• Non ci sono risultati.

TERZA PARTE

CAPITOLO 6: GRUPPI DI COMBATTIMENTO ATTRAVERSO LA CENSURA ALLEATA.

6.2 Morale e benessere

6.2.1 Alle origini del malessere

Nei mesi autunnali che precedono l'avvicinamento verso la zona di operazioni, la corrispondenza delle truppe del “Cremona” e del “Friuli” viene esaminata dalle sezioni militari degli UMCG; in fase di riordinamento e addestramento nella provincia di Benevento, gli uomini di questi Gruppi subiscono le conseguenze di varie deficienze e problematiche organizzative comuni agli altri reparti in territorio: scarsezza di viveri e vestiario, stanchezza nel fisico e nell'animo e disorientamento. Le origini di questo complesso malessere, che sfuggono all'esame del censore alleato ma sono rintracciabili

13 In realtà la questione del volontariato fu una controversia per i vertici militari italiani. Prima

temuta come forza parallela eversiva e in competizione all'esercito poi promossa come l'inserimento della “parte migliore” delle forze armate purché interna all'esercito e riguardante i vertici, fu necessario accettare il volontariato politicizzato per colmare i grandi vuoti organici che avrebbero compromesso la tenuta e l'efficienza stessa dei reparti mobilitati.

nelle relazioni dell'Ispettorato Censura Militare che sintetizza la situazione morale e materiale dei reparti nelle retrovie, trovano conferma in alcuni documenti redatti dalle BLU, dal Directorate Military Training e dalle relazioni sul morale delle truppe redatte dai Comandi14.

Dopo la sofferta permanenza in Sardegna, le aspettative per il rientro in continente nutrite dagli uomini del “Cremona” e del “Friuli” erano state disattese da una serie di situazioni deprimenti15. «Lo standard di vita dei militari era deteriorato notevolmente rispetto al periodo sardo. Anche la qualità degli attendamenti era peggiorata: mancavano tanto le latrine quando gli autobagni, il che rese precaria la situazione igienica. Inoltre molti militari erano ancora senza coperte e senza scarpe»16. Dopo lo stretto contatto con l'umile generosità della popolazione isolana, le truppe sono acquartierate in un'area depressa del Sannio senza veder migliorate le proprie condizioni alimentari e igieniche: sbarcati con le divise estive lacere e gli zoccoli realizzati con pezzi di legno e le tomaie di vecchie calzature, hanno dovuto aspettare alcune settimane prima che giungessero loro il vestiario e l'equipaggiamento promessi17. «La truppa era

14 Poiché gli stralci degli UMGC sintetizzati nelle relazioni del SIM non riportano esplicitamente

le generalità e i reparti di appartenenza dei mittenti, è possibile isolare dalla moltitudine delle truppe territoriali la corrispondenza proveniente dei “Gruppi di combattimento” solo a patto che i mittenti chiariscano la provenienza.

15 «...un altro spettacolo quanto mai pietoso ho visto i giorni scorsi; quello dei nostri soldati in

attesa di essere di imbarcati per il continente. È qualcosa di indescrivibile. Sono tutti con le barbe lunghe, con le divise a brandelli, senza scarpe,senza cappello, alcuni coi semplici calzoni ed uno straccio per camicia. Altri invece hanno al posto della camicia un avanzo di giubba». ACS, Presidenza del Consiglio dei Ministri, 1944-47, f 1-2-2 n° 11129 Sintesi delle Relazioni UMCG del mese di settembre '44, Situazione militare, Trattamento e condizioni di vita, in in appendice a E.A. Rossi, La situazione politica ed economica nell'Italia nel periodo 1944-45: i

governi Bonomi, cit, p. 129.

16 Cfr. N. Da Lio , La guerra non è né bella né comoda, cit., p. 97.

17 «La distribuzione delle prime aliquote di scarpe ha eliminato quasi totalmente quella

incrinatura che le deficienze del corredo aveva causato nel morale». AUSSME, F NI-II, b. 2173, 21º Reggimento Fanteria “Cremona”. Diario Storico Militare, 1 Settembre-31 Ottobre 1944. in

turbata dalla disparità di trattamento fra militari italiani e militari alleati. Che anche il “personale di colore compreso” fosse trattato meglio del soldato italiano apparve come un'ulteriore aggravante18». Per tutte queste persone neppure il trasferimento in continente e la concessione dell'indennità di approntamento aveva contribuito a sollevare il tono morale. Alcuni sono stati ricoverati in ospedale per malaria e si scontrano con la solita disorganizzazione. «Dal 25 settembre mi trovo in questo nuovo ospedale....Anziché migliorare venendo qui si è molto peggiorato su ogni riguardo. Siamo in capannoni che non sarebbero adatti nemmeno per civili privi di qualsiasi cura, mangiare insufficiente e cattivo19». La lontananza dalle proprie famiglie viene ulteriormente prolungata: la fase di riordinamento e di addestramento rende complessa e ristretta la concessione delle licenze e permessi, preclusi ai soldati residenti in regioni troppo lontane e ai residenti in aree a ridosso della zona di operazioni20. Certe disuguaglianze vengono interpretate dalla truppa come sintomi di corruzione e arbitrarietà dei superiori. Il servizio postale lento rende difficoltosi i contatti postali con i familiari residenti nelle zone liberate, mentre sono ancora proibite le comunicazioni con i familiari residenti nei territori ancora occupati dell'Italia

N. Da Lio La guerra non è né bella né comoda, cit, p.126

18 AUSSME F NI-II, b. 2173, f Carteggio sussidiario del Gruppo di combattimento “Cremona”,

1943.45, allegato n°24, foglio n° 1982/A di prot., 20 ottobre, Problemi assistenziali, in N. Da Lio, La guerra non è né bella né comoda, cit, p 116.

19 AUSSME, f. I 3, b.121, f. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa al

mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare, Trattamento e condizioni di vita, Truppe in territorio, Stralcio n° 41.

20 Le esigenze dell'addestramento non permisero una concessione sufficientemente ampia delle

licenze che influì in modo particolare sull'umore e sulla tenuta dei soldati residenti in Sardegna, in Sicilia e a ridosso della linea del fronte toscano e romagnolo che accusano i superiori di ingiustizie e arbitrio iniquo.

settentrionale21. Né può giungere conforto dalle popolazioni civili delle zone circostanti: la zona di acquartieramento si trova in un'area isolata rispetto ai centri urbani campani con ridotte opportunità di svago. I pochi contatti con la popolazione non sono molto sereni e contribuiscono a condizionare negativamente l'umore dei soldati22. Già la censura italiana rileva i primi propositi di diserzione:

Voi non impressionatevi se vi parlo di guerra perché io non ci vado, me ne scappo a casa come fanno tutti. Stiamo tutti i giorni a parlare come dobbiamo regolarci. Certi dicono che mi manderanno con l'8ª. ...Certi altri in Giappone ma sempre in guerra. Loro hanno sbagliato, io me ne vengo a casa23.

La costituzione dei Gruppi e il completamento organico dei reggimenti comporta l'arrivo di alcuni volontari motivati e decisi a combattere, che hanno risposto ai recenti richiami. Un soldato manifesta il suo entusiasmo, presto verrà inserito nel battaglione “San Marco” del Gruppo “Folgore”: «Entrerò a far parte del glorioso Btg. che da molti anni porta alto il nome della Serenissima e cioè

21 Mentre i civili potevano inviare al Nord dei biglietti postali prestampati dalla Croce Rossa

internazionale che permettevano di comunicare con le aree non ancora liberate tramite la Croce Rossa svizzera, ai militari italiani era interdetta qualunque tipo di comunicazione

22 La situazione sembrò migliorare quando le truppe vennero trasferite a Radda in Chianti e ad

Ascoli. Un rapporto più stretto con la popolazione di quelle zone comportò un contatto più diretto con i partiti politici antifascisti che i vertici militari italiani videro pericoloso per l'apoliticità dei reparti. Nei prossimi paragrafi avrò modo di affrontare più dettagliatamente il tema della politica nei reparti e dei tentativi dei Comandi per mantenere il controllo dei propri subalterni rispetto alle sempre più influenti influenze politiche nel paese.

23 AUSMME, I 3, b. 121, cart. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa

al mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare, Allontanamenti arbitrari dai reparti, diserzioni. Stralcio 24 . Nel mese di ottobre il numero delle diserzioni e assenza arbitrarie non preoccupava ancora i comandi dei Gruppi “Friuli” e “Cremona” poiché il fenomeno era ancora circoscritto nei limiti. La diserzione si diffuse in seguito, con la consapevolezza di un immediato impiego in combattimento.

del Btg “San Marco”. Sono giovane, saprò ancora impugnare un'arma per scacciare l'odiato tedesco...24».

Tuttavia la riorganizzazione e la ricerca di personale comportano anche lo scioglimento di vecchie compagnie territoriali per il prelievo di personale specializzato. Si diffonde anche nelle truppe territoriali la preoccupazione per il possibile impiego in prima linea, alimentato da notizie diffuse dalla propaganda tedesca che alludono al Giappone o la Cina come luogo di prossima destinazione25.

...Qui siamo tutti con i nervi tesi perché c'è l'ordine che la compagnia deve sciogliersi per completare gli effettivi di un reparto in approntamento per il fronte. Si parla perfino che ci fanno conoscere gli usi e costumi dei cinesi e giapponesi!....Credetemi, non ci terrei proprio a conoscere tanta gente nuova! Preferirei riprendere il mio lavoro, il mio impiego a Trani: ho quasi dieci anni di servizio militare, non vi sembrano abbastanza26.

Nel mese di ottobre «poche sono le lettere di militari esprimenti sentimenti patriottici, entusiasmo e desiderio di combattere27». Anche gli uomini del

24AUSSME, I3, b 121 cart. 3, SMG, SIM, Sintesi delle Relazione dell'Ispettorato Censura

militare relativa al mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare, Patriottismo, Truppe in territorio, stralcio n° 46, pp.11-12.

25 La notizia continua a rimbalzare per mesi nei reparti, alimentando ansia e paura sia tra i

militari che presso le famiglie. «Mario no lo fate partire che la Tivisione Friuli è mobilitata parandare in Giappone è tuttarmata di armi americane perchè imandano tutti llà e lo domandatoai miei ufficiali e manno detto che vanno in Giappone nollo fate partire, sello dovessero cercare che si tenga per bosco...[sic]» AUSSME, I3, b 121 f. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa al mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare, Patriottismo -truppe in territorio, stralcio n° 47, p.11.

26 AUSSME, F. I3, b, 121, f. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa al

mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare. Disciplina, truppe in territorio, stralcio n°11,

27«Nella maggioranza dei casi si rileva che prevale , fra i militari, una crescente preoccupazione

di dover essere avviati al fronte e un grande timore di essere probabilmente impiegati oltreoceano» AUSSME, F. I3, b. 121, f. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa al mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare. Patriottismo, Truppe in territorio, pp.10-11.

“Legnano” e “Folgore”, che avevano partecipato al precedente ciclo operativo con il “CIL”, attraversano una situazione di diffusa inquietudine: dopo aver contribuito alla rapida avanzata dal Volturno ai primi avamposti della Linea Gotica, sono stati ritirati dalla prima linea e messi a riposo in attesa di un destino non ben definito. Le notizie sono incerte, poco definiti i tempi di attesa e molti soldati subiscono a malincuore il ritiro dalla prima linea.

...Sono appena tornato dalla licenza ed ho trovato il mio reparto a riposo. Può darsi che si rimanga qui qualche tempo, e posso assicurarvi senza vanterie o desiderio di atteggiarmi ad eroe che ne siamo stufi, ufficiali e truppa. Abbiamo fatto tanto ed ora vediamo sfuggirci la ricompensa. Comunque non prenderemo parte all'avanzata e saremo assenti quando avverrà la liberazione delle grandi città settentrionali. Ciò è ingiusto sia nei riguardi degli ufficiali che dei soldati i quali hanno combattuto per aprirsi la via sino ad Ancona ed a Firenze, e ciò non sempre su sentieri di rose28.

In questi Gruppi, molti soldati mal sopportano il periodo di inattività precedenti le fasi di addestramento cui sono destinati29. Inoltre alcuni reparti della divisione “Nembo”, dopo il rientro dei reparti residui in continente, accettano con difficoltà la fase di completamento organico che porta ad una generale riorganizzazione e l'inserimento di graduati esterni alla specialità del paracadutismo che riduce lo spirito di corpo del Gruppo “Folgore”30. Di

28 Sintesi delle Relazioni UMCG del mese di settembre '44, ACS, Presidenza del Consiglio dei

Ministri, 1944-47, f 1-2-2 n° 11129, Situazione militare, Disciplina truppe in territorio, stralcio n° 5, in appendice a E.A. Rossi , La situazione politica ed economica nell'Italia nel periodo

1944-45: i governi Bonomi, cit, p. 128.

29 Al momento di partire dalle Marche vi furono delle diserzioni: l'insoddisfazione per

l'interruzione del ciclo operativo, l'incertezza della prossima destinazione fecero sì che alcuni uomini disertarono per far poi ritorno alle unità quando il Gruppo “Folgore” ritorno in zona avanzata. I comandi parlano di “presenze arbitrarie” a giustificare eufemisticamente il “ritorno” improvviso e inatteso di numerosi “assenti arbitrari”. Cfr. Comando Folgore, Paracadutisti e

marinai nella guerra di Liberazione, cit., p.133.

30 «Da un capitano del CIL e da successive informazioni da me assunte presso un tenente di SM

Giovanni cita il caso del 185°: dopo un lunghissimo periodo di attività condotta in gelosa autonomia il reggimento viene sciolto e fuso con un battaglione guastatori, minando i vincoli organici e personali che lo aveva tenuto affiatato nella fase più critica31. Problemi ulteriori derivano dalla scelta del nome “Folgore” accordata al Gruppo, che alcuni uomini del “Nembo” vedono come un mancato riconoscimento per i sacrifici e le gesta compiuti durante il precedente ciclo operativo32.

Nella relazione di novembre, in merito al “Trattamento e condizioni di vita delle truppe in territorio” si può leggere:

Quantunque molti militari siano già vestiti ed equipaggiati con indumenti forniti dagli Alleati e molti di questi, già inquadrati nei “gruppi di combattimento”, siano soddisfatti degli oggetti e delle armi avute in distribuzione, permangono le lamentele per l'asserito assenteismo dei superiori circa il benessere morale e materiale delle truppe. Ne derivano frequenti considerazioni disfattiste sulla possibilità di rinascita del Paese e le espressioni di disistima verso le autorità33.

fronte e che non si sa se e quando torneranno ( certo, non prima di due o tre mesi). Ho saputo inoltre che la divisione “Nembo” è stata sciolta ed è rimasto il Gruppo “Folgore”; che il personale d'aeronautica partito il 24 settembre è stato assegnato alla compagnia complementi di tale gruppo (costituisce cioè la riserva), che tale personale ha lasciato l'aeronautica ed è passato per sempre nell'esercito […]». AUSMME, F I 3, b. 121, cart. 3,SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa al mese di ottobre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, Situazione militare, Notizie varie: truppe in territorio, stralcio n° 486, p.12.

31 La riorganizzazione nel 185° ed in altri battaglioni portò al congedo “per anzianità” di molti

soldati che altrimenti sarebbero rimasti a combattere ma anche a molti casi di diserzione e di “assenza arbitrarie”. Cfr. M. Di Giovanni, I paracadutisti italiani, cit., p.266.

32 Cfr. M. Di Giovanni, I paracadutisti italiani, cit, p.265. Gli uomini del 185° Battaglione

“Nembo”, dopo aver partecipato con il “CIL” al precedente ciclo operativo ed aver sostenuto a Filottrano scontri sanguinosi ma determinanti per l'avanzata alleata nel settore adriatico, si aspettavano che sarebbe stato scelto per il neo costituito Gruppo di combattimento il nome “Nembo” invece di “Folgore” che richiamava troppo direttamente agli scontri avvenuti in Africa settentrionale proprio contro l'esercito britannico

33 AUSSME, F. I 3, b. 121, f. 3, SMG, SIM, Relazione dell'Ispettorato Censura militare relativa

al mese di novembre '44, Risultanze emerse dall'esame della corrispondenza postale e telegrafica, situazione militare, Trattamento e condizioni di vita - truppe in territorio, pp. 22-23.

Questo commento si mantiene vago sull'origine delle lamentele ma certo i Gruppi di combattimento non sembrano esclusi dai sentimenti di insoddisfazione riportati: il mese di novembre vede aumentare il numero dei disertori anche in queste unità che avrebbero dovuto dare nuovo slancio e spirito patriottico all'esercito italiano34.

Nei mesi di novembre e dicembre il morale del “Cremona” si mantenne oscillante: l'analisi del Diario Storico Militare del 22° Reggimento Fanteria effettuata da Niccolò Lio, che ha studiato approfonditamente le sorti di questo Gruppo durante la guerra di liberazione, riporta per questo periodo delle condizioni morali instabili, definite con aggettivi quali “elevate”, “buone”, “non molto buone”, “non troppo elevate” e infine “non elevate”35. Analoga è la situazione nel Gruppo “Friuli”, che a metà novembre viene trasferito nel Chianti e sottoposto a dei duri addestramenti, cui le truppe italiane non sono abituate.

L'addestramento di insieme fu condotto in modo molto serio. Le manovre duravano varie giornate, con successive notti invernali fatte passare all'addiaccio, con studio minuzioso dei particolari, con controllo severo delle reali attività esplicate dai reparti...esso mirava al preciso scopo di insegnare ad ufficiali e soldati che cosa fosse la realtà della guerra in vista delle prossime operazioni36

34 A partire dalla fine di ottobre il Gruppo “Legnano” era caratterizzato da un morale piuttosto

basso. La distribuzione di vestiario inglese era deludente perché nuovo solo in parte, il vitto «lasciava a desiderare come quantità» e la zona degli alloggiamenti di Piedimonte d'Alife era scarsa di risorse e non troppo adatta agli addestramenti. Per porre rimedio alla situazione «il comando di Gruppo provvide a promuovere nel miglior modo una valida assistenza morale della truppa, cercando di migliorare la razione viveri e la dotazione di vestiario ed equipaggiamento, di curare il benessere del soldato ed infondergli nuova fede». S. Crapanzano, I gruppi di

Combattimento, cit, p. 325.

35 N.Da Lio , La guerra non è né bella né comoda, cit., p. 127.

36 P. Berardi, Memorie di un capo di Stato Maggiore dell'Esercito, cit., p.194. Diversa la

versione degli ufficiali inglesi che riferiscono il rifiuto di ripetere per più notti le esercitazioni notturne. Approfondirò nel prossimo paragrafo la scarsa autorevolezza nel condurre le esercitazioni da parte degli ufficiali italiani , rilevata dagli ispettori britannici.

Il morale è basso secondo i resoconti degli istruttori del Directorate of Military Training. Gli uomini vengono alloggiati in case di campagna, stipati nei fienili e nelle stalle senza luce e con impianti igienico-sanitari molto scadenti37.

6.2.2 «No indication of any existing enthusiasm»

La corrispondenza dei Gruppi di combattimento giunge agli uffici del Base Censor N°7 solo a partire da dicembre '44. Nella prima relazione, la censura alleata registra la presenza della corrispondenza proveniente dai primi reparti che hanno recentemente raggiunto la zona avanzata: l'88º Reggimento Fanteria e il 35º Artiglieria per il “Friuli”, alcuni battaglioni del 22º Reggimento Fanteria e del 7° Reggimento Artiglieria per il “Cremona”38. Il censore si mantiene cauto nell'esprimere giudizi di qualunque tipo e tuttavia la corrispondenza proveniente da queste prime unità non si rivela all'altezza delle aspettative espresse in precedenza. In merito al Gruppo “Friuli” il censore riporta:

This group is now moving towards its forward area stations and it is yet to early to give an accurate information on its morale. The reading of the mail proved very uninteresting. It was full of homesickness and complaints for all discomforts endured in the six days Northbound journey in rain and cold. No

37 « The great majority of troops have been billeted in the small farm houses and out-building

which are typically of the Chianti country. The buildings are scattered throughout the hills and the policy has been adopted of basis troops a company strength in these small buildings. The result is gross overcrowding». LNA, WO 204/8067, DA & QMG, Friuli Group, doc n° 1D/417C/M, Accomodation, 19 Dec '44,

38 «The examined mail was written between the 1/11/44 and the 6/12/44». LNA WO 204/6759,

indication of any existing enthusiasm was registered and on the whole letters were very similar to one other. It would appear that the greatest concern of some writers was to be discharged from the army as soon as possible, whilst for others the main question was to obtain leave. The front line did not seem to concern at all39.

Mentre una piccola rappresentanza ha deviato per Roma dove ha sfilato in autocarro per le vie centrali di Roma, la maggior parte dei battaglioni ha affrontato una marcia di trasferimento durata sei giorni in condizioni climatiche molto avverse che hanno condizionato il morale degli uomini40. «We arrived today. People seem kind and hospitable. Please don't forget to send on my papers as soon as possible because I want to discharge41». Gli stralci riportati in questa relazione e nella successiva sono molto omogenei per contenuto e sembrano confermare quanto affermano i diari storici e le relazioni del DMT. Dopo aver affrontato la prima fase di addestramento, tutti sembrano aspirare alla licenza o al congedo e richiedono a casa la documentazione necessaria per presentare domanda alle autorità competenti, vogliono poter raggiungere finalmente le proprie famiglie dopo lunghe attese e privazioni.