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Prima del 1880 la gestione della produzione di carbone nella regione del Centro richiedeva un collegamento mediante canali navigabili con Mons da una parte e con il canale Charleroi-Bruxelles dall’altra parte.

La soluzione più consueta delle chiuse risultava

impraticabile per due ragioni : la carenza d’acqua, e il notevole declivio del territorio di 68 metri su una distanza di 7 kilometri. L’ingegnere capo della società John Cockerill, Jean Kraft de Saulx, propose la soluzione degli ascensori idraulici messa a punto tra il 1872 e il 1874 a Anderton (Cheshire), a 40 kilometri da Liverpool, dall’ingegnere Edwin Clarck e adottata nel 1881 à Fontinettes presso Saint Omer (Francia). Ingegneri belgi sono stati inviati a

studiare il modello britannico e sulla base di quel modello sono stati costruiti i quattro ascensori del canale di

collegamento tra i bacini della Meuse e dell’Escaut,

ribattezzato canale del Centro, in prossimità della città di La Louvière nella provincia dell’Hainaut nella regione Wallonie. Questi ascensori sono doppi , e dal momento che i pesi delle due vasche d’acqua si compensano, permettono un movimento di innalzamento e discesa determinato dalla sola forza idraulica. Degli otto ascensori per chiatte di questo tipo

costruiti tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo, i quattro del canale del Centro sono i soli che funzionano ancora con i loro macchinari e loro

meccanismi d’origine.

Dal 1998 gli ascensori per chiatte del canale del Centro sono stati scritti nel patrimonio mondiale dell’Unesco con le seguenti motivazioni:

_ Testimonianza eccezionale dei notevoli sviluppi dell’ingegneria idraulica del diciannovesimo secolo in europa ;

_ Apogeo dell’applicazione dell’ingegneria alla costruzione dei canali.

Assieme al canale, le strutture adesso associate forniscono un esempio eccezionalmente ben conservato e completo di paesaggio industriale legato all’acqua dell’europa della fine del diciannovesimo secolo.

L’ascensore n.1 (Houdeng- Gœgnies), inaugurato nel 1888, e costituito da due compartimenti mobili, ciascuno azionato dalla propria pressa idraulica; le presse sono collegate tra loro mediante tubi di modo che, quando un compartimento è a livello della saracinesca

superiore, l’altro si trova al livello della saracinesca inferiore: quando il primo discende in seguito

all’introduzione d’acqua dalla saracinesca superiore, il

secondo si innalza ; un

dispositivo collocato tra le due presse regola il movimento dei compartimenti.

Gli ascensori n.2 ( Houdeng- Aimeries), n.3 ( Bracquegnies) e n.4( Thieu) ultimati nel 1917, dopo la sospensione dei lavori dovuta alla prima guerra mondiale, propongono un certo numero di modifiche a portate al progetto iniziale, dettate da considerazioni d’ordine pratico. Il principio operativo rimane tuttavia lo stesso e le modifiche sono state

apportate sostanzialmente ai binari, alle presse idrauliche e ai loro pistoni, oltre che alle saracinesche delle chiuse.

Con l’apertura nel 2002 di un nuovo canale per il

trasporto di merci con chiatte di notevole tonnellaggio con la costruzione dell’ascensore funicolare di Strépy- Thieu, il canale del Centro è stato riservato esclusivamente ad una navigazione turistica di svago e, per impulso della Federazione del turismo della provincia dell’Hainaut, nel quadro del piano Feder- Objectif 1 è diventato una delle maggiori attrazioni turistiche del Parco regionale dei canali della regione del Centro, assieme all’ascensore funicolare di Strépy-Thieu, al Centro didattico dell’acqua a Seneffe, e al piano inclinato di Ronquères.

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ALI SITI MINERARI DELLA

VALLONIA

I turisti hanno la possibilità di montare su chiatte per utilizzare il primo degli ascensori e per correre parte del canale oppure possono utilizzare con biciclette i percorsi ciclabili che si sviluppano ai due lati dell’intero canale. È inoltre visitabile la centrale elettrica edificata in prossimità del primo ascensore, presso la quale è stato anche costruito un modesto centro di

ricezione dei visitatori con le biglietterie. Altri posti di ristoro sono stati dislocati lungo le piste ciclabili.

Dall’alto al basso: due foto dell’ascensore n.1 Houdeng-Gœgnies

e veduta dell’esterno della centrale elettrica ( foto del 2011)

Dall’alto verso il basso, da sinistra a destra: interno della centrale elettrica e due vedute del canale ( foto del 2011)

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Otto immagini dell’ascensore n.4 Thieu ( foto del 2011)

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Il primo pozzo, denominato ‘Marie’, della Miniera di carbone di Blégny – dal 2012 inserita nel Patrimonio mondiale dell’Unesco - è stato scavato nel 1849 ed aveva inizialmente una profondità di circa 60 metri. Nel 1850 sono state installate le prime due macchine a vapore destinate all’evacuazione delle acque e all’estrazione del carbone, ma ancora nei primi anni 1860 il pozzo non era in funzione. Solo dal 864 inizierà l’attività estrattiva che terminerà nel 1872, quando entrerà in attività il pozzo Saint Remy (o Hayoulle). Nel periodo 1864-1882 si registra un incremento dell’attività costruttiva in questo sito minerario con l’edificazione di nuovi corpi di fabbrica e nel 1883 è avviato l’ampliamento del pozzo Maria per riprenderne lo sfruttamento. Dopo la prima guerra mondiale la gestione della miniera è assunta dalla ‘Société anonyme des charbonnages d’Argenteau’, costituita

nell’ottobre 1919,che rinnova gli impianti, fa scavare nuove gallerie e un nuovo pozzo d’estrazione, il pozzo n.1, che relega il pozzo Marie alla funzione di condotto

d’aerazione. La costruzione della prima torre d’estrazione del pozzo n.1 risale al 1922 e nel 1929 il pozzo raggiunge la stessa profondità di 234 metri del pozzo Marie. Questa torre sarà demolità nel 1940

dall’esercito belga per impedire che gli occupanti tedeschi se ne

potessero servire come posto di osservazione.

Nel 1943-44 è ricostruito l’edificio in cemento armato della macchina di estrazione, che sarà chiuso nel 1945 per la messa in funzione di una nuova macchina d’estrazione elettrica installata tra il 1945 e il 1947. Tra il 1943 e il 1945 sono anche realizzate le strutture in cemento armato dello spazio raccolta e smistamento del carbone, successivamente ampliate nel 1948.

Dopo nuovi ingrandimenti delle strutture in cemento armato degli anni 1960-70, l’attività estrattiva in questo sito minerario cessa nei primi anni 1980. Poco prima di essere inclusa nel Patrimonio mondiale dell’Unesco la miniera di Blégny è stata aperta al pubblico e dotata di una serie di strutture ricettive che comprende: un ampio parcheggio gratuito, una caffetteria, due ristoranti, una sala polivalente, un minigolf, spazi gioco per bambini, un parco con stagni e voliere per uccelli, un ostello per gruppi con 58 posti letto, discariche di materiali di scavo piantumate e attrezzate per passeggiate, un centro di archivi, un frutteto per attività didattiche e uno spazio per esposizioni.