’ottavo giorno lunare e il blu per il quattordicesimo

In India, alcuni astrologi, sacerdoti e devoti, incidono lo Yantra su di una lastra composta di cinque metalli: oro, argento, rame, ottone e stagno. Altri lo co-struiscono in dimensioni ridotte per indossarlo, insieme con un mantra e con alcune sillabe. Lo S´ri Yantra è uno strumento d’evoluzione karmica di potentis-simo effetto. L’averne condiviso i principi, anche nello spazio di due ore, pur senza l’obbligo di continuarne la pratica, significa aver piantato un seme bene-fico nel nostro inconscio. Questo seme è rappresentato da una semplice silla-ba. Vi è una sillaba segreta nascosta nel Bindu ma ognuno di voi può sceglie-re, all’istante, la propria sillaba e conservarla come frutto del viaggio appena fatto. La sillaba è la matrice personale delle 51 lettere dell’alfabeto sacro. Le 51 lettere dell’alfabeto sacro costituiscono l’energia del linguaggio, e rappre-sentano l’insieme composto dalle 48 parti dello Zodiaco siderale con le tre espressioni terrene del tempo cosmico.

Le basi dell’Astrologia Karmica

Completato il movimento di retrocessione e avviato il nuovo processo di pen-siero, vorrei concludere con una sintesi, delineando le premesse hindu, i pre-supposti karmici che sostengono il procedimento ed infine, l’apporto persona-le che, unitamente ai precedenti punti, costituisce il metodo da me elaborato.

Premesse Hindu

A) L’Astrologia è strettamente connessa ai numeri e alla loro posizione. B) Lo Zodiaco siderale o Nira¯yana, è basato sulla Precessione degli equinozi

ed i segni corrispondono alle costellazioni. Ogni Segno rappresenta una guida specifica verso il sentiero della realizzazione.

C) La classificazione dei pianeti non segue l’ordine di vicinanza al Sole o alla Terra ma si basa sulla numerologia insita nella classificazione dei giorni della settimana, iniziando dalla domenica, giorno del Sole.

D) I Ras¯i o Segni zodiacali, all’origine, erano i Ris¯i, gli antichi saggi che, una volta completato il loro Karma, invece di unirsi all’Infinito, decisero di gui-dare gli umani sul cammino dell’evoluzione. Poiché ogni cambiamento è accompagnato dalla trasformazione del linguaggio, la prima sillaba RI, si trasformò in RA, radice di dono.

E) I pianeti sono nove e formano un chakra detto Navagraha. Ra¯hu e Ketu, il Nodo nord e il Nodo sud, essendo energie personificate, hanno la stessa natura siderea degli altri sette pianeti e sono anch’essi Entità divine.

F) Ogni Graha o Pianeta è una Divinità con il suo aspetto, il proprio mantra, la sua rappresentazione grafica e i propri simboli. Graha significa toccare, prendere, afferrare. I pianeti sono considerati energie personificate che con il loro tocco, così come fanno gli individui, interagiscono ed entrano in con-tatto. Dalla parola Graha deriva Grahana, il termine che designa l’Eclissi. G) Ogni pianeta, di là dalla sua natura sessuale, possiede qualità maschili,

femminili o neutre, secondo la parte caratteriale che prevale. Ad esempio, Chandra il Dio della Luna è maschio ma la sua natura è molto femminile. H) Nella dimensione oscura sono presenti nove pianeti ausiliari, chiamati

Upa-graha; ognuno è un satellite che fa da ombra al corrispondente pianeta in luce.

I) Urano, Nettuno e Plutone non sono presi in considerazione dagli astrologi classici.

J) Oltre ai Segni ed ai Pianeti, esistono 27 Nakshatra¯, le costellazioni o case della Luna, personificate da specifiche Divinità femminili. Le Nakshatra¯ equivalgono al passo giornaliero medio della Luna. Ognuna ha le proprie caratteristiche, un pianeta reggente, una forma, ecc.

K) Ogni Segno zodiacale è dominato da due Nakshatra¯ e un quarto, ed è que-sta la prima soque-stanziale differenza tra persone dello stesso Segno.

L) La Luna determina il Segno d’appartenenza e rappresenta la natura dell’in-dividuo, quella originale con la quale si nasce.

Presupposti karmici

a. I mondi sono molteplici, così come sono svariati gli individui e gli universi. b. Lo Zodiaco siderale, come il corpo umano con il suo ciclo respiratorio, è

ba-sato sul gioco di luce e ombra tra Luna e Sole, tra Ida e Pingala.

c. Gli Elementi sono cinque e non quattro. Il quinto è l’etere che pervade, dà consistenza e vita agli altri quattro.

d. I punti basilari del Tema siderale sono 48: 12 segni zodiacali, nove pianeti e 27 Nakshatra¯.

e. La Luna rappresenta lo specchio della Creazione ed è il primo settore di rife-rimento karmico. La Luna resta se stessa, attraversando un continuo ciclo di cambiamenti, così come accade alla nostra essenza, il corpo causale, nel

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