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Peace education, educazione alla pace, Friedenserziehung e Friedenspädagogik

1.3. LA CULTURA DI PACE 46

1.3.8. Peace education, educazione alla pace, Friedenserziehung e Friedenspädagogik

Nella lingua tedesca viene più precisamente fatta una distinzione tra Friedenspädagogik, pedagogia della pace, la base teorica della disciplina, e Friedenserziehung, l’educazione alla pace, con la quale si intende l’aspetto pratico-operativo di questa disciplina76; questa si realizza essenzialmente in attività di insegnamento nelle scuole, inserite nella programmazione e nei curricola scolastici, ma può aver luogo anche nella formazione post scolastica e per fasce d’età più alte, fermo restando che l’età ideale per iniziare ad educare ad un modo diverso di impostare le nostre relazioni con gli altri e di risolvere in conflitti è comunque quella scolare. Si noti come la lingua tedesca disponga del sostantivo Erziehung, derivato dal verbo erziehen, con un significato molto più preciso dell’italiano educazione, che invece è polisemico. Il termine italiano infatti può indicare: l’istruzione, l’impostazione e l’insieme dei principi con cui un individuo viene allevato dall’infanzia alla maggiore età (per esempio: ricevere un’educazione laica o religiosa) e infine le buone maniere77. Il termine tedesco si riferisce invece solo al secondo dei significati sopra riportati, mentre l’inglese education si riferisce essenzialmente al primo e al secondo significato78. La statunitense Betty Reardon ha formulato più precisamente il concetto di comprehensive peace education79, che abbraccia tutti gli ambiti dell’istruzione: solo sulla base di un programma olistico e onnicomprensivo si

75 Cfr. Wintersteiner 2008b, pag. 256.

76 Cfr. ibidem, pagg. 253-254.

77 Cfr. Sabatini/Coletti alla voce educazione.

78 Cfr. AAVV, Dizionario English-Italian/Italiano-Inglese, Sansoni 1988, alla voce education.

può ottenere che singole iniziative di dialogo interculturale, prevenzione dei conflitti ed educazione alla democrazia portino gradualmente alla formazione di una società meno violenta. Scrive Reardon:

It is absolutely essential, as noted in the 1979 UNESCO recommendation, that member states formulate policies for the improvement of international understanding and for overcoming the misconceptions and cultural ignorance which often permit the toleration of injustice as well as the nurturing of fear of the enemy, which in turn nurtures the arms of race. If, according to the guiding principles of the recommendation, education is presented from a global perspective, students will come to understand that the human species has a common planetary destiny, that we have more in common than differences, and that respect for other people, their cultures, values and ways of life is absolutely essential to the preservation of the species, its cultural diversity and its physical survival80.

Rispetto ad altre espressioni della cultura di pace, con cui condivide diverse finalità, questa disciplina si distingue per la particolare concretezza dei suoi obiettivi, da perseguire secondo precise attività e metodologie didattiche. Più precisamente l’educazione alla pace ha come obiettivo un insieme di competenze, di abilità in termini di “saper fare”, agire secondo i principi della nonviolenza in tutte le situazioni, nella sfera privata come in quella pubblica. Tale insieme di competenze viene sintetizzato nel termine in lingua tedesca Friedenskompetenz, competenza di pace, a cui si è già accennato sopra.

Si deve infine osservare che l’educazione alla pace è quell’ambito scientifico della cultura di pace, i cui specialisti vengono maggiormente a contatto con le fasce più lontane dal mondo accademico (ragazzi in età scolare, studenti e adulti coinvolti in progetti e attività mirate) e a cui è di fatto affidata la diffusione di certi contenuti. Questa disciplina accoglie in sé i principi della ricerca sulla pace, che ne costituiscono la premessa teorica fondamentale, li rielabora secondo una prospettiva pedagogica81, da cui infine trae il fondamento teorico per il materiale didattico destinato alle attività scolastiche ed educative in generale, e che è pertanto molto articolato e diversificato,

80 Reardon 1979, pag. 358.

81 Questo punto di incontro tra la ricerca e l’educazione alla pace è immediatamente percepibile da un veloce esame dei testi di quest’ultima. Si vedano per esempio ancora gli studi di Betty Reardon sulla comprehensive peace education che si sviluppano partendo dai concetti - propri della ricerca sulla pace - di pace negativa e pace positiva (per cui si vedano le voci pace negativa e pace nella sezione “Il lessico” e “Il glossario” della presente ricerca), cfr. Reardon 1988 pag. 11 e segg. e pag. 26 e segg. Un analogo riscontro si può fare per le pubblicazioni di molti altri esperti di questa disciplina, per esempio Werner Wintersteiner, cfr. bibliografia.

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a seconda sia della fascia di età dei destinatari che dei curricola o dei progetti in cui va ad inserirsi. Si tratta pertanto di un campo disciplinare molto complesso, in cui la comunicazione si realizza a tutti livelli della dimensione verticale de linguaggio, dagli esperti agli educatori fino ai destinatari degli interventi educativi82.

Importanti istituzioni che si occupano educazione alla pace sono la Peace Columbia University degli Sati Uniti, l’Institut für Friedenspädagogik di Tübingen, l’Instituto de la Paz y los Conflictos dell’università di Granada, il Friedenspädagogisches Zentrum dell’Università di Klagenfurt e molti altri. In Italia si occupano di educazione alla pace il Centro Sereno Regis di Torino, diretto da Nanni Salio, e il Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza diretto da Daniele Novara.

Attualmente il centro più grande di studi di pace nel mondo è la Peace Studies University di Bradford.

A conclusione di questo capitolo si ricorda come le rivoluzioni nonviolente dell’Europa dell’Est del 1989 debbano il loro successo in parte anche ad una progressiva diffusione della cultura di pace, la quale ha concorso a rendere possibile un radicale cambiamento senza lo spargimento di sangue, che ha caratterizzato tante rivoluzioni del passato83.

82 Per un approfondimento di questo aspetto del linguaggio della cultura di pace cfr. anche il capitolo “La cultura di pace tra lingua comune e linguaggio settoriale” nella sezione “La ricerca terminologica”.

83 Per uno studio degli eventi che hanno portato alla caduta del Muro di Berlino come frutto della cultura di pace cfr. Altieri/Kinkelbur/Pistolato 2009; per i successi della nonviolenza nel corso del XX secolo cfr. L’Abate 2007, pag. 115 e segg.

1.4. EDUCAZIONE CIVICA ED EDUCAZIONE ALLA PACE: