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Una chiave di successo per recuperare efficienza

ALESSANDRO SIMONETTA *

3. LA STRATEGIA GENERALE PER RISOLVERE IL PROBLEMA

3.4. Una chiave di successo per recuperare efficienza

Come è stato più volte sottolineato, il concetto di efficienza - sia all’interno degli ambienti centrali (data center) sia nell’ambito delle postazioni client (desktop) - riveste un ruolo cru-ciale nel Green IT.

Generalmente, la verifica dei requisiti di efficienza richiede una misurazione specifica che, per essere attuata con successo, necessita della completa visibilità sulle componenti che costituiscono l’infrastruttura IT, software incluso. In effetti, mentre i nuovi apparati hardware nascono sempre più con caratteristiche intrinseche di efficienza (es. Energy Star), dopo aver progettato gli ambienti e le infrastrutture secondo i criteri sopraesposti, l’unico punto debole potrebbe diventare il software che disseminato sui vari livelli applicativi -potrebbe nascondere delle insidie di inefficienza. Infatti, quando si devono realizzare delle applicazioni in grado di soddisfare esigenze specifiche (es. infortuni, banche dati originate da norme, prodotti innovativi,…), difficilmente è possibile trovare rispondenza con prodotti software esistenti. In questi casi, avere un oggetto chiuso e non controllabile può diventare un importante elemento di criticità.

In quest’ottica, un grande aiuto ci viene fornito dall’adozione della filosofia Open Source che possiede molte caratteristiche vincenti:

• permette l’analisi e la verifica della qualità dei prodotti e, conseguentemente, dell’effi-cienza in quanto il codice è distribuito in formato sorgente;

• permette di svincolare il cliente dal fornitore, nessuna azienda può trarre vantaggio com-petitivo dalla presenza di installazioni proprietarie (es. migrazioni forzate dovute al cam-bio di versione del prodotto);

• consente di diffondere know-how poiché i procedimenti risolutivi sono visibili a tutti senza limitazioni.

Nell’ambito pubblico il Parlamento dei Paesi Bassi, dopo Giappone e Belgio, ha approvato una legge che a partire dall’Aprile del 2008 impegna le Amministrazioni Centrali ad adotta-re sistematicamente softwaadotta-re open source e formati aperti per la memorizzazione dei docu-menti (Open Document Format). Inoltre, è istituito un Ispettorato che ha il compito di

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ficare l’applicazione di dette norme. Ciascuna Amministrazione dovrà pertanto giustificare l’eventuale scelta di un software proprietario rispetto ad uno open source.

L’adozione di formati aperti per un Ente Pubblico rappresenta un problema sostanziale:

cosa accadrebbe se non ci fosse garanzia sulla conservazione delle informazioni, oppure se ciascun Ente adottasse un formato proprio per la cooperazione applicativa?

Tutte le considerazioni fatte sul “recupero di efficienza” non hanno senso soltanto nell’ambito del risparmio energetico ma anche nell’ambito del riuso delle apparecchiature.

Infatti, negli ultimi anni a causa della crescente esigenza di potenza elaborativa e di spazio di memorizzazione si è assistito alla progressiva diminuzione del ciclo di vita delle apparec-chiature IT. Tenendo conto dei costi ambientali relativi alla fase di produzione e di dismis-sione, alla luce di quanto finora evidenziato, se l’attenzione fosse stata maggiormente orien-tata all’efficienza, quasi certamente la longevità degli apparati ne avrebbe guadagnato.

Fortunatamente la sfida è ancora aperta ed è particolarmente interessante nell’ambito dei desktop che nelle grandi aziende superano addirittura il numero dei dipendenti. Il sistema operativo LINUX, famoso prodotto open source, può essere un’ottima soluzione per “man-tenere in vita” queste macchine [18], nella migliore delle ipotesi destinate ad usi sociali (scuole, enti minori,…), nell’attesa che - attraverso la virtualizzazione del desktop - si passi ad un modello di client più leggero (es. thin client) anche dal punto di vista Green. LINUX è utilizzato con successo anche all’interno dei data center, prevalentemente nell’ambito dei web-server. Questa piattaforma software è da anni utilizzata anche all’interno del CED INAIL per gestire tutte le applicazioni web.

Da un punto di vista etico e Green, la condivisione del know-how derivante dal modello open source garantisce anche la crescita dei popoli meno industrializzati che, traendo van-taggio da tali conoscenze, possono migliorare la loro posizione rendendola sempre più vici-na agli altri paesi, a loro volta impegvici-nati a ridurre e raziovici-nalizzare l’utilizzo delle risorse del pianeta. D’altra parte una ricerca dell’Office of Governement Commerce, agenzia governa-tiva del UK, afferma che usare il sistema operativo LINUX sui computer significa ridurre i tecnorifiuti che invadono il pianeta [18].

La questione - già evidenziata da Gartner nel lontano 2005 - che oggi si ripropone in tutta la sua concretezza, non si fonda sul “se” passare ad un’alternativa open source, ma solo

“quando” scegliere di passarci [19].

4. CONCLUSIONI

Il Green IT non è una moda ma una reale necessità e l’attenzione delle aziende è sempre più alta; Gartner ha posto il “Green Data Center” come primo obiettivo delle Tecnologie Necessarie del 2008. Sebbene nell’ambito dei professionisti IT europei ci sia consapevolez-za dell’importanconsapevolez-za delle strategie Green IT per il 48% degli intervistati [5], nonostante il 6% del campione non lo consideri affatto un problema, è importante rimarcare la necessità -a tutti i livelli - di un -approccio differente che permett-a l-a crescit-a e l-a diffusione di un-a nuova cultura aziendale per un IT e un mondo più Green.

RIASSUNTO

Sulla base dei mutamenti climatici in atto causati dall’incremento del gas serra di origine

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antropica, nasce una nuova cultura che studia l’impatto dell’Information Technology (IT) sull’ambiente: il Green IT.

Il Green IT si propone sostanzialmente di migliorare l’efficienza energetica all’interno dell’IT, di utilizzare l’IT stesso a supporto di altri settori e di gestire adeguatamente il ciclo di vita dei tecno-prodotti. Anche se l’obiettivo principale del Green IT è quello di incre-mentare l’utilizzo di energia pulita, attualmente è possibile ridurre sensibilmente le emissio-ni indirette di CO2attraverso semplici strategie di efficienza che verranno descritte nel pre-sente articolo.

La verifica dei requisiti di efficienza richiede una misurazione specifica che, per essere attuata con successo, necessita della completa visibilità sulle componenti che costituiscono l’infrastruttura IT, software incluso. In quest’ottica, un grande aiuto ci viene fornito dall’adozione della filosofia Open Source che permette il riuso ottimale del materiale più prezioso: le idee.

La condivisione del know-how indotta dall’adozione dell’Open Source garantisce inoltre la crescita dei popoli meno industrializzati che, traendo vantaggio da tali conoscenze, possono migliorare la loro posizione rendendola sempre più vicina agli altri paesi, a loro volta impe-gnati a ridurre e razionalizzare l’utilizzo delle risorse del pianeta.

BIBLIOGRAFIA

[1] P. Frankl: Le rinnovabili dell’agenzia (International Energy Agency). Qualenergia, nov-dic 2008, anno VI, n. 5, p.10-13.

[2] Energy Technology Perspective. International Energy Agency. 2008.

[3]http://www.mckinseyquarterly.com/Information_Technology/Management/How_IT_can _cut_carbon_emissions_2221

[4] Murugesan S.: Harnessing Green IT: Principles and Practices. IT Professional, Vol. 10, n. 1, 2008, p. 24-33.

[5] Brown E.G., Lee C.: Topic Over view: Green IT. Forrester Research report, Novembre 2007.

[6] Kumar R.: Important Power, Cooling and Green IT Concerns. Gartner report, Gennaio 2007.

[7] Cisco: Efficiency Assurance Program and Solutions Overview. January 2009.

[8] E. Capra, C. Francalanci: Green IT. Mondo Digitale, n. 4. Dicembre 2008.

[9] International Energy Agency: Key World Energy Statistics. 2007.

[10] Postnote. Parlamentary Office of Science and Technology, n. 319. December 2008.

[11] WWF. Becoming a winner in a low-carbon economy. IT Solutions that help business and the planet. 2008.

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[12] The PC Energy Report, National Energy Foundation, 2007.

[13] SUN. Desktop Power Cost Analysis, July 2005.

[14] http://www.ambiente.it/impresa/legislazione/leggi/2005/dlgs151-05.htm

[15] Restorick T.: An Inefficient Truth. Global Action Plan Report, 2007, www.globalac-tionplan.org.uk/research.aspx

[16] ‘Green IT’ - the next burning issue for business. IBM Global Technology Service.

January 2007.

[17] È il software che ti rende green. Lineaedp. 17 Febbraio 2009.

[18] Linux riduce i rifiuti elettronici? Punto Informatico. Anno XII. n. 2724, Sez. News, 9/3/2007.

[19] Hype cycle for open source software. Gartner 2005.

[20] Gartner Says 50 Percent of Data Centers Will Have Insufficient Power and Cooling Capacity by 2008. Business Wire. Nov 2006.

[21] Sunray 2/2FS Power Consuption Test Report. FLECTRONICS. Aug 2007.

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