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Lo Stato federale

Nel documento Seconde Camere: modelli a confronto (pagine 79-83)

Solo a partire dal 1871, con la creazione del secondo Reich sotto la guida della Prussia, l’insieme dei territori non è più unito esclusivamente dalla lega di Principi, ma è tenuto insieme nella nuova veste di Stato federale.

A partire da questo momento storico il modello Bundesrat attuale comincia a delinearsi attraverso suoi precedenti istituzionali, rinvenibili dapprima nel patrimonio della Costituzione imperiale di Bismarck del 1871 e poi in quello della Costituzione repubblicana di Weimar del 1919.

M. Caravale, Storia del diritto nell’Europa moderna e contemporanea, Bari,

165

Editori Laterza, 2012, pp. 294 ss.

M. Caciagli, Rappresentanza e consenso in Germania: Bundesrat e

166

Nella carta costituzionale imperiale (Reichsverfassung ) 167

l’organo espressione degli stati del Bund prende il nome di

Bundesrat ed ha una posizione preminente rispetto alla camera

elettiva, ovvero il Reichstag . 168

Sebbene nell’esercizio della funzione legislativa i due rami del parlamento godano di una posizione paritaria sia in fase di determinazione del contenuto del progetto di legge che in fase deliberativa (art. V), il ruolo di primo organo del Bundesrat emerge dal fatto che è il solo ad esercitare la sanzione legislativa, ad avere funzioni giurisdizionali e a partecipare alle funzioni di governo.

L’egemonia prussiana si impone a livello costituzionale sia nell’identificazione personale tra il Cancelliere, ovvero il capo del governo, e il presidente del Bundesrat, sia nella distanza numerica tra i delegati che rappresentano la Prussia, ben diciassette, e quelli che rappresentano gli altri stati, sei per la Baviera e da lì a scalare in ordine decrescente fino ad arrivare a un solo delegato . 169

Ai sensi dell’art. VI della Costituzione del secondo Reich i rappresentanti di ciascuno degli stati membri del Bund esprimono il loro voto unitariamente, voto che se non segue le istruzioni dei governi dei rispettivi Länder (art. VII) è invalido.

Il modello Bundesrat riesce a preservare la sua esistenza e a delineare le sue caratteristiche anche nella Repubblica parlamentare e democratica di Weimar del 1919, ovvero in un contesto storico in

V. Tamburini, I poteri sostitutivi Statali: tra rispetto dell’autonomia

167

regionale e tutela del principio unitario, Milano, Giuffré, 2012, p. 19

A.M. Banti, La nazionalizzazione delle masse, in AA. VV. (Lezioni di),

168

Storia Contemporanea, Roma, Donzelli, 1997, pp. 158 ss.

S. Mannoni, La tradizione Costituzionale in Europa, Firenze, goWare,

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cui si assiste a una rottura della forma di governo e di stato rispetto agli assetti istituzionali del passato.

Il sogno della creazione di uno stato unitario decentralizzato , elaborato nel progetto di Costituzione del 170

ministro degli interni del governo provvisorio rivoluzionario Hugo Preuss , cede il passo alla volontà dei governi degli stati di far 171

emergere la loro influenza attraverso un organo costituzionale. Con la Costituzione di Weimar, il Bundesrat muta sia nel nome, Reichsrat, che nei suoi poteri, avvicinandosi sempre più all’esperienza attuale: ha solo un potere di veto nell’esercizio della funzione legislativa , tra l’altro superabile dal Reichstag con una 172

deliberazione a maggioranza dei due terzi dei voti, ed esprime nei confronti dei disegni di legge del governo un parere obbligatorio, che poi deve essere trasmesso al Reichstag.

Si può notare come il Reichsrat rivesta un ruolo secondario in questo nuovo atto della scena politica se sommiamo tali cambiamenti al fatto che il dettato costituzionale menzioni per

D. Schefold, Modello federale e rapporti fra assemblee rappresentative, in

170

S. Rogari (a cura di), Rappresentanza e Governo alla svolta del nuovo secolo: atti del convegno di studi: Firenze, 29-29 Ottobre 2004, Firenze, Firenze University Press, pp. 47 ss.

In base al progetto costituzionale di Hugo Preuss, i 16 Länder avrebbero

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conservato sono un’autonomia amministrativa e la seconda camera, espressione della rappresentanza territoriale, sarebbe stata nominata dai parlamenti, e non dai governi, degli stati membri, v. S. Mezzadra, La costituzione del sociale. Il pensiero politico e giuridico di Hugo Preuss, Bologna, Il Mulino, 1999.

F. Furlan, Il costituzionalismo tedesco, in AA. VV., Costituzioni Comparate,

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prima la Camera elettiva e che i componenti dell’organo territoriale siano per lo più funzionari aministrativi . 173

Per evitare che lo stato della Prussia abbia una preminenza eccessiva all’interno dell’organo espressione del federalismo, viene stabilito in Costituzione che nessuno dei Länder possa avere più dei due quinti dei voti complessivi.

Assente è invece in questa Carta costituzionale la previsione esplicita di un vincolo di mandato imperativo, nonostante esso rimanga una prassi interna.

Il 1919 non è solo l’anno che segna la nascita della Repubblica democratica tedesca, dopo la sconfitta subita dal secondo Reich nella prima guerra mondiale, ma è anche la data di origine del movimento nazionalsocialista in Baviera , guidato e 174

nutrito da Hitler in anni in cui le condizioni economiche del paese sono allarmanti.

Tali difficoltà sono complici della salita al potere di Hitler, che nel 1933 diventa cancelliere e nel 1934, a seguito della morte di Hindenburg, riveste cumulativamente anche le funzioni presidenziali.

Tra il 1933 e il 1944 vengono approvate dal Parlamento una serie di leggi che trasformano per la prima volta lo Stato federale della Germania in uno Stato unitario.

L. Mezzetti, R. Billè, La forma di governo tedesca, in S. Gambino (a cura

173

di), Forme di Governo: Esperienze Europee e Nord-Americana, Milano, Giuffrè, 2007, p. 129

P. Biscaretti di Ruffìa, Introduzione al diritto costituzionale comparato: Le

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“forme di Stato” e le forma di Governo”. Le costituzioni moderne, cit., pp. 383 ss.

L’accentramento che caratterizza il terzo Reich, infatti, si realizza innanzitutto con l’abolizione nel 1933 della sovranità dei singoli Länder e nel 1934 con quella del Reichsrat . 175

Già da subito è necessario precisare che tale evoluzione in senso autoritario delle istituzioni tedesche, e in particolar modo del ruolo rivestito dal parlamento in questa fase storica, sarà approfondita nella trattazione del modello corporativo.

3. Dalla Caduta del terzo Reich alla fase

Nel documento Seconde Camere: modelli a confronto (pagine 79-83)