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1.4.6 – GLI SCARTI DELLA NUOVA SOCIETA’ DEI CONSUMI.

“L’interesse e la paura sono i principi della società.” Thomas Hobbes.

La criminalizzazione della povertà in un mondo che vede aumentare di giorno in giorno il numero dei poveri può avere solamente degli effetti devastanti: la paura e l‟insicurezza che attanagliano la piccola parte di popolazione mondiale ricca nascono da questa criminalizzazione la quale, a sua volta, non produce altro che paura e incertezza nel futuro. Un circolo vizioso che si può interrompere difficilmente mantenendo la frenesia consumistica che attanaglia la società contemporanea e sulla quale tutta l‟economia sembra ormai appoggiarsi in modo determinante.

Se infatti in epoca moderna le società si basavano sul lavoro e sulla produzione, oggi quello che veramente conta è il consumo, ma nella società dei

consumatori non c’è posto per consumatori difettosi, incompleti, insoddisfatti176

; queste persone diventano degli scarti, al pari dei rifiuti che conseguono necessariamente al consumo.

Rifiuti umani per i quali non c‟è redenzione in una società in cui il “banco di prova” dell‟utilità non è più dato dalla disponibilità di posti di lavoro per tutto e dal ruolo produttivo che ognuno poteva incarnare: per una generazione precedente politica

sociale voleva dire che le nazioni e, all’interno delle nazioni, le città, erano in grado di controllare le proprie fortune; oggi si sta aprendo una frattura fra politica ed economia177.

Questa frattura vede necessariamente l‟economia acquistare potere sulla politica la quale è ridotta a potere coercitivo e penale verso coloro che appaiono come

175

Ivi, pag. 64

176 Z. BAUMAN - Vite di scarto - Edizioni Laterza, Bari, 2007, pag. 19.

177 Z. BAUMAN - Dentro la globalizzazione, le conseguenze sulle persone - Edizioni Laterza, Bari, 2001,

prodotti imperfetti o difettosi e che come tali devono essere scartati, indirizzati verso una discarica perché ammettere solo l’homo consumens nel mondo governato

dall’economia di mercato significa negare a un considerevole numero di esseri umani il permesso di soggiorno legale sempre e comunque. Pochissimi, forse nessuno, sono quelli in grado di evadere dall’area grigia che non è di alcuna utilità al mercato e che questo sarebbe ben felice di recidere e bandire del tutto dal mondo da esso diretto178.

Unica alternativa è la carcerazione, la prigione, attuabile, anche questa, grazie all‟intervento economico di privati cittadini (o imprese), che vi vedono una possibile, quanto inesauribile fonte di investimento e di guadagno e nella quale si inseriscono dato che la politica, rappresentata dagli Stati nazionali, non è più in grado, da sola, di fronteggiarla: infatti un’intensa produzione di rifiuti richiede un’efficiente

industria di smaltimento dei rifiuti; e infatti questa è diventata una delle più impressionanti storie di successo dei tempi moderni179.

Il ruolo politico degli Stati nazionali, messi a dura prova dagli effetti della globalizzazione che regala un ruolo preminente all‟economia di mercato con le sue leggi, sembra essere relegato a quello di meri controllori dell‟ordine pubblico, da garantire all‟interno del grande divario che si è aperto fra gli abitanti dello strato alto delle città, che le usano ma non le abitano, non ne condividono luoghi e spazi180, e gli abitanti dello strato basso, esclusi dalla rete di comunicazione mondiale e quindi

condannati a rimanere locali181, come un collante fra locale e globale nell‟attuale passaggio dalla fase solida alla fase liquida della modernità182.

Nessuno sembra preparato per affrontare un tale cambiamento che ci costringe a riscrivere le nostre biografie base a cambiamenti epocali in tutte le strutture politiche ed economiche che ci circondano e che sempre di più influiscono sui nostri percorsi biografici. Nemmeno la politica, lo Stato, sembrano preparati ad affrontare un mondo globale con problemi globali, ma è la scommessa che devono vincere per riuscire a sopravvivere per non diventare, anch‟essi, dei rifiuti, degli scarti da destinare alla discarica.

178 Z. BAUMAN, Amore liquido – op. cit. – pag. 98. 179

Ivi, pag. 185.

180 Ivi, pag. 136. 181 Ibidem. 182 Ibidem.

La politica locale è diventata irrimediabilmente sovraccarica. Ben oltre la sua capacità operativa. Oggi ci si attende che mitighi le conseguenze della globalizzazione incontrollata con mezzi e risorse che la stessa globalizzazione ha reso pietosamente inadeguate183.

È proprio questa la scommessa che la politica deve vincere per tornare ad essere centrale nella vita dei cittadini; la scommessa della globalità di contro alla “località” di cui era ed ancora oggi è permeato il potere dello Stato nazionale, istituzione fortemente locale e localizzata che sembra perdere potere e significato nel mondo globalizzato guidato dalle forze economiche.

I legami di appartenenza e i luoghi dove gli individui possono riconoscere di avere valori o interessi comuni diventano più numerosi e più evanescenti, e ciò rende difficile fondare un universo politico condiviso, considerato anche che la capacità di comando della politica si indebolisce dal punto di vista sistemico184

Le alternative sono quella di contare sempre meno fino alla completa scomparsa delle istituzioni politiche, oppure riuscire a vincere la scommessa della supremazia con le stesse forze capitalistiche che vedono nel mercato libero ed incontrollato l‟unica istituzione che possa guidare la vita stessa del mondo e dei suoi abitanti: la politica deve essere capace di trovare le nuove ragioni e le nuove modalità

della cittadinanza185; solo in questo modo può tornare a contare, nel tentativo di ricreare

mappe orientative per tutti quei cittadini che oggi non hanno più nessun punto di riferimento e si trovano soli in balia del cambiamento.

183 Ivi, pag. 141.

184 C. GIACCARDI, M. MAGATTI – op. cit. – pag. 173. 185 Ivi, pag. 190.

CAPITOLO 2

GLI EFFETTI POLITICI DELLA GLOBALIZZAZIONE E I

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