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Secondo progetto: Una giornata da libertino

PROGETTI D’ITINERARI ESPERIENZIALI PER UNA “CULTURA VIVENTE”

FUGURA 13. Trova le differenze

5.5. Secondo progetto: Una giornata da libertino

PREMESSA

Per vari motivi Venezia è famosa in tutto il mondo: per essere stata costruita interamente sull’acqua, per essere stata una delle città marinare, per avere dato i natali a molti artisti, quali Tintoretto, Tiziano, e, in ultimo, per essere la città più romantica al mondo. Forse è proprio per questa visione alquanto sentimentale, che per entrare in stretto contatto con la sua anima più segreta, non bisogna girare per i rii di Venezia con una cartina alla mano, ma, una volta lasciato ogni sentimento razionale sulla terraferma, bisogna permettere alla città d’impadronirsi dei nostri cinque sensi. È solo in questo modo che il viaggiatore riuscirà a lasciarsi andare completamente a una follia apparentemente sconosciuta: non è forse l’amore che ci permette di provare un brivido irrazionale di totale abbandono al piacere? In questo modo, quasi inconsciamente, si mette in pratica l’insegnamento platonico, secondo il quale occorre elevarsi dal mondo sensibile per raggiungere il mondo delle idee (iperuranio), mossi da una continua tensione verso la verità.

Lo stesso Platone insegna che il mondo in cui viviamo non è altro che la copia, quindi l’ombra, dell’iperuranio verso il quale ognuno di noi deve mirare, ma che soltanto il filosofo alla ricerca della verità riuscirà a raggiungere.

Similmente, il viaggiatore cerca di camminare per le calli veneziane estraniandosi dal proprio corpo e lasciandosi trasportare dall’eros: inteso non come una divinità, ma come una forza e attrazione che può condurre l’uomo a perdere la ragione. Quasi in contrapposizione a questa esperienza catartica, che si può vivere passeggiando per Venezia, allo stesso tempo si può anche respirare un’aria seducente, quasi provocante. Ci si può sentire come un esteta kirkegaardiano132, come una specie di Don Giovanni133: un vero e proprio Casanova.

Bisogna ricordare che Venezia ha fatto da palcoscenico alle avventure amorose del famoso libertino, che ha vissuto seguendo principalmente valori estetici che si basano sull’importanza della bellezza e del piacere, senza badare alla morale, sottraendosi così ai propri obblighi. A questa sua condotta di vita è possibile contrapporre la figura dell’uomo etico, che è pronto ad assumersi le proprie                                                                                                                

132 Per Kirkegaard (1813-1855) la figura del seduttore è quella che maggiormente incarna il modello

dell’uomo che vive seguendo la vita estetica, in contrapposizione con la vita etica in cui l’uomo si assume le proprie responsabilità e vive seguendo ideali morali.

133 Con tutta probabilità nel 1787, Casanova collabora con Lorenzo de Ponte alla stesura del libretto

responsabilità, e, per seguire il pensiero del filosofo danese, è d’obbligo portare ad esempio la figura del marito, che, scelta una sola donna, decide di passare il resto della sua vita insieme a lei.

Per capire meglio lo scenario storico di Casanova, è importante fare riferimento a un altro mito, quello della Venezia settecentesca fatta di maschere, balli, amori e piacere fisico. Infatti, per tutto quello che riguardava il governo e quindi gli affari della Repubblica, in laguna si godeva di un’assoluta libertà, che solo a volte sfiorava la decenza. Avendo quindi fatto riferimento ai due miti eterni dell’amore estetico, quello che si vorrebbe far provare al consumatore è un viaggio nella Venezia erotica settecentesca, proponendo due itinerari in barca alla scoperta dei luoghi più rilevanti della biografia di uno dei seduttori più conosciuti, grazie anche alle numerose rappresentazioni cinematografiche134.

Si tratterebbe di organizzare dei percorsi non convenzionali, seduti comodamente su una barca tradizionale veneziana, proprio come se si venisse catapultati in una nuova dimensione: è basilare che il fruitore si senta parte di quella Venezia lussuriosa e libertina del Settecento. Nello specifico, il primo itinerario ripercorre i luoghi maggiormente frequentati dal libertino veneziano, con una sola tappa alla casa di Angela, il primo “amore” non corrisposto; mentre il secondo propone il percorso che Casanova faceva quando andava a trovare il suo “amore per eccellenza”: la monaca M.M.135.

5.5.1. Il prodotto culturale

Per la stesura di questo progetto, prima di tutto, è stato necessario leggere il libro

Memorie scritte da lui medesimo di Giacomo Casanova. Tramite la lettura di questo

testo, si è venuto a conoscenza dei posti che hanno fatto da palcoscenico alle sue avventure amorose.

In un secondo momento, poi, è stato necessario informarsi se, a livello locale, vi erano già presenti dei prodotti culturali simili così da non rischiare di presentarne un doppione. In questo modo, ci si è accorti che al momento non esistono dei veri e propri itinerari organizzati attorno a questo tema. Esiste, infatti, solo l’ “Itinerario                                                                                                                

134 Mi riferisco alla pellicola Casanova (1976) di Federico Fellini e Casanova (2005) di Lasse

Hallström.

135 Casanova nelle sue lettere non svela mai il nome di questa monaca del convento agostiniano di

Santa Maria degli Angeli a Murano, ma si pensa che si possa trattare della camerlinga Marie-Eleonore Michiel.

erotico nella Venezia di Casanova”, presentato sul sito www.veneziasi.it, il centro di prenotazioni ufficiale dell’Associazione Veneziana Albergatori, che può essere considerato una sorta di guida di Venezia e dove vengono proposte diverse tipologie di itinerari, da quelli enogastronomici a quelli romantici.

Come ultima tappa prima dell’elaborazione di questo esercizio progettuale, che ha come soggetto un personaggio famoso della letteratura, si è deciso di ricercare percorsi simili proposti a livello sia nazionale sia internazionale. Il tour che è stato analizzato nei minimi dettagli, essendo stato ritenuto quello più simile all’idea da voler proporre, è quello londinese di Jack the Ripper, che conduce il fruitore sulle orme del serial killer più conosciuto al mondo. In questo caso, si può parlare di un vero e proprio prodotto culturale, dal momento che esiste un sito dedicato interamente a quest’itinerario (www.jack-the-ripper-tour.com), in cui non solo si descrivono le tappe che si andranno a visitare corredate da immagini, ma è presente anche la mappa della città. Similmente, si è pensato che sarebbe stato interessante che i fruitori dell’itinerario su Casanova ricevessero all’inizio della visita, una mappa esplicativa in cui fossero segnate le tappe dell’intero tour.

Visto che, come nel progetto precedente, si è deciso di utilizzare come mezzo di trasporto un’imbarcazione tradizionale, in questo caso una sanpierota, per cercare di offrire una durata del percorso il più vicina possibile alla realtà, si è deciso di cronometrare il tempo degli spostamenti da una tappa all’altra.

PRIMO ITINERARIO

Attraverso questa prima proposta, non s’intende ripercorre i luoghi più importanti per Casanova, ma si è deciso di cercare di far vivere al fruitore una giornata tipo da vero libertino.

Per l’itinerario è prevista una durata media di circa due ore, esclusa la visita ai Piombi, che dura mediamente un’ora e un quarto. Si pensa che il ritrovo per la partenza possa essere fissato davanti alla Chiesa di Santo Stefano, essendo il luogo più vicino alla prima tappa del percorso.

 1° TAPPA CALLE MALIPIERO: su una lapide si può leggere “In una casa di questa calle – già Calle della Commedia – nacque il 2 aprile 1725 Giacomo Casanova. Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo Venezia”136. Qui si trovava la sua casa natale che secondo una fugace descrizione sappiamo avere avuto un grosso e bel                                                                                                                

salone137 (Casanova, 1983) e che la camera da letto di Casanova si trovava al terzo piano. La casa dovrebbe essere stata di proprietà dei Savorgnan138, ai quali la madre Zanetta139 pagava 80 ducati l’anno per l’affitto.

 2° TAPPA CORTE DI CA’ NANI: in questa calle si trovava la casa di Angela, la nipote del curato Tosello, che fece soffrire d’amore il nostro libertino “la passione mi prosciugava e dimagrivo” (Casanova, 1983). Dal momento che la corte si trova alle spalle della Chiesa di San Samuele, è doveroso ricordare che proprio in questa chiesa Casanova venne battezzato il 5 aprile 1725 e che nel 1740, sempre in questo luogo, ricevette la tonsura140 e l’anno successivo i quattro ordini minori.  3° TAPPA CAMPO SAN MAURIZIO: questa tappa si raggiunge in sanpierota.

Ci s’imbarca in campo San Samuele, per poi solcare il Canal Grande, passando sotto il ponte dell’Accademia e, attraverso lo stretto Rio Santissimo, si sbarca in campo San Maurizio. Qui, al n° 2760 si può ammirare il Palazzo Bellavite141, dimora del poeta Giorgio Baffo142, grande amico di Casanova e protettore della sua famiglia. Il palazzo fu costruito nel 1500 al posto del vecchio campanile della Chiesa di San Maurizio, mentre gli interni sono settecenteschi.

Si hanno notizie che il palazzo fu affrescato da Paolo Veronese nel XVI secolo, ma di questi lavori non rimane nessuna traccia. Sulla facciata è stata posta una lastra scritta dal poeta Apollinaire143 e dedicata al poeta-amico Baffo, che porta le seguenti parole: “Qui visse Giorgio Baffo 1694 – 1768 Poeta dell’amore che ha cantato con la massima libertà e con grandiosità di linguaggio. Guillaume Apollinaire 1910”. In ultimo, è doveroso ricordare che nello stesso palazzo tra il 1803 e il 1804 ha dimorato Alessandro Manzoni144.

 4° TAPPA CALLE DEL RIDOTTO: il tour continua in sanpierota verso la quarta meta. Per permettere ai visitatori di ammirare i rii di Venezia meno conosciuti e più interni, si è deciso di non fare il giro passando ancora sul Canal Grande, ma di navigare le acque più interne della città. In questo modo, si passerà dietro al                                                                                                                

137 In questo salone Casanova organizza un ballo durante la festa di Carnevale su richiesta e a spese

(24 zecchini) di Giulietta.

138 I Savorgnan erano una nobile famiglia friulana, che è stata aggregata al patriziato di Venezia nel

1385.

139 Zanetta Farussi lascia in affido il proprio figlio Giacomo alle cure della propria madre per inseguire

il suo sogno di diventare famosa, recitando sui palchi di tutta Europa. Casanova ricorda in particolare che i suoi genitori lo lasciarono all’età di un anno per recitare nei teatri di Londra.

140 La tonsura è il rito che precedeva il conferimento degli ordini sacri e indica la consacrazione a Dio. 141 Oggi ospita un centro studi e uffici.

142 Zorzi Alvise Baffo nato a Venezia nel 1694 e morto nel 1768.

143 Guillaume Apollinaire nato a Roma nel 1880 e morto a Parigi nel 1918. 144 Alessandro Manzoni nato a Milano nel 1785 e morto nel 1873.

famoso e rinomato Teatro la Fenice, per poi prendere il Rio dei Barcaroli che sfocia sul Canal Grande. Qui ci si dirige verso piazza San Marco fermandosi proprio davanti alla Calle del Ridotto. Una volta scesi, ci si dirige di fronte all’Hotel Monaco & Grand Canal, sorto al posto dell’antico ridotto. Il ridotto può forse essere considerato il luogo più famoso del 1700. Questo era l’unico posto dove il gioco d’azzardo era autorizzato, anche se in realtà era permesso il solo gioco della bassetta, che era simile al faraone. Nelle sue memorie, Casanova racconta che nel Ridotto passò con degli amici sei giorni di vacanza perdendo zecchini a ogni puntata, fino a rimetterci tutto il denaro che possedeva. Questo posto immorale nel 1774 venne chiuso per ordine del Gran Consiglio.

Durante la festa del Carnevale questi erano dei veri e propri luoghi di perdizione, tanto che è interessante notare come la vita nel settecento può essere ben espressa e descritta da un proverbio veneziano che dice: “La mattina una messetta, dopo pranzo una bassetta, dopo cena una donnetta”. Ed è proprio per queste perversioni che la Repubblica della Serenissima decise di bandire dalla città i giochi d’azzardo.

Oggi, al posto del ridotto, è situato un hotel di lusso, al cui interno sono ancora rimaste intatte alcune sale dell’antico casinò veneziano, che fanno da scenario a conferenze e meeting di lavoro. In realtà, a parere di chi scrive, lo stesso Hotel Monaco & Grand Canal è ben consapevole di quanto il mito del libertino Casanova sia famoso in tutto il mondo e che può essere un modo per attirare i turisti. Infatti, navigando nella homepage del sito internet (www.hotelmonaco.it) si viene a conoscenza che è stato pensato il pacchetto Tra il mito di Venezia e la leggenda

di Casanova145.

 5° TAPPA IL LISTON: per non farsi mancare nulla di una giornata tipo di Casanova, non si può rinunciare a una passeggiata sul liston146 ovvero in Piazza San Marco.

Infatti, da calle del ridotto si riprende la sanpierota che ci porterà direttamente sul

liston attraverso il Canal Grande. Sappiamo che lo stesso Casanova si recava in

Piazza San Marco con la gondola, che veniva riparata in una cavana a San Francesco e si recava a piedi per una passeggiata serale, passatempo tipico dei giovani veneziani.

                                                                                                               

145 Questo pacchetto comprende: un soggiorno minimo di due notti nella camera “Casanova”; una

piccola colazione continentale; due baute (tipica maschera veneziana del settecento); una bottiglia di spumante in camera; iva e servizio. (www.hotelmonaco.it)

 6° TAPPA I PIOMBI: per l’ultima tappa del tour è stata inserita una visita al luogo che ha ospitato il nostro libertino prima della sua fuga da Venezia: la prigione dei Piombi. Qui Casanova venne rinchiuso all’età di trent’anni (dal 26 luglio 1755 al 1 novembre 1756) e, come usanza dell’epoca, non gli venne detto né il capo d’accusa né la durata della detenzione. Comunque, si presume che la causa della sua reclusione fosse di libertinaggio compiuto con donne sposate, di spregio per la religione e, in ultimo ma non per importanza, di comportamento che metteva in pericolo la solidità del regime aristocratico.

I Piombi si trovano all’ultimo piano del Palazzo Ducale proprio sotto il tetto che è fatto di piombo, da cui il nome. La cella in cui venne rinchiuso si trova a ponente, sopra la sala degli Inquisitori147.

Leggendo le pagine casanoviane, si viene a conoscenza che egli scappò dalla prigione attraverso un lucernario del tetto e poi s’imbarcò su una gondola con la quale si allontanò dal bacino di San Marco, superando anche Punta della Dogana. I lucernari di Palazzo Ducale sono 17 e solo quello in posizione centrale è sufficientemente grande e vicino al bordo del tetto per corrispondere proprio a quello da cui Casanova attuò la propria fuga (Boatto, 2002).

Nel 1779 i Piombi furono dismessi a causa di una riorganizzazione carceraria, che portò alla costituzione delle nuove prigioni. Pur essendo state demolite (dopo il 1797), oggi per chi visita il Palazzo Ducale c’è la possibilità di intraprendere un tour dal titolo Itinerari segreti dentro al Palazzo Ducale, durante il quale si può visitare la zona dei Piombi, alla quale si accede dalla sala della tortura, e la ricostruzione delle due celle che ospitarono Casanova.

                                                                                                               

147 Vicino a questa sala vi era una statua a forma di bocca di leone in cui venivano infilate le denunce