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Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze. 1943, Anno 7, Volume 7, Parte 1

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(1)

R I V I S T A

DI

DI RI TTO F I N A N Z I A R I O

E

SCIENZA DELLE FINANZE

(Riv. D

ir

. F

in

. e Se. d. F

in

.)

D I R E Z I O N E

B E N V E N U T O G R I Z I O T T I

Prof. Università Pavia e Direttore Istituto di Finanza

P I E R O B O D D A

P r o f . U n i v e r s i t à T o r i n o

E Z I O V A N O N I

Prof. Università V enezie e Padova

C O M I T A T O S C I E N T I F I C O

Eco. VINCENZO AZZOLINI Eco. R O D O L F O B E N I N I E R N S T B L U M E N S T E 1 N

G o v e r n a t o r e B a n c a d ' I f a l i a A c c a d e m i c o d ’ I t a l i a P r o f . U n i v e r s i t à B e r n a

Eco. MARIANO D’AMELIO Eco. ADOLFO GIAQUINTO Eco. AMEDEO GIANNINI

Presidente So c. It. Progresso Scienze A vvocato G e n e ra le d e llo Stato P r o f . U n i v e r s i t à R o m a

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Arena C. - Equilibrio fra attività economica e finanziaria . . .

Grlzlotti B. - . . . E tra attiv ità finanziaria e politico-sociale

Carnoclni T. e Griziotti B. - Considerazioni sul « Diritto processual tributario » di Enrico Allorio . . . .

Cinquini S. - Brevi appunti intorno all'uso della matem atica negli stud economici . . . .

Einaudi L. - Discutendo con Fasiani e Griziotti di connotati dello Stat e di catasto e imposta fondiaria . . . .

Fasiani M. - Di alcuni connotati del gruppo pubblico ed una defini zione dei bisogni pubblici . . . .

Fasiani M. - Postilla (a Einaudi) . . . . .

Garlno Canina A. - Evoluzione e progresso degli studi finanziari in Italia . . . .

Gorla G . - S ull’ imposta successoria dovuta dai figli non riconosciut o non riconoscibili . . . .

Grlzlotti B- - Calcoli e riflessioni su l’inflazione e lo sperpero di ca pacità contributiva . . . .

Griziotti B. - Esame di capacità contributiva e non decisione di status nell’ applicazione dell’ imposta di successione ai figli non ricono sciuti o irriconoscibili . . . .

Griziotti B. - L ’ evoluzione delle finanze nel quarto anno di guerra

Griziotti B. - F atti e teorie delle finanze in Vilfredo Pareto

Griziotti B. - Replica (a E inaudi) . ...

Griziotti Kretschmarin J. - K. G. Myrdal e l ' elemento politico nella dot­ trin a economica e finanziaria . . . .

Pag. 141 » 167 » 192 » 100 » 178 » 62 » 190 » 170 » 34 » 1 » 41 » 57 » 136 » 182 » 102 Istituto Nazionale di Finanza - Relazione sulla prima attività biennale

dell’Istituto . . . .

Papi G- U. - Intorno alla politica economica di Bresciani Turroni

Pareto V. - Sugli effetti dei prestiti e delle imposte e sulla scienza delle finanze (Lettere inedite al Prof. Benvenuto G riziotti) .

Richard R. - Presupposti giuridici e politici della scelta dei mezzi fi­

nanziari ed economici per il raggiungimento di fini collettivi. (Il principio corporativo sul piano internazionale) . . . .

Starninoti G. - Osservazioni sui concetti di « piano economico » e di « piano finanziario

Steve S. - Problemi della finanza di guerra al convegno di Pisa

Steve S. - Replica (a Yanoni) . . . .

Vanonì E. - L'imposta complementare sui redditi occasionali (Postilla)

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I N D I C E D EL LA B I B L I O G R A F I A

Administration Fédérale des Contributions. - Sacrifice polir la défense nationale 1940. Cantori de Genève . . . .

Arena C. - I progressi della scienza economica italiana nell’ultimo ventennio

Banque Nationale Suisse. - Trento cinquèrne rapport

Bonomi G . - Problemi della grande Asia . . . .

Canevari E. - Considerazioni politico-m ilitari sopra due anni di guerra

Checchi O. - Elementi di diritto finanziario con speciale riferimento all'ordinam ento tributario l o c a l e ...

Clerici L. - Economia e finanza dei Romani . . . .

Cristea Gh. T. - Interpretarea «scala a actelor si faptelor juridice in cadmi legii timbrului . . . .

Eidgenossiches Statistiches Amt. - Bundessubventionen und Gesetzliche

Anteile, 1938-39 (Statistische Quellenwerke dei* Schweiz)

Eidgenossiches Steuerverwaltung. - Steuerbelastung in dei* Schwéiz 1942 Eidgenossiches Steuerverwaltung. - Eidgenossiches W ehropfer 1940. Kan-

ton Bern, Nidwalden, Appenzell, Schaffhausen . . . .

Eidgenossiches Steuerverwaltung. - Eidgenossiches Wehropfer 1940

Einaudi L. - Opere di-. S critti di economia e finanza, voi. II, La te rra e l ’imposta . . . .

Einaudi L. - Ipotesi a stra tte ed ipotesi concrete e dei giudizi di va­ lore nelle scienze economiche . . . .

Enciclopedia Bancaria. - Con una appendice sui Codici M ussoliniani .

Federici L. - La moneta lavoro con u n ’ appendice su alcune altre forme socialiste di scambio . .

Flora F. - Relazione 6 febbraio 1943 sul Rendiconto generale dell'Am ­ ministrazione dello Stato per l ’ esercizio finanziario dal 1° luglio 1940 al 30 giugno 1941 . . . .

Griziotti B. - Le tradizioni secolari e il progresso attuale degli studi di scienza delle finanze e di d iritto finanziario in Italia, con bibliografia di se. delle fin. e dir. fin...

Greco G - Il procedimento contenzioso dinanzi alle giurisdizioni tri­ butarie speciali . . . .

Henggeler J. und E. - R echtsbuch dei* schweizerichen Bundessteuern

Historicus. - Origini della politica estera sovietica . . . .

Istituto Centrale di Statistica del Regno d'Italia. - Annali di S tatistica Serie VII, Voi. V II ...

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Istituto Centrale di Statistica dei Regno d'Italia. - Compendio Statistico

Italiano 1 9 4 2 - X X ... Pag. 108

Leon Gh. N. - Elemente de Stiinta Finauciara . . . . . . 49

Lombardo M. - Contabilità generale dello Stato . . . 50

Lombardo P. - Giuridica inapplicabilità dell'oblazione extra-processuale

prevista per il contrabbando doganale e dei sali e tabacchi . » 108

Luchlnl A. - Popolarità dell’ Africa in Italia . . . 109

Menotti De Francesco G- - Il pensiero giuridico italiano nel venten­

nale f a s c i s t a ... » 203

Ministero delle Finanze, Direzione Generale delle tasse e delle imposte indirette sugli affari. - Tasse ed imposte indirette sugli affari, age­

volazioni ed esenzioni al 31 dicembre 1941-XX. Repertorio . . » 51

Myrdal K. G . - L ’elemento politico nella formazione delle dottrine

dell’economia p u ra . . . . 106

M offa G . - L’orientam ento giurisprudenziale tributario nell'anno 1941 » 50

Morselli E. - Le finanze degli enti pubblici territo riali . . . » 107

Papi G . U. - Equilibrio fra attiv ità economica e finanziaria - Saggi

teoria . . . 203

Rotondi M. - Istituzioni di diritto privato . . . » 109

Trumpler H. - Das Steuerrecht von Kanada . . . 108

Trumpler H. - Das Steuerrecht dee Vereinigten Staaten von America . » 108

Trumpler H. - Die Aktiengesellschaft nach dem Gesellschafts, - Bilanz

- und Steuerrecht der Vereinigten Staaten von America . . » 108

Villalbì P. G . - Teoria y Tècnica de la politica aduanera y de los

tratados de c o m e r c i o ...» 109

R A SSEG N A DI PUBBLIC A ZIO N I RECENTI . . . . Pag. 52, 110, 205

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(7)

,ei-E LO SP,ei-ERP,ei-ERO DI CAPACITÀ CONTRIBUTIVA

1. - I I calcolo d i c o n v e n ie n z a d e lla s a ld e z z a m o n e ta r ia e f i n a n ­

z ia r ia e d ella c o n tr in fla z io n e . Affido so p ra ttu tto ai n u m e ri il com pito di

d im o stra re a tu tt i la convenienza e q u in d i la n ec essità di u n ’ u rg e n te , en e rg ica e g en e rale p o litica di contrinflazione m o n etaria e finanziaria. A nche le difficoltà in n e g a b ili a c cresciu te d a ll’ in a sp rim en to del conflitto non d e ­ vono d ep rim ere la fiducia n ella p o ssib ilità d i u n a m igliore finanza e di una rip re s a n e l valore d ella lira , cbe è il suprem o in d ice d ella situazione eco­ nom ica e finanziaria nazionale. L ’a ritm e tic a è qui c h ia m a ta in aiu to a d i­ m o strare cbe non È mai presto nè mai tardi co m b attere l ’ inflazione e cercare di rip re n d e re quota, p e r cam b iare verso a lla situ azio n e re a le m a so p ra ttu tto psicologica cbe p u re h a m o lta im p o rta n za su g li a v v e n im e n ti econom ici e finanziari, p e r a v e re e im p rim ere coraggio trib u ta rio , p e r i l ­ lu m in are ai c itta d in i c o n trib u e n ti la s tr a d a del loro dovere cbe è la m e ­ desim a d ella loro convenienza.

L a scienza fin an ziaria ita lia n a ha p ro g re d ito d eg n a m e n te anche n e l confronto di quella germ anica, m e n tre la leg islazione tr ib u ta ria è rim a sta v in c o lata alle tra d iz io n i e non riv e la il m ovim ento d i innovazione po litica che av v ic in a il fascism o al nazionalsocialism o (’). Se si volessero p re c isa re con s ta tis tic h e e g rafici i co n fro n ti fra le finanze d i g u e rra in I ta lia e in G erm ania — a p re sc in d e re d ag li sforzi tr ib u ta r i co m p iu ti d a i nem ici — si v ed re b b e p u re co n ferm ata q u esta conclusione p e r l ’I ta l ia cbe fra la d o ttrin a e i f a tti in m a te ria fin an ziaria corre u n vallo e che questo è u r ­ g en tem e n te da colm are con slan cio p a trio ttic o p e r la v itto ria d elle n o stre finanze.

M e rita p u re d i essere r if e r ita u n a ta b e lla che sp ie g a il p ensiero del P ro f. B o rg a tta a proposito del circ u ito dei c a p ita ti. Come da essa risu lta , p e r il razionale funzionam ento del circ u ito , è n ecessario cbe, dopo il prim o in crem en to d ella circolazione e ad o g n i successivo aum ento d ella spesa sta ta le , g li in tr o iti del Tesoro s u p e r in o i p a g a m e n ti n e lla m isu ra n ec es­ sa ria a co p rire t u tt a 1’ u lte rio re sp esa s tr a o r d in a ria e in o ltre a r itir a r e (o r id u rr e ) la p rec ed en te eccedenza d i circ o laz io n e (2).

(1) 0 . BQhler, Fondamentali caratteristiche del diritto tributario dell' Italia fascista rispetto a quello germanico, in questa Rivista, 1942, I, p. 161-3.

(2) G. Boroatta, Risparmio e difesa della moneta, in Notiziario Economico

della Cassa di Risp. delle Prov. Lomb., 1942, p. 145.

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Funzionamento normale del circuito Funzion. razionale Spesa pubblica totale (1) Spesa coperta con imposte e prestiti (2) Spesa coperta con emissione cartamoneta (3) Circolazione totale (4) Entrate per trlb e prestiti necessarie per eliminare l’ inflazione <i>) Circolazione totale nell’ ipotesi doila (5). (6) A n te g u e rra 100 100 0 100 100 100 1° anno g u e rra 230 200 30 200 200 130 2° » » 230 230 0 260 260 100 3° » 270 240 30 240 240 130 4° » » 270 270 0 300 300 100 5° » 300 270 30 270 270 130 6" > » 300 300 0 460 360 100

S tu d ii a n tic h i e re c e n ti concludono nel c o n sig lia re a ch i vuole la s a l­ dezza dello S tato u n a p o litic a di im poste p iù che di p r e s titi, p erc h è i p r e ­ s titi conducono essi p u re a ll’inflazione. Q uanto p iù la g u e rra con tin u a, si leg g e n e ll’A dam s (*), p i ù c h e a i p r e s t i t i s i r i c o r r a a i t r i b u t i , come è co n sen tito dallo sviluppo d e ll’ econom ia di g u e rra . C onsiderazióni econom iche p e r m itig a re o im p e d ire u n a fo rte p o litic a tr ib u ta r ia sono de­ s titu ite di fondam ento scientifico e m ascherano p u ri in d iriz z i p o litici di difesa dai sacrifici, a i qu ali sono p e r n a tu ra r ilu tta n ti i co n trib u en ti.

I n Ita lia , invece, come calcola il B o rg a tta , nei cinque esercizii, dal 1938-39 al 1942-43, la p e rc e n tu a le d elle e n tra te alle spese effettive dello S tato (2) è scesa successiv am en te d a 69,2 °/0 a 5 6 ,6 ; 3 4 ,8 ; 3 3 ,3 ; 31,0 (preventivo) e q uella d elle e n tra te tr ib u ta r ie alle spese da 66,2 °/0 a 50,4; 3 2 ,8 ; 3 1 ,6 ; a 29,0 (prev en tiv o ).

Q uesti calcoli in d ican o che l a d i f e s a d e l l a l i r a e d e l l a f i n a n z a h a b i s o g n o di e s s e r e e n e r g i c a m e n t e r i n f o r z a t a i n u n a p o l i t i c a d i f i n a n z e g u e r r i e r e con operazioni di a lta finanza, qu ali ebbi g ià ad in d ic a re in queste p ag in e (1942, I, 166-90). L a p o litic a riv o lta a so sp in ­ g ere verso i p r e s titi v o lo n ta ri il p o te re d ’ac q u isto e s u b e ra n te creato dal- 1’ econom ia di g u e rra e d a ll’ inflazione sia m e d ian te im p e d im e n ti tr ib u ta r i a g li in v e stim e n ti re a li sia m ed ian te fac ilita z io n i come esenzioni da tr ib u ti, com presa l ’ im p o sta di successione, h a concorso a prom uovere la difficile situ azio n e p re se n te e lo sperpero d i c a p a c ità c o n trib u tiv a con danno p e r g li ste ssi c o n trib u e n ti e p e r lo S tato .

(!) H. C. Adams, Public Debst - A n Essay in the Science o f Finance, A p­

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2. - Come d e fin ir e lo sp e rp e ro d i c a p a c ità c o n tr ib u tiv a . - Lo sperpero d i cap acità co n trib u tiv a è un fenom eno patologico n elle finanze p u b b lich e p u rtro p p o fre q u en te e m eritev o le p erta n to di essere m esso in evidenza n e lla te o ria anche al fine di stu d ia re come possa essere ev itato o elim inato.

Si può definire come s p e r p e r o d i c a p a c i t à c o n t r i b u t i v a la d ispersione di sacrifici econom ici da p a rte di c itta d in i senza u tilità loro nè d ella co lle ttiv ità nè d elle finanze p u b b lic h e, in conseguenza di s itu a ­ zioni g e n e rali o p a rtic o la ri in e re n ti a lla p o litica econom ica, m o n etaria o finanziaria. P iù s tre tta m e n te è da rite n e re sperpero di ca p ac ità c o n trib u ­ tiv a il sacrificio dei c itta d in i che p o treb b e essere rec u p erato a favore dello S tato m tu tto o in p a rte m ediante opportuni e te m p estiv i p rovvedim enti fiscali. Lo studioso deve se g n ala re i casi di ta li dannosi fenom eni anem iz- za n ti l ’econom ia nazionale e le finanze p u b b lic h e ed è com pito dello s ta ­ tis ta di elim in arn e le cause sollecitam en te.

Si possono dare di tale fenom eno a lc u n i esem pi poco edificanti. 3. - S p e r p e ro d i c a p a c ità c o n tr ib u tiv a p e r e s e n z io n i d a im p o ste

su ccesso rie. - Con E . D. 5 otto b re 1936 n . 1743 ven n e emesso il p r e ­

stito 5 / 0). con esenzione d a ll’im posta di successione.

In v ista di ta le beneficio si v e n d e tte n el 1937 u n a p ro p rie tà di 300 e tta ri p e r 5 m ilioni e q u esti furono in v e s titi nel p re s tito 1936. N el 1943 q u esti tito li passarono in successione a p iù n ip o ti d e ll’ an tico so tto sc ritto re . E facile vedere il danno, che derivò sia al fisco sia al p rim itiv o so tto ­ sc ritto re sia ai suoi ered i da ta le operazione. I l de cu iu s p e rd e tte ogni anno n e ll’ am m ontare dei re d d iti, p erc h è di fro n te a l 5 % ris u lta n te d a l­ l ’in v e stim en to n ei tito li del debito p u b b lico , ossia in com plesso L . 250 m ila, l ’ a n tic a p ro p rie tà diede al nuovo possessore un red d ito annuo n etto da im poste di L . 300.000, con u n a differenza an n u a in m eno di L . 50.000.

Ma le m ag g io ri p e rd ite sono da c o n sta ta re n el conto patrim o n iale, perch è nel 1943 g li e re d i in luogo d i 5 m ilio n i di tito li d el p re stito q u o tati a l disotto del prezzo d ’ em issione av re b b ero avuto una p ro p rie tà te r r ie r a v a lu ta ta ora con stim a p ru d e n z ia le 28 m ilioni.

E s s i avreb b ero dovuto p a g a re L . 11.058.840 d ’im p o sta e ta sse v a rie di successione, m a dopo di ciò essi sa re b b ero p u r sem pre r im a s ti p ro p rie ­ ta ri di L. 16.941.160 in te rre n i anzich é di soli 5 m ilio n i in tito li del debito pubblico.

L a p e rd ita d elle finanze è co s p ic u a : esse h anno avuto l ’in tro ito d e ll’im posta di r e g is tro p e r la v e n d ita del podere e la sottoscrizione al p re stito p e r L. 5 m ilio n i n el 1937, m a perdono ora p e r im poste e ta sse v a n e d i successione b en L . 11.058.840.

L a m ancanza di coraggio trib u ta rio e d ’in iz ia tiv a n e ll’innovare a r d ita ­ m ente n elle finanze di g u e rra h a d an n e g g ia to in questo caso — e a n c h e in tu tti g li a ltri, in g en e rale — la finanza e i c o n trib u e n ti.

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4

affrontare il preg iu d izio dei c o n trib u e n ti, che fanno sem p re il viso d e ll’a rm i alle nuove im poste, p e r illu m in a rli au to rev o lm en te in to rn o a un razionale sistem a di p ro v v ed im en ti tr ib u ta ri, qu ali si sono s tu d ia ti p iù volte in q u este p agine, ed e v ita re p ro v v ed im en ti inflazio n istici.

4. - S p e r p e ro d i c a p a c ità c o n tr ib u tiv a d e g li sp e cu la to ri. P iù g ra n d i sono le p e rd ite p e r il fisco q uanto p e r i p r iv a ti che sono in e re n ti

ag li in v e stim e n ti sp e c u la tiv i d eg li e su b e ra n ti p o te ri d ’acquisto p ro d o tti d a lla econom ia di g u e rra e non ria s s o rb iti p ro n ta m e n te con fo rti pompe tr ib u ta rie .

I l fisco h a cercato d i b loccare con l ’ im posta del 6 0 °/0 sul plu sv alo re i tr a s fe rim e n ti im m o b ilia ri e con p ro v v ed im en ti m oltep lici q u elli m o b iliari p e r convogliare il p o te re d ’ acquisto flu ttu a n te n e i p r e s titi v o lo n ta ri. M a tu tt i q u esti p ro v v ed im en ti non h anno potuto c re a re la fiducia c re d itiz ia e hanno ac ce n tu a to la p sico si p e r l ’in v e stim en to dei fa c ili pro fitti di g u e rra n e i p iù folli ac q u isti, d ai g ioielli, p reziosi e o g g etti d ’a r te ai b en i im m o­ b ilia r i e m obiliari, con in v e stim e n ti i n f r u t t i f e r i o p a r i a ll’ 1 o 2 °/„ . H denaro in q u esta g u e r r a più che n e lla p rec ed en te an c h e in v ir tù d ella ste ssa nuova organizzazione d e ll’ econom ia b e llic a h a perd u to di v alo re in mano dei g ra n d i a r r ic c h iti r is p a rm ia ti d alle im poste e d elle stesse società, che investono le g ra n d i d isp o n ib ilità con spe n siera tez za di v a lu ta ­ zione p e r quanto acquistano. A c q u is ta re p e r a c q u ista re . M a t u t t e q u e s t e c o m p e r e s i d e c l a s s e r a n n o col rito rn o d elle condizioni no rm ali. I l tasso d ’in v e stim en to s a lirà al 4 o al 5 o anche a p iù p e r cento. Si v e rific h e ­ ranno perciò p e rd ite del 50 o d e ll’ 80 o p iù p e r cento risp e tto ai p rezzi d ’acquisto. I più sp in ti sp e cu la to ri su l rib asso d e lla lir a fa llira n n o e p e r ­ deranno ogni av ere e una g ran d e c risi sco p p ierà com e u n g ran d e incendio che sale d alle più p iccole alle p iù g ra n d i fo rtu n e con g ra v e pericolo p e r la pace sociale e p e r la ste ssa p ro p rie tà m in a cc ia ta d a l bolscevism o.

S i verifica cosi in questo processo, che si s ta svolgendo n e lla p rim a fase sotto g li occhi di tu tti, u n ’enorm e sp e rp e ro d i ca p a c ità c o n trib u tiv a , con v antaggio di nessu n o e con danno p e r tu tti. I r ic c h i non c o n trib u i­ scono alle finanze pub b lich e, ep p u re subiscono enorm i sacrifici d el loro p otere d ’ acquisto con in v e stim e n ti d isa stro si, p e r te n ta r e d i sfu g g ire i m a g g io ri d an n i d e ll’inflazione. M a è ev id e n te che è m olto m eglio e v ita re l ’ inflaziono con una sana sa g g ia e co ra g g io sa p o litic a tr ib u ta ria , ch e faccia rin a sc e re la fiducia n e lla m oneta e n elle finanze p u b b lich e, ev itan d o u l t e ­ rio re ricorso a ll'in flaz io n e e riasso rb e n d o l ’e s u b e ra n te p o te re d ’acquisto, p rodotto nefasto d e ll’ econom ia d i g u e rra .

L ’av a riz ia tr ib u ta r ia ren d e ciec h i e p av id i. M a l ’e stra n eo pericolo deve stim o la re l ’av v edutezza d e ll’ a rd im e n to fiscale in t u t t i i c itta d in i dai p iù m odesti a i più ric c h i, p u rc h é si espongono lin e e c h ia re e oneste di u n a razionale p o litica tr ib u ta r ia r is a n a tr ic e d e lla inflazione.

5. - I g u a d a g n i d e r iv a b ili allo S ta to e a i c o n tr ib u e n ti d a lla a lie ­

n a z io n e d elle im p o ste a m in o r tiz z a b ili. M i sia c o n sen tito di rito rn a re s u l­

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con-sisten za. Q uesta alienazione, come sc ris si in q u esta riv ista , può p ro cu rare circ a 130-150 m ilia rd i nel periodo da d e te rm in a re e nel 1943 g ià 40-50 m iliard i. In siem e ad a ltr i g ran d i pro v v ed im en ii g ià accen n ati serve a p r e ­ d isporre le cospicue e n tra te , che col B o rg a tta si sono v iste necessarie p e r e v itare l ’inflazione, col crescere del dispendio bellico.

M a qui si vuole ora m e tte re in riliev o che, su lla base d ella alienazione di 4 m ila lire d ’im posta an n u a contro il v ersa m en te di L. 100.000 da p a rte del co n trib u en te, lo S tato , evitando di e m ettere un p re stito p er p ari somm a, risp a rm ia la spesa di L . 2000, te n u to conto che non meno del 5 ,5 0 °/0 è il carico com plessivo risu lta to p e r g li u ltim i p re s titi e che alm eno a cent. 50 può calcolarsi la spesa p e r l ’ am m in istrazio n e d el p re stito e v i­ tato e d e ll’ im posta, ch e sareb b e da is titu ir e o accrescere p e r il servizio del p restito .

I co n trib u e n ti pagando 100.000 p e r elim in a re 4000 d ’ im posta non sopportano n essun sacrifìcio trib u ta rio , p e rc h è l ’operazione ra p p re se n ta la trasform azione di u n ’an n u a lità d u r a tu r a d ’ im posta in u n pagam ento u n a v o lta tanto. E ssi, d ’a ltr a p arte, p e r l ’am m ortam ento avvenuto, hanno già scontato le 100.000 lire nel prezzo d ’ acquisto d ella p ro p rie tà e con questa' operazione vengono a p ag a re la differenza d i prezzo so p ra un bene, che d iv e n ta lib ero da oneri fiscali. I n o ltre con q u esta operazione realizzano un guadagno dovute alla differenza tr a tasso d i capitalizzazione, che sceglie lo S tato p e r il risc a tto , ossia quello supposto del 4 °/0 , e quello co rre n te sul m ercato p e r g li in v e stim e n ti p riv a ti. Se si suppone questo d el 2 °/0 , una p ro p rie tà lib e ra ta di una im posta di 4000 ac q u ista u n a p lusvalenza di L. 200.000. C hi h a p agato L . 100.000 pel risc a tto del trib u to , può s t i ­ m are di avere u n patrim o n io che v ale in p iù L. 100.000, sia che con­ se rv i sia che venda il bene risc a tta to d e ll’ im posta. Se il tasso di c a p ita ­ lizzazione fosse d e ll’ 1 °/0 , il g uadagno sa lire b b e a L. 300.000 ; se invece del 3 °/0 sareb b e solo di L. 50.000. M a la m ig lio re d elle ip o tesi da d e s i­ d e ra re sareb b e che il tasso di cap italizzazione sa lisse al 4 °/0 , come con­ seguenza d ella v itto ria fin an ziaria di av e r con la nuova p o litic a in v e rtito la p sic h e del m ercato, rin sald ato la fiducia n e lla m o n eta e nel credito pubblico. I n ta l caso il co n trib u e n te non a v rà g uadagni p atrim o n iali, ma h a m aggiore p otere d ’ acquisto dal suo re d d ito e h a la soddisfazione di avere co n trib u ito a lla saldezza m o n e taria e fin an z iaria d ella P a tr ia e perciò alla sua v itto ria in g u e rra e in pace. È cessato p e r lui il fenom eno di s p e r­ pero di c a p ac ità c o n trib u tiv a d e riv a n te d a l d im in u ito p o tere d ’acquisto del suo reddito.

6. - I l fu lm in e o successo tedesco d e l ris c a tto delV im p o sta s u i

fa b b r ic a ti. - N el 1924 in G erm ania i L ä n d e r in tro d u sse ro sotto v a rii nom i

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n e ll’im porto di dieci a n n u a lità del trib u to , d a p ag a rsi a favore del R e ic h non più ta rd i del 31 d icem bre 1942, decorrendo dopo ta le d a ta a carico del d ebitore un in te re sse di m ora del 4,50 °/0 . I p ro p rie ta ri sp ro v v isti d i l i ­ q u idi poterono c o n tra rre p r e s titi da am m o rtizzarsi in 17 an n i a condizioni eque presso v a rii I s titu t i di c re d ito fo ndiario e d ’assicurazione ap p o sita­ m ente au to rizzati, che anticiparono la som m a allo S tato ed ebbero di d i­ r itto u n ’ ipoteca p riv ile g ia ta su i fa b b ric a ti dei c o n trib u e n ti d eb ito ri.

I r is u lta ti conosciuti di ta le operazione danno il g e ttito di 8 m ilia rd i d i m a rc h i e il D ott. W a lte r P u n k , M in istro d e ll’ E conom ia e P re s id e n te d e lla R eich sb an k , n e l discorso te n u to a ll’ assem b lea di q u e s ta b an c a su lla situazione m onetaria, d isse che p e r e v i t a r e l ’ i n f l a z i o n e occo rrerà in modo p a rtic o la re i n a s p r i r e l a p r e s s i o n e t r i b u t a r i a , p e r quanto ciò non sia desiderato, e ag g iu n se che il s u c c e s s o f i n a n z i a r i o o t t e n u t o c o l r i s c a t t o d e l l ’ i m p o s t a s u l r e d d i t o e d i l i z i o h a i n d o t t o i l G o v e r n o a d i r i g e r e i n t a l e s e n s o l a p o l i t i c a f i n a n z i a r i a e c h e p e r c i ò s o n o d a a t t e n d e r s i n u o v i p r o v v e d i m e n t i a f f i n i a q u e l l o g i à c i t a t o .

E m olto da so tto lin e are il g ran d e successo o tte n u to con il ris c a tto

d elib era to e riscosso in u n solo q u a d r im e s tr e (una v e ra im posta-lam po)

con il g e ttito cospicuo di 8 m iliard i, e il proposito del G overno tedesco di ric o rre re al risc a tto d i a ltre im poste. L a v e l o c i t à e l ’ i m p o r t a n z a d e l g e t t i t o o tte n u te con il ris c a tto d i ta le im p o sta sono da m e tte re a risco n tro con la l e n t e z z a e m e s c h i n i t à d i g e t t i t o d elle n o stre im ­ poste. L ’ im posta su i m ag g io ri u tili di g u e rra , ad es., a p p lica ta il 1° luglio 1940, nel p rim o anno d ’ applicazione rese L . 9.904 {m a in u n a n n o col

ris ca tto si p o sso n o a v e r e m ilia r d i !) e n el p rev e n tiv o d ei due an n i s e ­

g u e n ti è calcolata p e r solo 130 e 350 m ilioni !

I n O landa si p ensa p u re di ric o rre re al risc a tto d elle im poste se ­ guendo l ’ esem pio tedesco.

Che proprio in I ta lia dove so rse e si svolse la d o ttrin a del risc a tto e i tr ib u ti si dim o stran o ta rd iv i e in su fficien ti e la rg a m e n te evasi, l ’ope­ razione non debba fa rsi, m e n tre siam o tr a v a g lia ti d a lla c risi d e ll’ infla­ zione e del credito e urgono finanze g u e rrie re ?

V enne osservato ch e le operazioni e rifo rm e d a noi in vocate r ic h ie ­ dono g ra n d e ingegno e forte volere, so ste n u ti in pieno dal Capo del Go­ vern o . M a sono p roprio qu este doti che non devono m an care in q u esta g ran d e ora, in cu i non h a p e rd u to v alo re la n e c e s sità di dare b a tta g lia v itto rio sa a ll’inflazione col rec u p ero d ella im m en sa c a p a c ità co n trib u tiv a , ora in g ra n p a rte d isp e rsa, p e r d a r rag io n e alle p aro le solenni del D uce, del 26 m arzo 1942 —■ rip ro d o tte in q u esta R iv is ta , 1942, I, 3 — che il R egim e vuole im p e d ire e im p e d irà l ’ inflazione, p e rc h è h a i m ezzi e u n a v o lo n tà d ecisa e irre m o v ib ile p e r farlo .

B E N V E N U T O G R IZ IO T T I

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BRESCIANI TERRONI

L a recensione p iù com pleta del volum e ( l) tro v asi n ella prefazione di L u ig i E in a u d i. N ulla, o quasi, da ag g iu n g ere. D ue M a estri si sono u n iti n e ll’ in te n to di re n d e re un se rv ig io — forse il m aggiore di q u esti u ltim i an n i — alla diffusione delle v e rità econom iche e finanziarie.

D e ll’opera pro p riam en te la p a rte in tro d u ttiv a spazza v ia con g arbo vecchi d e triti. D efinita la p o litica econom ica come lo « studio sistem atico d e g li in te rv e n ti s ta ta li» , p e r cogliere di q u e s ti u ltim i sia quel che ris u lta -alla fine tr a v a n ta g g i e sv a n tag g i, sia ta lv o lta l ’in a n ità , sem pre i lim iti posti a ciascuno dal re a g ire dei sin g o li; il B re s c ia n i p re c isa che lo studio si svolge m ediante schem i logici e m etodi fo g g iati d alla scienza econom ica •con u n ità di concezione, che invano i p r a tic i m o stran o d i ignorare, o d i­ sprezzare. L a posizione s tre tta m e n te con o scitiv a consente di sv e lare l ’ in ­ fondatezza di ta n te c ritic h e , riso rg e n ti con m onotona costanza da o ltre u n secolo. Quella, ad esem pio, che la scienza econom ica sia in to lle ra n te deg li in te rv e n ti, p er il sem plice fatto che è scienza libevctle. O ra la scienza eco­ nom ica, a v v e rte l ’A ., appunto p erc h è scienza — sistem a d i u n ifo rm ità r i ­ sc o n tra b ili neg li a tti um ani, n a sc e n ti d a l co n trasto tr a b isogni lim ita ti e beni sc a rsi —- non e, in sè stessa, nè lib e ra le , nè so cialista, nè scienza di «tornaconto in d iv id u a le », n è scienza d i « egoism o eg o ista ». È com plesso d i v e rità che, se p u re assum ono come p u n to d i p a rte n z a le sc elte in d iv i­ duali, hanno sem pre di m ira l ’ in te re sse gen erale, riconosciuto fin dai f i ­ sio c ra ti d i e n tità tale, da g iu stifica re l ’in te rv e n to di ch i d esid era tu te la rlo , anche con sacrifizio d i in te re ssi p a rtic o la ri. L a m isu ra di questo è poi problem a co ntingente.

In v ero g li econom isti d e tti lib e ra li non differiscono d a g li a ltr i, quando riten g o n o che lo S tato abbia funzione di cre are l ’ord in e g iu rid ic o e le con­ dizioni g e n e ra li piu favorevoli a ll’ e sp lic a rsi d e ll’ a ttiv ità in d iv id u ale . I n s i ­ stono però sul punto che il m ercato sia lib e ro : soltanto in ta l modo potendo esso d iv e n ire lo stru m e n to p iù atto a re g o la re la produzione e ad azionare m eccanism i rie q u ilib ra to ri, anche n el cam po d istrib u tiv o . In v ec e g li in te r ­ v e n tisti, più o m eno consapevolm ente, d istru g g o n o il m ercato, o alm eno tendono a lim ita rn e il funzionam ento. L ’ a ttitu d in e di fro n te al m ercato segna il c rite rio d istin tiv o di due in d iriz z i di p o litic a economica, ch e tu tta v ia le esigenze d ella v ita in com une ch iam a ogni m om ento a co n te m ­ p era rsi. Q uale che a lla fine r is u lti l ’ indirizzo p rev a len te , l ’esam e del m ec­ canism o di un m ercato lib ero è p rem essa in d isp en sa b ile a com prendere e ad an a liz za re l ’and am en to d i m e rc a ti an ch e rem o ti da q u e s ta ip o tesi. (*)

(*) Bresciani Turroni, Introduzione alla politica economica. Einaudi, Torino.

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L a s tr u ttu r a del lib ro si d elin ea fin dai p rim i cap ito li. Chi potrebbe- sorv o lare su lla fa tic a di porgere, in form a agile, p e r l ’ uso di q ualsiasi p ro ­ fano, i ca rd in i d ella te o ria d e ll’eq u ilib rio economico, senza im piego di s im ­ boli ? L a m a tem atica, che stu d ia i ra p p o rti fra q u a n tità v a ria b ili, è s tr u ­ m ento p e r ap profondire l ’ esam e in d u ttiv o dei fenom eni econom ici. P o ich é q u e sti presen tan o a s p e tti q u a n tita tiv i, la te o ria d e ll’ e q u ilib rio econom ica è stru m e n to che m e tte in luce a lla perfezione il modo d i o perare di un m ercato libero.

U n problem a econom ico r is u lta di d a ti, in c o g n ite e c o n d iz io n i, in d i- p e n d e n ti l ’ una d a ll’ a ltr a e non co n tra d d ito rie . .E d è d eterm in ato , ogni q u al v o lta il num ero d elle condizioni e g u a g lia quello d elle in c o g n ite ; in d e ­ te rm in a to — ossia su sc e ttib ile d i soluzioni in fin ite — ogni qualv o lta il n u ­ m ero d elle condizioni re s ta al di sotto di quello d elle in c o g n ite : insolubile,, ogni q u alv o lta le condizioni d e ll’ eq u ilib rio non possono realizzarsi t u tt e assiem e, p erc h è il num ero di esse su p e ra quello d e lle in c o g n ite . In so lu b ile , ad esem pio, sa re b b e il problem a d i fissare prezzi di a u to rità e avere nel contem po, p e r ciascuna m erce, dom ande eguali ad offerte, prezzi eg u ali a costi, consum atori so d d isfa tti com pletam ente. Se ciò si verificasse, anche in tem pi d ’ im perio il m ercato « n ero » av re b b e m otivo d i esiste re solo p e r­ la in g e n u ità dei consum atori.

N on sem pre tu tta v ia — a v v e rte l ’A. — un m ercato libero favorisce- la rico stitu zio n e d e ll’ eq uilibrio. V i si oppongono a ttr iti, r ita rd i, cause p e r­ tu r b a tric i di ra g g iu n te posizioni, ostacoli di v a ria n a tu ra . S orge allo ra la giustificazione p iù ovvia di in te rv e n ti, che volgano ad a tte n u a re , o a e li­ m in are, i m otivi di d isq u ilib rio . P e r essere com pleta la te o ria econom ica non po treb b e esim e rsi dal co n sid erare il fondam ento e le conseguenze di questo a g ire dello S tato. P ossono a v e rsi in te rv e n ti p e r m odificare una d i­

s tr ib u z io n e d i re d d iti sem pre p iù diseguale ; m ig lio rare il r ip a r to delle

a ttiv ità p ro d u ttiv e e d ella popolazione fra le v a rie reg io n i di un paese, f ra c ittà e cam pagna: a tte n u a re c o n s e g u e n z e d i u n ’ ac ce n tu a ta d iv isio n e d e l

l a v o r o ; a ttu tir e c o n tr a s ti tr a co n su m ato ri e p ro d u tto ri; co rreg g ere azioni

in d iv id u a li che n o n adducano a situ azio n i di e q u ilib rio (im piego di fa n ­ c iu lli e di donne); d e te rm in a re u n a situazione di eq u ilib rio che a ltrim e n ti

n o n si sta b ilire b b e (fissazione del m assim o di c a rta m oneta, o di b ig lie tti

fid u ciari, in g rado d i circolare). A q u e s ti in te rv e n ti può av v icin a rsen e una a ltr a serie, av e n te non m inore d iritto di c itta d in a n z a n ella te o ria econom ica. I n te r v e n ti p e r p re c isa re r a p p o r ti t r a ca p ita le e lavoro ; sopprim ere osta­

co li a lla m ig lio r e u tiliz z a z io n e d e i f a tto ri p ro d u ttiv i; assum ere a ca rico

dello S tato p a rte d e i r is c h i in co m b en ti su ta lu n i fa tto ri d i produzione (as­ sic u ra zio n i so ciali); raffren a re su l m ercato r e a z io n i di sin g o li anorm ali — il G ini av ev a sc ritto b elle p agine s u g l’is t itu ti in g en e re e su lla sp e cu la­ zione in ispecie, u tili in tem pi n o rm ali e d annosi in te m p i anorm ali — in te ­ g r a r e r e a z io n i insufficienti ; rim u o v ere ostacoli a lla r a p id ità di a ltre ; c o r­ re g g e re la r ig i d ità di dom ande in te rn e , o in te rn a z io n a li; reg o lare il c r e ­

d ito — la cui eccessiv a so m m inistrazione, som m ergendo le reazioni del

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riv elin o e rra ti, p erchè, ad es., troppo costosi — ac co rciare la d istan za tr a

costi in d iv id u a li e v alo ri in d iv id u ali, tr a co sti so c ia li e v alo ri sociali. Con

m ira b ile n itidezza è p assata in rasse g n a tu tt a una v a r ie tà di azione sta ta le , il cui esam e è n ecessario a co m pletare la te o ria d e ll’equ ilib rio . L a quale riconosce a ll’ uomo di S tato V obbligo di fo rm u lare g iu d iz i m orali, «sen za che deb b a rite n e rs i vincolato alle conseguenze d i u n calcolo economico ap p a re n te m e n te e s a tto » . Q uello che im p o rta — d ice l ’A . — è di non esa­ g era re . «C om pito dello S tato è quello di « co rreg g e re » p ossibilm ente le im perfezioni del m ercato, s e n z a s o p p r im e r n e il fu n z io n a m e n to » (pag. 123).

I fin i, le fo r m e d ei v a ri in te rv e n ti, g ra n p a rte d eg li e ffe tti vengono esposti con tocchi sic u ri. L a p o litic a econom ica, p a rte d ella p o litica g en e­ ra le dello S tato, se rv e al governo d i un paese p e r ra g g iu n g e re i fini che h a prescelto. S celta, come è noto, e s u la n te dai com piti d ella scienza eco­ nom ica. S ta in ciò il significato d ella esp ressio n e: « p rim a to d ella p o litica s u ll’ econom ia». O ra i fini, che la p o litica econom ica può prefiggersi, pos­ sono essere p o litic i — in p rim o luogo la sicurezza del paese — di p r o ­

sp e rità eco n o m ica — di eq u ilib rio — g iu stiz ia — sociale. Sono fini in d i­

p e n d e n ti: sareb b e vano p u n ta re eccessiv am en te s u ll’uno senza com prom et­ te re la realizzazione d e ll’ altro . P e r ta l modo, una p o litic a econom ica a u ta r ­ chica, o di g u erra, m al p resc in d ereb b e da problem i di m ig lio re u tilizz a­ zione di fa tto ri p ro d u ttiv i, non fosse ch e p e r lim ita re il danno, che essa prom uove, spostando i fa tto ri da im p ieg h i p iù proficui. S icché, a p e rs e ­ g u ire fini po litici di sicurezza e di potenza, m ai possono su p e ra rsi lim ili, o ltre i qu ali i fini m edesim i d iv e rreb b e ro irra g g iu n g ib ili.

M o ltep lici i m o d i, con i qu ali allo S tato è dato in te rv e n ire . M o d i­

fic a , ad esempio, d elle azioni dei sin g o li — m ed ian te prem i, su ssid i, e sen ­

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red d ito nazionale, p rim a e dopo l ’in te rv e n to ; quale in sostanza richiam ano il « p rincipio econom ico » della finanza, enun ciato dal B arone, e la te si di qualche studioso che afferm a la n e c e s sità d ’u n a azione s ta ta le finanziaria, quindi di p o litica econom ica, com m isu rata a lla p o te n zia lità del paese.

I l problem a del lim ite r e s ta ap erto an ch e p e r g li in te rv e n ti, che lo S tato com pie d ir e tta m e n te nel m eccanism o d el m ercato, p recisando q u a n ­ tit à econom iche — prezzi di ben i finiti, o di fa tto ri p r o d u ttiv i — p e r a f­ fre tta re , ad esempio, u n equ ilib rio , che si sa re b b e ra g g in n to solo con le n ­ tezza ; sta b ilire u n ’ e n tità che sa re b b e rim a s ta in d e te rm in a ta — prezzi, ad es., in reg im e di monopolio b ila te ra le — c o n c reta re situ az io n i difform i da q u elle che sareb b ero em erse dal m ercato m edesim o. Sono p ag in e di c u l­ tu ra , da cui ciascuno può tr a r r e la rg o d ile tto . Si p rendano, ad esem pio, quelle su l controllo d ei prezzi — ch e dà spunto a ll’A utore d i en u m erare le q u a lità del popolo tedesco (pag. 156-164); q uelle su g li in te rv e n ti delle o r g a ­ nizzazioni operaie (pag. 170-177). N el g ro v ig lio delle m anovre, d elle r e a ­ zioni, d elle contrad d izio n i, l ' A. si m uove con pacatezza d is tin ta , ta lv o lta con arg u zia che s ’in d o v in a, p iù che non affiori. N on cade n el grossolano d i co ndannare tu tti g l’ in te rv e n ti. A v v e rte so ltan to che è nec essario non obliare m ai la in te rd ip e n d e n z a tr a la q u a n tità econom iche, che la te o ria d e ll’ equilib rio d im o stra con rigore.

Come è noto, u n in te rv e n to ne ch iam a u n altro . R ip ercu ssio n i d ire tte e in d ire tte di ciascuno su a ltr i vi provocano s q u ilib ri e finiscono p e r p ro ­ sp e tta re la n e c e ssità di u n controllo to ta lita rio . A q uesto proposito 1’ A. d istin g u e il controllo che abolisce la p ro p rie tà p riv a ta d a quello ch e la

c o n s e rv a . I l prim o realizza l ’econom ia so cia lista che, su ll'in s e g n a m e n to in

p a rte del M ises, so p ra tu tto del P a re to e del B arone, 1’ A. riconosce in a t­ tu a b ile , o quanto meno dannosa, d a ta la im p o ssib ilità d i un calcolo econo­ m ico e, di una g u id a a produzione a costi m inim i.

M ancando la p ro p rie tà p riv a ta dei fa tto ri p ro d u ttiv i, vengono a m a n ­ e a re a ltre sì lo scam bio su un m ercato e u n siste m a d i prezzi, senza del q u ale non si vede come possa v e rific arsi « q u ella rip a rtiz io n e d e i fa tto ri p r o d u ttiv i che p e rm e tte di so d d isfare n el m ig lio r modo i b iso g n i dei con­ su m a to ri ». N on p otendosi co n c re ta re p rezzi di m ercato, se nem m eno è possibile ra g g iu n g e re l ’o ttim a com binazione dei f a tto ri p ro d u ttiv i, il p ro ­ d o tto decresce. In v a n o p e rta n to un d itta to re c e rch ereb b e di s o s titu irs i al m ercato. P o rs e la co n siderazione di stu d i successivi a q uelli p resi in esam e av re b b e potu to co n se n tire p rec isaz io n i p iù n e tte su lla in a ttu a b ilità d i v a r i tip i di econom ia to ta lita r ia , co n sid e ra ti d a lla teoria.

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— ossia, più o meno consapevolm ente, deprim ono il num ero delle « in c o ­ g n ite » risp etto al num ero d elle « condizioni » — q u este, si disse, non possono p iù re a liz z a rsi contem poraneam ente. E il problem a d i m assim o prodotto — se m ai la c o lle ttiv ità se 1’ era proposto esp lic ita m e n te — d i­ v ien e in so lu b ile (pag. 192). S em bra perciò che l ’ econom ia reg o la ta si p a ­ lesi p iu tto sto u n asp etto d ella econom ia so c ialista — ove si p resc in d a d a l­ l ’a p p a rten e n za ancora ai p r iv a ti dei f a tto ri p r o d u ttiv i — che un sistem a in te rm ed io tr a F econom ia lib e ra le e q u ella socialista.

L ’A utore p rec isa ta lu n e conseguenze di questo controllo to ta lita rio , che conserva la p ro p rie tà p riv a ta dei f a tto ri : a u m e n to a d ism isu ra d ella b u ro ­ cra zia e d el lavoro im p ro d u ttiv o ; so p p re ssio n e d e lla e la stic ità di a d a tta ­ m ento d ella s tr u ttu r a econom ica al m u ta re dei d ati ; a ffie v o lirsi dello s p i­ rito di in iz ia tiv a ; sp e rp e ro d i e n e r g ie p e r assolvere form alità, o e sp e rire te n ta tiv i v o lti a co n seg u ire p iù che sia p o ssib ile d ag li uffici in n u m e rev o li ;

c o r r u z io n e di costum i; d e g r a d a z io n e del risp e tto d elle le g g i; diffusione

di s fid u c ia nello S ta to e, in g enere, di sfiducia n e ll’ avv en ire, d a p a r te di q u a n ti si vedono o stacolata la s c e lta d elle occupazioni.

Sul m e rc a to in te r n o , i co n tro lli s ta ta li accrescono l ’ in s ta b ilità di t a ­ lune produzioni. Im prim ono, in f a tti, m a g g io ri p reoccupazioni ai singoli p ro d u tto ri, in seguito a sc a rsità d i ta lu n i ben i, so spingendoli ad a c c a p a r­ ram e n ti, che a loro v o lta provocano fa lsi in d iriz z i n e ll’ a ttiv ità p ro d u ttiv a . A ccrescono, d ’a ltr a p a rte , le fluitazioni dei co rsi dei tito li, so p ra tu tto azio­ n a ri. L ’obbiettivo d ella s ta b ilità dei prezzi, ad es., e sig a d epressione del saggio d e ll’ in teresse. Ma, se il saggio si d ep rim e, i prezzi d elle a z io n is i elevano. Ecco allo ra m isure v olte a d ep rim ere i corsi. T u tta v ia il successo è di b re v e periodo, se il saggio rim a n e basso. D i qui nuove fluttu azio n i p e r rito rn o a liv e lli p iù elev a ti, e nuove m isu re.

Su m e rc ati c o m u n ic a n ti con V estero i co n tro lli sta ta li provocano rin c a ri di ben i im p o rta ti, o f a b b ric a ti con m a te rie p rim e di p rovenienza stra n ie ra . B a sta in f a tti osserv are le conseguenze dei co n tin g e n ta m e n ti, dei « clea rin g s » b ila te ra li, d ella co n centrazione di dom ande su m e rc ati r i ­ s tr e tti, provocata v ia v ia da ostacoli c re sc e n ti a scam b i fra paesi. Ciò che la scia d ire a ll’E u le n b u rg (« V o lk sw irtsc h a ftp o litik », Z u rig o , 1937, p. 292) anche p rim a d elle esperienze p iù pro ssim e : « I l m eccanism o a u to ­ m atico d el m ercato opera in modo p iù preciso ed esatto di qu alu n q u e econom ia reg o la ta » ; e concludere a ll’A . : « L ’ econom ia re g o la ta è e sse n ­ zialm en te u n ’ econom ia d i g u e rra , che è organizzata, quando è necessario coordinare tu tte le a ttiv ità in d iv id u ali p e r co n c en tra re e d irig e re l ’ insiem e d elle forze p ro d u ttiv e del paese verso uno scopo suprem o » (p. 209).

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te o ria, p e r cu i — quando dal monopolio non si p a rte , m a al monopolio si tende, come avviene p rim a p e r 1’ o p erare d ella lib e ra concorrenza e poi p er la costituzione dei sin d a c a ti — il ribasso dei costi p u d co n sen tire perfino u n prezzo che, p e r quanto ancora su p e rio re al costo, è sem pre più basso di quello che si sa re b b e sta b ilito senza il so rg ere dei sin d a ca ti. Q uesti sono semqire m eno dannosi dei monopoli. L asciano p e rsis te re — non fosse che a ttra v e rso la p o ssib ilità di ricorso a succedanei del prodotto sin d acato — concorrenze, potenziali ed effettive — ad es., tr a carbone e e forze id ra u lic h e ; ferro v ie e autom obili ; ram e e allu m in io — che il monopolio invece sopprim e. I l sindacato concede sem pre uno spiraglio al rito rn o del m ercato lib e ro ; il m onopolio no.

O ra a sostegno d ella g ran d e m ag g io ran za dei m onopoli si trovano le g g i. In v ece lo stato deve co m b atterli, o m e d ian te m isu re in d ir e tte — col fav o rire, ad es., lo sviluppo d ella concorrenza — o m ed ian te co n tro llo d i ciascuno ; o m ed ian te s o s titu z io n e del m onopolio pubblico, controllato da p u b b lic i p o teri, a m onopoli p riv a ti.

Q uanto ag li a rg o m e n ti, tr a t ta ti in applicazione d ei p rin c ip ii discorsi, suscitan o in chi legge in te re sse non m inore : p o litica d ella c o n g iu n tu ra in g en e re e d elle opere p u b b lic h e in specie ; « g ra n d i spazi econom ici » ; reg im e aureo e sistem a dei « c le a rin g s » ; d istrib u z io n e dei re d d iti in d iv i­ d u ali. N e ll’ aum ento del red d ito n azionale l ’A. riconosce il problem a p r in ­ cip ale del dopo-guerra. S enonchè — rib a d isc e — a questo fine non può te n d e re F econom ia reg o la ta, « fo n te di tu rb a m e n ti econom ici ». « I n s i­ s te re , come si è fatto nel p rese n te volum e, su lle funzioni d i un m ercato libero, come stru m e n to d i eq u ilib rio econom ico, non significa affatto d i­ m in u ire F im p o rtan za e la d ig n ità dei com piti econom ici dello S tato.... I n te r v e n ti p a rz ia li di c a ra tte re tem poraneo, in casi d e te rm in a ti, o in una situazione di em ergenza, possono cooperare a sta b ilire l ’ eq u ilib rio » (pag. 375-6). A veva avuto occasione d i acce n n are p iù av a n ti : « ce rtam e n te , an ch e n e ll’ abolizione dei controlli p re se n ti, b isognerebbe p rocedere p er grad i, osservando anche in ta l caso la reg o la che n essu n cam biam ento deve essere troppo brusco ». Il

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Q ueste in certezze d a le tto re d i fondo — d ’ altro n d e non p ercep ite, o non condivise, dai p iù — n u lla tolgono a lla se rie tà scientifica del volum e. L ’ A . stesso, o a ltr i stu d io si s u ll’ esem pio di lui, potran n o com piere passi u lte rio ri. L ’ im p o rtan te è che il g ià rico rd ato , il già approfondito, abbia, in q u e s t’ epoca, p regio re a ttiv o : diffonda il desid erio di evadere e, col desiderio, la convinzione che si deb b a realizzare, m an m ano che vengono meno n ec e ssità nazionali di co n tro lli e di so v ra stru ttu re .

N ella m o ltep licità dei f a tti econom ici, sc e lti con accortezza come g li esem pi p iù c a lz an ti lungo il filo del p ensiero, il p ra tic o tro v a una gu id a sicu ra, lo studioso riv iv e tu tte , o quasi tu tte , le con tro v ersie svoltesi, d u ­ r a n te g li u ltim i decenni, n e lla le tte r a tu r a in te rn azio n ale . N e ris u lta un senso d i concorde g ra titu d in e verso la fa tic a d e ll’ autore. P e r la sig n o ria d ella m a teria , che solo può re n d e rla a c ce ssib ile a m o lti ; p e r la p ro p en ­ sione a la sc ia r p a rla re i f a tti p iù che le sequenze lo g ich e ; p e r il coraggio d e ll’ onestà, d a cui m o lti —■ e non d elle ca te g o rie in fo rio ri — m olto po­ treb b e ro ap prendere, essa fornisce, in te m p i d i confusionism o, l ’ u ltim a dim ostrazione che 1’ econom ia p o litica n u lla h a d i astru so , n u lla di m is te ­ rioso. E alla p o rta ta d i tu tti, p erc h è, p rim a d i ogni a ltro , é f a tta d i buon senso, d i lim pido buon senso, pane d e g li u om ini n e lla v ita civile.

G I U S E P P E U G O P A P I

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PROBLEMI DELLA FINANZA DI GUERRA

AL CONVEGNO DI PISA

N el m aggio scorso, a cu ra d ella Scuola di perfezionam ento n elle d i­ sc ip lin e corp o rativ e d e lla R. U n iv e rs ità di P isa , si te n n e u u convegno p e r 10 stu d io d ei problem i econom ici d e ll’ ord in e nuovo. Si in iz ia ora la p u b ­ blicazione d eg li a tti, con le rela zio n i su i p rim i due tem i del convegno : I) I l problem a dei ra p p o rti econom ici in te rn a z io n a li: a) i p rin c ip i corpo­ r a tiv i e l ’o rdine econom ico nuovo; b) la p o litica di a u ta rc h ia nazionale e p lu rin a zio n a le; c) il p ro b lem a dei g ra n d i spazi v ita li n elle loro p o ssib ilità e la p o litica econom ica in te rn azio n ale ; d) la m o b ilità del lavoro e del ca­ p ita le ; e) il problem a d elle m a terie p rim e ; f ) il p roblem a coloniale; I I ) I l p roblem a m o n e ta rio : ®) la p o litica m o n e taria d u ra n te la g u e rra ; b) la s i­ stem azione econom ica po st-b ellica ; c) il nostro siste m a m onetario p o st­ bellico nei ra p p o rti in te rn a z io n a li ; d) la m oneta e il com m ercio in te r n a ­ zionale nel dopo g u e rra ('). S eg u iran n o i v olum i co n te n e n ti le relazioni su g li a ltr i tem i del convegno (problem i in d u s tria li, ag rico li, com m erciali) e i resoconti d elle discu ssio n i. S oltan to a p u bblicazione u ltim a ta si a v rà 11 quadro preciso d ella larg h ezza d i adesioni — di stu d io si, di uffici p u b ­ b lic i, di organizzazioni corporative, di e n ti econom ici che g li o rd in ato ri hanno saputo rac co g lie re e d ella ricch ezza d i discu ssio n i m a tu re ed a p e rte che il convegno h a su sc ita to in to rn o ai p iù v iv i p roblem i econom ici i t a ­ lia n i del p re se n te e d e l prossim o fu tu ro . Ma an c h e da soli i volum i ch e abbiam o d a v a n ti sono u n a b ella te stim o n ian z a d ella felice in iz ia tiv a d e lla u n iv e rsità p isan a.

I n essi c ’ è già, d el resto , una abbondanza d i m a te ria ta le ch e non sare b b e facile d a rn e conto qui, e così si p re fe risc e rim a n d a re il le tto re alle succose relazio n i in iz ia li e finali che ad opera d el B ru g u ie r e del M azzei p e r il prim o tem a, del B o rg a tta p e r il secondo, espongono il con­ te n u to essenziale d elle relazioni, fissano le lin e e d ella d iscussione o n e riassum ono g li o rie n ta m e n ti e le conclusioni.

P e r i le tto ri di q u esta r iv is ta p re se n ta u n p iù im m ed iato in te re sse il secondo te m a : m a a n c h e p e r questo, dopo av ere appena rico rd ato , tr a le m olte a ltre, le relazioni del D ’ A lb erg o e del Grambino sulla sistem azione m o n e ta ria nel dopo g u e rra e del V ito sul p roblem a m on etario con p a r ti­ colare rig u a rd o a lla base au re a, m oneta reg o la ta, m oneta lavoro, e 1

ap-f1) Scuoladiperfezionamento nelle discipline corporative della R. Univer­

sità di Pisa. Convegno per lo studio dei problemi economici dell ordine nuovo,

A tti, volumi I e l i , Relazioni. Pisa, Art i Grafiche Pacini e M ariotti, 1943, pag.

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p assionata im postazione che il G rizio tti fa d e ll’o rdin am en to finanziario del nuovo ord in e europeo, preferisco tra sc e g lie re , p er r ife rirn e con q u alch e m ag g io r diffusione, il prim o punto, la p o litic a m o n e taria d u ra n te la g u e rra , che h a dato occasione, n elle relazioni e n e lla discussione, a p e n e tra n ti i n ­ dagini sulle c a ra tte ris tic h e — g e n e ra li e p e c u lia ri del no stro paese — del finanziam ento d ella g u e rra . A q u esti problem i, che occupano la m a g g io r p a rte delle relazioni del B org atta, sono p artic o la rm e n te d edicate le m em orie del Coppola d ’ A n n a su l « P ro b le m a m o netario », n e lla sua p rim a p a rte (« L a p o litica m o n e taria d u ra n te la g u e rra »), d e ll’ A re n a sul « C irc u ito m onetario come te cn ic a di finanziam ento d ella g u e rra », d e l F e d e ric i sui « M etodi d i finanziam ento d ella g u e rra », del B om pani sulle « P o ssib ilità di riduzione delle spese s ta ta li d u ra n te la g u e rra ».

Da tu tti è afferm ata l ’e sig en za d e lla s ta b ilità m on etaria. Ma, e q uesto è forse uno dei r is u lta ti p iù in te re s s a n ti del convegno, la più p re c isa co­ noscenza cb e la le tte ra tu r a co ntem poranea h a potu to ra g g iu n g e re dei fe ­ nom eni d ella svalutazione p e rm e tte di afferm are q u e ll’ esigenza non ta n to come obiettivo a s tra tto e risp o n d en te so ltan to a rag io n i d i g iu stizia, m a p er il suo concreto significato funzionale risp e tto a lla condotta econom ica d ella g u e rra . A l deprezzam ento m onetario, insom m a, non si obietta so ltan to d i essere stru m e n to pessim o di rip a rtiz io n e del costo d e lla g u e rra , m a so­ p ra ttu tto di com prom ettere l ’efficienza d elle s tr u ttu r e econom iche e la loro ca p acità d i resisten z a allo sforzo bellico. Q uesto a rric c h im e n to di c o n te ­ nuto d e ll’ esigenza d ella s ta b ilità è p e r esem pio ev id en te n eg li s c r itti del B o rg a tta , del Coppola e d e ll’A rena, che in q u a d ra bene questo p assag g io a una concezione più am pia dei fini d e lla p o litica m o n e taria di g u e rra n el passaggio, d eterm in a to d a ll’esperienza d elle due ultim e g u e rre , d a conce­ zioni p re v a len te m e n te c o n tab ili a concezioni in te g ra lm e n te econom iche d e lla finanza di g u erra.

C onseguenza im p o rta n te d i q u esta concezione fu nzionale d ella sta b ilità è una m aggiore p ro b le m a tic ità n e lla v alu tazio n e d ella p o litica fin an z iaria di g u e rra . I n fa tti se la s ta b ilità m o n e taria è v ista com e stru m e n to p e r ra g g iu n g e re fini p re m in e n ti b isogna v ed e re se i p ro v v ed im en ti che la a s ­ sicurano non siano c o n tro p e ra n ti risp e tto a q u e s ti fini. Così, p e r esem pio, il F e d e ric i non può co n sen tire a u n a p o litic a che a ssic u ri la ch iu su ra del circu ito con p rev a le n te ricorso al c re d ito , dato ch e la sc a rsa n e u tra lità d i questo mezzo di finanziam ento lo induce a rite n e re che poco giovi e v ita re l ’ em issione d i stru m e n ti m onetari se in c o n tro p a rtita cresce il debito p u b ­ blico. Così, p iù in g en e rale , il Coppola d ’ A n n a può co n clu d ere che « p iù che cercare di e v ita re ogni possibile alterazio n e d elle q u a n tità econom iche e dei ra p p o rti p re e siste n ti, il che può r is u lta r e in p r a tic a del tu tto in a t­ tu a b ile , occorre por m ente a che n el m eccanism o econom ico e finanziario del paese non si verifichino d elle f ra ttu r e che ne m e tta n o in pericolo l ’ul- te rio re funzionam ento ».

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in o rdine opposto risp e tto ai dne r e q u is iti fo n d am e n tali del finanziam ento n e u tra lità e prontezza, cosicché non si può ip o tizzare u n tip o di p o litic a fin an ziaria b ellic a ch e sia del tu tto so d d isfa ce n te ris p e tto a tu tte le e s i­ genze. C he è del resto una id ea d om inante an ch e n elle re a listic h e p ag in e d e ll’A rena, del B o rg a tta e d el Coppola. E d è u n ’ id e a ch e si rico lleg a stre tta m e n te al c a ra tte re economico, e non p iù so ltan to co n tab ile finanziai io, assu n to d alla finanza d i g u e rra . C oncepita come p ro b lem a econom ico q u esta u ltim a p a rte c ip a o rm ai d ella c a r a tte r is tic a essen z iale dei problem i econo­ m ic i : l ’in a d eg u a tez za d i ogni loro soluzione co n c re ta a lla loro in trin s e c a com p lessità e c o n tra d d ito rie tà.

N on so se a questo modo ho reso fed e lm en te il c a r a tte r e com une d e lla discu ssio n e pisana. R im ando alle rela zio n i c ita te ch i v o g lia conoscerne e ap p rezzarn e i m olti c o n trib u ti specifici. B e i q u ali m i lim ito qui a c ita re q u elli d e ll’ A re n a e del F e d e ric i su i ra p p o rti tr a ricorso a ll’ im posta e al p re stito e del B o rg a tta su lle m isu re di finanza b e llic a ch e si p rese n tan o com e p iù opportune n e ll’a ttu a le situ az io n e ita lia n a .

S E R G IO S T E V E

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SCELTA DEI MEZZI FINANZIARI ED ECONOMICI

PER IL RAGGIUNGIMENTO DI FINI COLLETTIVI

(IL PR IN C IPIO CORPORATIVO SUL PIANO INTERNAZIONALE)

1. - Interessi collettivi e g ruppi sociali intro- e internazionali. - Se l ’aum ento dei bisogni a v v e rtiti p o rta a lla ric e rc a d i sem pre nuovi mezzi p e r il loro soddisfacim ento, e se l ’ in c re m en to d ella c iv iltà coincide p recisam en te con questo processo, sareb b e a rb itra rio lim ita re la conside­ razione ai soli in te re ssi in d iv id u a li p e r d e te rm in a re i ra p p o rti che si in ­ sta u ra n o fra g li in d iv id u i ed i b e n i che ne soddisfano le esigenze.

D ato come presupposto pacifico che la s o c ie tà 'è concetto em in e n te ­ m ente rela tiv o e quin d i esistono ta n ti g ru p p i sociali q u a n ti sono g li in te ­ re ssi co llettiv i, ogni tendenza a ra g g ru p p a rli cre a un nuovo gruppo sociale solo dove riesce a fa r sorgere la n ec essità d ella considerazione globale •degli in te re s s i singoli. Sicché ferm o resta n d o che il vincolo sociale è sem pre u n in te re sse collettivo, questo può anche essere l ’ in te re sse alla sin te si e al coordinam ento dei d iv e rsi in te re s s i in d iv id u a li, e al loro superam ento in un ordine nuovo.

T ale processo shocca n e ll’in d iv id u azio n e d i g ru p p i sem p re più estesi, quan to p iù g li in te re ssi p a rtic o la ri si am pliano e si trasfo rm an o in in te ­ re ssi co lle ttiv i p ro p ri a com unità sem pre m aggiori.

F a m ig lia , im presa, gruppo p rofessionale, gruppo economico, gruppo politico, S tato, V o lk sg e m ein sch a ft sono tap p e del processo di evoluzione d e g li in te re ssi co llettiv i. O gnuno di q u e s ti a g g ru p p a m e n ti possiede la sua base rea le, ed è e n tità d is tin ta d alle a ltr e : g iu rid ic a m e n te tu tta v ia si può p a rla re di e siste n za solo dopo che è stato riso lto il p roblem a d e ll’ o r­ gano rap p re se n ta n te .

L e com unità ac cen n ate sono d i solito in tro n a zio n a li : o se non lo sono, vengono però riconosciute ta li da ch i può d e te rm in a rn e l ’estensione ed il rilievo concreto con efficacia g en e rale . L ’ u ltim a acce n n ata è a p p a re n te ­ m ente un superam ento : m a te n d en z ialm en te è p o rta ta a in q u a d ra rsi nel R eich , con esclusione di autonom ia e con 1’ a n n u llam en to di quelle a ltre ev e n tu a li forze che ne ostacolano il processo d i asso rb im en to . N on è una situ azio n e sta b ile , p e rc h è te n d e ad a c q u ista re il pieno d ella sua rile v an za nel quadro di u n a e n tità superiore, cioè appunto l ’ im pero. N on ò un gruppo -come ta le g iu rid ic a m e n te riconoscibile p erc h è a c q u ista rilievo solo se si ¡trasform a nel concetto d i c o lle ttiv ità o rg an iz za ta a S tato. E lo stesso d

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casi p e r la nazione, com e concetto a s tra tto , privo, n e lla sua realizzazione' p ra tic a , d i u n organo positivo.

T u tta v ia l ’ esisten za di in te re s s i che superano le fro n tie re è u n a re a ltà : il co n trasto fra q u e s ti e il p artico la rism o accen tu ato dei nazionalism i m ale in te s i è fonte di c o n tra sti spesso c ru e n ti. L a com u n ità in te rn azio n ale si v a facendo s tra d a n e lla se n sib ilità popolare, docum entando la sua reale esistenza.

N e sono prova, le tendenze u n ific a tric i in ta lu n e b ra n c h e del d iritto ^ le d iv e rse form e di collaborazione in te rn azio n ale , il g ra d u a le affievolirsi d elle tendenze e sclu siv iste , alm eno nel cam po economico.

P e rc iò si pone il problem a d e ll’ organo che r a p p re s e n ti la com unità in te rn azio n ale rid o tta ad unità, av v en g a q u esta riduzione in modo g en e rale risp e tto ag li in te re s s i e p artico la re risp e tto al te rrito rio , o g en e rale risp e tto a q u e s t’u ltim o en tro c e rti lim iti, e p a rtic o la re risp e tto ai p rim i.

Il m edesim o p rin cip io base reg o la le com unità in tra n azio n ali, lo Stato- e il gru p p o in te r s ta tu a le : a ll’in te re sse h a da co rrisp o n d e re un soggetto- ch e sia in g rado d i apprezzarlo e d i a g ire p e r la su a am m in istrazio n e. Il quale soggetto può an ch e non e sp rim e rsi n ec essa ria m e n te dal seno del gruppo, m a solam ente in quei casi in cui l ’ apprezzam ento ven g a p r e d e te r ­ m inato in senso generico da un organo su p e rio re , che appunto c re a il sog g etto specifico.

2. - L ’amministrazione degli in teressi internazionali nella teorica tradizionale. - A m m in istra re d e g li in te re ssi — è ovvio — presuppone la in d iv id u azio n e e la d eterm in a zio n e d eg li in te re s s i ste ssi. O gni g ru p p o autonom o h a p o te n zia lm e n te la n e c e s sità e la fac o ltà di a g ire in ta l senso. L e organizzazioni in tro n a zio n a li, p ro p rio p erc h è ta li, possiedono in m a te ria u n a sem plice autonom ia, che le rico n d u ce n e ll’am b ito d e ll’a ttiv ità sta tu a le . Lo S tato potendo d e te rm in a re le p ro p rie fin a lità e le a ltru i, potendo m u ­ ta rle tenendo conto solo del p roprio apprezzam ento è il solo ente che può d irsi sovrano, cioè che può e s e rc ita re u n a v e ra e p ro p ria funzione di go­ verno.

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D i tu tte le p o ssib ili soluzioni, 1’ u ltim a è la sola ohe si p ro sp e tta come antieconom ica fin n e l suo presupposto. E , d a ti g li s tr e t ti rap p o rti che in ta l m a teria hanno econom ia e politica, anche a n tip o litic a . I n fa tti, p e r essa lo S tato n eg a la sua q u a lità di m em bro di una co lle ttiv ità , n e g a la re a lta sociale, n eg a lo stato di fatto che p resto o ta rd i i g ru p p i in tra n a - zionali potranno a v v e rtire . P re p a r a q u in d i — se p erse v e ra nel suo a tte g ­ g iam ento — tu tti i p o ssib ili u r ti fra p re te sa b asata su g iustificazioni solo form ali e p re te sa fo n d ata su lla re a ltà .

L a soluzione e stre m a p o rta a lla creazione d i uno S tato fe d e ra le dove le singole e n tità s ta ta li scompaiono, dove im p era u n ’u n ic a sovranità, dove gli ex s ta ti rim angono p er lo p iù persone p u b b lic h e di d iritto in tern o . Soddisfa a ll’ esigenza d i un p o tere c e n tra le d ire ttiv o e unificatore che può im p o rre coattiv am en te la collaborazione. M a è in c o m p atib ile con le difife- re n ti trad izio n i dei paesi m em bri.

L a C onfederazione sa lv ag u a rd a le autonom ie, n el senso che non pos- sie le p ro p ria so v ran ità. R isponde al p rin cip io d ella com une rap p rese n tan z a deg li in te re ssi, ma si appalesa u tile solo là dove q u esti in te re ssi com uni sono essenziali alla v ita dei paesi e richiedono una sistem azione so sta n ­ zialm ente u n ita ria se p p u r fo rm alm ente se p a ra ta d elle c o lle ttiv ità in te r e s ­ sate. Se si to g lierà, come qualcuno auspica, la p o ssib ilità di recesso ai s in ­ go i m em bri, la Confederazione v e d rà an ch e più accen tu ato il p ro p rio c a ra tte re di rim edio provvisorio, come la sto ria d im o stra : vedi g li esem pi d ella Svizzera, degli S ta ti U n iti d ’ A m erica, etc., tra sfo rm a tisi in S ta ti ie d e ra h .

L ’ U nione è una form a confederale lim ita ta a ll’am m in istrazio n e d i un solo in teresse, o alm eno di in te re ssi specifici, che — di solito — sono econom ici II sistem a quale è sta to p ra tic a to sino ad oggi, in om aggio al p rin cip io d ella in ta n g ib ilità d e lla so v ran ità, p e rm e tte il p erseg u im en to deg li in te re ssi in te rn azio n ali, a condizione che la convenienza, la paura, o che a ltro inducano lo S tato a rim a n e re n e ll’ U nione.

N ella quasi to ta lità dei casi, come n elle a ltre form e di collaborazione in tern azio n ale econom ica fin qui a ttu a te , non sem b ra sia questione d i so­ v ra n ità (dalla Com m issione del D anubio, a lla B anca dei R ego lam en ti in ­ te rn a zio n a li, alle concessioni in affitto in Cina). L ad d o v e si form ano d elle

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Ma un altro significativo passo in avanti lungo questa via è sta­ to fatto con il nuovo criterio, proposto recentemente da Yitzhaki e Thirsk [1990], per la

c) un terzo punto riguarda il problema della esportazione del carico fiscale al di fuori dei confini amministrativi dell'autorità che applica l'imposta. Anche i recenti studi

(Romer e Rosenthal, 1979), altre variabili possono avere rilievo nella formazione delle preferenze in materia di spesa pubblica e fare sì non solo che la spesa desiderata non

Se invece la maggiore imposta do­ vuta dal socio dipende anche dalla indicazione infedele, nella dichiarazione da questi presentata, di redditi diversi da quelli