casioni (intVr7 e FGita3/56) e descrive il suo procedimento per “successivi amplia-
menti”:
34A questo riguardo, è utile segnalare una rubrica che, da circa due anni, il Prof. Alberto Agosti
tiene sulla rivista “Rassegna cnoS”, in cui propone l’analisi di diversi film che trattano tematiche che hanno a che fare con il mondo del lavoro.
con una certa frequenza, utilizzo degli audiovisivi, cassette o DVD, che trovo utili per sottolineare alcuni aspetti storici, se stiamo facendo Storia, oppure di attualità, […] che poi possono diventare spunto per un tema in classe. [...] cerco di individuare quelle che a me sembrano le cose più importanti e che avverto possono essere sentite come tali anche dai ragazzi [...] e da lì cerco di lavorare per successivi ampliamenti. Per esempio, in terza, in “Educazione civica”, si fa la parte sui contratti, che è abbastanza ampia: sinda- cati, contratti, busta paga ecc.; su alcuni punti uso degli audiovisivi, ad esempio un video sulla tragedia successa alla Tyssen Group, [...] per approfondire alcuni aspetti; è un modo per marcare in maniera forte alcune cose e ai ragazzi rimane molto impresso (intVr7/2). Solitamente, mi fermo [...] su un punto che considero di particolare importanza, presento ai ragazzi, almeno a livello introduttivo, quello che andremo a vedere, lo vediamo e, se serve, interrompiamo la visione per un breve commento... (intVr7/4). Poi [...] cerco di sentire da loro cosa li ha colpiti maggiormente e su questo lavoriamo: prende il via una specie di dialogo, un dibattito, che poi, volendo, può essere ripreso [...] attraverso un
tema in classe. quello che è successo a Verona35, purtroppo, un paio di settimane fa, per
esempio, è stato affrontato in questo modo: dovevamo fare un tema in classe con i ra- gazzi di terza; uno dei temi di attualità proposti poteva essere quello e allora abbiamo visto dei filmati su ciò che è avvenuto, anche sui retroscena, [...] sul vuoto nella vita di queste persone, e da lì è venuto fuori un bel dibattito; i ragazzi sono stati colpiti, non si sono riconosciuti [...] quasi per nulla in come i giovani venivano rappresentati; ne ab- biamo parlato, poi hanno provato a [...] mettere giù un elaborato; ho detto: “ora che ab- biamo riflettuto, provate a mettere giù qualche vostra riflessione scritta”, ho dato un mi- nimo di traccia, di scaletta [...] e li ho lasciati scrivere (intVr7/6);
l’argomento scelto è “i diritti dell’uomo”. c’è la possibilità di affrontare questo argo- mento nelle classi prime, agganciandolo con la parte di Storia che riguarda la rivoluzione francese […]; con le seconde, l’aggancio si ha con lo studio dell’onU; in terza, […] con il diritto del lavoro o semplicemente […] con altri argomenti di attualità. io affronto questo tema in seconda e la cosa si svolge così: lettura di alcune parti della carta dei di- ritti dell’uomo, in particolare di quelle fondamentali, poi visione di un filmato scaricato da youtube […]. Abbiamo lavorato sulla pena di morte, […] sulla tortura e sui processi senza possibilità di difesa […]. A questo punto, chiedo ai ragazzi di stendere una loro ri- flessione sul filmato che hanno visto, ma soprattutto di evidenziare quei diritti che, se- condo loro, nel mondo e in italia, sono calpestati, di commentarli e poi di leggere il loro testo ai compagni, presentando loro […] quello che hanno fatto emergere per iscritto. A questo punto, apro la discussione e naturalmente cerco di moderare la cosa. Si può an- dare avanti parecchie ore, dipende dai filmati che si decide di vedere, però, l’attività va dalle due alle sei ore. il risultato atteso è far sì che si rendano conto di come in tante parti del mondo, compresa l’italia, questi diritti non vengono rispettati. Per esempio, una volta è emersa una cosa che mi ha un po’ spiazzato […]: un ragazzo mi ha detto: “Prof, so che è in corso un processo, qui in italia, per le violenze al G8 di Genova di qualche anno fa”. […] Gli ho risposto: “Sì è vero, il processo è in corso”. “Possiamo vedere un filmato su questo?”. Mi ero procurato diversi video sulla morte di carlo Giuliani e sulle violenze alla caserma Diaz, che sono state terribili […]. ne è venuta fuori proprio una discussione e […] la classe si è un po’ divisa, perché c’era chi appoggiava l’azione della polizia e chi invece diceva: “no, assolutamente […], abbiamo visto come questa sia una cosa assurda; l’italia è finita sull’elenco di Amnesty international, tra i Paesi che utilizzano la tortura. È una cosa infame!”. questo fatto mi ha colpito molto, perché i ragazzi si sono attivati e
hanno messo in campo un sacco di energie e soprattutto hanno illustrato le loro opinioni personali ai compagni. Hanno scritto, hanno esposto oralmente e hanno riflettuto su cose che secondo me sono importantissime e hanno imparato a guardare un po’ criticamente […] la realtà che li circonda. […] la questione era piuttosto scivolosa, perché densa di connotazioni politiche […]. io ho le mie opinioni su questo, naturalmente, e i ragazzi l’- hanno intuito, però bisogna andarci piano: metto in chiaro da subito che l’aula non è un posto per fare comizi politici e che mi interessa soltanto che non guardino il mondo con i paraocchi e che ragionino sulle cose. Alcuni colleghi mi hanno appoggiato, altri no, nel senso che mi hanno detto: “Guarda, secondo noi, hai sbagliato: carlo Giuliani era uno che tentava di buttare un estintore dentro una gip dei carabinieri!” e allora è nata una dis- cussione dai toni anche abbastanza accesi anche tra di noi. È stato utile anche questo: il confronto diretto con i colleghi su questo e sul fatto che secondo loro non era il caso di parlare di queste cose con i ragazzi di seconda superiore. io non sono d’accordo, l’ho fatto e lo farò ancora […] (FGita3/56).