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Il sistema di evacuazione di Bliesbruck: cronologia e fasi di utilizzo

4.   La gestione dell’acqua negli insediamenti minori: l’esempio di Bliesbruck

4.7.   Sistema di evacuazione delle acque

4.7.5.   Il sistema di evacuazione di Bliesbruck: cronologia e fasi di utilizzo

Per quanto riguarda invece la situazione dei portici, questi sono bordati da canalizzazioni che si trovano in genere a destra dei pilastri (Fig. 76). Nel quartiere Ovest di Bliesbruck i canali distano da questi ultimi circa 2 m, segno che la tettoia doveva sporgere oltre la linea dei pilastri. Lo stesso fenomeno è stato osservato a Schwarzenacker e in altri siti della Gallia e della Germania556. Il legame tra questa canalizzazione e gli ambitus resta da chiarire. A Bliesbruck si è inizialmente supposto che le acque del portico fossero poi evacuate in direzione di questi ultimi: a sostegno di questa ipotesi è stato considerato il fatto che le canalizzazioni davanti a ciascuna parcella non seguono un vero e proprio allineamento, interrompendosi in corrispondenza dei rispettivi ambitus557. Ma la soluzione di evacuare l’acqua verso il retro delle abitazioni ci sembra poco logica, così come al contrario, quella di convogliare l’acqua dell’ambitus verso il portico. Nel primo caso infatti le abitazioni rischierebbero di trovarsi facilmente allagate, e l’umidità accumulata alla base dei muri in corrispondenza comprometterebbe la stabilità e salubrità delle abitazioni. Se immaginiamo invece che l’acqua dell’ambitus fosse poi convogliata verso le canalizzazioni lungo la strada, in questo caso sarebbe lo spazio stesso del portico a ritrovarsi facilmente allagato. È forse più logico quindi immaginare due sistemi separati e non legati tra loro: l’interruzione delle canalizzazioni tra la strada e il portico potrebbero corrispondere al punto di arrivo delle grondaie che dovevano raccogliere l’acqua. Gli apprestamenti in corrispondenza degli ambitus sarebbero dunque, almeno nel caso di Bliesbruck, delle sistemazioni atte a proteggere i muri dall’umidità, ed eventualmente ad evacuare le acque in caso di forti piogge.

L’area del centro pubblico e delle terme

Per quanto riguarda lo spazio delle terme le prime evacuazioni costruite (Fase 1) sono quelle della prima fase del frigidarium Cn57091-51 (Ev1) e della natatio Cn57091-54 (Ev2). Queste due canalizzazioni, che confluiscono in un unico sistema, vengono realizzate attorno alla fine del I-inizi II sec. d.C., e restano in uso fino alla metà o al terzo quarto del II sec. d.C.

Per la prima alimentazione delle latrine Cn57091-39 la data di costruzione resta incerta:

questa infatti ci sembra con buona probabilità costruita verso la metà del II sec. d.C., ma la sua contemporaneità con Ev1 e Ev2 sembra poco probabile: dobbiamo allora propendere ad un abbandono ancora più precoce della piscina, già durante la metà del II sec. d.C.

In questo momento (Fase 2), viene dunque realizzato in sistema di alimentazione ed evacuazione delle latrine, composto dalle canalizzazioni Cn57091-39 e da un’evacuazione che è però stata obliterata da quella della tarda Antichità (Ev3).

In contemporanea viene costruita anche la seconda evacuazione del frigidarium Cn57091-56 e le sue derivazioni Cn57091-58 e forse anche Cn57091-97 (Ev4). Per quanto riguarda le latrine, il sistema di alimentazione resterà in uso almeno fino alla fine del II-inizi III sec., momento in cui questo viene sostituito da un nuovo canale proveniente dalla fontana. La cessazione di utilizzo dell’evacuazione del frigidarium invece resta indeterminata: questa probabilmente è ancora in uso durante la fase 3 e 4, dal momento che nessun’altra evacuazione è stata identificata per queste fasi.

Sempre durante la fase 2 viene costruita anche la canalizzazione 57091-37che borda a nord la strada CH13, a sud-ovest dell'ala sud (Ev5): questa, costruita prima della fine del II sec., resterà in uso fino alla fine del II o agli inizi del III sec. d.C.

La situazione appare più complessa per le fasi 3 e 4. Le latrine delle terme vengono provviste di un nuovo sistema di alimentazione (Ev6) proveniente dall’evacuazione del bacino della fontana Cn57091-72, che prosegue poi nel secondo segmento Cn57091-26.

Le botteghe a sud delle terme si dotano anch’esse in questo momento di un’evacuazione Cn57091-32 (Ev7), che costeggia la facciata degli edifici. Anche per le botteghe e

l’edificio nord vene realizzato un sistema di canalizzazioni Cn56091-30, Cn56091-28, Cn56091-29 e Cn56091-31(Ev9) atto a convogliare ed evacuare le acque del portico e della strada.

A queste era forse in qualche modo collegata la struttura Cn57091-64 (Ev12), che raccoglieva le acque del portico delle botteghe nord. Sempre nell’edificio nord altre due strutture Cn57091-65 (Ev10) e Cn57091-67 (Ev11) dovevano far parte del sistema di evacuazione, anche se la loro funzione resta poco chiara. Tutte queste strutture vengono costruite attorno alla fine del II sec. d.C. o agli inizi del III sec., al momento di massima espansione e monumentalizzazione dell’area, e resteranno in uso fino alla fine del III sec. d.C.

La fase 5 corrisponde all’ultimo utilizzo delle terme, durante la tarda Antichità.

In questo momento le latrine dovevano essere ancora in funzione, dal momento che un nuovo sistema di alimentazione ed evacuazione, formato dai canali Cn57091-33 e Cn57091-59 (Ev13) viene realizzato proprio in questa occasione. Il riempimento di questa canalizzazione, che sancisce la fine dell’utilizzo delle latrine, è situato attorno alla metà del IV sec. d.C.

Il quartiere Ovest

Le principali trasformazioni del quartiere Ovest corrispondono ai rifacimenti delle evacuazioni situate tra il portico e la strada. Queste a loro vostra seguono le trasformazioni del quartiere e possono suddividersi in 3 fasi.

Durante la prima fase del quartiere Ovest sono state individuate solo alcune evacuazioni, davanti alle parcelle 3 (Cn57091-06=Ev14) e 5 (Cn57091-11=Ev15).

Questi canali, costruiti tra la metà e la fine del I sec., vengono già interrati durante il II sec. in seguito alla costruzione di nuove abitazioni provviste di un portico.

Alla fase 2 del quartiere appartiene dunque la canalizzazione Cn57091-09 della parcella 4 che procede nel canale davanti alla parcella vicina Cn57091-12 (Ev16).

Questa struttura, datata verso la metà del II sec., verrà poi obliterata durante il III sec., al momento della trasformazione del portico in galleria. A questa seconda fase appartengono anche altre due evacuazioni secondarie Cn57091-02 (Ev17), in corrispondenza della parcella 1, ed Cn57091-91 (Ev18), nella parcella 10.

Durante la terza fase del quartiere, che va dagli inizi del III sec. al 260 d.C. circa, nuove modifiche dello spazio del portico determinano la costruzione di nuove canalizzazioni. In particolare nel settore settentrionale il portico viene trasformato in galleria, determinando uno spostamento delle canalizzazioni verso ovest. A queste modifiche vengono datate in particolare la canalizzazione Cn57091-10 davanti alla parcella 4 (Ev21) e Cn57091-13 davanti alla parcella 5 (Ev22).

Nuove canalizzazioni vengono poi costruite tra la strada e il portico del settore meridionale: Cn57091-15 davanti alla parcella 10 (Ev23), Cn57091-18 davanti alla parcella 11 (Ev24), Cn57091-19 davanti alla parcella 12 (Ev25), Cn57091-22 davanti alla parcella 13(Ev26), Cn57091-23 davanti alla parcella 14 (Ev27). Queste canalizzazioni, benché appartenenti alla stessa fase, sembrano però non essere in connessione diretta tra loro e per questa ragione si è scelto di trattarle come segmenti distinti. Altre evacuazioni secondarie vengono poi costruite sul retro di alcune parcelle:

Cn57091-04 (Ev19) dietro la parcella 1; Cn57091-20 (Ev28) dietro la parcella 12 e Cn57091-21 (Ev29) dietro la parcella 13.