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PARTE IV – PANORAMICA SULL'IMMUNITÀ NELL'ESPERIENZA STATUNITENSE

4.3 Rassegna di decision

Malgrado quanto sembra trasparire dalla sentenza della CIG (che a proposito elenca la giurisprudenza soltanto di altri Paesi: Canada, Francia, Slovenia, Nuova Zelanda, Polonia e Regno Unito), nei tribunali statunitensi il principio per cui “il titolo all’immunità non è dipendente dalla gravità dell'atto di cui lo Stato è accusato o dalla natura perentoria della regola che si presume abbia violato” è ben presente. Non è infatti difficile trovare decisioni in cui le Corti hanno rifiutato di negare l'immunità statale sulla base delle violazioni dello jus cogens attribuite allo Stato convenuto e in generale di qualsiasi violazione del diritto internazionale non sanzionata da una delle eccezioni contenute nel FSIA. La caratteristica di queste sentenze è però proprio che sono fondate esclusivamente sul diritto interno, anziché sul diritto internazionale consuetudinario (al quale comunque la legge in materia dichiara di volersi adeguare).

L’esempio più significativo è quello della decisione della Corte Suprema nel caso Argentina v. Amerada Hess Shipping Corporation159, una vicenda strettamente legata alle norme di jus cogens. Era infatti coinvolto un uso ingiustificato della forza contro una nave commerciale neutrale, da parte della Marina argentina durante il conflitto armato delle isole Falkland/Malvinas; tuttavia la Corte Suprema ha rifiutato di revocare l'immunità, malgrado le violazioni delle norme imperative del diritto internazionale attribuite allo Stato convenuto: “l'immunità deve essere concessa nei casi che implicano presunte violazioni del diritto internazionale che non rientrano in una delle eccezioni previste dal FSIA". La vittima della violazione, proprietario della petroliera bombardata dalle Forze armate argentine, ha invocato invano la tort exception, ritenendo che determinati effetti e danni derivanti dall'azione illecita in gioco fossero avvenuti sul suolo americano; la Corte Suprema ha precisato che l’eccezione “copre solo gli illeciti che si verificano all'interno della giurisdizione territoriale degli Stati Uniti”, nel caso 159 Argentina v. Amerada Hess Shipping Corporation, 23 gennaio 1989, sentenza cit.

specifico l'azione belligerante aveva avuto luogo in alto mare, è irrilevante quali siano stati gli effetti negativi conseguenti negli Stati Uniti (la Corte non allude invece alla possibilità di rifiutare lo stesso argomento sulla base del fatto che la condotta dello Stato estero è stata di natura militare).

Questa decisione ha da allora rappresentato un ostacolo quasi insormontabile per i tribunali statunitensi nell’accogliere le argomentazioni di chi chiamava in giudizio Stati accusati di gravi violazioni del diritto internazionale umanitario, un esempio è Smith v. Libya Arab Jamahiriya160. Sorte analoga hanno avuto cause intentate contro la Germania per il risarcimento delle vittime dell’Olocausto: l’immunità giurisdizionale è stata riconosciuta alla Repubblica Federale Tedesca nella sentenza Sampson v. Federal Republic of Germany161. Nel caso Princz in primo grado era stata invece affermata la tesi della rinuncia implicita (la Germania aveva tacitamente rinunciato all'immunità sottoponendo il cittadino americano di religione ebraica Hugo Princz al lavoro forzato durante la seconda guerra mondiale), ma la decisione è stata ribaltata dalla Corte d’Appello162.

Come si è già visto nel caso Amerada Hess, conoscendo la propensione delle corti a fondare le loro decisioni sul diritto interno, i ricorrenti cercano di far rientrare la loro pretesa nelle eccezioni stabilite dal FSIA, in particolare quella dell’illecito avvenuto nello Stato del foro. Questo illecito, secondo la legge, non può consistere in atto che in rientra nella discrezionalità statale, ma ciò non toglie che possa indistintamente 160 US Court of Appeal for the Second Circuit, Smith v. Libya Arab Jamahiriya, 101

F.3d 239 (1997)

161 Court of Appeal for the Seventh Circuit, Sampson v. Federal Republic of Germany, 250 F.3d 1145 (2001)

162 US Court of Appeal for the District of Columbia Circuit, Princz v. Federal Republic of Germany, 26 F.3d 1166 (1994)

concretizzarsi in acta iure imperii o acta iure gestionis, come ha affermato già nel 1980 il Tribunale del District of Columbia nel caso Letelier et al v. The Republic of Chile et

al163, in cui il Cile è stato condannato a risarcire i parenti delle vittime di un attentato commesso a Washington, su ordine del capo della polizia segreta e di Augusto Pinochet: “Non v'è alcun margine di discrezionalità per commettere, o per far commettere ai propri funzionari o agenti, un atto illegale [...]. Qualunque possa essere la politica di un Paese straniero, non ha 'discrezionalità' di perpetrare comportamenti volti a provocare l'assassinio di uno o più individui, l'azione è chiaramente in contrasto con i precetti di umanità come riconosciuti sia a livello nazionale sia dal diritto internazionale”. Le corti sono però rigorose nell’individuare il locus commissi delicti, come dimostra anche la vicenda Frolova v. Union of Soviet Socialist Republics164. La ricorrente era una cittadina americana, che mentre si trovava in URSS per motivi di studio aveva sposato il cittadino sovietico Andrei Frolova; nel 1981 era però costretta a rientrare in patria per la scadenza del visto. L’anno dopo presentava causa contro l’Unione Sovietica, che non aveva concesso il permesso di viaggio a suo marito e violando il suo diritto al matrimonio le aveva provocato danni fisici e morali. Le sue domande, fondate anche sull’eccezione di danno del FSIA, sono però state respinte.

Una considerazione a parte merita infine l’eccezione legata al terrorismo, che come si è visto non presenta criteri territoriali così stringenti, ma dà invece rilievo alla nazionalità delle vittime. Si tratta di una norma criticata dalla Corte Internazionale di Giustizia, che rilevava che “nessun altro degli Stati che ha legiferato sulla questione dell'immunità

163 US District Court for the District of Columbia, Letelier et al v. The Republic of

Chile et al, 11 marzo 1980, ILM 63 (1982)

164 US Court of Appeal for the Seventh Circuit, Frolova v. Union of Soviet Socialist

statale ha previsto una limitazione a motivo della gravità degli atti contestati165”. Un esempio di applicazione è Rein v. Libya166, in cui era in questione se alla Libia dovesse essere concessa l'immunità in un processo per danni intentato contro di essa dalle famiglie di alcune delle vittime del sabotaggio del Pan Am Flight 103, che esplose il 21 dicembre 1988 su Lockerbie, in Scozia. Nessuna immunità è stata riconosciuta dai tribunali USA nemmeno all’Iran in Cicippio v. Iran167, vicenda che riguardava una richiesta di risarcimento presentata da Joseph Cicippio, che era stato rapito in Libano dai terroristi iraniani.

165 Corte Internazionale di Giustizia, 3 febbraio 2012, sentenza cit.

166 Court of Appeal for the Second Circuit, Rein v. Libya, 162 F 3d 748 (1998) 167 Cicippio v. Iran, 18 F Supp 2d 62 (1998)