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Struttura dell'indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” e nota metodologica

Capitolo 6. Caratteristiche e motivazioni della mancata partecipazione culturale

6.2. Struttura dell'indagine Istat “I cittadini e il tempo libero” e nota metodologica

Cogliere, illustrare e interpretare il valore e l'impatto delle esperienze culturali sugli individui è uno dei principali obiettivi delle ricerche sui pubblici, comprese le indagini nazionali sulla partecipazione culturale (Walmsley, 2019). Le analisi statistiche sono, infatti, utilizzate per identificare modelli e tendenze in insiemi di dati significativi e per analizzare potenziali relazioni tra variabili (Creswell, 2014; citato in Walmsley, 2019), che aiutano a fare chiarezza sui comportamenti dei pubblici e a delineare gli orientamenti generali. Come sottolinea Walmsley (2019), negli ultimi anni sono stati compiuti progressi considerevoli nella comprensione delle modalità con cui gli individui si rapportano con le pratiche culturali, rendendo questi strumenti una preziosa base informativa non solo per studiosi e decisori politici, ma anche per le organizzazioni culturali impegnate nella definizione delle proprie strategie di Audience Development.

In linea con tale visione, e con l'intento di approfondire le caratteristiche e le motivazioni della mancata partecipazione culturale in Italia, nelle pagine che seguono si illustrano i risultati emersi dall'analisi secondaria dei dati raccolti dall'Istat, nel 2015, nell'ambito dell'indagine multiscopo su “I cittadini e il tempo libero”. Riprendendo quanto illustrato in precedenza (cfr. Cap. 4), la rilevazione rientra in un sistema integrato di indagini sociali (Indagini Multiscopo sulle Famiglie) promosso dall'Istat, che consente di descrivere in modo sistematico un campo complesso e differenziato qual è quello del tempo libero e dei rapporti che sussistono tra questo e la partecipazione culturale (Istat, 2019). Contestualizzando

l'uso del tempo libero nel più ampio tessuto della vita quotidiana, l'indagine presta attenzione a diversi tipi di pratiche culturali, da quelle più convenzionali come andare a teatro o visitare mostre e musei, a quelle più attuali e informali come usare il computer, guardare film in streaming o svolgere attività amatoriali.

In particolare, la rilevazione è stata condotta dall'Istat con l'ausilio di due questionari e il periodo di riferimento è prevalentemente costituito dai dodici mesi che precedono l'intervista. Il campione effettivo di individui raggiunti è pari a 39.848 unità, a partire da un campione teorico in termini di nuclei famigliari di circa 24.000 famiglie (ibidem). A livello generale, l'indagine risulta essere composta da uno spettro molto ampio di domande che indagano, in maniera dettagliata, i seguenti domini relativi all'uso del tempo libero: attività fisiche e sportive; lingua e dialetti; programmi televisivi; videogiochi; programmi radiofonici; computer; Internet; cinema e film; teatro; telefono cellulare; rapporti con le persone; manifestazioni ed eventi sportivi; musei, mostre e altri luoghi di interesse artistico; attività amatoriali; musica; concerti e musica dal vivo; libri e lettura; riviste e periodici; biblioteche; lettura di quotidiani; informazione e attualità; tempo per sé e gli altri; centri commerciali; giochi; interessi e passioni. Tale ampiezza rende la rilevazione estremamente proficua dal punto di vista interpretativo, in quanto consente di analizzare una ricca varietà di pratiche culturali, offrendo la possibilità di prendere in considerazione anche le nuove forme di partecipazione che hanno luogo nei contesti reali e virtuali della vita quotidiana. In aggiunta a ciò, l'inserimento di una serie di domande volte a sondare le motivazioni della mancata partecipazione permette di approfondire un aspetto solitamente poco studiato dalle ricerche sui pubblici (Walmsley, 2019). D'altro canto, seppure in linea con l'arco temporale a cui fanno riferimento i dati pubblicati nell'ultima edizione delle statistiche culturali elaborate dall'Eurostat (2019) (cfr. Cap. 2), non si può fare a meno di notare che i risultati di seguito illustrati, basandosi su informazioni raccolte nel 2015, potrebbero presentare alcuni scostamenti rispetto alle tendenze attuali, in particolare per ciò che concerne l'uso di Internet e delle tecnologie digitali che, come noto, tende a registrare cambiamenti significativi di anno in anno.

Dato l'elevato numero di variabili (1.146) presenti all'interno del file di dati, in conformità con gli scopi della presente ricerca sono state selezionate, e successivamente trattate, le variabili afferenti ai seguenti ambiti:

 variabili di base riferite alle principali caratteristiche socio-demografiche (genere; età in anni compiuti; titolo di studio; condizione professionale; posizione nella professione; regione di residenza; ripartizione geografica di residenza; fonte principale di reddito);

 variabili relative alla partecipazione ad attività culturali convenzionali (andare al cinema; andare a teatro; visitare musei, mostre, siti archeologici, monumenti storici, città d'arte, località rilevanti dal punto di vista paesaggistico, zoo, acquari, orti botanici, riserve naturali; recarsi in biblioteca; assistere a concerti di diverso tipo; leggere libri);

 variabili riferite allo svolgimento di attività culturali informali (guardare la tv; leggere quotidiani, riviste e periodici; ascoltare la radio; praticare attività amatoriali quali fare fotografie/fare film, video amatoriali/disegnare, dipingere, scolpire, svolgere attività artistiche/scrivere poesie, racconti, diari/utilizzare il computer in modo creativo/suonare uno o più strumenti/comporre musica/cantare/ballare/recitare/fare modellismo/realizzare piccoli oggetti artigianali/cucinare, preparare dolci; ascoltare musica; assistere a eventi sportivi dal vivo; frequentare sagre paesane, fiere, manifestazioni enogastronomiche; partecipare a feste, intrattenimenti di piazza);

 variabili connesse alla partecipazione culturale online o tramite dispositivi digitali (giocare ai videogiochi; usare il computer; guardare film in

streaming; navigare in Internet; guardare video su YouTube e altre

piattaforme; ascoltare musica online);

 variabili connesse alle motivazioni della non partecipazione a determinati tipi di attività (motivi per cui: non va a teatro; non visita musei; non va al cinema; non legge libri; non pratica attività amatoriali; non legge quotidiani; non legge settimanali e riviste);

 variabili relative all'autorappresentazione (interesse per arte, spettacolo, letteratura, cultura e tradizioni locali; informato su arte, spettacolo, letteratura, cultura e tradizioni locali; avere una vera e propria passione per qualcosa; giudizio sulle risorse economiche complessive della famiglia; soddisfazione rispetto al modo in cui si trascorre il tempo libero).

Nello specifico, i dati sono stati elaborati attraverso analisi a livello monovariato, bivariato e trivariato, effettuate con l'ausilio del software SPSS (Statistical Package

for the Social Sciences), al fine di descrivere approfonditamente il target di chi

presenta una bassa o nulla partecipazione culturale, ricostruendone l'identikit e dettagliandone il profilo sociologico. A questo proposito, appare opportuno precisare che con l'intento di fornire una lettura d'insieme dei dati connessi agli stili di partecipazione culturale, è stata condotta un'Analisi delle Corrispondenze Multiple (ACM), con l'ausilio del software Spad, che consente l'analisi simultanea di un insieme di variabili categoriali riducendole in un numero minore di dimensioni

(chiamate fattori), che esprimono delle combinazioni delle stesse, descrivendo efficacemente le relazioni tra le variabili iniziali senza che la perdita di informazione sia eccessiva (Di Franco, 2006). Per raggiungere questo scopo, si è proceduto alla distinzione tra variabili “attive”, che concorrono direttamente alla formazione degli assi fattoriali, e variabili “illustrative”, che non contribuiscono alla determinazione dei fattori ma sono utili alla loro interpretazione (ibidem). Nel nostro caso, il ruolo di variabili attive è stato attribuito alle diverse attività culturali praticate oppure non praticate dagli intervistati, mentre quello di variabili illustrative al piano socio-anagrafico, all'autorappresentazione e alle motivazioni della mancata partecipazione. Tuttavia, dopo aver effettuato ripetuti tentativi, utilizzando set di variabili di dimensioni via via più ridotte, si è scelto di non presentare in questa sede i risultati emersi dall'ACM in quanto non hanno restituito assi fattoriali ben caratterizzati, che sarebbe stato produttivo interpretare. In particolare, fatta eccezione per il primo fattore, già a partire dal secondo fattore l'inerzia (variabilità complessiva dei dati) spiegata cumulativa aumenta molto lentamente58 e gli scarti di inerzia tra coppie di fattori successivi tendono a essere costanti (ibidem). Pertanto, in mancanza di almeno due fattori più informativi rispetto agli altri e meritevoli di essere interpretati, è parso opportuno non proseguire oltre con tale tecnica di analisi.

Nei paragrafi successivi si presentano in prima battuta le evidenze empiriche connesse con le forme convenzionali di partecipazione culturale, per poi allargare il campo di osservazione alle modalità che hanno luogo al di fuori di tale perimetro. A questo proposito, si precisa che tra le forme convenzionali di partecipazione culturale sono state incluse le pratiche più direttamente connesse alla sfera della cultura legittima e/o tradizionalmente indagate dalle rilevazioni su larga scala, quali andare a teatro, visitare musei, mostre e siti archeologici, assistere a concerti, andare al cinema e così via. Tra le pratiche informali o non convenzionali rientrano, invece, le forme di partecipazione che presentano un maggior legame con la sfera del quotidiano e degli interessi personali, che si svolgono sia nella dimensione offline sia in quella online, come praticare attività amatoriali, navigare in Rete, usare il computer, leggere quotidiani e riviste, solo per citarne alcune. Per quanto sia sempre più labile il confine che separa le diverse modalità partecipative nei contesti contemporanei, si è stabilito di darne conto in maniera separata al fine di

58 A questo proposito, l'istogramma che rappresenta graficamente gli autovalori dei fattori (scree

test), tramite segmenti di lunghezza proporzionale a ciascuno di essi, restituisce in tutte le prove

effettuate un risultato tale per cui solo il primo autovalore risulta essere graficamente ben separato da quello che lo segue, mentre dal secondo in poi sono tutti molto ravvicinati tra loro. A titolo esemplificativo, si riporta la quota di inerzia spiegata dai primi quattro fattori derivanti dal primo tentativo di ACM: 15,45%; 4,91%; 4,30%; 4,00%.

offrire una più agevole lettura dei dati e di evidenziare i tratti distintivi dei due insiemi di pratiche, che possono essere associati rispettivamente a un'idea più ristretta (nel caso delle attività convenzionali) oppure più inclusiva di partecipazione culturale.

6.3. I volti della mancata partecipazione alle attività culturali convenzionali

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