• Non ci sono risultati.

Un’altra strategia che i nostri formatori utilizzano per “instillare la voglia di scrivere” è il collegamento tra testi classici e prodotti culturali contemporanei:

tento [...] di far sempre riferimento alla realtà quotidiana che i ragazzi hanno sottomano; una di queste realtà […] è il cartone animato; un’altra è la musica; una terza il film. in base alla disponibilità che loro mi offrono, mi devo informare per cercare degli agganci. Molti spunti mi sono offerti da un cartone animato molto particolare: i “Simpson” [...]. quando, per esempio, [...] ho dovuto introdurre una novella boccaccesca, ho letto la no- vella in classe, l’ho fatta scomporre, individuando i personaggi, l’ambientazione – come si fa col classico metodo per l’analisi e la comprensione di un testo scritto – e poi ho chiesto loro di fare dei confronti con altre cose che avevano letto o visto e i riferimenti sono stati, appunto, in particolar modo, [...] ad alcuni episodi dei Simpson, che loro hanno descritto e che insieme abbiamo confrontato, oppure agganci a determinati film, che possono andare dall’action, all’horror o a fumetti. Ho una classe [...] che è assidua frequentatrice di fumetti e questo mi ha dato la possibilità di agganciarmi al loro mondo. Allora, ho strutturato dei percorsi paralleli di confronto tra gli eroi, i protagonisti contem- poranei, e i protagonisti delle novelle di Giovanni Boccaccio. Alla fine, loro hanno pro- dotto due novelle, seguendo da una parte gli schemi boccacceschi e dall’altra [...] inse- rendo dentro elementi di attualità che loro avevano visto. così ho avuto la produzione di due testi, due novelle che contenevano i significati di fondo della novella boccaccesca, perché i metri erano quelli, e anche una scrittura creativa, una doppia scrittura creativa, che da una parte ha consentito di ragionare sulla terminologia antica, dall’altra di eserci- tare una [...] creatività che va fuori dalla dimensione scolastica (FGita2/110). Allora, una aveva le caratteristiche della novella boccaccesca, per esempio la descrizione, ma era ov- viamente una produzione di fantasia [...] (FGita2/112); avevano l’ambientazione da cui prendevano spunto, un’ambientazione medievale; tra l’altro [...] io li ho aiutati con delle immagini, riproduzioni di pitture e affreschi, in modo che avessero la possibilità di de- scrivere al meglio non solo le ambientazioni degli interni e degli esterni, ma anche dei personaggi stessi, di come erano vestiti; e così c’era tutta una ricerca a ritroso degli indu- menti e [...] l’uso del vocabolario (FGita2/114). Devo dire, che, sostanzialmente [...] – salvo le difficoltà grammaticali, che sono un po’ una costante di chi vive al cFP – [...], l’acquisizione dei contenuti di una novella e l’abilità di costruire una novella [...] sono ri- sultate molto positive; ho anche instillato in loro la voglia di scrivere [...] (FGita2/120). Alcuni avevano delle difficoltà e ovviamente li ho aiutati, ma sempre cercando di la- sciare il più possibile libera la loro fantasia, perché nella scrittura creativa è la fantasia che domina. [...] Sono uscite così delle piccole produzioni veramente strutturate in modo molto efficace e [...] secondo una certa logica; insomma, non erano scritture campate per aria [...]. con questa metodologia hanno poi riscontrato anche una migliore lettura di de- terminati testi, [...] anche dei film, perché poi, durante il corso del pomeridiano dove ci ritroviamo puntualmente e discutiamo di vari argomenti, mi riportavano raffronti [...] tra

quello che avevano letto e appreso su Boccaccio e quello che avevano visto il giorno prima o la sera prima in un determinato film. Tra l’altro, la dimensione extrascolastica, in taluni casi, è stata ancora più positiva di quella scolastica, perché c’era una libertà di fondo che non legava le persone al contesto aula [...] (FGita2/124);

la lezione riguardava un tema epico cavalleresco, riferito in particolare a ludovico Ariosto. Ho pensato di suddividere la lezione in blocchi. Sono entrato in classe, ho scritto sulla lavagna il nome di ludovico Ariosto e il titolo del poema; ho riscontrato che poche persone conoscevano il poeta o il poema e allora siamo andati a leggere la biografia. Dopo aver letto la biografia, ho scritto sulla lavagna i punti salienti della biografia e li ho fatti trascrivere sul loro quaderno. Successivamente ci siamo addentrati nell’analisi del proemio; avevo riscontrato una notevole difficoltà nell’apprendimento di cos’era l’ottava e di che cosa era un poema epico cavalleresco, così, dopo aver introdotto, dal punto di vista semantico, lessicale e contenutistico, sia l’ottava sia il poema, abbiamo iniziato a fare riferimento alla quotidianità. nella mia classe ho una buona parte di lettori di fumetti e ho utilizzato i supereroi della Marvel, per fare riferimento sia alle caratteristiche dei personaggi dell’Orlando furioso e dell’Orlando Innamorato, sia alle storie, dove è gioco forza che tutto quanto sia dominato dalla fantasia. Dopo aver fatto i paralleli – con Batman, per esempio, oppure Joker, per quanto riguarda la pazzia – e averli trascritti alla lavagna, ho convinto loro a scrivere una breve ambientazione fantastica, prendendo spunto dai fumetti stessi, ma inserendo gli elementi rintracciati nel poema epico cavalle- resco. Alla seconda lezione hanno lavorato a coppie: uno si era preoccupato di costruire l’ambientazione, facendo riferimento a Gotham city, a new York, uno facendo riferi- mento ai supereroi, ma entrambi dovevano inserire le caratteristiche specifiche sia del- l’ottava sia del proemio dell’Orlando furioso e […] di Astolfo che […] erano state tra- scritte precedentemente. È uscita fuori veramente una bella composizione, sia dal punto di vista della fantasia e dell’invenzione letteraria, sia da quello dell’apprendimento delle tematiche specifiche; l’attività complessivamente è durata tre ore (FGita3/73).

Per c. (FGita2/110-124), formatrice in liguria, l’esigenza è sempre la stessa:

trovare punti di aggancio all’esperienza, alla realtà quotidiana che occupa l’imma-

ginario dei suoi allievi. Per questo, dopo la classica analisi di una novella di Boc-

caccio, la docente stimola un confronto con alcuni dei prodotti culturali di cui si

nutrono i suoi allievi, per far individuare analogie e differenze. A questa fase di

analisi, segue un lavoro di produzione: da una parte la riscrittura di una novella che

segua lo schema e l’ambientazione di quelle boccaccesche, dall’altra la creazione

di una novella che sviluppi il tema della novella analizzata, ma ne trasferisca l’am-

bientazione in un contesto attuale, ricavato da cartoni animati, film o fumetti. Attra-

verso questo dispositivo, la nostra docente si accorge che i ragazzi giungono a svi-

luppare non solo la capacità di produrre testi narrativi, ma anche una più profonda

comprensione del testo classico. Soprattutto si attiva un interesse che va in cerca di

spazi ulteriori a quelli strettamente scolastici. Sul cambio di ambientazione gioca

anche S. (FGita3/73), formatore in Veneto, per avvicinare i ragazzi ai poemi caval-

lereschi dell’Ariosto. in Armellini troviamo ben espresse le ragioni di una strategia

come questa: «…l’immaginario contemporaneo può svolgere una funzione di ag-

gancio iniziale utile a gettare dei ponti nei confronti della letteratura del passato,

conferendo vitalità e interesse a fenomeni letterari che potrebbero rischiare di risul-

tare troppo estranei agli orizzonti degli studenti per innescare quella “esperienza di

sé nell’esperienza dell’altro”, senza la quale non si ha un autentico processo inter-

pretativo» (Armellini, 2008, p. 54). Si tratta di portare gli studenti su un terreno per

loro vivo e concreto, non per appiattirsi sui modelli televisivi, che spesso abitano

quel territorio, ma per muoversi da lì verso esplorazioni coraggiose.

4.6.3. Assegnare consegne di scrittura con specifiche ben definite

Talvolta sono proprio i limiti e le specifiche date dal docente a stimolare la

Outline

Documenti correlati