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CAPITOLO 3 E 4

Disegno delle Chiuse idriche Putrih Klavže sul Belca creek, pianta e prospetti

Porta di Carlos IV

CXLII Veduta di Almadén

Fig.3.1 e 3.2 Fornaci Bustamante. Almadén Fig.3.3 Forno, Almadén Fig.3.4 Porta carraia, Almadén

Fig.3.5 Porta di Carlo IV, Almadén

Fig.3.6 Castillete de San Aquilino, Almadén

Fig.3.7 Stabilimento delle macchine di San Aquilino, Almadén

Fig.3.8 Particolare di una torre sopra il pozzo di San Teodoro, Almadén

Fig.3.9 Museo del mercurio, Almadén

Fig.3.10 Santuario alla Vergine dei Minatori, Almadén

Fig.3.11 Camino dei forni Čermak-Špirek, Almadén Fig. 3.12 Porta d'ingresso della miniera del Castello, Almadén

Fig. 3.1 Fig. 3.2 Fig. 3.3 Fig. 3.4

Fig. 3.5 Fig. 3.6 Fig. 3.7 Fig.3.8

CXLIII

Fig.3.13 Arena esagonale per la corrida , Almadén

Fig.3.14 Particolare delle scale dell’arena, Almadén Fig.3.15 Veduta della zona cuscinetto dalla miniera Fig.3.16 Veduta di Almadén dalla zona cuscinetto Fig. 3.13

Fig. 3.14 Fig. 3.15

CXLIV La nomina seriale di Almadén

e Idrija è specificamente legata alle attività estrattive e industriali che hanno avuto un impatto evidente in tutto il mondo sul piano della cultura,

dell’economia e dei cambiamenti sociali, sulle due sponde

dell'Atlantico.

Ora che lo sfruttamento minerario del mercurio

nell’Unione europea appartiene al passato, gli studi effettuati da diversi specialisti nel corso degli anni, hanno rivelato la necessità di diffondere il valore e di tutelare il patrimonio derivante dalle miniere storiche di mercurio nei più grandi giacimenti naturali di questo metallo liquido del mondo come un elemento importante della memoria del genere umano.

I siti minerari di Almadén

(Spagna) e Idrija (Slovenia) hanno prodotto una gran parte del mercurio consumato su scala mondiale e emergono, in un quadro comparativo, il più alto livello di produzione conseguito nelle miniere di questa natura. Essi sono presentati come componenti di un patrimonio seriale di carattere

transnazionale, dal momento che sono i rappresentanti più eminenti del significato delle miniere di mercurio e della relativa tecnologia, nonché dell’apporto all’industria di tutto il mondo di questa particolare attività estrattiva.

Dal punto di vista dell’ingegneria civile, i siti minerari di questa nomina seriale sono stati il

paradigma delle miniere di mercurio nel corso della storia, per quanto riguarda i sistemi tecnici e costruttivi utilizzati e il significato storico e la diffusione del fenomeno che nasce

dall’introduzione del sistema di raffinazione del metallo a base di mercurio in America nel 1555. Ambedue le miniere si

completavano a vicenda nell’invio di mercurio in tutto il mondo, e soprattutto in America, che ha dato via a importanti cambiamenti economici, sociali e culturali in questo continente e in Europa, e nello sviluppo della scienza e della tecnologia, come testimonia lo scambio di

conoscenze e di strumentazioni. Il patrimonio storico in questi luoghi comprende una serie di attività complementari comuni e interregionali che dimostrano quanto strettamente

interconnesse siano state per la loro eccezionale funzione

interattiva. Entrambi i siti hanno fatto uso e conservano collezioni uniche di materiali e

strumentazioni che sono documenti di tutti i processi, metodi, tecniche e componenti fisiche per la produzione di mercurio.

Le miniere di Almadén e Idrija sono anche eccezionali esempi di interazione umana con

l’ambiente che è ormai divenuto vulnerabile in seguito alla

chiusura delle miniere, conseguente alla politica restrittiva in atto relativa al mercurio. Allo stesso tempo, dimostrano come le attività

estrattive abbiano dato luogo a particolari espressioni culturali e determinato intangibili

caratteristiche specifiche e uniche, il cui valore consiste principalmente nella

conservazione dello spirito del luogo e nel rendere manifesto l'impegno della comunità nella costruzione della sua storia.

Entrambi i componenti di questa nomina seriale

soddisfano i requisiti necessari perché appartengono allo stesso gruppo storico-culturale per i loro collegamenti interattivi, culturali e funzionali, nel corso dei secoli e per il fatto di essere stati anche caratteristici siti minerari della vasta zona geografica dove il mercurio è stato un fondamentale motore di sviluppo economico e di

promozione di scambi culturali a livello intercontinentale. Pertanto, questa nomina di serie si basa sulla rilevanza dei siti dal punto di vista storico-sociale,

tecnologico, costruttivo (nel settore specifico dell’ingegneria mineraria), oltre che sui valori architettonici, territoriali e artistici che richiedono la conservazione delle loro qualità essenziali, fondamentali per una corretta comprensione della loro funzione nel passato. Le manifestazioni del genio umano applicato alla estrazione e lavorazione dei minerali si sono espresse in peculiari tecniche, architetture e stili di vita.

CXLV I depositi di arenaria e

ardesia contengono numerosi fossili

principalmente dei periodi Ordoviciano, Siluriano e Devoniano. L’importanza dei giacimenti minerari della zona ha indotto nel 1838 Ezquerra del Bayo a svolgere uno studio geologico dei dintorni di Almadén, (1838), nel quale ha fornito le prime

informazioni sull’esistenza di

fossili dell’ Ordoviciano e del Devoniano.

La grande ricchezza paleontologica del territorio è confermata dal fatto che vi siano state classificate 46 nuove specie di fossili. I due siti minerari

dovrebbero continuare a servire la storia, non

attraverso la produzione di mercurio, ma favorendo invece la ricerca per mitigarne i danni e per favorire lo sviluppo di una cultura scientifica inerente in modo che faccia

intendere alle nuove generazioni cosa è stato dato all'umanità dal patrimonio del mercurio e cosa si può ancora attendere da esso.

Almadén

Almadén si trova nella provincia di Ciudad Real, a sud- ovest della sua

capitale e in prossimità dei confini con le province di Badajoz e Cordoba. Il paese è attraversato da una derivazione dell’antica strada romana da Cordoba a Toledo di cui sussistono ancora oggi alcuni tratti ben conservati. La posizione

geografica e i collegamenti alla rete stradale hanno facilitato lo sfruttamento e il trasporto delle vaste risorse minerarie della zona. Il patrimonio naturale locale (flora, fauna e minerali) è particolarmente ricco. Meritano una segnalazione la macchia mediterranea e i prati lecci, dove si possono vedere animali selvatici che vivono in libertà.

Dal punto di vista geologico, la successione di strati di quarzite e di ardesia, combinata con la giacitura verticale degli strati, crea un paesaggio caratteristico e

spettacolare. L’erosione degli strati morbidi ha formato i fondovalle, mentre gli strati duri costituiscono pareti rocciose verticali.

ALMADÉN E IDRIJA

ALMADÉN E IDRIJA

CXLVI Tra i minerali che

costituiscono il patrimonio geologico della zona, si trova il cinabro massiccio

(localmente denominato “scultura in pietra”, perché è usato per fare sculture artigianali), il cinabro cristallizzato e altri minerali curiosi (come per esempio la barite con inclusioni di solfuro di mercurio).

Ma il dato più importante che ha fatto la storia di Almadén è l’esistenza di sua miniera di cinabro e di altri minerali (barite, calcite, etc.) è associata a orogenesi

ercinica. È stata senza dubbio una straordinaria anomalia geochimica che ha dato origine a questo deposito di mercurio, che ha prodotto all’incirca un terzo del mercurio consumato dall'uomo nel corso dei secoli.

Il territorio delle miniere di Almadén comprende elementi di diversi tipi e dimensioni, inclusi gli aspetti geologici, geografici e geomorfologici, paesaggi, percorsi, miniere, altre opere di ingegneria e il centro storico di Almadén. Le miniere di Almadén sono costituiti da un sistema di gallerie e pozzi di epoche diverse, dall’antichità ai nostri giorni, di cui è possibile osservare la stratificazione. Sussistono anche le zone di lavorazione dei metalli, gli edifici amministrativi, costruzioni e installazioni

appartenenti a diverse epoche del sito minerario:

1. La miniera di Almadén con tutti i suoi componenti: le gallerie e i pozzi, le zone di estrazione del minerale e di trasformazione dei metalli, i laboratori, gli edifici

amministrativi e sociali. Questa zona comprende elementi di grande valore come documenti dell’attività mineraria e della lavorazione dei metalli beni storici e come costruzioni di interesse

storico-artistico:

• Forni Bustamante, Horno de Tijeras, Muro del Cerco (Palisades), Puerta de Carros, Puerta de Carlos IV. • Costruzioni ed impianti di diverse epoche che sono testimonianze dell’evoluzione delle procedure tecniche nelle miniere, come il pozzo di San Aquilino, con la torre e le macchine; il Pozzo di San Teodoro, con torre, tramogge e trasportatori a nastro; i magazzini del mercurio (oggi Museum), il pozzo di San Joaquín, i forni Čermak- Špirek.

• i percorsi di accesso alle miniere del Pozo e del

Castillo, il pozzo di San Andrés, la galleria dei lavori forzati, la galleria di San Aquilino.

• Tratti della strada per Siviglia, lungo la quale la produzione delle miniere di Almadén è stata avviata per essere poi trasportata via

mare suo cammino in America.

2. Il centro storico di Almadén con la Plaza de la Constitución. Quest'area contiene numerosi

monumenti di alto valore e diverse costruzioni di

interesse storico e tipologico come il Castillo de Retamar e gli edifici circostanti collegati con le miniere, come la Cappella di

San Michele, le strutture del pozzo di San Miguel, la Casa della Soprintendenza della Miniera, la nuova Chiesa di San Sebastiano, l’edificio dell’Accademia Mineraria e la Casa dell’Inquisitore.

3. - Elementi di alto valore fuori dal centro storico della città e dei limiti del sito proposto, ma all'interno della zona cuscinetto: resti

archeologici del recinto dei lavori forzati, ospedale di San Raffaele e Plaza de Toros.

CXLVII

TA

CXLVIII Castello di Retamar Cappella di san Michele Casa del soprintendente della miniera

Nuova chiesa di San Sebastiano

Edificio dell’Accademia Mineraria, Progetti e disegni, XVIII secolo Casa dell’inquisitore

Sulla destra: Ospedale per minatori reale di San raffaele

Resti archeologici del Carcere Reale del lavoro forzato Fronti stradali dei

quartieri residenziali del centro storico di

Almadén e sotto una casa tradizionale

Edificio dell’Accademia Mineraria

CXLIX Forni Aludeles o

Bustamante

Nel 1633 Lope Saavedra Barba ha inventato nella miniera di Huancavelica (Perù) i forni “aludeles”, che sono stati introdotti a Almadén nel 1646 da Juan Alonso de Bustamante, motivo per cui sono chiamati anche forni Bustamante.

Al loro interno il minerale viene messo senza essere preventivamente raccolto in un vaso, ma distribuito in più strati secondo dimensioni e qualità. Una volta che il forno è stato caricato e chiuso si provvede a bruciare il combustibile (prima legno e poi carbone), producendo così vapore di mercurio, che passa attraverso i fori in una piccola camera, da cui esce attraverso diversi tubi di argilla.

Ogni tubo è stato formato a sua volta da vari contenitori attaccati l'uno all'altro (gil "aludeles") con un foro nella loro parte inferiore, in modo che il mercurio dopo essersi condensato esca attraverso i fori. Prima di una nuova cottura del minerale, gli “aludeles” sono smontati per la pulizia e per il recupero del mercurio

rimasto sulle loro pareti.

CL All'incrocio di quest’ultima

strada e di Calle Saúco, il

poligono gira proseguendo lungo quest'ultima via fino all’incrocio con Calle de los Mineros e Calle de las Casas de Florido.

Prosegue fino alla fine di Calle de las Casas de Florido e continua fino all’incrocio con il viale

Avenida de la Libertad nella parte nord della strada nazionale tra

Cordoba e Ávila, in un tratto lungo appena 100 metri .