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Termini per i quali si dispone di una traduzione ufficiale: alcuni esempi significativi

- Le unità lessicali: i composti

2.3. I TERMINI NELLE DIVERSE LINGUE: OSSERVAZIONI E RIFLESSIONI

2.3.2. Situazione di partenza

2.3.3.1. Termini per i quali si dispone di una traduzione ufficiale: alcuni esempi significativi

Dall’inglese structural violence (o indirect violence) sono derivati l’italiano violenza strutturale (o violenza indiretta) e il tedesco strukturelle Gewalt (o indirekte Gewalt): questo è un tipico caso di calco sinonimico, per cui la composizione di un termine nella lingua di partenza viene riprodotta nella lingua d’arrivo con il materiale lessicale di quest’ultima187. Sulla base della riflessione di Johan Galtung - padre di questo fondamentale concetto dei peace studies - sugli attori della violenza, la lingua tedesca ha sviluppato anche la forma akteurlose Gewalt188 (una violenza di cui non compaiono gli attori).

La soluzione del calco sinonimico è riscontrabile anche per cultural violence, italiano violenza culturale e tedesco kulturelle Gewalt; direct violence, italiano violenza diretta e tedesco direkte Gewalt; per negative/positive peace, italiano pace negativa/positiva e tedesco negativer/positiver Frieden; civil disobedience, disobbedienza civile in italiano e ziviler Ungehorsam in tedesco. Per questi termini c’è una perfetta equivalenza. Come ci viene evidenziato da Arntz/Picht189, nella coniazione di nuovi termini specialistici raramente si ricorre a neoformazioni di unità

187 Per una trattazione sui calchi nelle lingue speciali, in particolare i calchi dall’inglese, cfr. Scarpa 2008, pag. 191 e segg.

188 Si tratta di una forma certamente non frequente in tedesco ma regolarmente attestata nei testi scientifici della ricerca sulla pace, come si può verificare alla trattazione del concetto violenza

strutturale e alla voce strukturelle Gewalt del glossario. Inoltre cfr. Grubner 2009, pag. 195 per l’attestazione del termine.

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lessicali; è molto più frequente il caso di nuove locuzioni o sintagmi, come si può riscontrare anche per i casi qui esaminati, per l’inglese, l’italiano e il tedesco, che confermano anche in questo settore la provenienza dei linguaggi settoriali dalla lingua comune; essa fornisce a questi ultimi i materiali, le regole morfosintattiche, le funzioni e le procedure del discorso necessarie al loro costituirsi. Per poter avvicinarsi a un linguaggio specialistico è necessario il cosiddetto common core, base comune di tutte le varietà di una lingua190.

Un altro frequente canale di passaggio dei termini da una lingua all’altra è quello del prestito; se la parola non subisce alcun adattamento alla fonetica e al sistema morfologico della lingua d’arrivo si tratta di un prestito cosiddetto “non integrato” o “semplice”191, di cui il linguaggio della cultura di pace ci offre diversi esempi, come peacekeeping, peacebuilding, peacemaking ed empowerment192 dall’inglese, e satyāgraha dal sanscrito.

In altri casi i termini in questo passaggio subiscono un adattamento al sistema morfologico della lingua d’arrivo, come per esempio il francese pacifisme, da cui sono derivati come prestito l’italiano pacifismo e il tedesco Pazifismus. Il tedesco ha sviluppato anche il termine composto Friedensbewegung, movimento per la pace, che tuttavia non si riferisce, come Pazifismus, alla dottrina in sé, bensì alla manifestazione politica di quest’ultima; inoltre richiama maggiormente l’aspetto attivista, propositivo e dinamico, che contraddistingue le espressioni del pacifismo. Un caso simile è dato dalla soluzione adottata nella lingua tedesca per rendere l’inglese nonviolence, a sua volta calco sinonimico dal sanscrito ahimsa, “non nuocere, non recare danno”. Mentre l’italiano ha ripreso la voce inglese con il prestito adattato nonviolenza, il tedesco ha privilegiato anche in questo caso il neologismo tramite il processo di composizione, cui segue quello di derivazione

190 Cfr. Freddi 1993, pagg. 87-88. Il tema dei contatti tra la lingua comune e il linguaggio settoriale, del continuo interscambio tra le due varietà, è frequente negli studi di linguistica; cfr. anche Cavagnoli 2007, pag. 17 e segg,, Antia 2002, pagg. 101-102, Fluck 1991, pag. 47.

191 Per ulteriori esempi di prestiti integrati e non cfr. Scarpa 2008, pag. 191 e segg. 192

Si osservi tuttavia l’eccezione dello spagnolo, in cui il termine è stato tradotto con

empoderamiento, cfr. http://www.dicc.hegoa.ehu.es, Diccionario de Accion Humanitaria y

tramite suffisso193: Gewaltfreiheit, sostantivo derivato da sostantivo composto con attributo; una variante è Gewaltlosigkeit, sostantivo derivato, unito a due suffissi. Entrambi i termini sono attestati in tutti i dizionari194, ma le pubblicazioni scientifiche di solito prediligono il primo, mentre il secondo è meno specialistico, più vicino alla lingua comune. Come evidenziato nella trattazione di questo termine (per cui si rimanda alla sezione “Il lessico”), il relativo concetto risente della mancanza in italiano come in inglese di un nome che lo rappresenti in modo positivo e non come negazione; un ulteriore rischio di equivoci è dato dalla vicinanza di questo termine alla lingua comune, che può indurre un non esperto, o non cultore della materia, ad associare la nonviolenza a passività e mancanza di azione. Il tedesco Gewaltfreiheit non solo rende meglio il significato positivo e propositivo del concetto, ma anche lo esprime con un linguaggio più specifico, meno facilmente confondibile con la lingua comune.

La generale tendenza della lingua tedesca a trovare soluzioni traduttive all’interno del proprio patrimonio lessicale emerge anche quando, pur in presenza di prestiti non adattati riscontrabili in tutte le lingue a livello internazionale, come peacekeeping e peacebuilding, si possono verificare fenomeni di nuove formazioni da composizione con parole genuinamente tedesche, che costituiscono una specie di traduzione dell’anglicismo. Questo è il caso di Friedenserhaltung per peacekeeping e Friedenskonsolidierung per peacebuilding, riportati nel documento ufficiale del Wiener 3C Appell195. Nello stesso documento è interessante anche la versione tedesca di un altro anglicismo internazionale, empowerment, che compare come Ermächtigung196, indicato tra parentesi dopo la parola inglese, mentre per i termini

193 Sulla possibilità della lingua tedesca di formare nuovi termini tramite sostantivi composti e derivati si sofferma in particolare Arntz/Picht 2004, pag. 117; per uno studio specifico sulle formazioni lessicali e fraseologiche del tedesco cfr. Marx 1999; sui processi di composizone e derivazione si veda anche il capitolo precedente, “Il lavoro terminologico”, paragrafo 5.2.1.

194 Cfr. Duden 2007 e Wahrig 2006.

195 Si tratta della conferenza internazionale di Vienna (5-7 maggio 2010) sul tema “Koordiniert, komplementär und kohärent agieren in fragilen Situationen – Die Rolle der Zivilgesellschaft” (Agire in modo coordinato, complementare e coerente in situazioni di fragilità – Il ruolo della società civile; traduzione propria); http://www.entwicklung.at/aktuelles/3c_konferenz_in_wien/

(ultima consultazione 15.02.2012)

196 Come si è visto nella trattazione del termine empowerment, anche la lingua spagnola ha per questo anglicismo internazionale un termine proprio e regolarmente usato, empoderamiento. L’italiano capacitazione è riscontrabile nel sito (versione italiana) della ONG Nonviolent Peace

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tedeschi di cui sopra viene data per scontata la loro corrispondenza con i rispettivi anglicismi; tale corrispondenza viene tuttavia indicata nella descrizione generale delle finalità e degli attori dell’iniziativa, che precede il documento.

La tendenza del tedesco ad evitare i forestierismi, traducendo la parola originaria e sfruttando il sistema della composizione, è altresì riscontrabile nei termini Überrüstung dall’inglese transarmament (italiano transarmo) e Gleichrangigkeit dal francese equivalence (italiano equivalenza); in tedesco si trova anche il prestito adattato Äquivalenz, ma la composizione viene inequivocabilmente preferita, come si può verificare in base al criterio della frequenza d’uso dei termini. Questo caso costituisce inoltre un esempio di transfer linguistico dal linguaggio della matematica con ridefinizione del significato del termine197.

Questa generale tendenza della lingua tedesca a trovare all’interno del proprio patrimonio lessicale di base soluzioni per rendere le parole straniere, specialmente inglesi, viene approfondita in uno studio di Sandra Bosco Coletsos, che tratta del purismo di questa lingua appunto, “selettiva ed estremamente cauta nell’integrazione dei prestiti”198, e non solo nei confronti delle parole inglesi. Riportando l’esempio di molte parole dal linguaggio della psicologia e della psicanalisi, la studiosa dimostra come anche per molti termini di origine greca o latina sia stato trovato un equivalente tramite la composizione di parole tipicamente tedesche, un sistema che ha il vantaggio di rendere più chiaro il concetto ai non specialisti199. In questo caso si può per esempio osservare come per una persona di madrelingua tedesca la parola Gleichrangigkeit evochi il concetto molto meglio di Äquivalenz, di origine latina. Vi sono altri casi in cui l’italiano e il tedesco si comportano diversamente nel rendere il termine inglese, si veda per esempio sustainable development, che si preferita la forma in inglese, come si può constatare dai documenti consultati. Per ulteriori chiarimenti in merito si rimanda alla trattazione.

197 Sul transfer, o trasferimento, di termini da un linguaggio settoriale all’altro si sofferma Dardano 1986, pag. 136 e segg; il fenomeno è stato preso in considerazione anche in studi molto più recenti; Scarpa più precisamente lo definisce fenomeno di infrasettorialità delle lingue speciali, che non sono sistemi chiusi, ma operano un continuo interscambio di termini. Cfr. Scarpa 2008, pag. 4. Anche il passaggio dalla lingua comune a quella specialistica è stato oggetto di studi già qualche decennio fa e viene ora ripreso in contributi molto più recenti; per esempio Dardano 1986, pag. 136, lo definisce tecnicizzazione di parole comuni, Arntz/Picht 2004, pagg. 115-116,

Terminologisierung.

198 Bosco Coletsos 2007, pagg. 108-109.

presenta come sviluppo sostenibile in italiano: entrambe le lingue ricorrono a un significato figurato del verbo sustain/sostenere200 per indicare un tipo di sviluppo, o meglio di economia mondiale201, che rispetti i bisogni fondamentali degli individui, non danneggi l’ambiente, non comprometta il benessere delle generazioni future e i cui vantaggi siano condivisi da tutti. Sostenibile è quindi nel senso di sopportabile, a cui il sistema mondiale può reggere. Il tedesco nachhaltige Entwicklung invece ricorre all’idea espressa dall’attributo nachhaltig, durevole, che può continuare nel tempo. Si può senz’altro affermare che i tre termini - inglese, italiano e tedesco - siano equivalenti, ma diversa è l’immagine mentale evocata dal termine tedesco rispetto agli altri due202. L’italiano infine opera un calco sinonimico dall’inglese, il tedesco crea una nuova locuzione.

Ci sono casi di equivalenze apparentemente complete, ma che in realtà presentano delle differenze concettuali. Si veda per esempio l’inglese security, tradotto in italiano con sicurezza e in tedesco con Sicherheit. Il termine inglese tuttavia indica principalmente la sicurezza come “servizio di sicurezza, protezione, tutela, garanzia”; in quest’ultima accezione è usato nel linguaggio giuridico ed economico; non ha pertanto anche il significato di certezza, come in italiano e in tedesco. Alla monosemia del termine inglese, il cui campo semantico è più preciso e circoscritto, fa quindi riscontro la polisemia della parola nelle altre due lingue, che comprende anche altri significati, tra cui quello di sicurezza come certezza. Questo è un tipico esempio del fenomeno linguistico dell’inclusione203.

Più complessa si presenta la ricerca di un equivalente in tedesco per l’inglese global citizenship, in italiano cittadinanza globale, con una perfetta identità di concetti in queste due ultime lingue. Il tedesco Bürger significa sia cittadino che borghese e indica piuttosto l’appartenenza ad uno strato sociale, quello medio alto contrapposto

200 Per una riflessione sulla voce verbale sostenere e sull’attributo sostenibile cfr. anche pag. 38 della presente ricerca.

201 Il concetto di sviluppo sostenibile, come è stato meglio approfondito nella trattazione di questa voce, non si riferisce tanto a una qualità dello sviluppo stesso quanto a un diverso modo di pensare l’economia mondiale, che implica anzi una decrescita, un de-sviluppo.

202 Sulla componente psichica del legame nel nostro cervello tra segno linguistico e rappresentazione del concetto cfr. Saussure 1983, pag. 21 e pag. 83.

203 Si parla più precisamente di inclusione, quando il termine di una lingua comprende più concetti e include nel proprio campo semantico anche quello cui si riferisce un altro termine, dal campo semantico più preciso e circoscritto. Cfr. Arntz/Picht 2004, pag 155.

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allo strato basso, che non la facoltà e il diritto di partecipare alla vita politica. La cittadinanza come nazionalità, Staatsangehörigkeit, si esprime con un termine che non coinvolge la parola Bürger e che per come si compone, “appartenenza allo Stato”, non si presta ad essere abbinato all’attributo globale. Per questo non c’è un equivalente in lingua tedesca del concetto in questione ed è pertanto preferibile mantenerlo nella sua versione inglese.

Tuttavia nel linguaggio della cultura di pace è più ricorrente il concetto di educazione alla cittadinanza globale, un campo che, come si è visto nel capitolo 1.4.2., vede una sovrapposizione tra l’educazione alla pace e l’educazione civica. Dall’inglese education for global citizenship si è potuto derivare senza difficoltà l’italiano educazione alla cittadinanza globale. Il tedesco in questo caso supera l’ostacolo che è stato descritto sopra con la coniazione del termine globales Lernen, che può essere considerato un perfetto equivalente delle analoghe espressioni in italiano e in inglese. Wintersteiner204 aveva proposto un’altra soluzione, weltbürgerliche Bildung, che tuttavia non ha avuto un seguito, come lo studioso stesso riferisce. Il fatto che questo concetto abbia trovato una soluzione lessicale nella lingua tedesca, indica la maggiore necessità del termine in questione rispetto a quello per la cittadinanza globale in sé. Il globales Lernen è ora al centro di importanti progetti e pubblicazioni sia in Germania che in Austria, tra i più recenti si può ricordare quello inaugurato nel dicembre del 2009 dal Bundesministerium für Unterricht, Kunst und Kultur (Ministero federale per l’insegnamento, l’arte e la cultura) dell’Austria, Strategie Globales Lernen im Österreichischen Bildungssystem, che come dice il titolo stesso cerca di porre le basi per un aggancio efficace dell’educazione alla cittadinanza globale ai programmi del sistema scolastico di questo Paese205.

Anche per il concetto di educazione civica il tedesco ricorre a un termine, politische Bildung, molto diverso non solo dall’italiano, ma anche dall’inglese civic education e da altre simili forme in francese e in spagnolo206.

204 Ci si riferisce qui alle mail dello stesso Wintersteiner, del 22.04.2010 e in modo particolare del 10.06.2011.

205 Cfr. http://www.komment.at/media/pdf/pdf63.pdf (ultima consultazione 16.02.2012)

206 Il discorso a tal proposito è piuttosto complesso ed è stato qui affrontato nel capitolo 1.5. di confronto tra educazione civica e politische Bildung.

2.3.3.2.

Termini per i quali attualmente non si dispone di una traduzione