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La perdurante discriminazione e la violazione dei diritti fondamentali delle bambine.

Commission on the Status of Women(CSW)

12. La perdurante discriminazione e la violazione dei diritti fondamentali delle bambine.

Il programma di azione della IV Conferenza, cerca di porre l‟accento sulle diverse particolarità delle donne in tutto il mondo e su come esse, nella società odierna, possano trasformarsi in ostacoli allo sviluppo femminile. S‟intende, quindi, il vissuto delle donne legato alla dimensione sociale, economica e culturale:

Il Programma di azione riconosce che molte donne si trovano di fronte a ostacoli particolari a causa di fattori quali la loro razza, l‟età, la lingua, l‟etnia, la cultura, la religione o l‟handicap, o perché sono donne indigene. Molte donne devono affrontare difficoltà che derivano dalla propria condizione familiare – in modo particolare le madri singole genitrici – dalla loro condizione socioeconomica, in particolare le loro condizioni di vita in aree rurali o isolate, o in zone povere in ambienti rurali o urbani. Difficoltà supplementari esistono per le donne rifugiate e profughe, incluse le donne profughe all‟interno del loro Paese, così come per le donne immigrate ed emigrate, comprese le lavoratrici emigranti. Molte donne sono anche particolarmente colpite da disastri ecologici, malattie infettive gravi e diverse forme specifiche di violenza.115

Nella costruzione di obiettivi strategici e azioni, sono evidenziate e analizzate dodici macro-aree:

 Donne e povertà;

 Istruzione e formazione delle donne;  Donne e salute;

 La violenza contro le donne;  Donne e conflitti armati;

 Donne ed economia;

 Donne, potere e processi decisionali;

 Meccanismi istituzionali per favorire il progresso delle donne;  Diritti fondamentali delle donne;

 Donne e media;  Donne e ambiente;  Le bambine.

Riconoscendo che le Nazioni Unite hanno come obiettivo primario la protezione e la promozione di tutti i diritti umani, la Piattaforma di Azioni esorta la Comunità Internazionale a «considerare i diritti umani globalmente, in modo uguale e giusto, sullo stesso piano e con la stessa enfasi».116

Così, il diritto dell‟istruzione che ingloba sia l‟alfabetizzazione delle donne sia delle bambine è ritenuto come «una chiave importante per migliorare le loro condizioni di salute, l‟alimentazione e l‟istruzione nelle famiglie», 117 oltre alla formazione professionale, l‟insegnamento scientifico e tecnico e l‟educazione permanente. Il diritto alla salute, inteso come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, incluso quello della salute sessuale e riproduttiva, è essenziale per la vita pubblica e privata degli esseri umani. Tra le donne in particolare, il più grave ostacolo che impedisce loro di raggiungere un alto livello possibile di salute è quello della disuguaglianza sia rispetto agli uomini, sia rispetto ad altre donne di differenti aree geografiche, classi sociali, gruppi indigeni ed etnici.

In questo senso, la Piattaforma afferma che:

le donne hanno differenti e disuguali possibilità di accesso e di utilizzazione delle risorse sanitarie, inclusi i servizi di base per la prevenzione e la cura delle malattie dell‟infanzia, tra cui la malnutrizione, l‟anemia, la dissenteria, le infezioni contagiose, la malaria con le altre malattie tropicali e la tubercolosi, per citarne alcune. Le donne hanno inoltre differenti e disuguali opportunità per la protezione, il miglioramento e la conservazione della loro salute.118

Un‟altra realtà d‟inadempienza di diritti, sviluppata nel documento, è la violenza contro le donne, intesa come qualsiasi atto di violenza che potrebbe provocare, o provoca, un danno fisico, sessuale o psicologico, o una sofferenza alle donne, «incluse le minacce

116 Ivi, p. 84. 117

Ivi, p.32.

di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che si verificano in pubblico o in privato».119 Piuttosto che soffermarsi sul concetto di violenza più visibile, s‟intende qui sottolineare la condizione delle donne in forma più ampia, con rapporti fisici, sessuali, psicologici e culturali, includendo anche situazioni di conflitti armati, omicidio, schiavitù sessuale, stupro sistematico, gravidanza forzata, sterilizzazione e aborto forzato, l‟uso coercitivo di mezzi anticoncezionali, la selezione prenatale del sesso e l‟infanticidio delle figlie femmine. È stato constatato che le donne e le bambine sono soggette a diversi tipi di violenza, in«schemi che superano le barriere di reddito, classe sociale e cultura. La condizione sociale inferiore delle donne e le loro condizioni economiche di dipendenza possono essere sia una causa sia una conseguenza della violenza contro le donne».120

A conclusione del presente studio ci si soffermerà principalmente sulla prima macro-area. La povertà è stata analizzata come un problema complesso e multidimensionale, con radici in ambiti sia internazionali sia nazionali, avendo cause diverse, tra cui i fattori strutturali. La Piattaforma ha anche sottolineato l‟esistenza di una tendenza all‟aumento di intensità della povertà tra le donne che varia da regione a regione; così le donne che vivono in aree rurali vivono la povertà in forma particolarmente più acuta.

Se nei paesi considerati in via di sviluppo è un fenomeno caratterizzato per la sua massificazione, in quelli sviluppati si presenta in alcuni gruppi e luoghi specifici, spesso facendo riferimento al termine “sacche di povertà”. In entrambi, le donne sono il gruppo più colpito. Le disparità tra i sessi, l‟emigrazione e le conseguenti modificazioni della struttura familiare hanno aggravato ulteriormente le loro condizioni. La povertà, dunque, affligge le famiglie nel loro complesso; tuttavia a causa della divisione sessuale del lavoro – nozione che incorpora anche l‟ambito delle responsabilità derivanti dalla vita familiare – le donne finiscono per sopportare «un peso sproporzionatamente gravoso e tentano di far quadrare i bilanci familiari in condizioni di crescente scarsità di risorse».121

Inoltre, l‟assenza di prospettive economiche e di autonomia, insieme all‟accesso limitato alle risorse (tra cui il credito), alla proprietà della terra, all‟eredità, ai servizi di sostegno, all‟istruzione e alla partecipazione, tende a rendere le donne più vulnerabili anche allo sfruttamento sessuale. La Piattaforma riconosce anche il ruolo delle politiche

119 Ivi, p.51.

120

Ibidem.

macroeconomiche, che, concentrandosi quasi esclusivamente sul settore formale dell‟economia, «tendono a ostacolare le iniziative prese dalle donne e ignorare l‟impatto

disuguale che hanno sulle donne e sugli uomini»122. Perciò, al di là di suggerire l‟applicazione di analisi basate sulla differenziazione per sesso a una vasta gamma di politiche e di programmi come un‟importante iniziativa per ridurre la povertà, essa aggiunge anche un‟apertura più ampia di partecipazione paritaria tra donne e uomini nella formulazione di strategie macroeconomiche e sociali con questo scopo. Insomma, il programma di azione sostiene che non bastano programmi diretti contro la povertà; sono imprescindibili sia la partecipazione democratica, sia i cambiamenti nelle strutture economiche mirati ad assicurare l‟accesso ampio di tutte le donne alle risorse, ai servizi pubblici e alle opportunità.

È stato anche evidenziato che, per essere basati sul principio di contributi continuativi, richiesti da uno stabile impiego, i sistemi di assistenza sociale non prendono nella dovuta considerazione le realtà delle forme occupazionali trovate per le donne, che spesso sono di carattere non continuo e part time. Le donne anziane, infatti, hanno un rischio maggiore di diventare povere rispetto agli uomini, avendo anche maggiore difficoltà al momento di rientrare nel mercato del lavoro:

In molti paesi sviluppati, dove pure i livelli di istruzione e formazione professionale per donne e uomini sono simili e dove i sistemi di protezione contro la discriminazione sono efficaci, in alcuni settori le trasformazioni economiche delle scorso decennio hanno provocato un pronunciato aumento della disoccupazione femminile o hanno reso più precarie le condizioni del loro impiego. La percentuale di donne tra quanti vivono in condizioni di povertà è aumentata.123

In particolare sono stati fissati quattro obiettivi con diverse iniziative da promuovere, da parte dei Governi, delle istituzioni multilaterali di finanziamento e di sviluppo, in particolare la Banca Mondiale, del FMI e delle istituzioni regionali per lo sviluppo, delle organizzazioni nazionali e internazionali non governative, delle banche commerciali, delle istituzioni finanziarie specializzate e del settore privato, delle associazioni delle donne e degli organismi nazionali e internazionali di statistica. Tali obiettivi sono:

1) Rivedere, adottare e applicare politiche macroeconomiche e strategie di