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SECONDA PARTE

CAPITOLO 5: STRUTTURA E VALORE DEI WEEK REPORTS

5.1 L'attività del Base Censor n°

Agli uffici del Base Censor giungevano sacchi di lettere, cartoline e biglietti postali in franchigia provenienti dai reparti mobilitati in “fascia di operazioni” serviti dalla Posta Militare: una commissione composta da militari e personale ausiliario classificava, selezionava ed esaminava i colli in arrivo1. Per certi tratti, le sue funzioni sono paragonabili al ruolo di filtro svolto dall'Ufficio Concentramento di Bologna durante la Grande Guerra: tutta la corrispondenza proveniente dal fronte giungeva agli uffici della Censura Centrale Militare dove veniva raccolta, conteggiata e classificata per tipologia, quindi una parte veniva reindirizzata verso altre destinazioni, mentre la restante era trattenuta ed esaminata.

La censura della corrispondenza dei reparti in zona di operazioni avveniva in percentuale variabile: i censori alleati esaminavano il contenuto

1 La documentazione inglese non offre molti dati in merito alla composizione e alle modalità

organizzative degli addetti impiegati presso il Base Censor. I pochi dati a disposizione rivelano la presenza di militari britannici e di ausiliarie al seguito dell'8ª Armata. Data la riservatezza della corrispondenza, avrei pensato di escludere la presenza di personale militare italiano. Contrariamente a quanto la logica lascia supporre, il documento qui citato di seguito mostra a partire dalla metà di dicembre '44 la presenza nutrita di personale all'interno del Base Censor. «Si comunica allo SMRE che il Comando Forze Alleato, in seguito a proposta dell'Ispettorato Censura Militare, ha accordato che una sezione di personale militare italiano collabori con l' Ufficio di Censura Alleato in Napoli (Base Censor Group n.7) che tratta la corrispondenza della truppa nella fascia di operazioni, con il seguente organico: n.1 Capo Ufficio ( Capitano), n°2 Ufficiali inferiori, n° 2 Sottufficiali, n°4 Militari truppa, n.17 Civili. In AUSSME F. I3, b. 31, Comando Stato Maggiore Generale Ufficio Informazioni, Sintesi dell'attività svolta dall'Ispettorato Censura Militare di Guerra dal 15 al 31 Dicembre 1944, Principali avvenimenti della Censura Italiana dal 15 al 31 Dicembre 1944, par. 1 – Ordinamento. Più avanti si evince l'impiego di personale civile italiano di sesso femminile.

della corrispondenza, redigevano delle relazioni e raccoglievano gli stralci più significati che venivano poi consegnati al capitano F.C. Stevens2. Questi sintetizzava le relazioni e gli stralci elaborati dai suoi collaboratori redigendo un unico documento settimanale3. La relazione sintetica così stilata passava poi al Maggiore C.C.B. Rice, Chief Base Censor, che la inviava al G2 I(c) HQ AAI con una breve lettera di accompagnamento da lui firmata. Una copia della relazione veniva mandata al colonnello Negroni, capo della Missione Militare di Collegamento (IMM) che a sua volta la indirizzava all'Ufficio Servizi dello SMRE e per conoscenza allo Stato Maggiore Generale e al Gabinetto del ministero della Guerra4. Le relazioni erano accompagnate da una rete di comunicazioni epistolari tra il capo censore, maggiore C.I. Mac Leod e il colonnello Negroni, finalizzate a chiarire e sollecitare i provvedimenti richiesti. Gli interventi disciplinari che Negroni aveva il compito di richiedere presso i Comandi miravano sostanzialmente a promuovere tra i soldati italiani il giusto grado di riservatezza e una maggior consapevolezza sul corretto funzionamento della censura. Restava inalterata la funzione prettamente informativa della

2 Le numerose lamentele dovute ai ritardi nella distribuzione postale al fronte ottennero una

riduzione generale dei tempi di disbrigo che per il Base Censor significò una contrazione dei tempi e il passaggio dalla censura totale alla parziale. «Al Chief Base Censor Group è stato ordinato di non trattenere d'ora innanzi la corrispondenza più di due giorni in conformità a quanto disposto con foglio AAI/1141/G/1(c) del 14 settembre 44. In conseguenza di ciò non sarà possibile effettuare la censura della corrispondenza al 100%.» AUSSME, F. N1-11, Diario Storico 2212/3, Missione Milirtare di Collegamento, CCB/10560/673 di prot. Allied Force Headquarters, Office of Assistant Chief of Staff, G2 per BGS(1) HQ AAI CMF, Servizio postale militare italiano, 26/10/44.

3 «Una delle censitrici con l'incarico speciale dello spoglio di questa corrispondenza ha scritto

nel suo rapporto per la settimana terminate il 7 corr. [...]». AUSSME F. I3, b.121, f. 3. Rapporto sulla corrispondenza italiana per la settimana terminante il 7/10/44, Servizi postali, p 5.

4 Non è dato sapere chi eseguisse la traduzione delle copie per la IMM che sono scritte tutte in

lingua italiana. Il Capo Missione Negroni accompagnava la copia da una lettera introduttiva contenente i suggerimenti, le annotazioni e le osservazioni stilate in base alle numerose comunicazioni scambiate con il Capo Censore, Maggiore Mac Leod Base Censor.

censura alleata, interessata ad acquisire importanti dati sulla tenuta morale e sulle opinioni delle truppe italiane mobilitate al fianco degli Alleati.

Figura 1:

Prospetto statistico allegato alla relazione per la settimana conclusasi il 28 ottobre 1944.

Fonte: London National Archives, War Office 204/6759, HQ AAI. Italian Troops mail. Censorship,

Riprodotto nella figura n°1 è possibile osservare uno dei prospetti statistici elaborati dal n.7 Base Censor e allegati a ciascuna relazione, fondamentali per conoscere le diverse tipologie di corrispondenza e pervenuta e comprendere i servizi svolti da questo ufficio5. Allegati alla pagina conclusiva delle relazioni, i prospetti statistici annotano puntualmente la quantità e le caratteristiche di tutta la corrispondenza pervenuta, oltre a riportare il volume di corrispondenza complessivo e quello parziale. Tra i vari a disposizione, il prospetto statistico qui riprodotto presenta in maniera più esplicita le procedure cui erano sottoposte le diverse tipologie di posta6. Per rendere chiare e comprensibili le numerose operazioni svolte dal Base Censor Group ritengo utile fare riferimento ai termini comparsi nel prospetto statistico riprodotto, accompagnando a ciascuna espressione qui di seguito alcune utili spiegazioni:

Released: trattandosi di censura parziale, rientravano in questa categoria i

campioni di corrispondenza avviati a destinazione senza alcun tipo di revisione7.

Sento to ACCO Naples: si trattava di corrispondenza scritta da civili italiani o

altro personale che avevano fatto uso illecito del servizio di posta militare con la complicità di militari in zona di operazioni, grazie alla negligenza dei censori di

5 Allegati alla pagina conclusiva delle relazioni, i prospetti statistici si prestano alla lettura di

diversi tipi di analisi sia qualitative che quantitative riguardo alla corrispondenza ricevuta e analizzata: annotano puntualmente la quantità e le caratteristiche di tutta la corrispondenza pervenuta oltre a riportare il volume di corrispondenza complessivo e quello parziale distinto per le diverse tipologie.

6 La cartella WO 204/6759 è molto lacunosa riguardo al mese di ottobre, in quando presenta la

sola relazione del 28 Ottobre. Una copia italiana della relazione per la settimana del 7 ottobre è depositata in AUSSME, F. N1-11, b. 2212/3, Diario storico della Missione Militare di Collegamento presso il XV Gruppo Armate Anglo-americano.

7 La quantità di corrispondenza da rilasciare oscillò tra il 30% e l'15% in base alla quantità di

posta in arrivo settimanalmente e al carico di lavoro cui era sottoposto il personale alleato. Solo nel mese di maggio, cessate le ostilità, la percentuale di corrispondenza non esaminata sale al 40% .

reparto8. Molti soldati e censori di reparto si prestavano all'inoltro di corrispondenza civile nel tentativo di superare l'isolamento di quelle popolazioni residenti nelle aree non ancora ammesse al servizio postale civile. Come avrò modo di approfondire nel prossimo paragrafo, questa consuetudine era contraria alle norme sulla censura e prevedeva delle sanzioni disciplinari per i militari complici. Le lettere di civili rinvenute nascoste tra la corrispondenza militare e intercettate dal personale del Base Censor venivano inviate all'Allied Censor Commission Officer di competenza9.

Sent to 15 BR APO: rinvenuta nei sacchi giunti al Base Censor, la

corrispondenza con indirizzi inglesi erroneamente imbucata veniva restituita al 15° British Allied Post Office e diretta alla commissione che esaminava la corrispondenza delle forze operanti nel mediterraneo centrale10.

Referred: ogniqualvolta venivano trovate gravi o reiterati casi di trasgressione

alle norme nella corrispondenza, gli ufficiali del Base Censor Group redigevano l'Evidence and power of attorney Act 1940 con in cui si identificava il mittente e le prove della trasgressione compiuta. Il documento così redatto veniva

8 Nelle zone a ridosso della zona di operazioni, in attesa che venissero riaperti gli uffici di posta

civile, i soldati si prestavano all'inoltro della corrispondenza civile tramite la Posta Militare. Così facendo questi volevano aiutare i civili a mantenere contatti epistolari con il resto dell'Italia liberata.

9 Con la riapertura del servizio postale civile nelle province toscane a sud dell'Arno a partire da

metà dicembre e ad Ancona nella prima decade di gennaio 45, si avviò un processo inverso: i militari in zona avanzata dislocati nelle aree comprese nella nuova demarcazione iniziarono a fare uso della posta civile per evadere il controllo della censura di reparto, grazie a pseudonimi e prestanome civili. In maniera analoga gli uffici degli ACCO spedivano periodicamente al N.7 Base Censor le decine di lettere intercettate e i dati dei trasgressori smascherati dagli addetti alla censura civile.

10 Poteva trattarsi di militari di collegamento privi di un proprio ufficio postale al seguito dei

reparti italiani oppure soldati inglesi che avevano tentato di aggirare la propria censura. La quantità doveva essere irrisoria se la voce viene eliminata dai prospetti sintetici delle relazioni successive.

sottoposto al Capo Censore e quindi indirizzato alla Missione italiana di collegamento, con la preghiera di avviare i dovuti provvedimenti disciplinari11.

La durezza delle sanzioni, oltre che dalla gravità della trasgressione commessa, dipendeva dal grado militare e dalla recidività del colpevole12.

Official italian Mail: era corrispondenza di servizio proveniente dai vari reparti

e destinata ad altri comandi o enti militari. La corrispondenza ufficiale italiana giunta al Base Censor veniva affidata alla Posta Militare 3400, servizio incaricato di distribuire i colli ai vari enti militari in territorio13. Dal prospetto sintetico, questa corrispondenza non risulta conteggiata tra la corrispondenza esaminata né esistono tra le Norme sulla censura consultate alcun riferimento al trattamento, cui questa corrispondenza veniva sottoposta14.

Condemned: La conoscenza superficiale e lo scarso rispetto delle Norme

comportava la diffusione di lettere o cartoline illustrate che rivelavano in

11 Per aver rivelato sotto al francobollo la località di residenza ad un Artigliere della 210ª

divisione fanteria vengono dati 10 giorni di camera punizione rigore più 20 giorni di camera punizione semplice. Analogamente vengono commiati 10 di camera di rigore e 15 di arresti semplici al tenente titolare della PM 146 per aver inoltrato a mezzo della posta militare corrispondenza civile in zone vietate. AUSSME F. L14, b. 159, f. 4, prot. N°4367, Breaches to censorship regulation, 11/11/44.

12 I documenti dimostrano che non vi fu uniformità nelle condanne inflitte e i diversi Comandi si

avvalsero di un ampio grado di discrezionalità nel decidere le sanzioni da applicare. Punizioni più severe vennero genericamente inflitte ai “censori di reparto”, da cui i Comandi pretendevano integrità esemplare e rispetto assoluto della normativa. Le condanne prevedevano da 3 a 10 giorni di camera di rigore, alcuni giorni di arresti semplici o arresti di rigore. L'impossibilità di perseguire e limitare le numerose trasgressioni portò all'emanazione di nuove norme nel febbraio 1945, che inasprirono le pene e comportarono il ricorso al Tribunale militare di guerra.

13 Se i collegamenti postali con le zone di operazioni proseguirono tramite gli APO fino a

maggio 1945, già da settembre 1944 lo Stato Maggiore del Regio Esercito fu lasciato libero di organizzare distribuzione autonoma tra i vari enti militari e tra le truppe in territorio. Alla posta 3400 corrispondeva l'Ufficio Concentramento di Napoli

14 Cfr. Norme relative alla Censura Militare della Corrispondenza privata delle truppe italiane

dislocate nella fascia di operazioni (Aprile 1944). In AUSSME F. L14, b. 161, f. 4, Ufficio Posta Militare e Norme sul servizio postale e sulla censura ( 1944/45), allegato n.1 in appendice

qualche modo la sede passata o attuale del mittente15. In tal caso, questa corrispondenza veniva tolta dal corso e “cestinata”, secondo quando svela una annotazione apposta a penna nella relazione settimanale della settimana del 4 novembre16.

Pr/W: la corrispondenza destinata a prigionieri di guerra giungeva dai reparti in

zona di operazioni senza bollo di censura di reparto e senza verifica perché veniva sottoposta all'esame di una speciale commissione istituita presso la Censura Centrale Militare17. Il soldato mittente doveva fornire un indirizzo civile cui destinare la risposta, poiché non era permesso utilizzare quello militare.

Returned to sender: tutta quella corrispondenza che trasgrediva presumibilmente

la normativa sulla censura per inadeguati bolli di reparto, contrassegni personali apposti erroneamente dal censore o “illecita spedizione” da parte del mittente veniva restituita al mittente tramite i consueti canali della posta militare18.

Censored: la corrispondenza da sottoporre a censura veniva trattenuta non più di

due giorni, il tempo necessario per apportare le cancellature e tradurre gli stralci significativi. Le rivelazioni proibite sfuggite ai censori di reparto venivano eliminate tramite tagli con forbici e taglierini oppure ricorrendo a strisce

15 Cfr Norme relative alla censura miliare della corrispondenza privata delle truppe italiane

dislocate nella “Fascia di Operazioni”, cit, par. 3 sub 6.

16 Postuma o coeva che sia, l'annotazione anonima è aggiunta a penna nel prospetto statistico

citato a fianco del termine “condemned”. Cfr LNA WO 204/6759, Italian report for week ending 4th November 1944, Mail received & examined, p. 7.

17 Norme, relative alla censura militare della corrispondenza privata delle truppe italiane … cit,

par. VI “Corrispondenza che non deve censurarsi presso i comandi”, sub. 1

18 «Il servizio postale militare alleato è autorizzato a rifiutare missive che non si accordino con il

regolamento per il contrassegno ed il bollo. Quando missive non vengano accettate per questo motivi, il Servizio Postale le restituirà al reparto del mittente» . “Norme relative alla censura militare della corrispondenza...”, cit., par. 5 subpar.8. Lo schema riassuntivo relativo alla relazione sulla settimana conclusasi il 28 ottobre, già citato perché particolarmente esplicativo, riporta tra parentesi l'aggiunta “illicit posting”.

coprenti di inchiostro indelebile19. Una parte delle rivelazioni più significative venivano ricopiate, tradotte e sottoposte al capo censore che le utilizzava come stralci nelle relazioni settimanali20.

Brought Forward to next week. Una minima aliquota di corrispondenza veniva

periodicamente trattenuta per una settimana e riportata formalmente nel prospetto della relazione seguente con la dicitura “Brought forward from last week”. Non è dato sapere le cause di tali trattenute e la documentazione in mio possesso non lascia spazio ad ipotesi plausibili.