CAPITOLO 2: LE CAUSE DELLA CRISI D’IMPRESA
2.3 Possibili cause della crisi d’impresa
Avendo dato una definizione del sistema azienda e visto che alla base di tale sistema si trovano fondamentalmente tre “equilibri”, possiamo riassumere affermando che le cause della crisi risulteranno essere tutti quegli eventi che incidono sull’equilibrio patrimoniale, economico e finanziario dell’impresa inficiandone il corretto funzionamento, ovvero tutti quegli eventi che generano “squilibri” all’interno dell’organizzazione.
Se non “curate” adeguatamente in tempo, tali “disfunzioni” potrebbero dare origine a vere e proprie crisi mettendo a repentaglio la vita dell’azienda.
Le disfunzioni, verificatesi a seguito di shock degli andamenti del sistema, colpiscono inizialmente una componente aziendale per poi diffondersi fino a inficiare l’intera struttura. Si passa quindi da una situazione fisiologica ad una condizione patologica.
In presenza di disfunzioni occorre reagire il più presto possibile tramite azioni correttive mirate ed immediate, volte ad eliminare le disfunzioni e ripristinare l’equilibrio perduto.
Le disfunzioni sono il preludio della crisi d’impresa57.
Secondo lo studioso Giuseppe Paolone, la crisi, nella maggior parte dei casi, è la conclusione di un percorso di dissesto che è rimasto incurato o sul quale si è intervenuti in maniera tardiva (ne sono cause possibili una mancata elasticità della struttura e l’inadeguatezza del management); i mutamenti non sono sempre repentini, ma lente e graduali evoluzioni. Dunque, sempre secondo l’autore, la crisi “non va considerata come un fatto occasionale, episodico, attribuibile a elementi congiunturali, ma come una possibile forma (ciclica-‐ rimediabile o strutturale-‐irrimediabile) della vita aziendale”; per questo è possibile riscontrare diversi “stadi” di sviluppo della crisi.
Il primo stadio della crisi (incubazione) coincide con il manifestarsi di un iniziale sintomo negativo, segnale di una crisi potenziale, capace di mettere in allarme il management. Se non adeguatamente trattato, il sintomo cresce fino a diventare una disfunzione di sistema (secondo stadio, preallarme) il quale crea un fenomeno di crisi latente;
il terzo stadio coincide con la diffusione della disfunzione ad altre parti dell’azienda che da origine alla vera e propria crisi dell’impresa; anche in questo stadio è possibile salvare l’attività procedendo con rapidità a procedure di risanamento che interessano il ripristino degli equilibri aziendali.
L’ultimo stadio è quello della crisi acuta. Qui lo squilibrio è globale e non più gestibile dal management che non può far altro che attivare le procedure concorsuali per salvare il deterioramento dell’intero patrimonio.
Nel percorso si può notare come l’azienda incorre prima in segnali di difficoltà di natura economica (rilevamento perdite o riduzione di utile), successivamente riscontrerà problemi di natura finanziaria (carenza di liquidità e mancanza di solvibilità), per terminare con l’irrimediabile compromissione dell’intero sistema: lo stadio di dissesto (permanente incapacità dell’attivo di fronteggiare il passivo).
In base all’origine, si possono riconoscere quattro macro-‐categorie di crisi (Paolone, 2008): -‐ Crisi da sviluppo incontrollato: sviluppi del mercato particolarmente favorevoli vengono inseguiti tramite rapidi ampliamenti dimensionali dall’azienda che, pur di crescere, comincia ad indebitarsi fino a rendere insostenibile la propria situazione finanziaria e perdere il relativo equilibrio (non si è più in grado di far fronte alle obbligazioni sottoscritte).
-‐ Crisi da fattori di rigidità: la struttura aziendale non è in grado di cambiare velocemente per rispondere a trasformazioni della domanda a causa della composizione troppo rigida della sua struttura (es: devo cambiare una specifica di
prodotto per andare in contro alle nuove richieste di mercato ma non posso sostituire i miei impianti né ho risorse facilmente smobilizzabili per effettuare un nuovo investimento, questo mi porta a non essere più competitivo e finire escluso dal mercato).
-‐ Crisi da decadimento della combinazione prodotto-‐mercato-‐tecnologia: è la più grave sia in termini di effetti che di difficoltà di risanamento, soprattutto per quanto riguarda le imprese più piccole e marginali; comporta il rimodellamento del modello di business comunemente noto e costringe l’azienda a rivoluzionare il suo approccio al mercato o a spostarsi in un nuovo segmento di mercato.
-‐ Crisi da sfasamenti della struttura finanziaria: si concretizza per la mancanza di correlazione temporale tra fonti e impieghi o a causa di un eccessivo indebitamento; non sussistendo l’equilibrio finanziario, l’azienda vede congelarsi i propri rapporti con i terzi e gli ingenti oneri sui finanziamenti erodono i ricavi generati dalle vendite, fino a portare al crollo del sistema.
Come si può immaginare, le cause che possono portare al declino di un’impresa sono molteplici e di varia natura, molto spesso si presentano combinate tra loro.
Nell’elenco sottostante58 sono riportate delle possibili cause originatrici di una crisi aziendale che, per semplificarne l’esposizione, suddivideremo in “cause esterne” e “cause
58 Lo schema [Figura 1.4] deriva da un’elaborazione personale e cerca di contenere al suo interno un elenco,
interne”, alcune delle quali verranno poi trattate più approfonditamente nei prossimi
paragrafi, analizzandone le origini e i riflessi tramite casi studio di aziende reali.
Figura 2.1 – Schema cause della crisi d’impresa CAUSE CAUSE ESTERNE DINAMICHE DI MERCATO DECLINO DEL MODELLO DI BUSINESS CAMBIO DI REGOLAMENTAZIONE TRASFORMAZIONI CICLO DI VITA
PRODOTTO INGRESSO NUOVI CONCORRENTI SVILUPPO TECNOLOGICO SATURAZIONE DEL MERCATO PROBLEMI DI IMMAGINE EVENTI CATASTROFICI CAUSE INTERNE LEADERSHIP AZIENDALE INVESTIMENTI AZZARDATI INCAPACITA' DEL MANAGEMENT
CAMBIO AI VERTICI
INADEGUATEZZA DEGLI ASSETTI
PROPRIETARI ILLEGALITA' DEL MANAGEMENT
PROBLEMI DI RISORSE
IRREPERIBILITA' MATERIE PRIME INADEGUATEZZA RISORSE ESUBERO RISORSE OBSOLESCENZA TECNOLOGICA RIGIDITA'/ELASTICITA' STRUTTURALE GESTIONE DEI PROCESSI
CICLO DEL CAPITALE CIRCOLANTE SBALLATO CREDITI INSOLUTI DIPENDENZA DA TERZI SISTEMA CONTROLLO COSTI INADEGUATO O
FALLACE SISTEMA INFORMATIVO INADEGUATO O FALLACE LOGISTICA INEFFICIENTE