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Analisi di alcuni indicatori di appropriatezza organizzativa in ambito ospedaliero

L’appropriatezza organizzativa

3. L’appropriatezza organizzativa nei principali setting assistenziali sanitar

3.5 Analisi di alcuni indicatori di appropriatezza organizzativa in ambito ospedaliero

Terminata l’analisi dei diversi livelli di assistenza è doveroso fare un accenno sugli indicatori di appropriatezza organizzativa ospedaliera, utilizzati dal Ministero249, dalle Regioni250 e dagli stessi Istituti di cura, per valutare l’appropriatezza organizzativa dei ricoveri all’interno degli ospedali, individuando i punti di forza da mantenere e quelli di debolezza da correggere nell’organizzazione dell’erogazione delle cure251

.

In particolare l’analisi è svolta sugli indicatori inseriti nell’allegato 3 del Patto per la Salute 2010- 2012, così come analizzati e descritti dal Dipartimento della qualità della Direzione Generale della Programmazione sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema252, in seno al Ministero della Salute.

- Degenza media pre-operatoria.

Questo indicatore è calcolato come il rapporto tra il totale delle giornate che intercorrono tra il giorno di ricovero e quello dell’intervento ed il totale dei dimessi e misura la capacità della struttura di pianificare un percorso preoperatorio efficiente, con un buon utilizzo delle sale operatorie e dei

248 http://bur.regione.emilia-romagna.it/dettaglio-inserzione?I=8b5b71fe0cf446588e761dd8cfb89db5.

249 Gli indicatori di appropriatezza organizzativa sono utilizzati dal Ministero della Salute nei rapporti SDO per

monitorare l’andamento e l’appropriatezza dei ricoveri ospedalieri.

250

Il c.d. “controllo esterno” di vigilanza fatto dalla Regioni sulle proprie aziende sanitarie è legittimato dagli artt. 2, comma 2-sexies, lett. E) e 8-octies del D.Lgs. N. 502/1992.

251 Da ricordare gli altri strumenti di valutazione dell’appropriatezza organizzativa dei ricoveri ospedalieri utilizzati

dalle Regioni e dagli istituti: il metodo PRUO (Protocollo di Revisione d’Uso dell’ospedale ) basato sullo studio della documentazione clinica conservata dall’ospedale e il metodo APPRO, che si fonda sull’uso dei dati amministrativi (archivi informatici delle dimissioni ospedaliere).

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servizi connessi all’attività di chirurgia. In particolare il periodo di tempo che intercorre tra il ricovero in struttura e il giorno dell’intervento è caratterizzato dall’esecuzione di una serie di esami ed accertamenti diagnostici in vista dell’operazione che, per i ricoveri programmati, dovrebbero compiersi generalmente in ambito ambulatoriale, rappresentante il setting assistenziale più appropriato. Dunque se l’indicatore presenterà valori elevati, potrebbe evidenziare un’inadeguatezza dei percorsi ambulatoriali e un’inappropriatezza della struttura ospedaliera.

- Percentuale di interventi per frattura di femore operati entro i due giorni.

L’indicatore in esame è rappresentato come il rapporto percentuale tra il numero di pazienti dimessi con diagnosi principale di frattura del femore sottoposti ad intervento entro due giorni dal ricovero ed il totale dei dimessi con diagnosi principale di frattura del femore. Questo indice misura la capacità dell’ospedale di presa in carico di un paziente con rottura di femore e il tempo di risposta nel sottoporlo entro le 48 ore (lasso di tempo che la letteratura medica considera improrogabile per evitare complicazioni cliniche) ad un intervento chirurgico. Più è alto il valore percentuale migliore è l’organizzazione dell’istituto e l’appropriatezza clinica della terapia.

- Percentuale di dimessi da reparti chirurgici con DRG medici.

Questo indicatore è calcolato come il rapporto percentuale fra i pazienti dimessi da reparti di chirurgia a cui è stato attribuito un DRG medico ed il totale dei dimessi dalle unità chirurgiche. Tale parametro misura la percentuale di ricoveri avvenuti nelle sedi di chirurgia a cui viene assegnato un DRG di tipo medico e dunque, non essendo di fronte ad interventi di alta complessità chirurgica, questi potevano essere trattati in modo più appropriato in unità non chirurgiche. I reparti di chirurgia infatti, proprio perché dotati di attrezzature complesse, sono le unità più costose e pertanto dovrebbero esservi ricoverati solamente i pazienti da sottoporre ad un intervento chirurgico, destinando gli altri in setting più appropriati.

- Percentuale di ricoveri con DRG chirurgico sul totale di ricoveri (RO + DH).

L’indicatore misura il volume dei ricoveri caratterizzati dall’erogazione di trattamenti chirurgici complessi e che, proprio in ragione di ciò, trovano la collocazione più idonea nel regime ospedaliero. Il resto degli interventi, a minor complessità, dovrebbe essere indirizzato nel setting ambulatoriale. È calcolato come rapporto percentuale fra i dimessi in DRG a carattere chirurgico ed il totale dei dimessi.

- Percentuale di ricoveri ordinari con DRG ad alto rischio di inappropriatezza.

È l’indicatore che valuta il grado di organizzazione della rete ospedaliera, misurandone la capacità di erogare le prestazioni sanitarie nel regime più appropriato. Viene calcolato come il rapporto percentuale fra il numero di ricoveri ordinari con DRG a rischio inappropriatezza ed il totale dei ricoveri con DRG a rischio di inappropriatezza.

- Percentuale di ricoveri in DH medico a carattere diagnostico sul totale dei ricoveri in DH medico. L’indicatore studia l’appropriatezza dell’utilizzo del regime di DH per l’esecuzione dei percorsi diagnostici che, generalmente, dovrebbero essere effettuati tramite il sistema ambulatoriale, setting ritenuto più appropriato per massimizzare le risorse disponibili e per ridurre il disagio al paziente. Viene rappresentato come il rapporto percentuale tra il numero di ricoveri in DH medico a carattere diagnostico e il totale dei ricoveri in DH medico.

- Percentuale di ricoveri ordinari medici brevi (0-2 gg.) sul totale dei ricoveri ordinari medici.

Tale indicatore è utile per monitorare l’appropriatezza del ricovero ospedaliero in regime ordinario. Infatti questo analizza la fascia di ricoveri caratterizzati da prestazioni a bassa complessità che richiedono una degenza molto breve in struttura e dunque risultano inappropriati se erogati in RO piuttosto che in altri percorsi assistenziali più adeguati (day hospital e ambulatorio). L’inappropriatezza scaturirebbe per errori nell’accettazione del paziente in pronto soccorso, nonché per carenza di una rete territoriale che assorba, al posto dei nosocomi, queste prestazioni. È calcolato come rapporto percentuale tra il numero di ricoveri ordinari con DRG medico e con una degenza di durata minore o uguale a due giorni ed il totale dei ricoveri ordinari con DRG medico.

- Percentuale di ricoveri ordinari medici oltre soglia sul totale dei ricoveri ordinari medici di pazienti con età maggiore o uguale a 65 anni.

L’indicatore è calcolato come il rapporto percentuale fra il numero di ricoveri ordinari con DRG a carattere medico e durata della degenza superiore alla soglia specifica del DRG di afferenza ed il totale dei ricoveri ordinari con DRG medico di soggetti con età maggiore o uguale a 65 anni. Tale indice misura la percentuale di ricoveri contrassegnati da una degenza prolungata oltre la soglia prevista per i singoli DRG di afferenza. Infatti la permanenza per molto tempo nei reparti ospedalieri per acuti (in cui la risoluzione dei problemi

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dovrebbe avvenire in tempi brevi) può essere la spia di un’inefficienza sia organizzativa del reparto che funzionale, relativa ai collegamenti ospedale-territorio. Infatti molte delle degenze oltre misura sono di pazienti anziani over 65, che verrebbero seguiti in modo più appropriato se inseriti nella rete residenziale extraospedaliera.

4. La situazione attuale dell’appropriatezza organizzativa nell’ambito ospedaliero italiano:

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