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dello sviluppo del bambino e del suo benessere, dall’infanzia all’età prescolare: il ruolo della salute

mentale dei genitori

Responsabile Scientifico: Roberta Fadda

Gruppo di ricerca: Loredana Lucarelli, Gabriella Baptist, Cristina Cabras, Stella Conte, Claudia Secci, Laura Vismara, Michele Zedda

Il nostro progetto si inserisce nel filone di ricerca dell’Infant Research, che considera lo sviluppo secondo l’ottica transazionale delle teorie dell’attaccamento e dell’inter-soggettività (1, 2), tali per cui gli esiti evo-lutivi possono essere considerati come il risultato di interrelazioni continue e dina-miche tra il comportamento del bambino, le risposte del caregiver e le variabili am-bientali. Secondo questo modello i cambia-menti evolutivi nel bambino elicitano cam-biamenti nei comportamenti di scaffolding del genitore che, a loro volta, influenzano le abilità emergenti del bambino. In questo modo, le abilità precoci preparano e so-stengono lo sviluppo delle abilità succes-sive (3). Il modello transazionale presenta numerose convergenze con il modello so-cio-costruttivista dello sviluppo, che attri-buisce un ruolo centrale alla condivisione di stati mentali e affettivi nell’esperienza intersoggettiva pre-verbale tra bambino e caregiver (4). Nei primi anni di vita la sen-sibilità dei genitori ai bisogni dei bambini e le offerte di comunicazione promuovono la capacità dei bambini di coordinare so-cialmente l’attenzione agli oggetti mentali interni nella vita (5). Più tardi nello svilup-po, durante l’età prescolare, le capacità di attenzione congiunta vengono interioriz-zate. Di conseguenza i bambini sono in grado di adottare un punto di riferimento comune con altre persone. Questa abilità è

chiamata “Teoria della Mente”, una teoria ingenua che gli individui usano per preve-dere e interpretare i comportamenti umani (6). La Teoria della Mente è una forma ma-tura di intersoggettività (7). Tuttavia, la re-sponsività dei genitori durante l’infanzia potrebbe essere ridotta in quei genitori in cui il livello di ansia, depressione, conflitto genitoriale e richieste di assistenza all’in-fanzia sono significativamente alti. Pertan-to, le prime interazioni genitore-bambino potrebbero essere caratterizzate da rigidi-tà, intrusività e/o distacco. Se un bambi-no ha a che fare troppo spesso con questo tipo di interazioni, allora deve dirigere tutte le sue energie mentali per far fronte alla rigidità, all’intrusività e/o al distacco dei genitori. Pertanto, i bambini avranno meno opportunità di concentrarsi sul loro mondo interno ed esterno (8). Di conse-guenza, le successive forme emergenti di intersoggettività durante gli anni prescola-ri, come la Teoria della Mente, potrebbero essere compromesse. Mentre le relazioni longitudinali tra le capacità di comunica-zione sociale dei primi anni e Teoria della Mente sono state ampiamente esplorate, solo pochi studi (9) hanno studiato tale re-lazione considerando il ruolo delle carat-teristiche psicologiche individuali di bam-bini e genitori e la qualità delle interazioni genitore-figlio dalla prima infanzia all’età prescolare. Il nostro studio si propone di

Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Studi Umanistici, fa parte di un’unità del nostro progetto che studierà secondo un approccio prospettico le correlazioni tra le caratteristiche psicologiche dei genito-ri (es: livelli di ansia, despressione ecc.) e le abilità socio-comunicative dei bambini in età prescolare. Un’attenzione particola-re verrà dedicata alle diffeparticola-renze di geneparticola-re nella genitorialità e sui fattori di rischio as-sociati. Fanno parte di questa unità anche la Dr.ssa Laura Vismara, ricercatrice in Psi-cologia Clinica e la Dr.ssa Cristina Secchi (Ph.D). Una seconda unità di ricerca è com-posta dalla Prof. Stella Conte, Professore Associato di Psicologia Generale, la Prof.

Gabriella Baptist, Professore Associato di Filosofia Morale, il Dr. Michele Zedda, Ri-cercatore in Pedagogia Generale e Sociale e la Dr.ssa Claudia Secci, Ricercatrice in Pedagogia Generale e Sociale. Questa uni-tà svilupperà, secondo una prospettiva fi-losofica e pedagogica, una riflessione sul concetto di intersoggettività e di identità genitoriale al giorno d’oggi. Le due unità cureranno gli aspetti di interconnessione tra i risultati dell’indagine empirica e le ri-flessioni filosofiche e pedagogiche sui temi da noi considerati. Una risorsa importan-te che è disponibile per la realizzazione di questo progetto è il Laboratorio del Dipar-timento di Pedagogia, Psicologia, Filoso-fia. Il Laboratorio è finalizzato allo studio, in ambiente controllato, del comportamen-to umano e delle sue dimensioni psicologi-che e ambientali. I comportamenti oggetto di studio possono essere osservati in vivo oppure videoregistrati in formato digitale.

Il Laboratorio comprende una stanza per l’osservazione del comportamento uma-no e un’altra stanza con dispositivi ad alta tecnologia, dotati di software avanzati, per registrare e analizzare i comportamen-ti osservacomportamen-ti. Due ricercatori leader a livello mondiale nel campo della genitorialità e dello sviluppo infantile precoce collabo-rano al nostro progetto: la Prof.ssa Tricia Striano della City College University, New York (USA) e la Prof.ssa Irene Chatoor, The George Washing University, Washington DC (USA).

indagare longitudinalmente i fattori psi-cologici coinvolti nella salute mentale dei bambini e dei genitori dall’infanzia all’età prescolare. Considereremo l’intersoggetti-vità e la genitorialità anche da una prospet-tiva pedagogica e filosofica. I risultati del nostro studio saranno cruciali per lo svi-luppo futuro di programmi di intervento efficaci, per promuovere la salute menta-le dei bambini e dei loro genitori a partire dalla prima infanzia (10). Il nostro progetto presenta numerosi elementi di originalità rispetto agli studi precedenti. Innanzitutto si caratterizza per un approccio interdisci-plinare, con interessanti convergenze tra la Psicologia Dinamica, la Psicologia Clinica, la Psicologia dello Sviluppo, la Filosofia e la Pedagogia. Il team che si occuperà del progetto di ricerca è infatti composto da studiosi afferenti a discipline diverse, con diverse expertise nello studio delle proble-matiche da noi considerate. Fa parte del gruppo la Prof. Loredana Lucarelli, Diret-tore del Dipartimento di Pedagogia, Psico-logia, Filosofia, esperta nello studio delle interazioni precoci madre-bambino. In collaborazione con la Prof. Irene Chathoor, Prof. of Pediatrics and Psychiatry, Director of the Behavioral and Health Feeding and Eating Disorder Program, Vice Chair of the Department of Psychiatry and Behavioral Sciences, The George Washington Univer-sity, Washington DC, la Prof. Lucarelli ha condotto numerosi studi sull’importanza delle relazioni precoci e il benessere psi-cologico del bambino. Questo progetto si pone in continuità con il progetto PRIN 2013-2016 – Programmi di Ricerca Scien-tifica di Rilevante Interesse Nazionale dal titolo “Parental Depression as a risk fac-tor for affective regulation in infancy”, di cui la Prof. Lucarelli è stata Responsabile Scientifico a livello Nazionale. La Prof. Lu-carelli, insieme alla Dr.ssa Roberta Fadda, principal investigator di questo progetto, e alla Prof. Cristina Cabras, Prof. Associa-to di Psicologia sociale del DipartimenAssocia-to di Pedagogia, Psicologia, Filosofia dell’U-niversità di Cagliari e Coordinatrice dei corsi di studi di Psicologia della Facoltà di

Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Bibliografia

1. Lucarelli L. I disturbi funzionali del bambino come disturbi della relazione.

In: Simonelli A (a cura di). La Funzione Genitoriale. Milano: Raffaello Cortina, 2014; 331-352.

2. Chatoor I, Lucarelli L. Feeding and Eating Disorders of Infancy and Early Childhood. In: Sadock BJ, Sadock VA, Ruiz P (eds). Kaplan & Sadock’s Com-prehensive Textbook of Psychiatry.

Tenth ed., Vol. two. Philadelphia: Lip-pincott Williams & Wilkins; 2017: 3622-3634.

3. Fadda R, Lucarelli L. Parisi M. Inter-azioni madre-bambino e competenze socio-comunicative nell’infanzia. Psic-ologia Clinica dello Sviluppo, 2014; 18:

377-401.

4. Fadda R, Lucarelli L. Mother-infant and extra-dyadic interactions with a new so-cial partner: developmental trajectories of early social abilities during play. Fron-tiers in Psychology, 2017; Vol. 8, Article 436: 1-11.

5. Mundy P. Autism and Joint Attention.

Development, Neuroscience, and

Clini-cal Fundamentals. New York: The Guil-ford Press, 2016.

6. Goldman AI. Theory of Mind. In: Mar-golis E, Samuels R, Stich S (eds). Oxford Handbook of Philosophy and Cognitive Science, Oxford: University Press, 2012.

7. Homer BD. Tamis-LeMonda CS. The De-velopment of Social Cognition and Com-munication. London: Lawrence Erlbaum Associates, 2005.

8. Amadei G. Come si ammala la mente.

Bologna: Il Mulino, 2005.

9. Murray L, Woolgar M, Briers S, et al.

Children’s social representations in dolls’ house play and theory of mind tasks, and their relation to family adver-sity and child disturbance. Social Devel-opment, 1999; 8(2): 179-200.

10. Lucarelli L, Sechi C. Genitorialità e dis-turbi alimentari dell’infanzia: percorsi evolutivi “a rischio” e strategie di inter-vento sulla relazione genitori-bambino.

In: Imbasciati A, Cena L (a cura di). Psic-ologia clinica perinatale per le professio-ni saprofessio-nitarie e psicosociali. Milano: Fran-co Angeli, 2017; 3: 191-217.

Roberta Fadda è Professore associato di Psico-logia dello Sviluppo e dell’Educazione presso il Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filo-sofia dell’Università degli Studi di Cagliari. È membro ordinario dell’Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione, e dell’Associazione Italiana per la Salute Mentale Infantile, sezione italiana della World Association for Infant Mental Health – WAIMH (Michigan State University, East Lan-sing, USA). È membro associato di DATABRARY, un network internazionale di ricercatori

promos-so dal NIH. Tra i principali interessi di ricerca, la Dr.ssa Roberta Fadda si occupa dello studio delle abilità di Teoria della Mente, dei processi di ap-prendimento e di decision-making nello svilup-po tipico e nel Disturbo dello Spettro Autistico.

È stata componente dell’unità locale del progetto PRIN 2013/2016 (Programmi di Ricerca Scien-tifica di Rilevante Interesse Nazionale), con un progetto dal titolo “Parental Depression as a risk factor for affective regulation in infancy”, Coor-dinatore Scientifico Nazionale: Prof.ssa Loredana Lucarelli (Finanziamento pari a € 632.960).

La scienza e le sue logiche, il dilemma

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