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Terzo progetto: Barche ViVe – un possibile museo virtuale

“DAL REALE AL VIRTUALE”: REALIZZAZIONI MUSEALI PER IL PATRIMONIO INTANGIBILE VENEZIANO

6.3. Terzo progetto: Barche ViVe – un possibile museo virtuale

PREMESSA

Lo sviluppo delle nuove tecnologie e dei nuovi mezzi di comunicazione hanno cambiato il nostro approccio nei confronti della cultura e della conoscenza. In questo senso, un ruolo importante è giocato da Internet e dal suo cyberspazio, che rappresentano terreno di sviluppo ideale per l’arte e la cultura, anche se sfortunatamente al momento è poco sviluppato. Un possibile sfruttamento del web è di presentare, valorizzare e far circolare dei contenuti particolari, raggiungendo utenti che difficilmente impiegano il proprio tempo libero per visitare mostre, musei o città d’arte. È proprio per questi motivi che il progetto che si vuole proporre consiste nella creazione di un vero e proprio museo virtuale delle imbarcazioni tradizionali veneziane, esistente solo in rete.

Il primo passo verso questo nuovo approccio alla cultura è stato mosso in ambito accademico, quando lo studente americano Nicolas Pioch ha organizzato e realizzato il primo network di diffusione delle opere d’arte: WebMuseum (www.ibiblio.org/wm). Questo sito-museo è visitato settimanalmente da circa 200.000 persone e la sezione più cliccata è la collezione dei quadri celebri, che, come ogni altra unità del sito, è caratterizzata da apparati critici, con le notizie essenziali sugli artisti, sulle opere e sui periodi storici di riferimento. Inoltre, è da ricordare che il sito web in questione è stato premiato come “Best of Web 1994 award for best use of multiple media”.

Sulla stessa falsa riga, a ottobre 2009, è stato presentato alla Farnesina il progetto del Museo virtuale dell’Iraq (www.virtualmuseumiraq.cnr.it), realizzato grazie alla collaborazione fra il Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Ministero degli Affari Esteri.

Si tratta di un sito internet che presenta la storia della città di Baghdad attraverso dei reperti arricchiti da schede didattiche, filmati e carte geografiche interattive181. In questo caso, la mission consiste nel permettere alla maggior parte dei fruitori di entrare in contatto con il patrimonio culturale iracheno, che viene considerato importantissimo a livello mondiale.

                                                                                                               

181 Il Museo raccoglie complessivamente 70 reperti dei quali 40 con ricostruzioni in 3D; inoltre

contiene 22 filmati e 18 elaborazioni cartografiche di siti archeologici. Otto sono in tutto le sale da poter ammirare, ciascuna corrispondente ad una fase storica: preistorica, sumerica, accadico- neosumerica, babilonese, assira, achmeneide-selucide, partico-sasanide e islamica.

Le potenzialità di realizzare siti virtuali museali è stata riconosciuta anche dalla Comunità Europea, che ha finanziato nell’ambito del VII Programma Quadro, il progetto V-Must.net, una rete trans-nazionale per i musei virtuali. A questo progetto partecipano 12 paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Svezia, Grecia, Cipro e Bosnia) e un Paese extra-europeo (Egitto). Dal momento che questo programma verrà finanziato fino al 2014, si è ipotizzato di farvi rientrare il museo virtuale Barche ViVe.

6.3.1. L’idea progettuale

Si è pensato che l’intento progettuale possa essere quello di organizzare un vero e proprio portale web, che funga da collegamento tra tutti gli enti locali che si occupano di tradizione veneta, in particolar modo appartenenti al mondo nautico. Per capire nello specifico come poter realizzare un progetto di questo calibro, si è deciso di ricercare sul web dei possibili esempi di musei virtuali già esistenti, così da poterli analizzare e, magari, prenderne qualche spunto. Dopo questa tipologia d’indagine, si è giunti alla conclusione che il museo che si avvicina maggiormente all’idea progettuale descritta in precedenza, è il Museo Virtuale della memoria collettiva della Regione Lombardia (Muvi), ideato nel 1998.

Questo può essere considerato un vero Museo della Memoria composto da immagini e ricordi, visibile gratuitamente a tutti e consultabile esclusivamente sul sito internet www.url.it/muvi. Il progetto è stato avviato nel 1999 grazie a una stretta collaborazione tra la Regione Lombardia e Radio Popolare (107,600 Megahertz), più precisamente con la trasmissione che va in onda tutte le mattine dalle ore 11.30 alle ore 12.30. Tra i due, il soggetto che più ha svolto un ruolo fondamentale e attivo nella realizzazione del progetto è stata proprio Radio Popolare, che da sempre ha la caratteristica di mantenere un rapporto intimo con un pubblico molto ampio di ascoltatori. Attraverso la trasmissione, gli speaker hanno avuto il ruolo di invogliare la gente a partecipare in prima persona alla ricostruzione di una memoria storica, che fosse la “loro memoria”. È proprio attraverso la Radio che è iniziata la raccolta delle fotografie, delle interviste, di tutto il materiale appartenente alle famiglie lombarde, che in un secondo momento è stato classificato nelle varie sezioni del sito internet del museo virtuale. Sempre attraverso il mezzo radiofonico, si è data la possibilità ai lombardi di presentarsi in redazione per raccontare la propria storia, facendo riaffiorare i ricordi di determinati periodi della propria vita. Essendo riusciti a

raccogliere parecchio materiale, si è deciso di realizzare un sito internet per rendere il museo più facile da percorre nelle varie sale, non essendo presenti delle barriere architettoniche fisiche, che si pongono come ostacolo tra i fruitori e la memoria storica lombarda. In particolar modo, Muvi è dotato di un’interrogazione via database, progettata e realizzata con una cura particolare per consentire l’accesso e l’impiego anche da parte dei non addetti ai lavori.

6.3.2. Pubblico e target di riferimento

Per cercare di capire quale sia il target di pubblico cui ci si vuole rivolgere, a parere di chi scrive, il primo passo da dover affrontare è la creazione di quelle sinergie, che coinvolgono emotivamente la popolazione, attraverso l’instaurazione di un rapporto intimo con la comunità. Questa deve sentire il bisogno di voler raccontare le proprie storie, in modo da essere considerata una risorsa inestimabile, che permetta di entrare in contatto con la parte più intima e, a volte, nascosta della propria identità. Infatti, i protagonisti di questo progetto devono essere proprio le persone, quelle che hanno scritto la storia e che hanno da sempre voluto tramandare le proprie conoscenze alle generazioni future, che spesso però non capiscono l’importanza che questo rappresenta per la loro società. Forse, avendo come target la parte più anziana e tradizionalista della popolazione, la creazione di un sito internet potrebbe non essere vista come un’apertura culturale nei loro confronti, ma come un modo per costruire un muro, virtualmente parlando, dal momento che essi non hanno un buon rapporto con le nuove tecnologie. In realtà, si pensa che questo progetto possa proporsi come un’opportunità di fare relazionare due generazioni a volte molto distanti tra loro. Spesso i ragazzi vivono un rapporto distaccato e freddo con gli eventi accaduti in un passato per loro lontano, ma se il passato viene raccontato da un parente, o ancora meglio dal proprio nonno, quasi inspiegabilmente assumono un’aurea speciale, quasi misteriosa, che porta i ragazzi a fare continue domande per saperne sempre di più. Quindi, è proprio attraverso una relazione con i familiari più prossimi che si può imparare l’importanza di poter apprendere i fatti accaduti dai protagonisti diretti, capendo che un tale patrimonio non può e non deve venire assolutamente perso.

6.3.3. Attori del progetto

Prendendo spunto dalla realtà virtuale della Regione Lombardia, si è pensato di poter creare una piattaforma online, che venga considerata dalle generazioni future come un punto di partenza per la conoscenza della propria identità e da quelle passate come un mezzo per fare in modo che la memoria storica del passato non venga persa tra la frenesia della Venezia contemporanea.

Trattandosi di un vero e proprio esercizio-progettuale, è stato prima di tutto importante identificare un capofila, che in questo caso potrebbe essere identificato nella Regione Veneto. Questa scelta è scaturita dal fatto che, dal 2003, tra le mission della sezione dell’Unità di Progetto Attività culturali e spettacolo è menzionata anche quella di promuovere e valorizzare le iniziative rivolte all’identità veneta, presentata come uno dei valori assoluti per la cultura della popolazione. Oltre ad avvicinare le nuove generazioni alla storia e alle tradizioni appartenute ai propri avi, vi sarebbe l’intento di creare una specie di rete culturale locale virtuale, intorno al tema delle imbarcazioni tradizionali veneziane. In questo modo, si prospetta di razionalizzare le energie e unire le proprie conoscenze, così da ottenere risultati molto più efficaci ed efficienti.

Quest’unione virtuale non presuppone la rinuncia alle proprie caratteristiche e alla propria specificità: gli attori sociali, che appartengono allo stesso territorio e che hanno medesimi scopi, non devono essere considerati dei concorrenti sul mercato, ma degli alleati che cooperano per ottenere risultati altrimenti non raggiungibili. È per questo motivo che non si è ritenuto opportuno identificare un singolo leader per la realizzazione del progetto, ma si è preferito un coordinamento tra organizzazioni, dal momento che la rete in sé non può essere identificata con un tempo e con uno spazio: è permanente, è sempre e mai.

In questa fase ancora di progettazione, è stato necessario svolgere una ricerca sulle associazioni ed enti locali, che hanno come propria mission la salvaguardia dell’identità veneta e, in particolar modo, quella delle imbarcazioni tipiche venete. Nella seguente tabella sono stati enumerati i soggetti, che potrebbero essere considerati promotori e parti attive nell’organizzazione del Museo “Barche ViVe”.