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OBIETTIVI E STRUTTURA DEL MODELLO ECONOMETRICO INAIL ModInail, così è stato denominato il modello econometrico adottato dall’INAIL e costruito

IL MODELLO ECONOMETRICO MODINAIL

CLAUDIA TESEI *

2. OBIETTIVI E STRUTTURA DEL MODELLO ECONOMETRICO INAIL ModInail, così è stato denominato il modello econometrico adottato dall’INAIL e costruito

in collaborazione con il CER, nella sua versione finale, si prefigge l’ambizioso scopo di dar

* Consulenza Statistico Attuariale INAIL, Roma.

conto delle iterazioni che legheranno le dinamiche demografiche e le scelte di comporta-mento degli operatori economici per i prossimi cinquanta anni.

Tenendo in considerazione un’esigenza manifestata dall’Ente, lo schema analitico predispo-sto contempla uno sviluppo in tre blocchi:

Demografico Offerta Domanda

questi sono specificati separatamente, ma interagiscono tra di loro. È proprio questa pecu-liarità l’originalità del modello: combinare tre aspetti che usualmente vengono trattati in modo distinto.

Il Blocco Demografico è organizzato in modo da ottenere una stima sia del livello che della composizione qualitativa dell’offerta di lavoro, in funzione delle caratteristiche demografi-che della popolazione italiana. Al suo interno, oltre alle consuete previsioni, è possibile effettuare analisi di scenari alternativi (per esempio sul tasso di attività) o la misurazione del livello di istruzione delle diverse coorti di età. In questo modo diventa concepibile asse-gnare la dovuta differenza qualitativa del capitale umano all’interno dell’analisi sull’offerta di lavoro: non viene definito un mero numero di teste impiegate, ma un indice del capitale umano appositamente costruito al fine di rendere più accurata l’interpretazione delle dina-miche della produttività.

Il Blocco dell’Offerta analizza quanto la dinamica incide sulle previsioni, evidentemente è molto legato al primo blocco dal momento che sia il lavoro che il capitale sono fondamen-tali per la determinazione della produzione.

Al suo interno vengono descritti ed esaminati gli elementi che determinano il processo di crescita dell’economia italiana incentrando il processo sulla funzione di produzione aggregata.

Trattandosi di una specificazione di lungo periodo, è importante definire le condizioni di equilibrio che conducono l’economia verso il suo livello di steady state (stato di equilibrio) al fine di valutare se il grado di impiego dei fattori produttivi sia quello desiderato, o meglio se il sistema stia operando utilizzando completamente le risorse a sua disposizione.

Il Blocco della Domanda nasce in un momento successivo per far fronte alle esigenze di medio periodo. In corso d’opera si è manifestata la volontà di dare importanza anche a pre-visioni più attendibili nell’immediato: la ricerca dell’equilibrio di lungo periodo analizzata attraverso il blocco dell’offerta, penalizzava le previsioni dei primi cinque anni rendendole più volatili, questa incertezza ha comportato l’ideazione del terzo blocco il quale contiene una stima delle singole voci della domanda aggregata - consumi, investimenti, esportazioni nette - della Contabilità Nazionale.

La sua interazione con il secondo blocco è fondamentale per l’equilibrio di tutto il modello, infatti sono proprio le oscillazioni di medio periodo lungo il trend di lungo che consentono il mantenimento dell’equilibrio.

La struttura completa del modello racchiude un insieme piuttosto articolato di funzioni di comportamento e di identità contabili. Essa fa riferimento ad uno schema analitico che può essere espresso attraverso un gruppo di equazioni, le stesse che definiscono il collegamento funzionale fra i tre blocchi cui si articola il modello:

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E METODOLOGICA AL SERVIZIO DEL MONDO DEL LAVORO

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blocco demografico

Il primo gruppo di equazioni determina l’offerta di lavoro ed il livello della disoccupazione di equilibrio definito in funzione delle ipotesi di convergenza verso gli obiettivi di riferi-mento per la politica economica come, ad esempio, quelli fissati dalla strategia di Lisbona.

Analizzando un po’ più nel dettaglio la prima equazione, essa prende in considerazione l’offerta di lavoro come funzione delle principali variabili che sono oggetto dell’intervento di politica economica, infatti l’ipotesi di convergenza (CONV) è adottata, oltre che sulla popolazione stimata dall’ISTAT (POP), sulla base della distinzione di genere (SEX), del grado di istruzione (IST), dell’età (ETA) e dell’immigrazione (IMM), tutte variabili che già da sole rendono ricca l’analisi che è possibile condurre attraverso il modello. Si pensi, ad esempio, come un intervento del governo teso ad aumentare l’offerta di lavoro femminile possa avere impatto sulle condizioni dell’equilibrio economico.

È immediata la relazione che lega il secondo gruppo di equazioni al primo: la funzione di produzione Yspresenta come primo argomento il livello di occupazione L*, oltre ad essere una funzione del capitale (K) e della produttività totale dei fattori (Totale Factor Productivity TFP1), con questo termine vuole indicarsi in maniera più specifica l’elemento del progresso tecnico.

La dinamica del capitale è, invece, derivata dall’equazione successiva dove si adotta l’ipo-tesi che esso sia funzione del tasso permanente di deprezzamento (d) e dell’andamento degli investimenti (I).

Il blocco della domanda è definito attraverso il terzo gruppo di equazioni che legano la domanda effettiva (Yd) ai consumi (C), agli investimenti (I), alle esportazioni nette (XN) ed alle scorte (S) espresse, quest’ultime, come variabile esogena. Un po’ meno visibile è il lega-me con gli altri blocchi, ma seguendo passo passo la dinamica rappresentata si riuscirà ad evidenziare la relazione: essendo W il salario e P i prezzi, definiti tali che siano in grado di rispondere alle differenze fra reddito potenziale e domanda effettiva (P = Ys/Yd), i consumi risultano posti in funzione del reddito disponibile reale. Ed è proprio il livello di reddito potenziale (Ys) combinato col meccanismo di aggiustamento dei salari (W = w (PROD, P, U/U*)), a creare il collegamento fra il blocco della domanda e quello dell’offerta.

Ovviamente quanto fin qui esposto è un mero schema generico dal quale deriverà un pro-cesso analitico rigoroso.

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E METODOLOGICA AL SERVIZIO DEL MONDO DEL LAVORO

1 Questa variabile è in grado di stimare l’effetto, non catturato direttamente dai fattori di produzione capitale e lavoro, sul prodotto complessivo; spesso è considerata come il vero fattore trainante per la crescita economica del lungo periodo.