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SECONDA PARTE

CAPITOLO 5: STRUTTURA E VALORE DEI WEEK REPORTS

5.2 I reports: capitoli e tematiche analizzate

Redatte secondo priorità tematiche imposte dall'Information and Censorship Section, Censorship Branch del Quartier Generale Forze Alleate, le relazioni seguono una struttura schematica ripartita per capitoli: Morale,

Security and censorship, Postal services, Attitude to Germans, Attitude to Allies,

Politics, Welfare e Miscellanea21. Nonostante la struttura di riferimento, i temi e

19 Ai censori di reparto, più o meno zelanti, spettava la prima censura della corrispondenza

rispettando le attente norme: «Ogni argomento che contravvenga al Regolamento di censura deve essere assolutamente illeggibile. Il metodo migliore è quello di tagliare con forbici o lamette ; ma quando il taglio verrebbe a distruggere frasi innocue sull'altro lato della pagina, il censore può cancellare con inchiostro o matita indelebile , tenendo presente che una cancellatura inefficace manca lo scopo ed attrae particolare attenzione sulle frasi censurate». AUSSME, Fondo L14, b.161 f. 4. Ufficio posta militare e norme sul servizio postale e sulla censura (1944/1945). “Norme relative alla censura militare della corrispondenza privata delle truppe italiane dislocate nella “Fascia d'Operazioni”, cit., par. “Censura presso i reparti”, sub. 3.

20 La dicitura “censored” presente nei week reports del 28 Ottobre e del 4 Novembre venne

sostituito nelle relazioni successiva con con il termine “examined”.

21 Sarebbe interessante poter confrontare i capitoli in questione con analogo materiale elaborato

per altre truppe cobelligeranti o alleate. É certo che analoghe relazioni venivano stilate presso il Polish Main Base Censor Section, analogo servizio di censura organizzato per le truppe del 2° Corpo d'Armata polacco polacche guidate dal generale Anders.

le problematiche emergono dalle relazioni talvolta in maniera trasversale senza eccessiva rigidità, violando inevitabilmente i limiti schematici seguiti dal censore. Come è naturale, numerosi elementi concorrevano ad incidere sul morale delle truppe, fattori legati al tipo di assistenza ricevuta, al funzionamento del servizio postale, ad avvenimenti determinati dagli alleati o dal nemico ed infine, ma non meno importante, alle notizie provenienti dal fronte interno.

Il censore operava una selezione sul ricco materiale a sua disposizione dettato in primo luogo dalla frequenza di alcuni argomenti più ricorrenti ma anche da scelte culturali e sociali proprie di una sua certa forma mentis, quella di un ufficiale appartenente all'esercito britannico. Le relazioni riportano tutte quelle affermazioni che potevano rappresentare e chiarire la situazione rilevata dal censore, ricostruita sulla lettura di un campione statistico ricorrente o comunque significativo: i capitoli risultano composti dalla descrizione sintetica delle problematiche rilevate dal censore e dagli stralci informativi che più lo avevano colpito22.

Gli stralci, di estensione variabile, sono preceduti dai dati anagrafici, i gradi e i reparti di appartenenza dei mittenti, di cui scelgo di omettere parte delle generalità per ovvi motivi di riservatezza e rispetto. Dalla lettura delle relazioni settimanali emergono i dati di una moltitudine di uomini, dei quali è impossibile ricostruire il profilo umano e ricavare informazioni più personali e dettagliate. Si trattava di soldati e ufficiali provenienti da tutte le parti d'Italia, volontari e

22 Ciascuna relazione riporta il totale di stralci tradotti e sottoposti alla visione del capo censore e

la quantità di stralci selezionati per venir allegati ai diversi capitoli della relazione. Nei raccoglitori esaminati presso archivi britannici non resta purtroppo alcuna traccia degli “stralci collezionati”.

richiamati, entusiasti, indignati o rassegnati, tutti accomunati dalla tragedia che ne ha segnato l'esistenza. Analizzando le relazioni settimanali emerge come la struttura dei capitoli si modifichi gradualmente, plasmandosi alle esigenze del servizio attraverso il passare dei mesi: pur rimanendo invariata la successione dei capitoli, nuove esigenza belliche e nuove norme subentrano ad alterarne la consistenza e l'estensione dei capitoli. Il capitolo Welfare e le sue evoluzioni esemplificano la flessibilità della struttura: nei reports dei primi mesi in cui l'esercito italiano stentava a riconoscere l'importanza dei bisogni materiali e psicologici dei propri uomini, il censore alleato riservava un ampio spazio alla trattazione, annotando gli sfoghi amareggiati e le inefficienze denunciate dai soldati e le prime manifestazioni di gratitudine e di consenso verso i provvedimenti attuati in alcuni reparti più a stretto contatto con le truppe italiane23. Mentre le relazioni degli Uffici Militari Censura di Guerra inviate al SIM restavano pressoché inalterate attraverso il passare dei mesi, le relazioni del

Base Censor Group testimoniavano fedelmente le problematiche in evoluzione e

i diversi stati d'animo: l'avvicendarsi di diverse truppe al fronte, l'umiliazione e il malcontento per le condizioni disagiate delle truppe lavoratrici, i confronti con l'assistenza in uso presso gli alleati e quindi la soddisfazione per i progressivi interventi attuati dai Comandi24. Con il passare del tempo la situazione si

23 I saggi di Nicola Della Volpe e Marco Ruzzi confermano quanto emerso dagli stralci e dalle

osservazioni di Negroni: gli interventi attuati per migliorare il benessere materiale e psicologico riguardarono principalmente i reparti combattenti operanti in prima linea, lasciando i reparti ausiliari e lavoratori in situazioni meno favorevoli. Cfr N. Della Volpe, Esercito e propaganda,

nella Guerra di liberazione, cit., pp.51-701; M.Ruzzi, Gli Italian Pioneer nella Guerra di Liberazione, cit, p 107 sgg.

24 Diverso il trattamento offerto alle truppe ausiliarie in zona di operazioni e quello delle truppe

combattenti, il cui benessere venne sempre tenuto altamente in considerazione dai propri Comandi, giungendo ad elargire premi in viveri e in denaro. Il saggio scritto da Niccolò da Lio

generalizzò e gli uomini si abituarono, le novità non erano più tali e l'argomento perse infine di importanza quando il censore alleato si limitò a riportare sporadiche, irrilevanti esternazioni.

In maniera analoga, il capitolo Politics acquistò maggior spazio e spessore nelle relazioni e le tematiche trattate si arricchivano mano a mano che si intensificarono le occasioni di contatto con il fronte interno e con le polemiche alimentate dai partiti politici; si squarciava gradualmente il velo di isolamento tessuto dai vertici militari, interessati a mantenere tra le truppe combattenti una certa apoliticità nei reparti25. Il processo di politicizzazione divenne infine inarrestabile quando la componente volontaria partigiana si fece numericamente più importante nei Gruppi di combattimento, coinvolgendo i vecchi “coscritti” nelle iniziative finalizzate alla democratizzazione dell'esercito. L'unione di soldati regolari e di partigiani politicizzati, reciprocamente bollati come “badogliani” e “soldati delle 45 lire”, portò all'incontro di uomini dalle storie personali e politiche profondamente diverse. Fonte di iniziali resistenze e di persistenti attriti tra i diversi ranghi della macchina militare, questa esperienza portò nell'esercito una serie di riforme, innovative seppur transitorie e un'occasione inconsueta per confrontarsi con i temi politici e sociali più forti.

Gli stralci contenuti nei capitoli Attitude to Germans sono fortemente influenzati e viziati dal linguaggio stereotipato della propaganda dei vertici

tratta dettagliatamente gli scontri tra il comandante, generale Clemente Primieri e lo Stato Maggiore italiano per garantire un adeguato trattamento agli uomini del “Cremona”. Cfr Id, La

guerra non è né bella né comoda. Il gruppo di combattimento Cremona nella guerra di liberazione 1943-45, Rimini, ISR Ravenna-Digitalprint, 2012.

militari interessati a marcare il carattere antitedesco di quella guerra in corso. Il rancore per la furia vendicativa tedesca dopo l'8 settembre e le notizie da casa riguardo alle continue barbarie commesse dalle unità tedesche commesse a danni delle popolazioni civili inermi offrono un substrato fertile alla propaganda promossa dai vertici militari italiani: il vecchio alleato è tornato ad essere il mostro spietato e sanguinario incontrato durante la Grande Guerra, nuovi e vecchi stereotipi si fondono con le recenti drammatiche esperienze. In maniera analoga il capitolo Attitude to Allies è fortemente condizionato dalla fornitura di vitto e di equipaggiamenti elargiti dai comandi alleati e dai riconoscimenti al valore concessi in seguito a servizi prestati o missioni compiute dai reparti italiani. Gli stereotipi alimentati dalla precedente propaganda fascista su inglesi e americani sembrano aver lasciato il posto a sinceri apprezzamenti e manifestazioni di stima, anche se non mancano alcune manifestazioni di sarcasmo per la lentezza delle operazioni militari, critiche mosse alle bande di disertori americani dedicatisi al brigantaggio e rassegnate esternazioni di amarezza per le preferenze femminili rivolte agli alleati. Diversa la posizione verso le truppe di colore.

Sebbene sia doveroso ribadire che la quantità di stralci allegati è implicitamente determinata dalla quantità di corrispondenza esaminata e dalla varietà delle tematiche rilevate di volta in volta all'interno dei vari capitoli, non possiamo ignorare l'ampio spazio e attenzione dedicato al capitolo del morale che nelle relazioni a partire da dicembre necessita di una netta demarcazione

tematica tra reparti “volontari” combattenti e “ausiliari” coscritti26. Mentre nei restanti capitoli compaiono indistintamente le esperienze e le opinioni di tutti gli uomini inquadrati in zona di operazioni al seguito della 8ª e 5ª Armata, questa distinzione tra combattenti e ausiliari rispecchia la volontà prioritaria di monitorare e confrontare il morale e l'affidabilità delle diverse anime dell'esercito: l'eroismo e la tenuta psicologica e le manifestazioni di coraggio e patriottismo vengono analizzate e gli stralci attentamente registrati attraverso il passare del tempo e il progredire delle operazioni belliche.

I capitoli che dispongono generalmente di un minor numero di stralci sono quelli inerenti “Sicurezza e censura” e “Servizi postali”, che si dimostrano poco rilevanti nello studio degli umori e invece molto interessanti per comprendere il funzionamento del servizio di censura e le possibili trasgressioni.