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Comune di Treviglio Consiglio Comunale del 6 marzo 2008 Presidente

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Comune di Treviglio

Consiglio Comunale del 6 marzo 2008 Presidente

Buona sera. Riprendiamo i lavori del Consiglio Comunale sospeso lo scorso 28 febbraio. Sono presenti i Consiglieri assegnati, ad eccezione dei Consiglieri Abbate, D'Auria, Mancini, Mangano e Siliprandi che non sono presenti. È raggiunto il prescritto numero legale, la seduta è legalmente valida alle ore 19.39.

Punto n. 9)

APPROVAZIONE REGOLAMENTO DI SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE CONTRATTUALI -

Procediamo col punto n. 9 all’ordine del giorno avente a oggetto:

“Approvazione Regolamento di semplificazione procedure contrattuali”.

Illustra il provvedimento il Segretario a cui do la parola. Prego.

Segretario Generale

La proposta di Regolamento rappresenta un tentativo di razionalizzazione e semplificazione delle procedure contrattuali dell’ente, in un contesta di idea riorganizzativa. È mirata a recepire nell’ordinamento comunale disposizioni di legge e a sviluppare quelle disposizioni di legge che rimangono ad un livello di principio e necessitano quindi di una disciplina applicativa e attuativa. La ratio ispiratrice del Regolamento è quella di creare un sistema di accreditamento di operatori imprenditoriali, commerciali qualificati da far ruotare sugli appalti di importo inferiore alla soglia di rilievo comunitario rispetto ai servizi gestiti con la modalità dell’appalto da parte del Comune, sull’assunto che una procedura di accreditamento, di conoscenza e di sperimentazione più civilistica che pubblicistica del modo di operatori commerciali, possa dare maggiori garanzie in termini di reponsabilizzazione degli stessi operatori. Il tutto nel rispetto delle soglie di rilievo comunitario al di sopra delle quali è obbligatoria la procedura di evidenza pubblica, per consentire quindi sia di velocizzare le procedure di affidamento, sia di acquisire risultati adeguati, tenendo conto della teorica maggiore affidabilità di soggetti ben insediati e ben responsabilizzati sul territorio.

Il Regolamento tiene anche conto della possibilità recepita quindi nello stesso Regolamento, di affidare direttamente al di sotto delle soglie di

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rilievo comunitario, appalti di servizi con le eccezioni previste dalla legge, a cooperative sociali mirate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate in un contesto di partenariato con il Comune. Si è colta anche l’occasione per introdurre una disciplina snella e maggiormente rispondente a logiche di mercato rispetto alle disposizioni applicative e analitiche della contabilità generale dello Stato in materia di alienazioni immobiliari, proprio perché la disciplina pubblicistica non tiene conto delle dinamiche di mercato e dei circuiti di mercato rispetto alle alienazioni immobiliari e quindi potrebbe pregiudicare la piena redditività dei beni comunali.

Le soglie di importo rispetto agli appalti di servizi e di fornitura e di lavori, sono strettamente quelle prescritte dal codice dei contratti pubblici. Si fa la scelta di dilatare al massimo possibile le possibilità, le prerogative offerte dal codice dei contratti pubblici. Quindi si disciplinano queste possibilità di affidamento mediante trattativa privata, con indagine di mercato con gara ufficiosa, individuando questi macro settori, proprio per omogeneità di disciplina. Servizi e forniture da un lato, con la loro specifica disciplina, esecuzione di lavori con la loro specifica disciplina, tutti gli incarichi attinenti alla progettazione di lavori pubblici che si articolano nella progettazione in senso stretto, nella progettazione della sicurezza sul cantiere, nella direzione dei lavori e nel coordinamento dell’esecuzione dei lavori, ai fini della sicurezza sul cantiere. Questi incarichi professionali ricevono anche loro una disciplina specifica da parte dell’ordinamento.

Inoltre, in un contesto sul quale il Consiglio comunque sarà chiamato nelle prossime sedute a deliberare su altri aspetti, si individua la disciplina degli affidamenti degli incarichi di consulenza che devono essere necessariamente preceduti da valutazioni comparative, dopo le modifiche introdotte della Riforma Bersani dell’estate 2006, al D.Lgs.

165 del 1991 che disciplina in linea generale il rapporto di lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni e quindi anche la possibilità di integrare il rapporto di lavoro dipendente, con consulenze e incarichi esterni in mancanza di professionalità interne.

Quanto alla disciplina delle alienazioni immobiliari, vi evidenzio come una norma tuttora vigente della Bassanini 2, la 127 del 97, l’art. 12 – comma 2 – consente ampi margini di autonomia al Comune. Infatti in base a questa norma i Comuni possono procedere alle alienazioni del proprio patrimonio immobiliare anche in deroga alle norme di cui alla contabilità generale dello Stato, fermi restando i principi generali dell’ordinamento giuridico contabile. Quindi in questo caso la possibilità creativa del Comune è piuttosto vasta.

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Passando alla disciplina applicativa, si evidenzia come ci si stia orientando verso un’organizzazione complessiva del Comune, basata sulla costruzione di una centrale di approvvigionamento dei beni deperibili e dei servizi di uso corrente, quindi creare un servizio provveditorato pieno, che accentri su di sé con economie procedurali interne e di scala verso l’esterno, tutte le procedure di acquisto di beni deperibili, salve le specificità che richiedono una forte presenza dei servizi tecnici in chiave diretta di assicurazione della fornitura.

Un altro cardine dell’organizzazione di cui questo Regolamento rappresenta il primo tassello è quello di creare, come vi dicevo prima, una struttura di accreditamento degli operatori economici all'interno della quale applicare i principi di rotazione e di imparzialità in un contesto di qualità dei referenti del Comune e di responsabilizzazione degli stessi. Si sta anche puntando alla costruzione di un’unica centrale delle procedure di evidenza pubblica e quando la normativa imporrà l’asta pubblica, il bando pubblico, ci sarà un ufficio specializzato che svolgerà questo compito in nome e per conto di tutti gli altri servizi e ovviamente coordinandosi con gli stessi.

Alcuni presupposti del Regolamento sono la successività rispetto al sistema CONSIP, cioè quello centralizzato di acquisto di beni, derogabile solo in caso di carenza qualitativa delle offerte CONSIP o solo se a parità di condizioni qualitative i valori presenti nel sistema CONSIP vengano utilizzati come base di riferimento per scontare ulteriori economie a vantaggio del Comune. Altro principio che cerca di essere rispettoso delle prerogative dirigenziali, è quello di inquadrare questa normativa come limite di riferimento all'interno del quale va esercitata la discrezionalità dirigenziale che si esplica attraverso le determinazioni a contrattare. Cosa significa tutto ciò? Il Regolamento indica il livello massimo di semplificazione utilizzabile dagli Uffici, gli Uffici in presenza di particolari ragioni e motivazioni da esplicitare nella determinazione a contrattare che possono sussiste a fronte delle specificità dei casi concreti, possono inserire delle procedure più gravose, più complesse, più burocratiche rispetto a quelle previste dal Regolamento.

Passando alla disciplina di servizi e forniture che è la categoria generale residuale di riferimento che trova applicazione ogni qualvolta un contratto esterno non possa essere individuato con una sua specifica disciplina, si individua una soglia di 20.000 Euro, sempre oneri fiscali esclusi, a fronte della quale con indagine di incarico si può arrivare ad affidamento diretto del servizio e della fornitura, invece nella soglia immediatamente successiva, 20.001 Euro, soglia di rilievo comunitario che per quest'anno è 206.000 Euro, è necessario attivare

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una gara ufficiosa, coinvolgendo almeno cinque operatori qualificati e concretamente interessati alla vicenda, offrendo loro almeno un termine di 15 giorni per la presentazione delle offerte, in un contesto di parità di trattamento.

Una disciplina speciale è quella delle progettazioni, in questo caso la possibilità di ricorrere a procedure semplificate proprio per prescrizioni dell’ordinamento dei lavori pubblici, al di sopra della soglia indicata infatti è necessaria una procedura di evidenza pubblica, viene individuata un’unica soglia, sino ai 99.999 Euro, a fronte della quale l’affidamento degli incarichi di progettazione deve porre a confronto almeno cinque soggetti qualificati. Sui lavori, sempre recependo le indicazioni del codice dei contratti pubblici, nello specifico è l’art. 125 a disciplinare queste fattispecie, è possibile un affidamento diretto a soggetti qualificati, sempre nel contesto del sistema dei lavori pubblici, quindi è possibile andare per affidamento diretto sino ai 40.000 Euro.

Viceversa la gara ufficiosa con almeno cinque esecutori qualificati di lavori pubblici può trovare applicazione nella soglia 40-200.000 Euro.

Sorvolo sull’aspetto garanzie, perché è abbastanza scontato e molto tecnico. Rispetto agli incarichi di consulenza e di collaborazione professionale, viene indicata una prima soglia di 20.000 Euro, all'interno della quale vanno attivate comparazioni a tre, ed una seconda soglia a 20-100.000, in cui il livello della comparazione deve salire a cinque soggetti qualificati. Passando velocemente alle alienazioni immobiliari si evidenzia come l’asta pubblica al massimo rialzo, con pubblicità e possibilità di presentare offerte per un minimo di 26 giorni, costituisce la base di riferimento. In presenza di particolari difficoltà di mercato e con un valore stimato del bene inferiore ai 300.000 Euro è possibile attivare una procedura di gara ufficiosa chiamando a raccolta cinque potenziali acquirenti, dando comunque una vocazione pubblica alla procedura di gara ufficiosa, consentendo anche a soggetti diversi da quelli invitati dall’Amministrazione, insinuazione nella procedura di gara, nella logica di ottenere l’offerta più vantaggiosa possibile. Viene anche prevista la possibilità di attivare vere e proprie trattative private in caso di procedure formali andate deserte, o in ipotesi in cui l’appetibilità del bene per la sua ubicazione, la scarsa consistenza, il modesto valore o la presenza di condizioni di interclusione che renderebbero quasi una cattiveria non consentire ai proprietari limitrofi l’acquisto del bene, non lo renda bene di mercato. Si formalizza la possibilità di ricorrere a mediatori immobiliari ed al circuito di pubblicità proprio dei mediatori immobiliari, in quanto si ritiene che sia quello il circuito di eccellenza per valorizzare la redditività dei beni piuttosto che strumenti quali la Gazzetta Ufficiale o altri, completamente avulsi dal mercato dei beni

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Si disciplinano le possibilità di arrivare ad offerte in ribasso in presenza di situazioni di blocco del bene. In definitiva questo è l’assetto che si propone, funzionale ad una maggiore chiarezza, maggiore semplicità, maggiore individuazione anche di responsabilità interne, rispetto alla gestione delle procedure contrattuali.

Presidente

Ringraziamo il Segretario per l’illustrazione. Dichiaro aperto il dibattito, invito i Consiglieri a iscriversi. Ha chiesto la parola il Consigliere Merisi, può intervenire. Prego.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Quando parliamo di Regolamento intendiamo giocoforza che si è ravvisata la necessità di inquadrare una particolare materia all'interno di un documento ufficiale, con obblighi più o meno rigidi e con indicazioni precise in merito all’attuazione di quanto deciso.

Quando discutiamo di un Regolamento pensiamo giocoforza a una proposta operativa che consenta di muoversi o con delicatezza o con vigore, su argomenti più disparati. Va anche detto che un Regolamento può anche non essere esaustivo laddove presta il fianco ad interpretazioni non univoche. È anche vero che se si parla di interpretazioni ci si riferisce a qualcosa di soggettivo e allora il termine regolamento che deriva ovviamente da regola, perde un po' il significato sostanziale e lo scopo per cui è costruito.

Faccio un esempio sportivo. Nel 2006 è stato approvato il regolamento del gioco del calcio, che è costituito da sole 17 regole; sarebbe come dire 17 articoli di un regolamento comunale, ma già nelle prime pagine sono riportate alcune osservazioni ufficiali. Le regole del gioco, così sta scritto, possono essere modificate nella loro applicazione per le gare fra calciatori di età inferiore ai 16 anni, fra squadre femminili, fra calciatori veterani con più di 35 anni di età e tra calciatori disabili. Inoltre sono consentite alcune deroghe in merito alle dimensioni del terreno di gioco, alla circonferenza, peso e materiale del pallone, alle dimensioni delle porte, alla durata dei periodi di gioco, alle sostituzioni. In più c'è un’osservazione particolare che cita: Il genere maschile utilizzato nel testo del Regolamento del gioco, trattando di arbitri, di assistenti dell’arbitro, di calciatori e di dirigenti, è stato adottato per ragioni di semplificazione e si intende riferitosi sia a donne sia a uomini. Andiamo un po' sul pratico.

La regola 12 parla di falli e scorrettezze e quindi di calcio di rigore.

Ebbene quante volte sentiamo e leggiamo che ogni arbitro dà la sua

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interpretazione sul fallo? Quante volte assistiamo a moviole, movioloni, contro-moviole, opinioni e opinionisti che cercano di offrire al pubblico la migliore delle ipotesi. Ricordo comunque che quando arbitro fischia...

la morale di questo esempio è duplice, da una parte ci sono regole che vanno rispettate e dall’altra ci sono opinioni e interpretazioni che fanno parte dell’aria fritta.

Orbene, stasera ci troviamo di fronte a un Regolamento nuovo nella sua composizione. Si cerca un’armonizzazione e una semplificazione di procedure consolidate. Si tenta di configurare nella pratica odierna due regolamenti in essere, di cui uno francamente datato. Si vuole qui questa sera adottare un nuovo Regolamento, che ricordiamo è in generale un atto formalmente amministrativo e sostanzialmente normativo, soggiacendo ai principi fissati dalla legge e conseguentemente dallo Statuto. Come è a tutti noto l’organo competente ad emanare i regolamenti è il Consiglio, anche se in questo caso il verbo che più si addice è adottare un provvedimento studiato a tavolino. Comunque i regolamenti diventano una delle espressioni costituzionalmente riconosciute, accanto agli statuti, dell’autonomia normativa delle collettività locali, consentendo loro la regolazione autonoma delle proprie competenze.

Nel Regolamento in discussione vengono assemblate e raccolte le procedure contrattuali del nostro Comune e in particolare, come già ricordato, gli appalti, le collaborazioni professionali e le alienazioni immobiliari e scusate se è poco. Riunire in un unico provvedimento tre argomenti non proprio simili né analoghi, può sembrare un azzardo, ma forse il minimo comune multiplo sta in quanto citato all’art. 1, perché i tre argomenti hanno la traduzione pratica nella dizione “procedure contrattuali dell’ente”. Queste procedure contrattuali si rifanno, o meglio discendono da principi generali di organizzazione interna, sviluppati da Giunta e Dirigenza. Tali principi sono semplicemente elencati nell’art. 2 – qui c'è una correzione da fare sul testo, perché sul testo c'è 2.1 – Tali principi sono semplicemente elencati nell’art. 2 con l’attivazione di tre centrali e di elenchi di operatori economici, come già ricordato. La collocazione e anche questo è già stato ricordato di questo Regolamento è successiva al sistema CONSIP, ed è stato studiato appositamente laddove detto sistema può non essere applicato, anche se l’art. 3 – qui c'è un'altra correzione perché compare art. 31 – poteva essere espresso con linguaggio più umano.

Un solo articolo è presente per l’affidamento di servizi e forniture, ma in questo articolo sono ricompresi i limiti di azione, nonché viene salvaguardata la possibilità di offrire lavoro a cooperative sociali. C'è da

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sub-comma della tabella, qui è un errore di battitura. Unico articolo anche per l’affidamento degli incarichi di progettazione dei lavori pubblici, con un limite a 100.000 Euro. È da notare come l’argomento dell’articolo ricomprenda anche altri incarichi inerenti alla fattispecie, cercando così, ove possibile, di affidare a una sola persona il singolo incarico onnicomprensivo, o almeno questa è la mia interpretazione. Lo stesso vale per l’affidamento lavori, però con due diverse soglie di valore.

Gli incarichi di collaborazione professionale hanno in un recente passato sollevato alcune perplessità, stasera con questa tabella di cui all’art. 8, di chiarifica definitivamente l’ambito di intervento, anche se al secondo comma dello stesso articolo, si rimanda al Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei servizi e all’approvazione dello specifico programma autorizzatorio. Di fatto quindi questo Onorevole Consiglio, come già ricordato, sarà chiamato ad esprimersi per dare – questo fa parte dei suoi compiti e dei suoi doveri – per dare, dicevo, l’avallo politico alla specifica tecnica.

Altro capitolo delicato è quello delle alienazioni immobiliari, in quanto, come è a tutti noto, è un argomento sempre di prudente attualità, in qualsiasi momento dell’anno amministrativo, ma soprattutto in sede di Bilancio. Indipendentemente dalla scelta politica ed alla formalizzazione dell’atto le cui competenze si ascrivono ex lege ad altri momenti della vita politica cittadina, la proposta di questa sera ovviamente è solo tecnica, seppure non nasconda qualche perplessità in merito all’importo per la trattativa privata, mediante – qui manda la lettera “n” nel testo – gara ufficiosa. Resta fatta salva ovviamente e ne abbiamo discusso in Commissione Prima, la precisione e la pulizia della perizia che porta alla stima, di cui all’importo fissato per l’alienazione.

Una piccola chiosa e tre domande in chiusura al mio intervento. La piccola chiosa riguarda il parere di regolarità tecnica, ci mancherebbe altro e ovviamente non dico di più. La prima domanda è la seguente:

per gli avvisi di gara per asta pubblica, di cui all’art. 10.5, si può prevedere anche la pubblicazione sulla stampa locale? Seconda domanda, l’incarico di collaborazione professionale di cui all’art. 8, può essere finalizzato per la determinazione della stima dell’importo per le alienazioni immobiliari? Questa sarebbe una ulteriore facilitazione nella logica di questo Regolamento. La terza domanda è la seguente e questa è proprio una cosa più tecnica ancora, qual è la norma che obbliga a preservare l’anonimato dei soggetti invitati di cui all’art. 11.6?

è la stessa norma della privacy immagino, però mi era sfuggita nella discussione. Grazie.

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Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Zoccoli, ne ha facoltà.

Consigliere Zoccoli

Grazie Presidente. Su questo Regolamento ho già avuto modo di esprimere in Commissione alcune perplessità e la prima che credo vada messa in luce è in sostanza questo percorso, cioè se da una parte va bene è una semplificazione delle procedure per quanto riguarda l’Amministrazione degli appalti ecc., dall’altra invece vi è una ragionamento secondo me che non è tecnico, ma diventa molto politico, è tutto il discorso delle alienazioni. Perché? Perché qui in sostanza si esplicita un passaggio dove da una parte si dice che c'è il discorso della Legge Bassanini che noi possiamo anche utilizzare in deroga, ma dall’altra poi c'è anche una cifra che è consistente e che sono 300.000 Euro e che a me fa dire che la stragrande maggioranza del patrimonio pubblico, indipendentemente dal passaggio, da un confronto in Consiglio Comunale, può essere tutto alienato e di conseguenza questo passaggio non diventa solo una procedura o un’esplicitazione solo come l'ha esplicitata il Segretario. È un passaggio secondo me molto, molto importante di scelte politiche che deve essere fatto all'interno del Consiglio Comunale, ma credo anche tra le Forze Politiche.

Io credo e l'ho sempre detto e lo penso, che il patrimonio pubblico, il patrimonio immobiliare che riguarda le case, che sono utilizzate dai cittadini trevigliesi che hanno più difficoltà, è un bene pubblico e di conseguenza non deve essere alienato. Però se passa questo Regolamento il mio timore, che non è solo un timore, perché il Segretario ha fatto un passaggio che secondo me è esplicito di tanti ragionamenti, quando dice che praticamente che se si deve alienare un patrimonio pubblico immobiliare, si deve praticamente ricorrere alle società immobiliari, perché sono quelle che hanno più soldi, sono quelle che hanno più potere e di conseguenza si bypassa così anche il confronto magari con alcuni inquilini, con alcuni cittadini che sono dentro in certe case di proprietà comunale. Io questo passaggio lo denuncio in questo Consiglio Comunale, perché mi sembra un passaggio molto esplicito su cui dobbiamo fare chiarezza da questo punto di vista. Perché se passa questo Regolamento poi è una procedura, è un percorso che praticamente dà, non so se alla Giunta, non so se al Sindaco, non so se ai dirigenti, il mandato in sostanza di procedere per alienare questo patrimonio pubblico. E la cifra non è messa lì a caso, perché sotto i 300.000 Euro sono dentro tutte le case e

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cifre riguardano le società pubbliche, che sono società con altri Comuni e che hanno un altro valore economico.

Perciò io chiedo un chiarimento, cosa con questa cifra attraverso questo percorso si vuole alienare con questo Regolamento? Bisognerebbe essere espliciti, perché anche dall’altro lato noi stiamo mettendo in piedi, l’abbiamo anche sentito dall’Assessore al Bilancio Stucchi, una Commissione, un’agenzia che deve controllare e quantificare tutto il nostro patrimonio pubblico e questo Regolamento secondo me al limite deve essere successivo a questo percorso e non prima della conoscenza di questo percorso. Questo passaggio io lo ritengo molto preoccupante secondo il mio ragionamento, perché appunto si parla di alienazioni e mettendo lì anche la cifra vuol dire che sotto quella cifra lì c'è dentro tutto un patrimonio che credo conosciamo tutti bene. E per tranquillizzare anche i cittadini noi dovremmo con questo Regolamento essere chiari su cosa pensiamo di alienare, tenendo presente che è appena passato e io non c’ero purtroppo, ma essendo già passato in Consiglio Comunale nel Bilancio un’alienazione che riguarda una società pubblica, lì siamo stati chiari, io chiedo l’uguale chiarezza anche su questo capitolo, perché appunto una cifra si indica secondo me già dove si va ad alienare. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Zoccoli. Nessun altro è iscritto per il dibattito, possiamo procedere con la replica? La parola al Segretario, prego.

Segretario Generale

Allora parto dal Consigliere Zoccoli. Con questo Regolamento non c'è nessunissima scelta di vendita, si disciplina una procedura. La scelta di vendita è un atto politico, di competenza del Consiglio, nettamente distinto dal Regolamento sulla procedura, concettualmente distinto dal Regolamento sulla procedura. Quando il Consiglio decide di vendere qualcosa, lo farà in maniera mirata con gli istituti previsti dall’ordinamento, che sono o la delibera ad hoc, o l’atto generale che ha una appendice in cui si individuano i beni da vendere. Quindi sono due cose proprio concettualmente molto diverse. Poi non c'è nessun riferimento alla vendita a società immobiliari, viene semplicemente abilitato il canale, il circuito dei mediatori immobiliari come strumento più efficace per arrivare alla vendita dei beni, prendendo atto di quello che è il mercato dei beni immobiliari, non correlabile ad una tipica dimensione da concorso o gara pubblica, ma tante volte connesso ad un lavoro fatto anche a tappeto sul territorio, dai soggetti professionisti del settore.

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Quindi è semplicemente l’abilitazione all’utilizzo di uno strumento, null’altro. La vendita di quote azionarie è cosa nettamente distinta dalla vendita di beni immobili. Con questo Regolamento non si disciplina in alcun modo la vendita di quote azionarie, assoggettata necessariamente per gli equilibri specifici e propri delle società per azioni, obbligatoriamente a procedure di evidenza pubblica. Quindi non siamo assolutamente in quell’ambito.

Passando al Consigliere Merisi, sicuramente il Regolamento può essere integrato con la previsione della pubblicazione sulla stampa locale dell’attivazione della procedura e io propongo alla Giunta di recepire e fare propria questa idea, questa osservazione. L’anonimia è un’attuazione del principio di imparzialità codificato in diverse disposizioni e nello specifico anche nell’art. 125 del codice degli appalti, per cui il fatto che i concorrenti non si conoscano tra loro e non interferiscano sulle rispettive posizioni, dà l’idea di una gara che possa essere fatta a parità di regole e sino in fondo. Quindi è semplicemente un’applicazione di quel principio molto consolidato nella prassi. Poi c’era un'altra domanda che però non ho segnato e qui chiederei di ripetere.

Presidente

Consigliere Merisi, prego.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Chiedevo se l’incarico di collaborazione professionale di cui all’art. 8 può essere finalizzato per la determinazione della stima dell’importo per le alienazioni immobiliari.

Segretario Generale

Teoricamente sì come per tanti altri settori, però teoricamente sì.

Presidente

Grazie. Nessun altro è iscritto per parlare. Allora la proposta di aggiungere il riferimento alla stampa locale, la Giunta la fa propria, non c'è bisogno di emendamento, è una modesta modifica dell’atto, quindi ne diamo atto a verbale. Nessun altro ha chiesto di intervenire, dichiaro chiusa la discussione e procediamo con le dichiarazioni di voto. Invito i Consiglieri Capigruppo a iscriversi. Il Consigliere Zoccoli ha chiesto la parola. Può intervenire.

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Consigliere Zoccoli

Su questo Regolamento come ha detto bene il Presidente della Prima Commissione che è composto da diversi articoli, il mio voto è di astensione. Però credo che un chiarimento vada fatto. Io credo che questo non possa essere solo Regolamento dal punto di vista tecnico, perché se è vero che un regolamento è uno strumento, può essere tra virgolette classificato come un braccio operativo, però c'è anche una mente su un progetto, sennò non si riesce a capire il perché di questo Regolamento, cioè deve esserci un ragionamento politico dietro a un progetto in mente, altrimenti a cosa serve il Regolamento? Serve perché si ha in testa di andare da qualche parte e allora si fa un percorso su un Regolamento in modo che sia il braccio operativo e dal punto di vista politico manchi, oppure non è uscito, non esce e in me aumenta questa preoccupazione. Perciò avendo chiarito qual è la mia preoccupazione, magari non so quando, ma penso che sul discorso delle case in questo Consiglio Comunale è passato un altro Regolamento, che era un Regolamento regionale, dove praticamente si utilizzava la mobilità d’ufficio per intervenire su chi abita nelle case popolari, nelle case dell’ALER, nelle case comunali, io credo che si debba fare, anche con questo percorso, molta chiarezza. Io attenderò fiducioso che questa chiarezza sia fatta, nel frattempo il mio voto è di astensione.

Presidente

Grazie Consigliere. Nessun altro è iscritto per dichiarazione di voto.

Procediamo quindi con la votazione con sistema elettronico e voto in forma palese. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione. 16 voti a favore, nessuno contrario, un astenuto, il Consiglio approva. Hanno votato a favore i Consiglieri Bonfichi- Borghi - Brambilla - Bussini - Cremonesi - Dozzi - Gatti - Guzzetti - Mangano - Merisi - Minuti - Pignatelli - Pirola - Riganti – Scarpellino, Zordan. Astenuto il Consigliere Zoccoli.

Pongo in votazione anche l’immediata esecutività della delibera ora assunta. Dichiaro aperta la votazione. Dichiaro chiusa la votazione.

16 voti a favore, nessuno contrario, un astenuto, il Consiglio approva.

Hanno votato a favore i Consiglieri Bonfichi- Borghi - Brambilla - Bussini - Cremonesi - Dozzi - Gatti - Guzzetti - Mangano - Merisi - Minuti - Pignatelli - Pirola - Riganti – Scarpellino, Zordan. Astenuto il Consigliere Zoccoli.

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Punto n. 10)

INTERPELLANZA CONSIGLIERE RIGANTI IN MERITO AGLI INDICATORI DELLA VELOCITÀ E AI SEMAFORI DISSUASORI -

Presidente

Procediamo col punto n. 10 all’ordine del giorno avente a oggetto:

“Interpellanza Consigliere Riganti in merito agli indicatori della velocità e ai semafori dissuasori”. Il Consigliere Riganti ha depositato interpellanza in data 5 febbraio di quest'anno al Protocollo del Comune, la quale ha il seguente e letterale tenore.

Il sottoscritto Enzo Riganti, Consigliere Comunale, interpella il Sindaco con richiesta di risposta verbale e anche scritta, in merito agli indicatori della velocità e ai semafori dissuasori.

Premesso che:

- All’emozione per le morti sulle strade si risponde con l’inasprimento delle sanzioni;

- Che gli aumenti delle multe sono stati notevoli e che alcune Amministrazioni, specie nei Comuni che sono attraversati da importanti arterie stradali stanno arricchendo i loro bilanci con queste straordinarie entrate;

- Che il Comune è attraversato da rilevanti strade e con tanto traffico veicolare;

- Che il numero degli incidenti stradali nel territorio di Treviglio è elevato e che tutti gli anni ci sono dei morti, spesso giovani, sulle nostre strade;

- Che la prima causa degli incidenti mortali è l’elevata velocità;

- Che il controllo di tutte le strade di giorno e di notte mediante le pattuglie dei vigili urbani è pressoché impossibile, si chiede di conoscere:

1. se la scelta dell’Amministrazione da Lei onorevolmente presieduta è volta alla repressione, ovvero a multare gli indisciplinati con più o meno grande vantaggio per le casse comunali;

2. Quanti autovelox o multanova si potranno installare e quante pattuglie saranno disponibili alla prevenzione, ovvero a installare su tutte le strade del Comune, ma anche sui viali interni della Città i segnalatori di velocità, in modo da richiamare l’attenzione del conducente e informarlo sulla velocità del suo automezzo, i semafori dissuasori, ottimi per ridurre la velocità e l’inquinamento acustico.

Si chiede altresì di essere informati se il Comune di Treviglio ha già elaborato un piano per la sicurezza sulle strade, mediante la

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prevenzione degli incidenti stradale e se già elaborato o in lavorazione di conoscerlo. Ringrazia per l’attenzione.

--- Risponde per la Giunta il Sindaco. Prego Sindaco.

Sindaco

Questa è la risposta del Sindaco e poi leggerò una risposta tecnica data dal Comandante della polizia locale.

Non vi è stato nel Comune di Treviglio nessun inasprimento delle sanzioni, le multe, come da prospetto allegato, sono invece diminuite a causa della criticità organizzativa della polizia locale più volte segnalata. Quindi l’informazione non era fondata. Quanto alla linea di condotta adottata l’Amministrazione si è già espressa nel comunicato stampa sulla polizia locale del 22.02.08, pubblicato anche sul sito comunale, in particolare nel passo che vado a leggere:

L’Amministrazione ritiene un errore sia il rigorismo che può essere ottuso e fiscale e con ciò non educare alla legalità, ma al contrario diffondere nei cittadini la sensazione di essere vessati, sia la discrezionalità applicata senza criteri oggettivi, perché questo può indurre al lassismo e al diffondersi dell’idea che le leggi e le norme valgano solo per gli altri. Se esiste un punto di equilibrio mediano tra i due errori, questo non può essere rappresentato che dall’applicazione attenta e saggia delle norme, nel rispetto dello spirito del legislatore che le ha emanate, il quale ha voluto contemperare il diritto alla circolazione a motore, con il diritto dei cittadini di vivere in una Città sicura e vivibile.

Il Comandante, dietro mia richiesta, ha inviato questa nota.

Relativamente all’oggetto rispondo quanto segue. Il Comune di Treviglio non è dotato di un piano per la sicurezza sulle strade, in quanto tale tipo di documento non è previsto dalla normativa. Il Comune di Treviglio aveva nell’anno 1989 con delibera di Giunta affidato incarico a società esterna abilitata per la stesura del piano del traffico (che non c’entra niente con il piano della sicurezza). Tale documento tende nella sua finalità anche ad ottenere un miglioramento delle condizioni di circolazione e di conseguenza della sicurezza stradale.

Lo scrivente Comando adotta nella pratica quotidiana attività di sorveglianza viabile che si concretizza in interventi preventivi e repressivi, come dettagliatamente indicati nei loro risultati e nella relazione in data 30 gennaio 2008, attraverso i quali persegue l’obiettivo generale di una migliore sicurezza sulle strade.

Per quanto attiene all’utilizzo dell’autovelox Le allego tabella indicativa dei controlli effettuati con tale apparato tecnico negli anni 2006-2007 e le relative località di ubicazione.

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Per quanto attiene ai sinistri stradali Le allego la tabella riepilogativa dei sinistri stradali rilevati dalla Polizia locale negli ultimi 12 anni, nonché i dati degli incidenti mortali rilevati negli anni 2006-2007. Per tale biennio Le allego altresì il numero dei sinistri rilevati dalle Forze dell'Ordine.

Per quanto attiene alla velocità in rapporto ai sinistri stradali...

CAMBIO CASSETTA

... polizia locale. Da tali dati si evince che non è la velocità la causa primaria degli incidenti rilevati su territorio dallo scrivente Comando.

Per quanto attiene agli apparati rilevatori della velocità, il Settore Lavori Pubblici ha inoltrato richiesta alla Provincia per la collocazione in via Milano e in via Pontirolo.

Per quanto attiene agli apparati segnalatori della velocità il Settore Lavori Pubblici vorrebbe posizionarne uno in via Milano ed uno in via Pontirolo, fuori dal centro abitato. Ho notizia che il citato settore sta acquisendo i preventivi e procederà all’acquisto, compatibilmente con le disponibilità di risorse. (Posso assicurare che procederà all’acquisto) Per quanto attiene ai semafori rilevatori di velocità trattasi di apparati non previsti dal codice della strada e dal Ministero dei Trasporti.

Presidente

Ringraziamo il Sindaco. Consigliere Riganti vuole intervenire su questo?

Può dichiararsi soddisfatto o meno, ha cinque minuti.

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Punto n. 11)

INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE RIGANTI IN MERITO AL REGOLAMENTO DI CONFERIMENTO DEI RIFIUTI URBANI -

Presidente

Procediamo col punto n. 11 all’ordine del giorno avente a oggetto:

Interpellanza del Consigliere Riganti in merito al Regolamento di conferimento dei rifiuti urbani. Per questa diamo atto a verbale che l’interpellanza è stata ritirata dal Consigliere.

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Punto n. 12)

INTERPELLANZA DEL CONSIGLIERE RIGANTI IN MERITO A COMUNICAZIONI UFFICIO RECUPERO CREDITI/AMMINISTRATORI DI CONDOMINIO -

Presidente

Procediamo col punto n. 12 all’ordine del giorno: Interpellanza del Consigliere Riganti in merito a comunicazioni Ufficio Recupero Crediti/Amministratori di condominio. Per questa il Consigliere Riganti aveva chiesto la distribuzione di quella documentazione, esatto, per cui mi ha esonerato dalla lettura. Per l’Esecutivo risponde il Sindaco. Prego Sig. Sindaco.

Sindaco

Avevamo già risposto a una lettera del Consigliere Riganti datata 22 gennaio su questo tema. Ritengo opportuno leggerla, perché chiarifica anche la risposta precisa a questa interpellanza. La leggo perché comunque anche il pubblico può sentire.

In risposta all’interpellanza del 22 gennaio 2008 con la presente si comunica:

- L’attività di controllo attivata dal personale dell’Ufficio Tributi, a partire dal mese di dicembre 2007, rispetta la normativa vigente in termini di accertamenti tributari ed è conforme a quanto sancito dall’art. 73 del D.Lgs. 15 novembre 93 – n. 507 e dell’art. 6 del Regolamento comunale per l’applicazione della tassa in oggetto, adottato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 70 del 19 dicembre 2006, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale;

- Il Regolamento di cui sopra, che consente il dinamismo della struttura comunale, in particolar modo dell’Ufficio recupero crediti e tassa rifiuti, è stato approvato anche dal Suo Gruppo Consiliare.

Tale Regolamento prevede appunto la richiesta di dati ed elementi agli amministratori di condominio;

- L’Ufficio recupero crediti tassa rifiuti, ha inoltrato richiesta a tutti gli amministratori di condominio, il cui riferimento era noto all’Ufficio.

Precisamente sono stati invitati a fornire elementi n. 39 amministratori di condominio, per un totale di 280 condomini amministrati;

- L’attività di accertamento si baserà sull’incrocio dei dati delle utenze gas metano, energia elettrica, oltre che dell’elenco dei condomini comunicati dagli amministratori di condominio;

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- Verrà dedicata particolare attenzione alle pratiche edilizie, cioè permessi a costruire, presentate negli ultimi dieci anni inerenti nuove costruzioni, ampliamenti, costruzioni di locali accessori e dei condoni edilizi dell’84-85 – 94-95 ed in ultimo quello del 2004;

- A tale proposito il responsabile del procedimento ha ritenuto utile informare tutti i professionisti, studi tecnici e commercialisti, in merito all'inizio dell’attività di accertamento, informando gli stessi in merito ai criteri di calcolo del tributo e alle opportunità di riduzione dell’eventuale sanzione che la normativa prevede;

- Tale modalità di approccio dell’ente Comune non può che essere gradita agli esponenti dell’organo di controllo pubblico – questo Consiglio Comunale – tenutario della verifica dell’attività della macchina comunale in merito all’economicità e all’imparzialità verso i cittadini tutti;

- L’obiettivo principe che questa Amministrazione si pone è quello dell’equità fiscale. A tale proposito ha dato mandato al Dirigente del Settore Bilancio e Programmazione di attivare i funzionari alle sue dipendenze nel raggiungimento di tale obiettivo per mezzo dell’attività di accertamento sui maggiori tributi comunali;

- L’Amministrazione Comunale ha potenziato e potenzierà ulteriormente l’Ufficio Tributi – Ufficio recupero crediti, al fine di perfezionare le modalità di recupero dell’elusione e dell’evasione relativamente ai tributi comunali.

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Ora rispondo alla Sua interpellanza del 9.2 dove chiedeva di ritenere errata tutta una parte della questione e di ritirare correggendo.

Confermiamo i contenuti della precedente comunicazione del 6 febbraio, si comunica inoltre che non verrà inoltrata nessuna comunicazione di rettifica riguardo ai contenuti della lettera del 5 dicembre 2007 inoltrata a tutti gli amministratori di condominio, in quanto la richiesta di dati e la capillare informazione, rientrano nei compiti, nelle modalità operative di accertamento e nei poteri strumentali conferiti ai Comuni dallo Stato in ordine alla verifica e controllo dei tributi locali.

Tale attività è normata dal D.Lgs. 507 del 93 e dal Regolamento comunale per la disciplina della T.A.R.S.U., approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 70 del 19 dicembre 2006. Tale attività è conforme alla normativa di tutela dei dati personali – si ricorda che il personale dell’Ufficio Tributi, così come tutti i pubblici dipendenti – è tenuto al segreto d’Ufficio ed i dati in possesso degli Uffici verranno utilizzati solo ed esclusivamente per le attività di accertamento, relativamente a tutti i tributi comunali, per le attività proprie dell’ente e saranno a disposizione di tutto l’apparato pubblico che ne potrà

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richiedere l’accesso: Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Agenzia delle entrate ed altri enti pubblici. Il Regolamento succitato oggetto di discussione (era stata preparata prima), è stato discusso nel passato Consiglio Comunale e quello era l’ambito in cui avrebbe potuto proporre le modifiche. Non mi pare che ci siano state proposte di modifiche e questa la nostra risposta. Grazie.

Presidente

Grazie Sig. Sindaco. Il Consigliere Riganti ha chiesto di intervenire, prego.

Consigliere Riganti

Sig. Sindaco La ringrazio e sono d'accordo al 99% con Lei, salvo un uno per cento, dove l’art. 6 chiedeva e ancora chiede nel testo, nella prima parte, fatto da due commi, nel primo comma dice: Negli alloggi in condominio il calcolo della superficie e cioè oltre alla superficie dell’appartamento, cioè della cucina, della camera, del bagno, dell’autorimessa e del garage che hai e della cantina, si tiene conto anche delle parti comuni occupate o detenute in via esclusiva, che per loro natura ed uso, sono idonee a produrre rifiuti. Cioè se io Geom.

Enzo Riganti abito in un condominio e ho una lavanderia ad uso mio personale, proprio mio, faccio dentro la mia lavanderia e ho una cantina condominiale, cioè il locale riunioni del condominio, lo destino a mio ufficio, è chiaro che l’amministratore essendo lui il proprietario titolare delle parti condominiali, deve denunciarlo per quel principio di equità.

Ma non si può chiedere agli amministratori di condominio di informare l’Amministrazione Comunale sulla superficie degli alloggi, di chi è la proprietà degli alloggi e di che superficie sono gli alloggi dei privati cittadini. Non è competenza degli amministratori di condominio. Gli amministratori di condominio non possono fare questo. Chiederglielo è chiedere delazione, perché poi basterà mettere un articolo e dire, oltre agli amministratori di condominio, chiediamolo anche alle colf, chiediamolo anche ai vicini di casa, chiediamolo anche ai parenti, il che non va bene. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere Riganti. Voleva replicare brevemente il Segretario.

Segretario Generale

Vorrei ricordare che in questa materia il Comune dispone di pieni poteri

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situazioni in cui il Comune si pone in chiave di sovraordinazione rispetto al privato, vista l’esigenza di assicurare il gettito a fronte di quel particolare servizio. Quindi siamo in presenza di dati pienamente accessibili dal Comune. Sicuramente il Comune non può obbligare gli amministratori, però sono dati che può e deve ottenere, sono dati alla base di suoi poteri autoritativi, partendo da una prassi collaborativa, tenendo conto che sono dati che poi devono finire nelle mani del Comune, in un modo o nell’altro, la norma regolamentare ha voluto avallare un canale comunicativo, in chiave collaborativa, ma non precettiva. Tenuto conto del fatto che sono dati che il Comune ha il diritto di ottenere per l’esercizio di sue funzioni e potestà pubbliche.

Presidente

Ringraziamo anche il Segretario per la precisazione.

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Punto n. 13)

INTERPELLANZA CONSIGLIERE RIGANTI IN MERITO A EDILIZIA ECONOMICO POPOLARE -

Presidente

Procediamo col punto n. 13 all’ordine del giorno avente a oggetto:

Interpellanza Consigliere Riganti in merito a edilizia economico popolare. In data 12 febbraio 2008 il Consigliere Riganti ha depositato al protocollo la seguente interpellanza, il cui tenore letterale è il seguente:

Il sottoscritto Enzo Riganti, Consigliere Comunale, interpella il Sindaco con richiesta di risposta verbale e scritta, in merito all’edilizia economico popolare. Si chiede di conoscere se l’Amministrazione di sinistra da Lei presieduta appronterà nell’anno 2008 un Piano dell’edilizia economica popolare nel Comune di Treviglio, al fine di calmierare i prezzi e contenere i costi per chi è alla ricerca della prima casa e non dispone di ingenti mezzi propri. Dall’anno 2004 il Comune di Treviglio non assegnare ... (?) per l’edilizia economica popolare.

Per la Giunta risponde il Sindaco? Prego.

Sindaco

Io credo che nella relazione dell’Assessore Adobati al Bilancio la risposta ci sia già stata in quella relazione. Comunque c'è con me l’Arch. Morabito che ha preparato una risposta più tecnica che adesso vi legge.

Architetto Morabito

Il vigente Piano di zona, approvato nell’anno 95 e sue successive modifiche, è stato dimensionato per un fabbisogno di 300.000 mc. – Nel corso degli anni sono stati assegnati e realizzati nei vari comparti 207.420 mc. – Restano ancora da realizzare 45.200 mc. – Comparto 19 della Gobba, 3.800 e Comparto 2 – Bergamo Est, 11.905 il lotto A e 29.500 il lotto B. Il Piano di zona prevede altresì una riserva da localizzare di 47.375 mc. – L’11 aprile del 2005 la proprietà delle aree del comparto 19 della Gobba ha chiesto lo stralcio di detto comparto dal vigente Piano di zona e di ripristinare la revoca del vincolo di Piano di zona. Quindi attraverso questa revoca di rivedere le previsioni del Piano Regolatore, che prevede una zona di ristrutturazione urbanistica B7,

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dell’Amministrazione Comunale, nel futuro intervento di solo edilizia libera, la quota di incremento volumetrico che la L.R. 23/97 consente per la realizzazione che unità abitative ad affitto convenzionato, ovvero a monetizzare la stessa.

La richiesta è stata sottoposta al Consiglio Comunale con una proposta di deliberazione del marzo del 2006, al n. 2006/11 del Settore Urbanistica, però la proposta non è mai stata esaminata dal Consiglio Comunale. Il 9.9.2006 è pervenuta all’Amministrazione Comunale la richiesta di proposta di programma integrato d'intervento da parte delle imprese cooperative proprietarie del lotto B del comparto “ Bergamo Este prevede 29.500 mc. da costruire. La Giunta Municipale con delibera 41 del 2007 ha ritenuto, fatte salve le determinazioni del Consiglio Comunale, gli interessi dell’Amministrazione Comunale la proposta di programma integrato d'intervento, con varie prescrizioni, ritenendo altresì che la proposta di massima costituisca Variante al Piano Regolatore , previa Variante al Piano di zona, nel senso che si rende necessario stralciare da detto Piano di zona il comparto interessato.

In data primo giugno 2007 è pervenuta proposta di programma integrato d'intervento interessante quest'area, perché poi successivamente è stata integrata il 5 novembre del 2007 ed è ancora in itinere l’istruttoria, nel quale è prevista la realizzazione di alloggi con caratteristiche di edilizia economica e popolare, cessione di un lotto al Comune di Treviglio per 3.500 mc. da realizzare direttamente oppure da assegnare. Pertanto dovendo modificare il vigente Piano di zona, attraverso una Variante allo stesso dovuta all’eventuale variazione del programma integrato d'intervento presentato, si potranno successivamente e in funzione dell’aumento della volumetria residua del Piano di zona, proveniente dallo stralcio del comparto 2, prevedere eventuali altre localizzazioni.

Nel frattempo, proprio per migliorare il soddisfacimento delle problematiche abitative, nel cosiddetto Bollone è stato previsto l’incremento volumetrico del 10% per ogni comparto, per un totale di 12.672 mc., di cui il 50% a disposizione dei lottizzanti, da sommare al volume privato e per la realizzazione di alloggi di edilizia convenzionata, mentre il restante 50% resta a disposizione dell’Amministrazione Comunale per la localizzazione su un altro lotto o comparto della zona.

Si rappresenta – questa è un’aggiunta che ha fatto l’Assessore – che il fabbisogno di case di edilizia economica popolare corrispondendo innanzitutto a un’esigenza primaria di componenti sociali meno abbienti,

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contribuisce, come opportunamente riportato nel testo dell’interpellanza, al raffreddamento dei prezzi di mercato che nella realtà di Treviglio sono sostenuti. Tale provvedimento ha efficacia perché contribuisce a raffreddare un differenziale di valorizzazione del suolo, la rendita urbana, sostenuta dell’andamento congiunturale dei mercati, finanziario e immobiliare. Risulta quindi assai più rilevante nell’incidenza sul costo della casa rispetto agli oneri concessori, nell’ordine di dieci volte tanto, questo anche per offrire riscontro alle preoccupazioni non fondate che la recente dovuta rivisitazione degli oneri di urbanizzazione, contribuiscono in modo apprezzabile a far aumentare il costo della casa.

Il lavoro in atto nell’Ufficio di Piano con l’elaborazione del Piano di governo del territorio, affronta anche la componente di edilizia residenziale pubblica. La normativa urbanistica della Legge 12 del 2005 introduce nello strumento Piano dei servizi, la possibilità di inserire aree per l’edilizia residenziale pubblica, come componente della struttura dei servizi. In particolare all’art. 8 – comma C – lettera c) del documento di Piano e l’art. 9/C1 nel Piano dei servizi. Entro tale discussione, che si aprirà nei prossimi mesi, fondata sulla rilevazione delle istanze e la risposta possibile entro gli equilibri di Piano di governo del territorio, troverà chiara programmazione il quadro dell’edilizia residenziale pubblica entro un respiro temporale di medio termine.

Presidente

Grazie Architetto. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riganti, prego, ne ha facoltà.

Consigliere Riganti

Ringrazio il Segretario e ringrazio l’Arch. Morabito. Prendo atto della risposta che mi ha dato, la leggerò attentamente e risponderò anch'io.

Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere.

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Punto n. 14)

MOZIONE DEI CONSIGLIERI MINUTI E RIGANTI IN MERITO AL PRIMATO DELL’ALTEZZA DEL CAMPANILE DI TREVIGLIO -

Presidente

Procediamo col punto n. 14 all’ordine del giorno avente a oggetto:

Mozione dei Consiglieri Minuti e Riganti in merito al primato dell’altezza del campanile di Treviglio. La parola al primo firmatario, il Consigliere Minuti per l’illustrazione.

Consigliere Minuti

Noi siamo consapevoli di essere fuori tempo massimo nel proporre al Consiglio questa riflessione e questa proposta. Fuori tempo massimo perché ci troviamo di fronte a una deliberazione esecutiva, diritti acquisiti dalla controparte, anche attraverso una specifica deroga regionale per quanto riguarda i limiti di dimensioni volumetriche e di altezza. D’altronde siamo incoraggiati ad aprire questa discussione dal fatto che la Giunta Comunale ha fatto comunque pervenire al soggetto attuatore del P.P.I. la sua richiesta di almeno rinegoziare alcuni contenuti della convenzione stessa. D’altronde questo è avvenuto dopo che in una situazione analoga, la medesima procedura a fronte di tempi massimi scaduti, ma comunque a fronte di un forte interesse e un forte impegno da parte dell’Amministrazione Comunale, il confronto con un soggetto attuatore, parlo di SAI Triade, si è concluso con la riduzione da 9 a 7 piani di quell’intervento edilizio. Erano situazioni analoghe, anche se differentemente proporzionate, perché un conto è fare un edificio di 9 o 7 piani e un conto è fare un edificio di 25 piani.

Siamo stati incoraggiati anche dal molto lucido e positivo intervento dell’Assessore Simonetti, quando illustrando le comunicazioni che fece a proposito dello stato dell’arte di questo Piano Integrato per gli aspetti di bonifica, ma anche per gli aspetti urbanistici, ebbe a sollecitare da parte del Consiglio una presa di posizione, un indirizzo che non c'è stato, asserendo che quello gli avrebbe fatto da positivo supporto proprio nella negoziazione con il soggetto attuatore.

Siamo stati ulteriormente incoraggiati a presentare questa mozione, oltre che dal dovere di esercitare la nostra azione di interesse e di sensibilità nei confronti del destino di questa parte importante della Città, che così come è congegnata crediamo che sia un destino che non è di totale pubblico interesse, ma è di interessa particolarmente per il soggetto attuatore e ancora dall’aver assistito a un dibattito consiliare

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qualche seduta fa, nel quale un piano attuativo di minuscole dimensioni, ma veramente minuscole dimensioni, un piccolo edificio sulla via De Bosco, è stato oggetto qui di un dibattito estremamente impegnativo, addirittura con presentazione di ordini del giorno diversi, ricordo quello del Consigliere Gatti, perché contestava che si dovesse entrare nei particolari in sede di deliberazione del Consiglio, per una questione di procedura che io ho condiviso, però su un piano attuativo minuscolo si è fatto un dibattito molto impegnativo, ed è veramente paradossale che sulle piccole cose si facciano grandi dibattiti e sulle grandi cose non si dice nulla, assolutamente nulla.

Colgo l’occasione per stigmatizzare anche l’assoluta mancanza di serietà dei gruppi consiliari di Forza Italia e di Lega Lombarda per l’autonomia della Padania, che spesso qui ci intrattengono con grandi discussioni su questioni che stanno sicuramente a loro cuore, ma che ora sono più impegnati su questioni di carattere politico, probabilmente nazionale che spesso brillano anche per i loro ritardi e le loro assenze e che comunque spesso portano qui le loro questioni in contraddizione rispetto ad atteggiamenti in precedenza assunti, magari quando governavano, o in forte contraddizione rispetto al ruolo che i loro partiti assumono a differenti livelli di governo, o provinciale, o regionale, o nazionale e così via.

Detto questo dico qual è il nocciolo della questione. Il nocciolo della questione è che noi avremmo preferito... voglio però dire una cosa prima, anche collegandomi a una dichiarazione che mi aveva fatto un po' restare con il fiato sospeso dal mio collega Brambilla quando accennò col suo aneddoto al rientro dalle ferie suo e dei suoi figli, che arrivati all’altezza della Baslini, soffrivano al rientro e la loro sofferenza non era per il rientro dalle ferie, ma era perché si ritrovavano a contatto con la Baslini e io gli dissi in quella occasione, prendendo atto della sua esternazione, che avrei potuto fare io che venendo in bicicletta da Arzago affannato per tanti anni per andare a lavorare le pentole in via Torta e poi all’Olivetti, quando arrivavo lì c’era la Baslini, dovevo respirare quei fumi che erano veramente intensi e maleodoranti, altroché, aggiungeva fatica a fatica e avevo una voglia di tornare indietro, ancorché ho sempre avuto una grande voglia di lavorare. E in quell’occasione dissi a Brambilla, non contesto questo fatto qui, anzi sono per dire che è un fatto di grande civiltà quando un’Amministrazione Pubblica e l’Amministrazione Comunale di Treviglio è esemplare al riguardo – lo è sempre stata – riesce a non tenere ferme le situazioni delle cosiddette aree dismesse. Si dismette un’area, la si riconverte in tempi ragionevoli. Pochissime sono le eccezioni storicamente, una di quelle è stata citata poco fa dall’Arch. Morabito, ed

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toglierei tutto il volume a quello lì e farei tanto verde pubblico. Si dice che manca, e si faccia il verde pubblico lì! Quella è una Variante. Uno che si tiene un’area dieci anni senza fare niente, si deve fare verde pubblico, però questa è un'altra questione.

Di norma il Comune di Treviglio è veloce nel fare queste cose e questo l’elemento positivo, l’elemento di apprezzamento dell’approvazione di un piano, della stesura di un piano, soprattutto di un piano molto difficile come era quello che doveva conciliare una bonifica del terreno con il diritto di edificazione. Fatto questo riconoscimento però, a me non erano piaciute due cose come cittadino, adesso posso esprimerlo essendo investito di mandato elettivo. Primo, la perimetrazione di quel piano attuativo, avrei fatto una perimetrazione più estesa, in modo da far spalmare il volume su più aree, estendere anche la bonifica, avrei fatto una pianificazione d’ufficio. So che è molto più difficile fare una pianificazione d’ufficio, ma d’altronde risolve a sua volta il limite del mandato accordo dei privati nelle altre proprietà e avrebbe affrontato anche con maggiori risorse a disposizione sia in termini di spazi e di aree, sia in termini di risorse, la questione delle infrastrutture che necessariamente si devono accompagnare quando si fa un intervento edilizio così importante e cioè il superamento della ferrovia, la dotazione degli standard, il raccordo col resto della Città e così via.

Lascio in sospeso la questione perché è molto soggettiva e io non ho la pretesa di dire prendete per buona la mia opinione, università sì – università no, la questione è che ognuno ha la sue sensibilità. Io credo che sulla questione dell’università per me che sono un accanito difensore dei primati di Treviglio, più servizi alla Città e meglio è, ma già ne ha tanti la Città di Treviglio, abbiamo aggiunto questo altro elemento di qualificazione, che bella cosa! Però forse non è il caso che i nostri ragazzi vadano a studiare all’università a Hong Kong, a Londra, a Sidney piuttosto che studiare alla Geromina o alla Baslini o al Cerreto, non è forse meglio? No.

Ma detto questo e quindi questa cosa la tralascio, io sarei comunque per invitare la Giunta, ed è questo il motivo dell’ordine del giorno, a comprendere nella negoziazione con il soggetto attuatore del P.I.I. non solo le garanzie che la bonifica venga fatta, non solo laddove sorge il palazzo, ma venga fatta veramente a 360 gradi su tutta l’area. In secondo luogo che l’edificio venga, nella misura che riterrete voi opportuna, ridotto di dimensione almeno per non superare l’altezza del campanile, ma anche per non introdurre nel contesto cittadino un differente punto di riferimento che mi sembra che debba continuare ad essere il campanile della Città.

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Dopodiché la questione dell’altezza degli edifici, è stato citato nelle premessa della mozione, è oggetto di molte e differenti prese di posizione, da quella del Comune di Torino che ha deciso di abbassare il suo a quella del Comune di Milano, che l’aveva deciso a suo tempo, ma a mio avviso direi appiattendosi su una posizione che ha condannato questa Città ad essere una Città bassa e molto consumatrice dei territori, forse era bene a Milano fare qualche palazzo in più magari ed ora peraltro invece ci sta ripensando. Io dico comunque, al di là delle copiature, delle ricette che ognuno si deve fare le ricette proprie in casa propria, credo che effettivamente la dimensione di 25 piani di un edificio a ridosso della stazione sia sproporzionato per le caratteristiche qualitative della Città di Treviglio, che ritengo possano mutare nel tempo, tendere a migliorare, ma non ad essere così drasticamente stravolte. Grazie.

Presidente

Grazie Consigliere. La parola al Sindaco.

Sindaco

Sarò molto breve, è presente l’Arch. Morabito che può magari ampliare la risposta che vado a dare. Tutti sapete credo che ci siamo avvalsi della facoltà prevista della convenzione di richiedere modifiche al P.I.I.

La convenzione prevede la facoltà di chi richiede le modifiche al P.I.I., ma non prevede vincolo alcuno da parte del proponente di rispetto di ulteriori patti intercorsi tra l’Amministrazione Comunale e il proprietario.

Comunque si sono effettuati alcuni incontri interlocutori con la proprietà e si è arrivati a cominciare a definire un assetto planivolumetrico definitivo. Dentro questa prima sgrossatura si è già concordato che l’altezza dell’elemento a torre, che era previsto di così tanti piani, dovrà essere contenuto entro dieci piani. Proprio si doveva avere un incontro per continuare questo tipo di riflessione, questo tipo di concertazione il 5.3, quindi ieri, mi diceva adesso l’Arch. Morabito che è stato rinviato su richiesta della Società. Quindi credo che la risposta a quanto da voi sollecitato sia chiara e il problema già superato; certo poi la Baslini è un P.I.I. consistente e di notevole importanza e quindi l’abbiamo già fatto, ma avremo modo di andare a considerare quelle che sono le risultanze di questa concertazione che sta avvenendo tra l’Amministrazione e la proprietà per andare a definire l’assetto planivolumetrico. Se volete che l’Arch. Morabito ampli questa mia risposta...

Presidente

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Architetto vuole intervenire? No. Assessore Tura ha chiesto la parola, prego.

Assessore Tura

In merito alla questione della bonifica. Indubbiamente sarebbe stato decisamente più opportuno al tempo in cui si è negoziato il Piano Integrato andare a includere una superficie più ampia come giustamente Lei ha rilevato e probabilmente poteva essere, anzi indubbiamente era più opportuno anche andare a negoziare degli standard di bonifica che potessero essere addirittura più restrittivi rispetto a quelli che la norma consente. Questa è un’attività chiaramente che non può essere fatta applicando la normativa in funzione di un procedimento ordinario e normale, ma all'interno di una negoziazione che è finalizzata ad approvare un Piano Integrato, penso di margini potevano senz'altro esserci. Comunque questo è quello che è successo in passato, non possiamo certo andare a rifare la storia. Però è vero che la normativa vigente ci consente di andare comunque a fare degli approfondimenti anche sui terreni che sono esterni al perimetro del Piano Integrato, ed è quello che gli Uffici faranno, perché hanno già avuto delle indicazioni in questo senso. Per cui i proprietari attuali verranno comunque invitati a caratterizzare i loro terreni, dopodiché si faranno delle valutazioni sullo stato di questi in sostanza. Questo a prescindere dal fatto che siano fuori dal perimetro del piano.

Indubbiamente sarà un iter molto più difficoltoso, perché chiaramente non c'è la contropartita dell’attività di edificazione da avviare. Quindi sarà molto più difficoltoso l’iter per quanto riguarda il perimetro esterno, però non è preclusa la normativa e gli Uffici hanno già avuto le indicazioni di procedere in questo senso.

Presidente

Grazie Assessore. Procediamo con il dibattito, vi ricordo che avverrà a norma dell’art. 70 – n. 4 del Regolamento, per cui un intervento per gruppo e non più di cinque minuti. Invito tutti i Consiglieri a iscriversi.

Nessuno è iscritto a parlare? Consigliere Brambilla, prego.

Consigliere Brambilla

Io intervengo anche perché Luigi Minuti mi ha un po' ricordato il mio intervento della volta precedente quando si è parlato del Piano Baslini.

Di fatto abbiamo ancora oggi una situazione di bruttura da vedere all’ingresso della Città, magari quando c'erano i fumi era più – come si può dire – più nascosta, ma anche più accettabile in quanto si sapeva comunque che lì c’era della gente che lavorava e che la Baslini

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retribuiva regolarmente eccetera. Però al di là di questo aspetto io volevo capire, perché se l’atteggiamento dell’Amministrazione è quello di trovare comunque una soluzione che contiene questo grattacielo che è di 25 piani in un numero di piani inferiore, al punto che l’altezza si riduce quindi al di sotto dei 63 metri del campanile, se questo ragionamento è ancora valido per mantenere in piedi questo ordine del giorno. Voglio dire, noi che cosa andiamo a votare stasera, questo tipo di raccomandazione, oppure è un discorso che visto che c'è un precedente ormai consolidato, ma c'è comunque una trattativa aperta, non lo so se è il caso che si vada a fare una discussione e a votare su una mozione di questo tipo.

Invece mi interessava di capire bene, perché questo è secondo me l’argomento non più importante, ma altrettanto importante, è quello della bonifica, al di là del fatto del territorio più allargato ecc., ma le ultime notizie erano che questa bonifica non la stavano facendo assolutamente. Per cui mi piacerebbe capire se il discorso sta andando avanti regolarmente o se invece c'è ancora il punto di domanda su questa operazione che secondo me è estremamente importante e che deve assolutamente essere collegata all’autorizzazione poi per costruire.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Merisi, ne ha facoltà.

Consigliere Merisi

Grazie Presidente. Ho apprezzato la natura dell’ordine del giorno del Consigliere Minuti e del Consigliere Riganti per un motivo fondamentale, oltre a quelli già citati nella precedente Amministrazione proprio su questi banchi. Il sottoscritto aveva più volte fatto notare come le altezze degli edifici non fossero congrue, sia per Sai Triade che per le due torri, una all'inizio di quello che potrebbe essere il Villaggio Baslini, passatemi il termine, uno alla fine, uno davanti e uno di dietro, i 60 metri, i 40 metri, i 25, 35, per cui io sono d'accordo con l’impostazione che ha dato il Consigliere Minuti. Anche sulla bonifica ho delle serie preoccupazioni che però mi sembra siano in itinere tutte le rassicurazioni del caso. Per cui credo che l’Assessore Tura abbia già dato la risposta corretta per quello che arriverà. Chiedo anch'io al Presidente se e come dobbiamo votare, nel senso che se la Giunta si è già espressa in questi termini, chiederei al Consigliere Minuti se intende ritirare la sua mozione, ritenendosi soddisfatto di questo impegno che

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Presidente

Grazie Consigliere Merisi. Diamo la parola subito al Consigliere Minuti, vista la richiesta che gli è stata avanzata. Prego.

Consigliere Minuti

Noi abbiamo apprezzato la risposta del Sindaco e non abbiamo nessuna difficoltà a ritirare l’ordine del giorno e a far risparmiare tempo prezioso al Consiglio. Ci chiediamo però se la votazione da parte del Consiglio di un ordine del giorno non renda più forte il Sindaco e la Giunta nella negoziazione. Ecco, non vorremmo domani portare la responsabilità a fronte di una rigidità della controparte che non va in porto questa negoziazione e che ci venga detto, però non avete insistito nemmeno voi. Lascio a voi questa valutazione. L’intervento del Sindaco mi ha soddisfatto, mi ha fatto piacere l’intervento del Consigliere Merisi, è indifferente, siamo disponibili a non far impegnare il Consiglio oltre misura. Valuti il Sindaco se ritiene che sia utile avere questo pronunciamento del Consiglio, oppure no, poi non è mica detto che il Consiglio si pronunci a favore della riduzione dei piani.

Presidente

La parola al Sindaco. Prego.

Sindaco

Su questo argomento la Giunta aveva preso questa chiara posizione insieme all’Assessore uscente Simonetti. Quindi questo è nostro preciso intendimento, io credo a questo punto di poter accogliere la proposta di andare a un voto di indirizzo.

Presidente

Grazie. Procediamo quindi con la discussione. È iscritto a parlare il Consigliere Scarpellino.

Consigliere Scarpellino

Grazie Sig. Presidente. Il Sindaco mi ha proprio letto nel pensiero, io credo che una mozione del genere di indirizzo possa dare ancor più forza a quella che è la volontà della Giunta, è l’anno del millennio del campanile e noi vogliamo difendere il primato del nostro campanile, per cui io sono ben contento di votare a favore di questa mozione.

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Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Zordan, ne ha facoltà.

Consigliere Zordan

Sono d'accordo anch'io che dare strumento di forza in mano all’Amministrazione per la trattativa, per migliorare in qualche modo tutto il progetto, sono d'accordo che è opportuno farlo e cioè continuare la trattativa riuscendo a strappare e a concordare miglioramenti progressivi di questi Piani Integrati, è un fatto positivo. Quindi in questo senso, d'accordo. Bisognerebbe modificare allora però che cosa si vota, perché la mozione chiede che si voti di diminuire l’altezza per non superare il campanile. Mi pare che sia un po' riduttivo il discorso. Se il testo, il contenuto, il disposto della mozione è per migliorare complessivamente il piano complessivo dell’opera, d'accordo, non il fatto di trattare per ridurre l’altezza della torre perché non sia più alta del campanile. Questo mi pare che si un po' riduttivo rispetto a tutto.

Anche perché tra l'altro, non ci giurerei, ma mi pare di ricordare e adesso ci confrontavamo, che l’altezza prevista era di 60 metri dell’edificio, il campanile è 65, quindi l’altezza non è superata. A me sembrava che fosse 60, però non voglio fare discussioni su questo.

Comunque se il dispositivo è quello di migliorare trattando il discorso complessivo, d'accordo.

Sindaco

Ho detto prima che l’interlocuzione va in questa direzione, di migliorare l’assetto planivolumetrico. Adesso Morabito mi diceva che ieri avrebbero dovuto avere una risposta chiara sull’altezza dell’elemento a torre e su altre richieste che l’Amministrazione ha avanzato. Io credo che quindi un voto serva a sostenere la posizione che l’Assessorato e la Giunta hanno già espresso, mi pare che sia ovvio che rientri, ma nella mia risposta lo si dice e quindi l’allegheremo, è stata trascritta nel verbale del Consiglio Comunale, è ovvio che si tratti di una revisione dell’assetto complessivo dell’opera. Che poi la mozione vada anche nella direzione di considerare aspetti emotivi, affettivi e di identità, trovo che vada bene anche così insomma per quanto mi riguarda.

Presidente

Prego Consigliere Minuti.

(31)

Consigliere Minuti

Non volevo fare la Siliprandi, però, visto che non c'è, bisogna pur riempire un po' di spazio. La questione dell’altezza, l’altra volta, non so se qui o giù sotto nel porticato, perché ci sono due livelli dell’Amministrazione, l’Amministrazione de suta e quella di sopra, si diceva che il campanile di Caravaggio non è vero che è più alto di quello di Treviglio, assolutamente non è più alto di Treviglio anche se quello di Caravaggio è 67 metri e quello di Treviglio è 65. Ma quello di Caravaggio è più basso di quello di Treviglio nel suo confronto con la luna, perché tra Treviglio e Caravaggio ci sono 14 metri di dislivello. E questi metri di dislivello dall’altezza del mare decorrono dalla costa e la costa è più alta rispetto al campanile. Per cui 60 e 67 sono ingannevoli, vanno rettificati con l’andamento naturale del terreno che adesso io non posso stimare in centimetri, perché vi imbroglierei e l'ho già fatto altre volte e non voglio imbrogliarvi anche stasera.

Presidente

Grazie Consigliere. È iscritto a parlare il Consigliere Guzzetti, ne ha facoltà.

Consigliere Guzzetti

Sì, grazie, ma brevemente perché sono d'accordo nel sostenere l’invito, trasformarlo in un invito per l’Amministrazione a cercare di fare il possibile per contenere tutto il P.I.I. che riguarda la Baslini. In particolare io già l’altra volta avevo chiesto sia all’Assessore Simonetti che anche all’Assessore Tura il discorso della bonifica e non mi è stata data una risposta precisa, chiedevo se era possibile prima di iniziare i lavori terminare la bonifica. Forse non è possibile, non so, però prima di iniziare tutto il lavoro di urbanizzazione che sia finita, che sia terminato tutto il lavoro di bonifica, se questo è possibile mi sembra una cosa utile.

Presidente

Grazie Consigliere. Consigliere Gatti ha chiesto la parola. Le do la parola un po' in deroga al Regolamento visto che sarebbe previsto un intervento per gruppo, poi magari in dichiarazione di voto recuperate.

Prego.

Consigliere Gatti

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