• Non ci sono risultati.

Il voto nei quartieri: la fine di un ciclo

Nel documento Saper governare non basta: il caso Torino (pagine 45-48)

2. Saper governare non basta: il caso Torino

2.7. Il voto nei quartieri: la fine di un ciclo

L’esito elettorale apre dunque uno scenario inedito e chiude un ciclo nell’amministrazione della città. Con la vittoria di Appendino si determina una nuova geografia elettorale, che evidenzia come al ballottaggio il candidato di centrosinistra si affermi sulla sfidante solo nei quartieri benestanti: Centro e Crocetta (circoscrizione 1), dove Fassino raccoglie il 57,9% dei consensi; Ca- voretto (57,2%) e San Salvario (55%) nella circoscrizione 8 più l’area colli- nare: Sassi (51,5%) e Madonna del Pilone (50,7%) nella circoscrizione 7. Il solo quartiere popolare nel quale Fassino si afferma è Borgo San Paolo, antico quartiere di tradizione operaia che ha mantenuto, almeno in parte, i suoi con- notati identitari storici, nonostante il processo di de-industrializzazione.

Le «due città», però, non rappresentano una novità. Il voto conferma in- fatti una tendenza già chiaramente emersa alle regionali del 2014, quando il candidato di centrosinistra alla presidenza Sergio Chiamparino conseguiva i risultati migliori (e quelli peggiori) precisamente nelle stesse circoscrizioni (vedi tabella 2.8): Centro-Crocetta, record cittadino di consensi alle regionali con il 57,7%, è anche l’unico quartiere dove Fassino ottiene un incremento di voti rispetto alle precedenti comunali (9%). Esito positivo per Chiamparino anche nella circoscrizione 8 di San Salvario, Cavoretto, Borgo Po, dove rac- coglieva il 57%: questa è oggi la circoscrizione dove Fassino sostanzialmente «tiene», perdendo appena il 4,6% dei consensi. L’accorpamento di questa cir- coscrizione con la 9, più popolare e popolosa, di Nizza, Millefonti e Lingotto15

rende il risultato per il candidato di centrosinistra meno positivo che alle re- gionali.

Specularmente, il candidato del centrosinistra alle regionali 2014 si fer- mava sotto lo soglia del 50% dei consensi soltanto nelle circoscrizioni della periferia nord, proprio quelle che più duramente hanno «punito» Fassino. Più di tutte la circoscrizione 5 – Borgo Vittoria, Madonna di Campagna, Lucento, Vallette – dove Chiamparino si fermava al 48,1%, mentre Fassino «frana» al

15 Il Consiglio comunale ha approvato il 17 Dicembre 2015 la riforma delle circoscrizioni

cittadine, riducendole da10 a 8. Si accorpano così la circoscrizione 2 (Santa Rita – Mirafiori Nord) con la 10 (Mirafiori Sud) e la circoscrizione 8 (San Salvario – Cavoretto- Borgo Po) con la 9 (Nizza Millefonti - Lingotto – Filadelfia). Le elezioni comunali 2016 sono le prime che si svolgono dopo l’entrata in vigore della riforma.

41

35,2%. Particolarmente interessante, qui, il dato del quartiere Vallette, estesa periferia «ex rossa» di Torino nord, dove Fassino raccoglie appena il 33,1% dei voti. Peggio va solo nei quartieri Bertolla (31,8%) e La Barca (31,4%), aree della estrema periferia nord della circoscrizione 6 (Barriera di Milano). È questa proprio la seconda circoscrizione che lanciava segnali alle regionali: Chiamparino, infatti, non superava il 47,2%.

Tab. 2.8. Voti ottenuti dai candidati del centrosinistra alle comunali del 2011, alle re- gionali del 2014 e alle comunali delle 2016* nelle circoscrizioni di Torino

Comunali 2011 Regionali 2014 Comunali 2016 Diff. 2016-2011

Circ. Voti % Voti % Voti * % Voti * Diff.

p.p. 1 20.934 50,5 22.739 57,7 19.972 59,5 -962 +9,0 2 ** 44.680 56,3 38.220 52,1 27.550 44,1 -17.130 -12,2 3 38.686 57,3 34.278 54,3 26.082 47,1 -12.604 -10,2 4 28.367 57,1 25.074 53,5 19.301 46,7 -9.066 -10,4 5 34.670 58,0 26.362 48,1 17.613 35,2 -17.057 -22,8 6 25.718 55,8 19.867 47,2 14.301 37,2 -11.417 -18,6 7 23.054 56,1 20.384 53,3 16.002 47,3 -7.052 -8,8 8 ** 39.133 54,3 35844 53,3 28.059 49,7 -11.074 -4,6 Tot. 255.242 222.768 168.880* -86.362* -33,8* Fonte: Nostre elaborazioni su dati tratti dal sito del comune di Torino. Note: Circ. 1: Centro – Crocetta; 2

- Santa Rita - Mirafiori Nord - Mirafiori Sud; 3: San Paolo - Cenisia - Pozzo Strada - Cit Turin - Borgata Lesna; 4: San Donato - Campidoglio – Parella; 5: Borgo Vittoria - Madonna Di Campagna - Lucento – Vallette; 6: Barriera di Milano - Regio Parco - Barca - Bertolla - Falchera - Rebaudengo – Villaretto; 7: Aurora - Vanchiglia - Sassi - Madonna del Pilone; 8 - San Salvario - Cavoretto - Borgo Po - Nizza Millefonti - Lingotto – Filadelfia. * I dati del 2016 si riferiscono al ballottaggio, mentre quelli del 2011 si riferiscono al primo (e allora unico) turno. ** I dati relativi alle circoscrizioni 2 e 8 per gli anni 2011 e 2014 sono l’aggregazione di due circoscrizioni sulla base di quanto previsto dalla riforma (Vedi nota 15).

Complessivamente, i voti (al secondo turno) del candidato di centrosini- stra sono 86.362 in meno di quelli dello stesso candidato (al primo turno) delle comunali 2011 e 53.888 in meno di quelli di Chiamparino alle regionali 2014. Ancora paradigmatico dei cambiamenti in atto nell’elettorato cittadino è il caso dell’estrema periferia sud, quartiere Mirafiori sud. Il quartiere che si identifica, ancora oggi, con la Fiat. Lì, alle elezioni per il primo mandato nel 2011, Piero Fassino ha registrato un vero e proprio exploit di consensi: 61,8% (con 11.878 voti). Egli manteneva una relazione storica con gli abitanti del quartiere ex operaio, dove è ben conosciuto fin dagli anni settanta, quando ricopriva il ruolo di responsabile delle fabbriche del Pci. Oggi, però, Appen- dino e il M5s si affermano con il 58,9% (7.960 voti), mentre Fassino si ferma al 39,6% (5376). Uno smottamento che pesa il 54,7% di decremento dopo 5 anni di governo della città.

42 Riferimenti bibliografici

Bagnasco, A. (a cura di) (1990), La città dopo Ford. Il caso Torino, Torino, Bollati Boringhieri.

Belligni, S. e Ravazzi, S. (2012), La politica e la città. Regime urbano e classe diri- gente a Torino, Bologna, il Mulino

Belluati M. e Bobba, G. (a cura di) (2012), Dentro e fuori i media. Le elezioni ammi- nistrative 2011 a Milano e Torino, Torino, SPS University Press

Bondonio, P. e Guala, C. (a cura di) (2012), Gran Torino. Eventi, turismo, cultura, economia, Roma, Carocci.

Cataldi, M. e Paparo A. (2012), Pizzarotti ricompatta tutto il centrodestra. I flussi a Parma tra I e II turno, in L. De Sio e A. Paparo (a cura di), Le elezioni comunali del 2012, Cise, Roma, pp. 123-124.

Kim M. e Solt F. (2015). The dynamics of party relabeling: Why do parties change names?, in «Party Politics», published online before print.

Lakoff, G. (2009), Pensiero politico e scienza della mente, Milano, Bruno Mondadori Marletti, C. (a cura di) (2007), Il leader postmoderno. Studi e ricerche sulla mediatiz-

zazione delle campagne elettorali locali, Milano, Franco Angeli.

Ribechini, M. (2015), Le elezioni comunali del 2014 a Livorno: l'inattesa vittoria del Movimento Cinque Stelle nella roccaforte del centrosinistra, in «Quaderni dell’os- servatorio elettorale», n. 73, pp. 5-28.

Scammell, M. (2007), Political brands and consumer citizens: The rebranding of Tony Blair, in «Annals of the American Academy of Political and Social Science», vol. 611, n. 1, pp. 176-192.

Scamuzzi, S. (a cura di) (2005), Élite e reti in una città in trasformazione. Il caso Torino, Milano, Franco Angeli.

Vignati, R. (2013), Le elezioni amministrative di maggio. Flussi elettorali e voti di preferenza, in «il Mulino», vol. 62, n. 6, pp. 1061-1068.

Westen, D. (2008), La mente politica. Il ruolo delle emozioni nel destino di una na- zione, Milano, Il Saggiatore.

43

Nel documento Saper governare non basta: il caso Torino (pagine 45-48)