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Al termine di un’unità di lavoro, può essere utile chiedere agli allievi di co struire a gruppi una prova strutturata sul percorso svolto È la strategia di cui c

parla MR. (IntVr3) nel brano che segue:

c’è un attività che [...] ho fatto un po’ tutti gli anni [...]: ho fatto preparare un test struttu- rato di matematica; oggi, ho raccolto i primi risultati e già è una decina di giorni che penso a questa cosa (IntVr3/119); (si tratta di) test a risposta multipla (IntVr3/121). La questione è così: [...] siccome ho terminato il programma dell’anno, su tutto il pro- gramma dell’anno, loro devono preparare o un test a risposta multipla, o un vero e falso, [...] un esercizio di completamento, uno di collegamento e poi [...] finirei con un gioco matematico sulle competenze dell’anno, ma inventato da loro. Io lo raccolgo, lo guardo, valuto quello che hanno fatto con dei più, poi recupero tutto questo materiale nelle tre classi, lo elaboro, lo sistemo, lo correggo e preparo loro una verifica (IntVr3/125); ...ho fatto io i gruppi da tre o quattro (IntVr3/137). Il “sudoku” me lo hanno spiegato loro [...]; poi hanno scritto anche col computer [...]; ho visto che, con questa attività, anche i de- motivati hanno lavorato in un modo che non pensavo neanche, con un tale impegno che mi sono detta che devo fare più cose di questo genere. La consegna che hanno formulato qui (mostra un test elaborato dai suoi allievi) è questa: “Fai le operazioni e alla fine completa la tabella con i numeri convertiti in lettere”; viene fuori una parola; [...] l’ho ri- tirato oggi e non sono stati aiutati; voglio verificare (IntVr3/127); ...convertendo i numeri in lettere (IntVr3/129), da quella scheda dovrebbe venire fuori una parola: “Abbina il risultato corretto” (IntVr3/131); più tardi devo verificare queste cose (IntVr3/133); quelli di collegamento glieli avevo proposti io; questi (mostra ancora il lavoro dei ragazzi) sono una cosa che si sono inventati loro: [...] c’è gente che si inventa cose, codici com- plicati..., perché allora non ne capiscono altre! (IntVr3/139) [...]. Mancano i “crucin- tarsi”, non mi hanno consegnato i crucintarsi (IntVr3/149). Oggi mi ha fermato uno che mi ha detto: “Trovo qualche difficoltà al computer a fare i crucintarsi”; ho detto: “Io non ti ho detto di fare al computer i crocintarsi; metti al computer le definizioni verticali e

orizzontali, quelle cose lì; e poi il crucintarsio, tu che sei un grafico, non lo puoi fare a mano?”; lui al computer tentava di fare questa cosa (IntVr3/152) e poveretto è di prima e fa ancora fatica (IntVr3/154). Ad esempio, questo (mostra il lavoro di un gruppo) è un altro esercizio che io non ho detto loro di fare: “Trova l’errore e spiega perché è sba- gliata...”; allora loro hanno fatto l’esercizio e dopo mi hanno messo la soluzione, ma ad esempio questa ha un errore, allora devono dire anche il perché è sbagliata (IntVr3/156). Il “sudoku” tenterò di farlo a casa, ma il “sudoku” non lo do nelle classi perché c’è gente che non lo sa fare; [...] poi c’è il “gioco dell’oca”: [...] questo è il gruppo più numeroso [...], comunque ha funzionato bene lo stesso; questo è il gioco dell’oca, oggi mi hanno spiegato: “Questa è la partenza, poi c’è tutto un percorso con le scritte in rosso: sono i risultati, cioè le risposte corrette, e si deve arrivare fino alla fine del percorso, avendo svolto tutti gli esercizi”. Tirano i dadi, vanno su una casella e lì devono risolvere un pro- blema con dei tempi, se no tornano indietro, si fermano un giro (IntVr3/159). [...] In questa prima – cambio un po’ le situazioni in funzione di come recepiscono – sono par- tita con il voler preparare il classico test strutturato di matematica; allora metto alla la- vagna come devono essere i quesiti a risposta multipla o a completamento, poi è venuto fuori un ragazzo e mi ha detto: “Non possiamo inventarcene uno?”. “Sì”, ho detto, poco convinta; poi, tornando a casa, ho pensato che [...] poteva essere interessante e allora ho detto: “Facciamo così: una parte (dei quesiti che inventerete voi) li utilizzo per la veri- fica, poi tutta una serie di altri giochi, per esempio il gioco dell’oca, il “sudoku”, li teniamo da parte per gli ultimi giorni di scuola, con quel caldo terribile, facciamo un bel pacchetto e allora sperimentiamo!”. Questo (lo mostra) è il gioco che ha preparato Ennio con il suo gruppo: “Bene, allora vediamo un pochino a gruppetti, vedete di giocarci e vedete se funziona” (IntVr3/168). [...] Adesso sta a me utilizzare questi materiali ed è una cosa attuale, nel senso che sto ancora meditando su come dare a tutto questo una concre- tizzazione, su come svilupparlo, per cui adesso è un punto di domanda, io voglio co- munque usare questi materiali (IntVr3/172); [...] l’ho appena ritirato, non so cosa abbiano fatto; mi hanno detto che funziona; se hanno detto che funziona, mi fido; ieri li ho visti lavorare: erano tutti intenti; vedi qui alla fine [...] hanno messo le caselle, in realtà do- vrebbe venir fuori questa parola, cioè è un crucintarsio; praticamente, rispondi a tutte le domande e poi ti viene fuori la parola (IntVr3/176); ...tutto deve riguardare la matematica (IntVr3/180), esercizi che abbiamo fatto durante l’anno, oppure domande di teoria (IntVr3/182) [...]. Sono molto creativi [...] (IntVr3/192). Per esempio, questo (mostra uno

dei lavori) è un altro tipo; [...] dall’insieme di queste lettere che parola caveresti?

(IntVr3/194). R-u-f-f-i-n-i (IntVr3/196). È il teorema di Ruffini; io ho detto: “Ragazzi, però è un po’ difficile...”. “Beh, lo abbiamo studiato durante l’anno, non dovrebbe essere difficile!”. “È difficile per chi non ha studiato durante l’anno!” (ride) (IntVr3/198); l’anno scorso ci siamo confrontati anche con gli altri professori del Centro e alcune idee molto interessanti sono venute fuori, ad esempio, [...] proponevano di fare inventare loro non un esercizio, ma proprio delle domande da compito in classe, cioè ognuno pensa una domanda che sarà presente nel compito in classe; su venti domande che vengono fuori, che ne so, ne scelgo dieci (IntVr8/48); possono essere esercizi, quindi espressioni, o un problema pratico sulle percentuali, [...] oppure domande di teoria: stiamo facendo le po- tenze..., non so, il primo principio di equivalenza [...] (IntVr8/50).

MR. (IntVr3), che insegna a Verona, specifica il formato secondo cui costruire la

prova strutturata, indicando la tipologia di domande (domande a risposta multipla,

domande del tipo vero-falso, domande di completamento, domande di corrispon-

denza o collegamento ecc., ma anche domande aperte che chiedono di spiegare le ra-

gioni delle scelte, come nel caso della domanda che chiede di individuare un errore e

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