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GIUSEPPE CARDINALE CICCOTTI *

2. SISTEMI DI SICUREZZA ATTIVA

E’ ormai assodato, anche se spesso viene il dubbio che ci sia ancora qualche fraintendimen-to, che la sicurezza è protezione e che la miglior protezione è la prevenzione.

Non dico niente di nuovo quindi, se affermo che la migliore protezione contro gli incidenti è quella di evitarli da prima. Mi interessa quindi trattare quei sistemi che, indipendentemen-te dalle azioni effettuaindipendentemen-te dall’uomo, inindipendentemen-tervengono prima che si verifichi un incidenindipendentemen-te.

Questi sono i sistemi di sicurezza attiva e che quindi, in questo senso, realizzano la migliore protezione possibile.

Per portare argomenti concreti che dimostrano come l’innovazione tecnologica possa rea-lizzare in pratica la prevenzione mi affido di seguito alcuni esempi di dispositivi e sistemi già in commercio.

2.1. ESP

L’ESP3, dal tedesco Elektronisches Stabilitätsprogramm, ovvero Sistema Elettronico per il controllo della Stabilità, è il nome commerciale dato da BOSCH4al sistema per il controllo della stabilità dell’automobile, che agisce in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote con differente intensità in modo tale da ristabilizzare l’assetto della vettura.

Al di là delle innovazioni tecnologiche che hanno reso possibile e conveniente la realizza-zione di questo dispositivo (per esempio gli accelerometri MEMS e i microcontrollori a 32 bit) di cui pure sarebbe interessante parlare, mi preme sottolineare come l’ESP e gli altri dispositivi antisbandata proposti da altri produttori con altri acronimi, sono riconosciuti come dei sistemi in grado di evitare gli incidenti e per questo il Parlamento Europeo ha deciso di renderli obbligatori a partire dal 20115.

L’utilità dell’ESP, secondo l’ACI, è evidente:

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA E METODOLOGICA AL SERVIZIO DEL MONDO DEL LAVORO

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“se tutte le autovetture circolanti ne fossero dotate, gli incidenti dovuti a sbandata si ridur-rebbero dell’80% e sulle strade italiane si registrerebbe una riduzione del 10,4% dei morti.

La spesa dello stato per finanziare, nei prossimi 12 anni, il rinnovo del parco circolante con veicoli dotati di ESP, sarebbe di 489 milioni di euro, con un risparmio annuo di 1,35 miliardi di euro di costi sociali”6.

Altri studi condotti in varie nazioni concordano sull’impatto dell’ESP.

Considerato che molti degli incidenti sul lavoro, sono “in itinere” è facile comprendere che l’introduzione di un dispositivo come l’ESP avrà un impatto significativo anche per l’INAIL.

Le compagnie di assicurazione private stanno infatti incentivando l’acquisto di automobili con l’ESP, tramite riduzioni di tariffa.

Ma tra le 10 auto più vendute, per lo più utilitarie, l’ESP è di serie solo per il 38% delle ver-sioni e per il 51% viene proposto optional al costo medio 604 euro.

Eppure il costo industriale del dispositivo, secondo Bosch, è di soli 130 euro.

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6 www.aci.it/fileadmin/documenti/notizie/Comunicati/ComunicatoESC.pdf

2.2. Pilz: uno scudo protettivo chiamato SafetyEYE

Pilz un’azienda tedesca che produce soluzione di automazione, ha sviluppato un sistema di visione di sicurezza presso DaimlerChrysler a Sindelfingen in Germania.

Il punto di partenza del SafetyEYE7, sono stati i sistemi di rilevamento ottico, sviluppati nel laboratorio per l’elaborazione delle immagini del centro di ricerca DaimlerChrysler a Ulma, destinati a segnalare ai conducenti di automezzi eventuali pericoli durante la guida.

Se l’oggetto si trova nella zona sottoposta ad allarme (giallo), i processi di automazione vengono rallentati ma possono comunque proseguire. Soltanto al limite della zona di pro-tezione interna (rossa), il SafetyEYE attiva il comando di arresto di emergenza o l’allar-me di sicurezza.

La peculiarità del sistema sta nel fatto che il sistema interviene in tempo reale sul controllo dei sistemi di automazione senza interrompere e senza dover reinizializzare il processo.

Ciò si traduce in una migliore sicurezza per i lavoratori che interagiscono con le macchine e in una efficienza più elevata del processo.

La tecnologia si basa su un sistema di visione e un sistema di controllo basato su PC con un software in grado di elaborare in tempo reale la posizione degli operatori e delle macchine nell’area sorvegliata.

Al di là del fatto che il sistema SafetyEye è stato concepito in un contesto quasi ideale, di avanzata automazione, la tecnologie utilizzate non sono particolarmente sofisticate o costose.

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7 www.pilz.com/products/sensors/camera/f/safetyeye/index.jsp

È il software dunque che permette di creare un sistema così avanzato e flessibile, da poter utilizzare SafetyEye in contesti anche molto diversi. SafetyEye ci mostra che molto del valore di un sistema è nel software. E il software è sostanzialmente capitale intellettuale, il che implica che sistemi come SafetyEye, possono essere realizzati senza bisogno di infra-strutture particolari e di investimenti elevati.

2.3. SawStop

SawStop8, come suggerisce il nome, è un dispositivo molto semplice ma assi efficace per rendere sicuri uno dei più pericolosi, statistiche alla mano, strumenti di lavoro: la sega cir-colare da tavolo. Sfruttando il fatto che il corpo umano ha una capacitanza e una condutti-vità elettrica piuttosto elevate, SawStop rileva la variazioni di resistenza elettrica sulla lama della sega e pertanto è in grado di conoscere se un parte del corpo umano è molto vicina o a contatto con la lama.

In questo caso è attivato un freno che in meno di 5 millisecondi (per confronto un airbag reagisce in 100 millisecondi) blocca la lama e la allontana dal tavolo.

In tal modo si evita che del tutto che al lama possa entrare in contatto con un dito, una mano o qualsiasi altra parte del corpo dell’operatore.

Ogni qualvolta scatta il freno è necessario sostituire il dispositivo di sicurezza. L’operazione è semplice avviene in pochi secondi e il costo del ricambio è di qualche centinaio di euro.

Anche questo è un altro dispositivo che se adottato massivamente potrebbe avere un impat-to significativo per l’INAIL, visimpat-to e consideraimpat-to che l’industria del legno è ai primi posti nella tragiche statistiche degli incidenti sul lavoro.

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8 www.sawstop.com

2.4. Fraunhofer Institute : RIWEA9

Un robot scalatore per ispezionare le pale dei rotori dei generatori eolici.

Il vantaggio di questo sistema: portare a termine il proprio compito su qualsiasi generatore eolico indipendentemente dalle dimensioni e da dove è posizionato a terra o in mare.

Il robot fornisce sempre l’esatto stato delle condizioni delle pale del rotore, tenendo l’uomo al sicuro e senza che sfugga alcun danno.

Questi quattro esempi testimoniano come sia possibile realizzare dei dispositivi di costo accettabile che evitano incidenti assai gravi. In comune questi dispositivi hanno l’utilizzo di sensori evoluti, microprocessori molto veloci e software che governano l’intero sistema di sicurezza.

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9 www.iff.frunhofer.de/en/iffdben/Produkt_detail.php?ProduktId=75

2.5 IDAC: Iphone Driver Alert Control10

Talvolta basta una buona dose di creatività per inventare dei semplici ausili come questa applicazione per Iphone che tra le altre funzioni, offre lo Snooze: sostanzialmente genera allarmi acustici ad intervalli predefiniti o casuali per evitare i colpi di sonno del guidatore.

Inoltre sfruttando il GPS e l’accelerometro interni, è in grado di rilevare movimenti perico-losi dell’auto generando di conseguenza un allarme acustico.

Il costo è di pochi euro e se è vero che non evita gli incidenti, può comunque contribuire a fare in modo che il guidatore non si addormenti. C’è da dire che alcuni produttori automo-bilistici (Mercedes, Citroen, BMW per esempio) stanno offrendo già, come optional, dispo-sitivi con funzioni similari.

Ho voluto riportare questo prodotto per dimostrare che anche con investimenti irrisori è possibile comunque realizzare dispositivi utili che possono essere utilizzati subito da centi-naia di migliaia di persone.

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10 www.iphoneitalia.com/tag/idac

2.6. Istantidea: Safety Tutor

In Italia c’è qualche iniziativa interessante anche se più sul fronte dell’adempimento che della protezione attiva.

ISTANTIDEA S.r.l. in collaborazione con ACM-e S.r.l. ha sviluppato e brevettato Safety Tutor11® il primo sistema elettronico automatico per la verifica delle Dotazioni di Protezione Individuale (DPI) che integra e rende utilizzabili le potenzialità della tecnologia RFID nei cantieri di lavoro.

Questo sistema a differenza di quelli riportati in precedenza, non evita gli incidenti ma aiuta a osservare la normativa e in questo modo ad applicare le policy di sicurezza del cantiere. E del tutto evidente però che questo sistema si limita sostanzialmente ad un assessment in tempo reale e non può evitare che accada un incidente, indipendentemente dai comporta-menti dei lavoratori.

Pertanto questo sistema non è un sistema di sicurezza attiva, ma vista l’incidenza degli inci-denti nei cantieri edili è comunque un iniziativa sicuramente di interesse per l’INAIL.

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11 www.istantidea.com/Lavoro/SicurezzaLavoro.html

2.7. Scuola Superiore S.Anna: Indica12

Anche sul fronte delle formazione c’è qualche progetto interessante dove l’innovazione tec-nologica consente un livello superiore di apprendimento e di conseguenza una migliore consapevolezza e attenzione nell’attività lavorativa con un conseguente diminuzione degli incidenti.

È un simulatore di carrello elevatore sul tipo dei simulatori aeronautici.

L’operatore può essere addestrato alla conduzione del veicolo e a reagire e gestire le situa-zioni di pericolo.

È interessante notare come il carrello elevatore sia stato scelto dopo un’attenta analisi dei dati statistici dell’INAIL13da cui risulta che gli incidenti che coinvolgono la guida, sono i più frequenti tra quelli della categoria “Mezzi di Trasporto e sollevamento”.

La cosa interessante è appunto che i ricercatori della Scuola Superiore S.Anna ci indicano una strada metodologica: l’analisi dei dati degli incidenti permette di individuare attività per le quali investire in innovazione tecnologica con l’obiettivo di ridurre l’incidentalità.

Anche questo sistema molto interessante, non è un sistema di sicurezza attiva, ma vista l’incidenza degli incidenti con i carrelli elevatori è comunque un iniziativa sicuramente di interesse per l’INAIL.

2.8. Augmented Reality

Rimanendo nella ricerca, dei molti ambiti in cui si stanno sviluppando tecnologie che pos-sono essere utilizzate per i sistemi di sicurezza, la Augmented Reality o Realtà Aumentata è quello che ritengo possa avere una ricaduta certa sulla sicurezza.

La realtà aumentata consiste nel sovrapporre alla realtà percepita dal soggetto una realtà virtuale generata dal computer.

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12 www.indica.luense.it/eventi/02032004/azione3-idd-percro.pdf 13 Anno 2001

La percezione del mondo del soggetto, viene quindi “aumentata” dagli oggetti virtuali che forniscono informazioni supplementari sull’ambiente reale.

Esempi abbastanza noti sono nel settore difesa e nella chirurgia minimamente invasiva, dove le immagini riprese dalla telecamera endoscopica sono integrate con le immagini della TAC o MRI del paziente.

Le ultime sperimentazioni tendono a realizzare sistemi ibridi, con un computer che ricava informazioni dall’ambiente esterno e in tempo reale fornisce immagini e informazioni con-sistenti e adeguate al soggetto.

Ci sono moltissime applicazioni in sperimentazioni e alcune di queste sono in fase di proto-tipazione, ma sostanzialmente tutte realizzate con tecnologie ampiamente disponibili a costi accettabili. E’ ipotizzabile che in un prossimo futuro, compiti “difficili e pericolosi” possa-no essere svolti con l’ausilio di un sistema di Realtà Aumentata che indichi all’operatore i possibili pericoli e guidi le azioni corrette che deve compiere.

Vorrei citare a questo proposito, un lavoro14svolto da quattro colleghi che, pure limitando-si a tecniche di Realtà Virtuale applicate alla formazione, in qualche modo testimonia che in INAIL c’è interesse e soprattutto la capacità di sviluppare progetti e sistemi per la pre-venzione, tecnologicamente innovativi.

3. DEFICIT DI RICERCA NEL CAMPO DELLE TECNOLOGIE PER LA