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3. Il contrasto alla tratta e la protezione delle vittime nella normativa internazionale ed europea

3.6. I programmi comunitari di finanziamento

Al fine di prestare con celerità l’assistenza, è necessario che siano impiegati adeguati meccanismi di rapida identificazione delle vittime, in cooperazione con le pertinenti organizzazioni di sostegno.

Le misure di assistenza e sostegno sono ovviamente fornite se la persona interessata ha prestato il suo consenso e se è stata adeguatamente informata; d’altro canto, l’assistenza e il sostegno non sono preclusi, ove la vittima non abbia l’intenzione di collaborare alle indagini penali o al procedimento penale.

È necessario, poi, tenere conto delle necessità e delle esigenze specifiche delle vittime, derivanti, in particolare, dall’eventuale stato di gravidanza, dallo stato di salute, da eventuali disabilità, disturbi mentali o psicologici, o dalla sottoposizione a gravi forme di violenza psicologica, fisica o sessuale.

Le istituzioni europee ritengono che la direttiva 2011/36/UE debba costituire parte di una più vasta azione di contrasto che dovrebbe realizzarsi a livello mondiale, coinvolgendo anche i Paesi terzi, da cui provengono o sono trasferite le vittime della tratta, nei quali è necessario realizzare operazioni dirette a una maggiore sensibilizzazione, a ridurre la vulnerabilità, a sostenere e assistere le vittime, a lottare contro le cause profonde del fenomeno, contribuendo a elaborare, in tali Paesi, un’adeguata legislazione relativa a questa nuova forma di schiavitù120.

3.6. I programmi comunitari di finanziamento

 

L’Unione europea sostiene una serie di programmi con l’intento specifico di supportare a livello nazionale e comunitario l’attività e la cooperazione delle autorità pubbliche e delle organizzazioni della società civile per prevenire e contrastare il traffico di esseri umani.

Il primo programma specifico attivo in questo settore è stato quello denominato STOP (Sexual Trafficking Of Person), che ha operato dal 1997 al 2002 nel quadro della cooperazione in materia di giustizia e affari interni, allo scopo di intensificare la cooperazione tra le istituzioni e gli organi che si occupano di tratta. Il Programma ha                                                                                                                          

consentito, in quegli anni, l’implementazione di numerose ricerche sistematiche sul fenomeno e sull’andamento delle rotte del traffico, ha sostenuto politiche di informazione e formazione nei paesi di origine, ha favorito scambi tra diversi operatori e ha potenziato le reti tra operatori sociali, giudiziari e di polizia.

Dal 2003 al 2007 il programma STOP è stato inglobato dal programma AGIS, orientato alla cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. Tra i temi specifici di questo programma era indicata esplicitamente “la tratta degli esseri

umani e lo sfruttamento sessuale dei bambini soprattutto per quanto riguarda le tecniche e le procedure di indagine, l’analisi della domanda e i modi per ridurla , il coordinamento tra la polizia e il normale controllo amministrativo e l’assistenza e la protezione alla vittima”. Gli strumenti che il programma si proponeva di utilizzare per raggiungere questi obiettivi erano, principalmente, la formazione degli operatori, la divulgazione di buone prassi e la cooperazione tra tutti i servizi interessati.

Nello stesso quinquennio i programmi DAPHNE e DAPHNE II121, volti a sostenere la collaborazione tra organizzazioni non governative e altre istituzioni locali contro la violenza e la prevenzione della tratta, hanno cofinanziato numerosi progetti transnazionali che hanno permesso la creazione di reti, lo scambio di informazioni e di buone prassi e l’implementazione di campagne di informazione e di sensibilizzazione per prevenire e contrastare di tutti i tipi di violenza contro i minori e le donne. Il programma DAPHNE ha incoraggiato lo sviluppo di WAVE 1998 (Women Against Violence Europe), una banca dati, disponibile su CD-ROM e su internet, che fornisce informazioni sui centri di riabilitazione per le vittime della violenza, compresa la tratta di esseri umani, nell'Unione Europea e in alcuni paesi candidati122.

La lotta alla violenza nei confronti delle donne ha costituito una priorità di intervento anche della Direzione Generale Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità, che ha finanziato alcuni progetti sul fenomeno della tratta nell’ambito del programma di azione comunitario per la promozione delle organizzazioni attive a livello europeo nel campo della parità fra uomini e donne.

                                                                                                                         

121 Il Programma Daphne II è stato istituito nel 2004 e sostituito nel 2007 con una terza edizione,

inserita nel programma generale Diritti Fondamentali e Giustizia.

Nell’ambito della corrente programmazione finanziaria (2007-2013) il programma "Prevenzione e lotta contro la criminalità", è subentrato al programma quadro sulla cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale (AGIS). Questo programma è diretto a prevenire e combattere le diverse forme di criminalità, tra cui in modo specifico la tratta degli esseri umani, e si articola in quattro temi:

• prevenzione della criminalità e criminologia; • attività di contrasto della criminalità;

• protezione e sostegno ai testimoni; • protezione delle vittime.

Attraverso queste linee d'azione il programma prevede l’organizzazione di azioni di coordinamento e cooperazione tra le autorità di contrasto, le altre autorità nazionali e gli organi dell'Unione europea (UE); la promozione delle migliori prassi per la protezione delle vittime di reati e dei testimoni; l’incoraggiamento dei metodi necessari per una strategia di prevenzione e lotta contro la criminalità e per il mantenimento della sicurezza, e partenariati tra settore pubblico e privato.

In continuità con la programmazione precedente, per il quinquennio 2007-2013 il programma DAPHNE III contribuisce all’obiettivo generale di proteggere bambini, giovani e donne contro ogni forma di violenza al fine di assicurare un livello elevato di protezione sanitaria, benessere e coesione sociale. Il suo obiettivo specifico è quello di sostenere la prevenzione e la lotta contro ogni forma di violenza, nel pubblico come nel privato, compreso lo sfruttamento a fini sessuali e la tratta di esseri umani. Tali obiettivi possono essere realizzati tramite azioni transnazionali o altri tipi di azione volte ad assistere e incoraggiare le organizzazioni non governative (ONG) e altre organizzazioni attive in questo settore, a sviluppare e ad attuare azioni di sensibilizzazione destinate a pubblici specifici, “al fine di migliorare la comprensione

e promuovere l'adozione di una politica di tolleranza zero nei confronti della violenza e di incoraggiare l'assistenza alle vittime e la denuncia degli episodi di violenza alle autorità competenti”.

Il programma è, poi, orientato ad assicurare lo scambio, l'individuazione e la diffusione di informazioni e buone pratiche, comprese la ricerca, la formazione, le visite di studio e gli scambi di personale, ad elaborare e sperimentare materiale

didattico e di sensibilizzazione, a studiare i fenomeni collegati alla violenza e il relativo impatto sia sulle vittime che sulla società nel suo insieme.

L’analisi delle attività finora realizzate attraverso il programma DAPHNE III suggerisce che i progetti finanziati hanno creato delle strutture che continueranno a sostenere i gruppi di destinatari sul lungo periodo123. Il programma ha, infatti, finanziato con successo progetti che hanno dato vita a reti europee, condiviso migliori prassi, prodotto varie pubblicazioni e studiato il fenomeno della violenza.

Il problema della violenza e della tratta di esseri umani resta, tuttavia, assai diffuso e la necessità di una risposta europea è tanto importante quanto lo era nel 1997 quando è stata varata la prima iniziativa DAPHNE. La domanda di finanziamenti è ancora molto forte, il che mostra quanto siano attuali i bisogni delle vittime di questi fenomeni - le donne, i bambini e i giovani124.

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123 Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio, “Relazione di valutazione

intermedia del programma Daphne III 2007-2013", Bruxelles, 2010, consultabile al sito: http://eur- lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52011DC0254:IT:NOT.