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2. LA SPERIMENTAZIONE MINISTERIALE: L’ILSSE

2.3. Gli sviluppi della sperimentazione

Con la prosecuzione dell’ILSSE si verifica la produzione normativa più ricca e specifica fino ad allora mai realizzata in Italia riguardo all’insegnamento delle lingue nella scuola primaria. Al Progetto iniziale vengono via via apportate delle modifiche soprattutto attraverso l’emanazione di numerose circolari.

Il passaggio dalla fase pre-sperimentale a quella sperimentale vera e propria viene siglato dalla C.M. n. 237 del 2/8/1980, con cui il Ministero si dichiara disponibile ad allargare il Progetto a tutte le province che, attraverso i rispettivi Provveditorati, richiedano l’istituzione di classi sperimentali. I criteri di idoneità sono i seguenti:

• la scelta delle scuole deve essere rappresentativa della varietà delle situazioni

presenti sul territorio e tener conto della possibilità di contatti con la scuola media, per favorire la continuazione dell’insegnamento linguistico fino al completamento dell’obbligo.

• in ogni provincia vanno sperimentate due lingue tra le tre ufficiali di studio:

inglese, francese, tedesco. Per le prime due, ogni provincia potrà scegliere tra i diversi materiali didattici prodotti nelle città-pilota, mentre per il tedesco è disponibile una versione unica per tutta Italia, dato il numero piuttosto esiguo di insegnanti di tale lingua.

• la sperimentazione deve partire con le II o III classi75.

La C.M. indica inoltre che i Provveditori delle province interessate devono farsi carico di accertare la disponibilità dei maestri elementari di ruolo, ed in genere di tutti quei docenti che in passato hanno preso parte a seminari o incontri

sull’apprendimento linguistico precoce. In base al numero di domande pervenute a seguito della C.M. del 14/11/1977, già negli anni passati risultavano ben 3.600 docenti disponibili, appartenenti a 63 Provveditorati così ripartiti: 30 nel nord Italia, 18 nel centro e 15 nel sud.

Perciò nell’anno scolastico 1980/81 si verifica un allargamento del Progetto ILSSE, che viene esteso ad altre 40 classi delle 4 città-pilota (10 per ciascuna città) e ad altre 43 province76, per un totale di circa 550 classi distribuite in 47 province. A coordinare una così significativa campionatura rimangono le équipe delle città-pilota, che dipendono sempre dalla direzione generale di Roma. Ecco l’elenco alfabetico delle nuove province che entrano a far parte del Progetto:

75Mentre la pre-sperimentazione coinvolgeva tutte e cinque le classi.

76Che ricevono l’autorizzazione ad entrare a far parte della sperimentazione con D.M. del 19/2/1981.

1.Agrigento

L’anno seguente, con la C.M. n. 26 del 24 gennaio ‘81, il Ministero predispone i criteri di selezione degli insegnanti che i rispettivi Provveditorati comunicano come disponibili a partecipare all’ILSSE. I candidati dovranno dimostrare di essere in grado di svolgere un colloquio su un argomento nella lingua straniera prescelta, utilizzando più funzioni fra quelle indicate da un apposito elenco; dovranno inoltre redigere una tabella di valutazione degli alunni riferita ad una scala di 5 giudizi, espressi con aggettivi, dei livelli espositivo, fonologico, morfosintattico e lessicale.

I dati relativi agli insegnanti giudicati idonei vengono forniti dalla successiva C.M. n. 48 del 12/2/81: risultano 1338 insegnanti statali e 1759 non statali, distribuiti nelle varie regioni. La circolare sollecita altresì lo svolgimento di un’indagine conoscitiva volta a mettere in luce la consistenza del cosiddetto extra-ILSSE, ossia di tutte quelle attività d’insegnamento delle lingue nella scuola elementare esistenti in Italia ma scaturite al di fuori dal Progetto ministeriale e pertanto da esso autonome. Da questa indagine, siffatte sperimentazioni risultano avviate in ben 10.978 classi della scuola di Stato, per un totale di 181.858 alunni; i corsi sono per la maggior parte di lingua inglese. In totale nell’a.s. 1980/81 quasi 200.000 bambini studiano una lingua straniera presso scuole elementari statali. A questi vanno aggiunti gli alunni iscritti a scuole private, che molto spesso offrono corsi di lingue nei loro programmi.

Nella circolare n. 239 del 29/7/81 si offrono indicazioni riguardanti i rapporti fra gli insegnanti partecipanti alla sperimentazione ILSSE, gli Organi Collegiali e gli Organi Amministrativi periferici, prendendo più che altro in considerazione gli aspetti organizzativi: competenze delle équipe di territorio,

visite di valutazione e verifica. Si pone anche attenzione alla continuità del Progetto con la scuola media, ove andrebbero mantenuti i gruppi-classe omogenei costituitisi con la sperimentazione, e si disciplina l’apporto dei formatori degli insegnanti su base provinciale e pluriregionale. Questo avviene allo scopo di predisporre per i docenti dei corsi d’aggiornamento in servizio articolati durante l’intero anno scolastico per un minimo di 2 ore la settimana, detraibili dal monte ore previsto dalla legislazione. I corsi sono tenuti da alcuni responsabili della sperimentazione, dai loro collaboratori (in genere professori di lingue) e da maestri con comprovata esperienza che hanno intrapreso la sperimentazione già da anni; talvolta ci si giova anche di interventi di specialisti di psicolinguistica e di linguistica precoce.

Un’ulteriore novità introdotta in questa fase riguarda la figura dell’insegnante. Infatti l’ipotesi iniziale del maestro di classe viene modificata dalle situazioni concrete di funzionamento di alcune scuole, ove si propone il docente specialista di lingua straniera: egli, a differenza del maestro unico, lavora su più gruppi-classe ed insegna solo ed esclusivamente la L2. Questo tipo di organizzazione è previsto dal comma 6° dell’art. 14 della legge 270 del 20/5/1982, dove si citano insegnanti che seguono “gruppi di alunni della stessa classe oppure di classi diverse”77, con interventi pianificati ad orario fisso. Spesso si tratta di docenti linguisticamente più qualificati dei maestri elementari, ma che hanno poca o nessuna esperienza di insegnamento con i bambini. Il dibattito su quale sia la

77DANIELI S., L’insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare: normativa e organizzazione, in AA.VV., L’insegnante di lingue nella scuola elementare, Brescia, La Scuola, 1993, p. 24.

figura migliore di insegnante tra le due proposte costituirà un punto importante in fase di bilancio consuntivo della sperimentazione.

Per avere maggiori parametri di valutazione a riguardo, con la C.M. n. 262 del 5/8/1982 l’oggetto d’indagine viene spostato sui docenti che insegnano una lingua straniera nella scuola primaria al di fuori del Progetto ministeriale. E’ quasi impossibile dare una valutazione attendibile del comportamento di questi insegnanti, a causa della mancanza di riferimenti concettuali unitari e dell’organizzazione di precisi rilevamenti. I dati raccolti dimostrano un impegno che ben risponde alle richieste di genitori e allievi, ma anche un attivismo incontrollato che impensierisce i responsabili dell’Amministrazione Scolastica.

Per questa ragione, i docenti dell’extra-ILSSE sono invitati dalla Direzione Generale per l’Istruzione Elementare a tener conto delle precise indicazioni metodologiche e contenutistiche acquisite nel corso dell’evoluzione dell’ILSSE.

La citata circolare individua anche i due assi di continuità da tenere sotto controllo: un asse verticale, rappresentato dalla prosecuzione alle medie dello studio della lingua intrapreso alle elementari, ed un asse orizzontale, che indica il rapporto di collaborazione che la scuola deve mantenere con il settore delle associazioni, dell’università e dei privati.

I maestri elementari di lingua straniera dell’extra-ILSSE vengono nuovamente presi in considerazione dalla C.M. n. 282 del 1982, che fornisce anche precise indicazioni sulle classi d’inizio delle sperimentazioni, sulle modalità di attuazione di tale insegnamento, sull’orientamento metodologico seguito, sull’organizzazione delle attività ed i relativi materiali didattici.

Con l’a.s. 1984/85 si conclude la sperimentazione ILSSE, come previsto dalla C.M. n. 383 dell’ 11/12/1984. Al termine del compimento dell’intero ciclo da parte delle classi V nel giugno 1985, viene avviato l’imponente lavoro di verifica di tutta l’esperienza, che consentirà di indicare le forme secondo cui l’insegnamento di una lingua straniera in età precoce si può configurare per il futuro.