La Cannabis, una storia stupefacente e attuale
4.3 U TILIZZI UMANI DELLA C ANNABIS
Lo sfruttamento della Cannabis da parte dell’uomo è antichissimo e riguarda settori molto diversi tra loro che possono essere sintetizzati nel modo seguente:
a) Tessile b) Carta c) Semi e oli d) Voluttuario e) Terapeutico a) Tessile
La fibra della canapa è ottenuta dal floema o libro dei fusti delle piante di Cannabis sativa. Il tessuto ricavato è stato utilizzato per secoli sia per la produzione di abiti sia, soprattutto, di vele per le navi.
L’importanza che questa fibra ha avuto per l’umanità può essere compresa attraverso il richiamo di uno dei momenti più importanti della storia dell’uomo, vale a dire l’arrivo di Cristoforo Colombo sul continente americano nel 1492. Quella mirabile impresa avrebbe potuto avere esiti molto differenti se i venti che spinsero le celebri tre caravelle non avessero potuto gonfiare le resistenti vele realizzate con fibra di canapa, le quali permisero di affrontare, con successo, le violenti tempeste atlantiche.
Figura 3 - La Santa Maria nel quadro del pittore fiammingo Andries van Eertvelt (1590 – 1652), noto in Italia come Andrea Alfelt
L’avvento delle navi a carbone così come l’industrializzazione del comparto tessile provocò una crisi che nel volgere di pochi anni decretò il declino della canapa tessile. Emblematico in tal senso fu il caso italiano dove la coltivazione della canapa scomparve, nonostante fosse molto sviluppata in Emilia, a Bologna e a Ferrara, e in Campania, nelle province di Napoli (Frattamaggiore) e Caserta (Aversa), e fosse considerata la migliore, per qualità, nel mondo18.
Attualmente, le fibre di canapa sono utilizzate in forma grezza come imbottitura e per assicurare la tenuta nei collegamenti di tubazioni idrauliche; in forma catramata per le operazioni di calafataggio; in forma cardata per la fabbricazione di tessuti grossolani per imballaggio, spaghi e cordami.
b) Carta
Fino al 1883, il 75-90% della carta di tutto il mondo era prodotta dalla fibra della pianta di Cannabis, con cui venivano realizzati libri, mappe, banconote, obbligazioni, titoli azionari e quotidiani. Le fibre più comuni per la produzione della carta erano infatti quelle riciclate dai tessuti delle vele delle navi e dai cordami divenuti inutilizzabili o dagli abiti smessi, dalle lenzuola, dai pannolini, dalle tende e dagli stracci. Le fibre raccolte in questo modo erano per lo più canapa (ma anche lino e cotone) che permetteva di ottenere una carta molto più resistente ed economica rispetto al papiro. Tra i testi famosi che in quel periodo furono realizzati con carta di canapa possono essere ricordati la Bibbia di Gutenberg, la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, le opere di Mark Twain, Victor Hugo, Alexandre Dumas e Lewis Carroll.
18 Cfr., Saltini A., 2005. “Nell’area dell’antica canapicoltura emiliana tra Ottocento e Novecento: cedimenti, speranze, il tracollo”, in Una fibra versatile. La canapa in Italia. Poni C., Fronzoni S. (a cura di) pp. 235-252. Bologna: Clueb.
Figura 4 - Frontespizio e prima pagina della prima edizione di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie stampato su carta di canapa nel 1865
c) Semi e oli
Nelle cucine tradizionali di alcune zone dell’Asia e della Russia i semi di Cannabis costituiscono un ingrediente fondamentale. La composizione proteica di questo seme è ricchissima di acidi grassi polinsaturi, motivo per il quale ha rappresentato per lungo tempo una insostituibile forma di sostentamento durante i periodi di crisi o carestia, specie per le classi meno abbienti.
Figura 5 - Semi di Cannabis sul fusto della pianta
FONTE WIKIPEDIA COMMONS VOCE “CANNABIS SATIVA”
I semi di Cannabis, inoltre, contengono un olio molto ricco di acido linolenico che non induce nessun effetto psicoattivo. Quest’olio ha diversi tipi di utilizzazione, da quello alimentare, usato come olio speziato, a componente in molti prodotti cosmetici, fino quello di carburante per alcuni tipi di motore a scoppio.
Infine il sottoprodotto dei semi pressati per estrarre l’olio è un agglomerato, altamente proteico, che è stato adoperato come mangime per animali fino al secolo scorso.
d) Voluttuario
La Cannabis è la sostanza più diffusa al mondo per ciò che concerne il consumo voluttuario illecito (per quanto, in alcuni paesi sia stata legalizzata). Il suo utilizzo voluttuario è molto antico, per quanto si è affermato in modo significativo solo a partire dalla seconda metà del Secolo Ventesimo. Tuttavia, se negli anni Sessanta il suo consumo era associato a una sorta di espressione di ribellione, soprattutto per le generazioni più giovani, negli ultimi tre decenni il consumo voluttuario di Cannabis ha perso questa valenza “eversiva”, trasformandosi in un’attività con finalità sostanzialmente ricreative.
La Cannabis per uso voluttuario è ingerita o, più frequentemente fumata utilizzando sigarette: attraverso la combustione circa il 20% del ∆9-THC contenuto in una sigaretta viene assorbito dall’organismo del fumatore. Gli effetti indotti da questo tipo di consumo sono sensazione di benessere, ilarità, alterata percezione del tempo, intensificazione delle sensazioni e delle emozioni. La Cannabis induce tolleranza e dipendenza, sebbene in forme e modalità che possono variare da soggetto a soggetto.
Figura 6 - Il cosiddetto spinello prima di essere rollato
FONTE WIKIPEDIA COMMONS VOCE “SPINELLO”
e) Terapeutico
La Cannabis è stata per molti secoli un’importante pianta medicinale. Negli ultimi anni si è accumulato un notevole numero di ricerche sulle sue proprietà farmacologiche e le possibili applicazioni cliniche, per quanto queste ultime abbiano ancora riscontri piuttosto limitati sia per gli effetti collaterali di natura psichica, sia per la disponibilità di farmaci al momento più efficaci19. In particolare, la Cannabis è
studiata soprattutto nella terapia del dolore con particolare riguardo per il dolore neuropatico associato alla sclerosi multipla. A questo proposito, si pensi al successo del Nabiximols (commercializzato come Sativex), un farmaco a base di Δ9-THC e di cannabidiolo (CBD).