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Riconversione dei presidi ospedalieri per acuti in ospedali ad indirizzo riabilitativo L’ incremento di posti letto destinati alla assistenza riabilitativa ospedaliera costituisce uno degli

Nel documento Regione Campania (pagine 176-181)

Intervento 14.1: Rete ospedaliera e riconversioni

Azione 14.1.3: Riconversione dei presidi ospedalieri per acuti in ospedali ad indirizzo riabilitativo L’ incremento di posti letto destinati alla assistenza riabilitativa ospedaliera costituisce uno degli

obiettivi della riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale programmata con il DCA 49/2010 che assume, peraltro come valore tendenziale, un indice programmatico di posti letto per riabilitazione e lungodegenza di 0,5 per mille abitanti.

Nella tabella che segue sono riportati i Presidi ospedalieri che, secondo quanto programmato con il DCA 49/2010, escono dalla rete dell’emergenza per riconvertirsi in ospedali ad indirizzo riabilitativo.

Considerato che la riconversione dei presidi per acuti in strutture ospedaliere ad indirizzo riabilitativo costituisce, insieme alla attivazione di nuove strutture territoriali nell’ambito delle SPS, la parte della programmazione regionale che trova maggiori difficoltà per la sua attuazione e che pertanto nessuna struttura risulta complessivamente riconvertita, nella tabella si riferisce intanto sullo stato del processo di dismissione dei Pronto Soccorso. Anche per queste ultime strutture si provvederà a richiedere ai

Riconversioni di presidi in Strutture Polifunzionali per la salute

Descrizione presidio Comune Tipologia di

riconversione Pianificazione attuativa

Stato del processo

P.O. Di Guglielmo Bisaccia SPS 20 P.L. di RSA NO

10 P.L. di Hospice NO

20 P.L. SIR SI

Centro diurno psichiatrico SI Day service (chi. Ambul.) SI Ambulatorio radiologico SI

PSAUT CMR NO

P.O. San Giovanni Sant'Agata dei Goti SPS 20 P.L. SIR SI

P.O. S.Maria delle Grazie Cerreto Sannita SPS 10 P.L. Hospice NO

16 P.L. Ospedale di Comunità NO

PSAUT SI

Ambulatorio radiologia SI

Farmacia distrettuale SI

Unità Complessa di Cure SI Percorso protetto maternità NO

P.O San Bartolomeo in Galdo San Bartolomeo in Galdo SPS 20 P.L. Ospedale di Comunità NO Laboratorio di analisi SI Ambulatori specialistici SI Unità Complesse di Cure NO

PSAUT SI

Percorso protetto maternità NO

P.O. Palasciano Capua SPS Ambulatori specialistici SI

PSAUT NO

20 P.L. Ospedale di Comunità SI Chirurgia ambulatoriale SI

P.O. Teano Teano SPS Ambulatori specialistici SI

PSAUT SI

20 P.L. Ospedale di Comunità SI

PSI Loreto Crispi Napoli SPS Attività ambulatoriali SI

Chirurgia ambulatoriale SI

Direttori Generali una dettagliata analisi degli ostacoli che ne hanno impedito la riconversione. Sulla base delle dichiarazioni sarà formulato un nuovo cronoprogramma con le azioni pianificate e i relativi tempi.

Tabella 58 - Riconversioni di presidi in ospedali con funzioni riabilitative

Risultati programmati

Analisi da parte dei Direttori Generali delle principali difficoltà che ostacolano il processo di completamento della rete assistenziale programmata, entro il 30.09.2013;

definizione da parte dei Direttori Generali, negli atti aziendali da adottarsi nel rispetto delle linee di indirizzo di cui al DCA 18 del 18.02.2013, delle nuove dotazioni organiche per i servizi da attivarsi presso le strutture dismesse e da riconvertire in SPS o in ospedalieri ad indirizzo riabilitativo, entro il 30.09.2013;

verifica e trasmissione agli uffici regionali preposti del numero e della tipologia di personale che si libereranno a valle del percorso di dismissione/riconversione, entro il 30.09.2013;

predisposizione da parte dei Direttori Generali di un nuovo cronoprogramma per l’attivazione dei nuovi servizi previsti dal processo di riconversione, entro il 31.10.2013;

adozione da parte del Direttore Generale della ASL di Salerno del piano di accorpamento delle funzioni dei PO di Eboli e Battipaglia, entro il 30.11.2013.

Nel caso in cui si verifichi la mancanza, presso le strutture riconvertite, delle competenze necessarie per l’attivazione dei nuovi servizi assistenziali la Struttura Commissariale valuterà la congruenza tra la dotazione comunicata e le funzioni assistenziali, nonché le misure di ricollocazione intra-aziendale attuate dai Direttori Generali. Sarà quindi valutato il ricorso a procedure di reclutamento nei limiti del

turn over secondo le procedure previste dal programma operativo relativo alla razionalizzazione della

gestione del personale.

Indicatori intermedi di processo

Trasmissione da parte dei Direttori Generali di un report contenente l’analisi delle principali difficoltà che ostacolano in processo di completamento della rete assistenziale programmata;

definizione da parte dei Direttori Generali, negli atti aziendali delle nuove dotazioni organiche per i servizi da attivarsi presso le strutture dismesse e da riconvertire in SPS o in ospedalieri ad indirizzo riabilitativo;

verifica e trasmissione agli uffici regionali preposti del numero e della tipologia di personale che si libereranno a valle del percorso di dismissione/riconversione;

predisposizione da parte dei Direttori Generali di un nuovo cronoprogramma per l’attivazione dei nuovi servizi previsti dal processo di riconversione.

Indicatori di risultato

Numero strutture di ricovero che completano il processo di dismissione dell’attività ospedaliera per acuti;

Descrizione presidio Comune Tipologia di riconversione Pianificazione attuativa Stato del processo

P.O. San Felice a Cancello San Felice a Cancello H Riabilitativo Disattivazione Pronto Soccorso SI

P.O. Cav. Apicella Pollena H Riabilitativo Disattivazione Pronto Soccorso SI

P.O. Maresca Torre del Greco H Riabilitativo Disattivazione Pronto Soccorso NO

P.O. San Francesco Oliveto Citra H Riabilitativo Disattivazione Pronto Soccorso NO

P.O. Mauro Scarlato Scafati H Riabilitativo Disattivazione Pronto Soccorso SI

numero strutture di ricovero riconvertite sul totale delle riconversioni ancora da attuare;

numero di nuove funzioni assistenziali attivate sul numero di funzioni programmate.

La mancata attuazione degli interventi necessari al conseguimento dei risultati programmati costituirà misura di inadempimento ai fini della valutazione dei Direttori Generali. A tal proposito questi ultimi dovranno fornire evidenza alla Regione di aver declinato gli obiettivi Aziendali, specificando le figure coinvolte e le relative responsabilità, tra i criteri di valutazione dell’operato dei dirigenti, con rapporto di lavoro esclusivo e non, responsabili di struttura semplice e/o complessa, concorrendo a determinare la componente variabile della loro retribuzione.

Responsabile del procedimento attuativo

A.R.San. di concerto con la struttura dell’assessorato.

Azione 14.1.4. Ridefinizione della rete ospedaliera acuti e post-acuti, nel rispetto delle indicazioni degli standard nazionali di cui al decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni nella legge 7 agosto 2012 n. 135 e dell’emanando regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”

Il decreto-legge 6 luglio 2012 n.95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, ed in particolare l’articolo 15, comma 13, lettera c) ha disposto che, le Regioni, sulla base e nel rispetto degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi che saranno definiti con apposito regolamento, adottino provvedimenti di riduzione dello standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del Servizio Sanitario Regionale ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti comprensivi di 0,7 posti letto per abitanti per la riabilitazione, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici ed assumendo come riferimento un tasso di ospedalizzazione pari a 160 per mille abitanti di cui il 25 per cento riferito a ricoveri diurni. La riduzione di posti letto è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse.

Ai fini dell’attuazione della normativa di cui sopra lo schema di regolamento recante la “definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, in discussione presso la Conferenza Stato-Regioni, individua un percorso metodologico per il calcolo della dotazione di posti letto per ciascuna Regione, definisce i livelli gerarchici di complessità delle strutture ospedaliere che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e diurno per acuti ed il relativo bacino di utenza, individua le reti che le regioni devono definire per assicurare idonea assistenza e continuità delle cure ai pazienti ed introduce standard qualitativi indicatori di volumi ed esiti per migliorare la qualità dell’assistenza e promuovere un uso appropriato dell’ospedale.

E’ evidente che l’applicazione di tali vincoli programmatici e di tali standard impone sostanziali modifiche della rete ospedaliera regionale pubblica e privata, la cui realizzazione è peraltro ancora in fase di completamento, e che una tale riprogrammazione del sistema dell’offerta non può essere effettuata in un tempo compatibile con l’approvazione del presente programma.

Pertanto, all’atto della entrata in vigore del Regolamento, la Regione adotterà, entro 90 giorni, gli atti programmatici per adeguare la rete ospedaliera agli standard di posti letto, individuare le strutture di degenza ed i servizi che costituiranno la rete assistenziale ospedaliera pubblica e privata in relazione ai bacini di utenza, ridefinire, quindi, il modello organizzativo dei singoli presidi assicurando modalità di integrazione tra le varie discipline secondo il modello dipartimentale e quello per intensità di cure e adottare gli standard qualitativi individuati per migliorare assistenza ed esiti.

Gli atti saranno corredati dai cronoprogrammi degli interventi atti a raggiungere gli obiettivi prefissati nell’arco temporale dei presenti Programmi Operativi.

Nell’anno 2013 saranno inoltre adottati specifici provvedimenti volti a ridurre il tasso di ospedalizzazione, che peraltro ha già assunto negli ultimi anni un andamento in costante decremento, e a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni erogate in regime di ricovero sia ordinario che

diurno con l’obiettivo fra l’altro di ridurre il numero di ricoveri in DH la cui percentuale è attualmente superiore allo standard programmato dal decreto legge 95/2012.

Risultati programmati

Adozione di provvedimenti volti garantire una maggiore appropriatezza delle prestazioni ed in particolare delle prestazioni erogate in regime di ricovero continuativo e diurno, entro 31.12.2013;

adozione degli atti programmatici finalizzati ad adeguare la rete ospedaliera agli standard di cui al Decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni nella legge 7 agosto 2012 n. 135 e al regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, entro 90 giorni dall’approvazione del regolamento stesso;

adozione da parte delle Aziende sanitarie dei piani attuativi, entro 90 giorni dall’adozione degli atti di programmazione regionale;

attuazione degli interventi di adeguamento della rete ospedaliera agli standard di cui al Decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni nella legge 7 agosto 2012 n. 135 e al regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”, entro l’arco temporale di vigenza dei presenti Programmi Operativi.

Indicatori di risultato

Riduzione del tasso di ospedalizzazione a 160 per mille abitanti;

raggiungimento della percentuale del 25% di ricoveri diurni;

adeguamento della rete ospedaliera agli standard di assistenza ospedaliera di cui al Decreto legge 6 luglio 2012 n. 95 convertito, con modificazioni nella legge 7 agosto 2012 n. 135 ed a quelli che saranno definiti con il Regolamento recante “Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”.

Responsabile del procedimento attuativo

A.R.San. di concerto con la struttura dell’assessorato.

Azione 14.1.5: Emanazione o aggiornamento delle linee guida regionali per l’adozione degli atti aziendali

Con Decreto del Commissario ad Acta n. 18 del 18 febbraio 2013 sono state approvate le linee di indirizzo per la adozione da parte delle Aziende sanitarie della Regione degli Atti aziendali ai sensi di quanto disposto dall'articolo 3, comma 1-bis, del D.Lgs n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni.

Nell’ultima sezione degli indirizzi “articolazioni delle unità operative”, sono riportati i parametri standard, per l’individuazione delle strutture complesse, semplici e semplici dipartimentali, definiti dal Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza in condizioni di appropriatezza ed efficacia di cui all’art. 9 dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 (Comitato LEA), approvato nella seduta del 26 marzo 2012, così come declinati dalla Regione in funzione delle specificità tecnico-assistenziali, ovvero tecnico-scientifiche delle Aziende che svolgono attività di alta specializzazione o di ricerca traslazionale, o ancora attività didattiche e formative.

Si è ritenuto infatti opportuno articolare i parametri per la programmazione delle strutture complesse in ambito ospedaliero, in modo da tener conto del diverso ruolo svolto dalle strutture ospedaliere nell’ambito del servizio sanitario regionale e della maggiore o minore complessità dell’articolazione interna che si determina in funzione del numero e della rilevanza delle funzioni attribuite.

Pertanto i parametri fissati dal Comitato LEA per l’individuazione delle strutture complesse in ambito ospedaliero sono stati così articolati:

– presidi ospedalieri di ASL una struttura complessa ogni 22 posti letto; – Aziende Ospedaliere una struttura complessa ogni 16 posti letto;

– Aziende Ospedaliere Universitarie e IRCCS di diritto pubblico una struttura complessa ogni 14 posti letto.

Tale ipotesi deve intendersi quale indicatore “di norma” ferma restando sia in sede di confronto in ambito aziendale, con conseguenti proposte alla Regione, sia in sede di valutazione complessiva regionale, la possibilità di deroghe per singoli ambiti o presidi comunque nel rispetto dello standard regionale:

per le U.O.C. in ambito territoriale:

– il parametro per l’individuazione delle strutture complesse, territoriali è quello definito dal Comitato LEA pari a 1 struttura complessa ogni 13.515 residenti;

per le U.O.S e U.O.S.D. in ambito ospedaliero e territoriale:

– il parametro per la individuazione delle strutture semplici e semplici dipartimentali, sia in ambito ospedaliero che in ambito territoriale, è 1,31 strutture semplici o semplici dipartimentali per ogni struttura complessa.

Le linee guida per gli atti aziendali forniscono inoltre indirizzi alle aziende in merito alla costituzione e al funzionamento dei dipartimenti che, in rapporto alla caratterizzazione organizzativo-funzionale, possono essere:

dipartimenti strutturali: aggregazione organizzativa e funzionale di strutture che assume la valenza di soggetto negoziale nei rapporti con l’Azienda e con gli altri dipartimenti e/o macrostrutture organizzative secondo il regolamento Aziendale. Esso è dotato di autonomia gestionale ed è soggetto a rendicontazione analitica;

dipartimenti funzionali: aggregazione di strutture con il compito dell’integrazione funzionale delle attività delle singole strutture componenti finalizzata al raggiungimento di specifici obiettivi. Il Dipartimento funzionale non è dotato di autonomia gestionale e non è soggetto a rendicontazione analitica. Una medesima struttura, complessa o semplice a valenza dipartimentale, può far parte di più Dipartimenti funzionali, oltre che del proprio Dipartimento strutturale. Ai Dipartimenti funzionali si applicano, per quanto compatibili, i criteri e le modalità organizzative rappresentati per i Dipartimenti strutturali.

Entrambe le tipologie di dipartimenti possono a loro volta articolarsi in:

dipartimenti trasmurali: che stabiliscono l’interazione tra i presidi ospedalieri e/o quelli territoriali;

dipartimenti integrati: che stabiliscono interazioni tra Aziende sanitarie esclusivamente nell’ambito dell’emergenza sanitaria.

Sono anche definiti i principali compiti che i Dipartimenti devono garantire:

l’organizzazione e la pianificazione della produzione (pianificazione operativa);

rispetto agli obiettivi acquisiti, la produzione e i risultati ottenuti attraverso il controllo di qualità tecnica il controllo di efficienza;

la misurazione delle performance di processo e l’analisi delle attività/del valore, di concerto con i Direttori di Distretto;

la valutazione di efficacia;

l’integrazione funzionale tra le unità operative interne e tra queste e quelle distrettuali e/o ospedaliere;

la collaborazione alla definizione del budget distrettuale;

la partecipazione alla programmazione strategica aziendale, attraverso la condivisione: – degli indirizzi strategici;

– dell’analisi della domanda;

Risultati programmati

Invio degli Atti aziendali da parte delle Aziende alla Struttura commissariale per la verifica della conformità alle linee di programmazione regionale e alle linee di indirizzo per gli atti aziendali, entro il 31.12.2013.

Indicatori di risultato

Allineamento dell’assetto organizzativo delle aziende a quanto programmato negli atti aziendali nel corso del triennio di competenze dei presenti Programmi operativi.

Responsabile del procedimento attuativo

Dirigente UOD Personale del SSR;

A.R.San.

Nel documento Regione Campania (pagine 176-181)

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