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ANALISI DEI QUESTIONARI

DELLA COMUNICAZIONE

2. ANALISI DEI QUESTIONARI

I questionari sono stati compilati da circa il 15% dei professionisti CONTARP e quindi l’indagine, dalla quale emergono diversi aspetti interessanti e spunti di riflessione, si può definire conoscitiva e non riassuntiva delle attività svolte.

2.1 Attività di progettazione

Dai questionari pervenuti emerge che il 25% dei colleghi non ha svolto attività di pro-gettazione di corsi negli ultimi 5 anni. Per la restante parte, per alcuni si è trattato di atti-vità sporadiche o interventi in singole giornate, per altri quasi di un’attiatti-vità sistematica.

Quasi tutti i colleghi hanno potuto soddisfare le richieste di progettazione dei corsi o di singole unità didattiche. Nei casi di mancata realizzazione le motivazioni sono da ricer-carsi nell’eccessivo carico di lavoro nel periodo in cui sono state sottoposte le richieste o in problematiche organizzative.

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza

Figura 1: Distribuzione geografica dei professionisti che hanno risposto al questionario.

I corsi progettati sono stati rivolti prevalentemente ad utenza esterna o mista, pochi sono stati i corsi destinati solo a personale interno.

Oltre ai corsi realizzati nell’ambito del network formativo, relativo alla progettazione dei percorsi per RSPP/ASPP e dei relativi aggiornamenti, anche diversi dei corsi progettati localmente hanno riguardato la formazione delle figure previste dal D.Lgs 81/08, per le quali non si disponeva di pacchetti formativi, ad esempio per i datori di lavoro (DL).

Spesso, sempre nell’ambito della normativa della sicurezza, i professionisti CONTARP sono stati chiamati a rendersi promotori della divulgazione del D.Lgs. 81/08 o a progettare corsi su singoli specifici argomenti di igiene industriale nell’ambito della salute e sicurezza del lavoro, quali ad esempio rischio chimico, biologico, fisico, da sovraccarico biomeccani-co, da stress, da ambienti confinati.

I Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul lavoro e le linee guida SGSL UNI-INAIL-Parti sociali sono stati oggetto di corsi progettati sia per l’utenza interna che esterna.

La progettazione di corsi interni ha anche riguardato tematiche istituzionali, quali la Tariffa dei Premi, la trattazione delle pratiche di oscillazione del tasso INAIL per prevenzione, delle malattie professionali, dei benefici previdenziali per l’esposizione ad amianto.

Rivestendo la qualifica di RSPP i professionisti CONTARP si sono trovati spesso anche a progettare ed erogare informazione e formazione ai lavoratori sulla salute e sicurezza sul lavoro.

L’utenza esterna è stata rappresentata, oltre che dalle figure del servizio di prevenzione e protezione (SPP), anche ad esempio da rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), dai datori di lavoro (DL), da addetti antincendio, dalle scuole, di vario ordine e grado, pre-valentemente scuole superiori o università, e da settori lavorativi specifici, come la pubblica amministrazione, l’edilizia, i servizi e singole professioni come assistenti domiciliari, colf e badanti, parrucchieri o ordini professionali come i biologi. Alcuni corsi sono stati teorico-pratici, per tecniche di campionamento o analisi.

Tra i punti da migliorare nell’attività di progettazione dei corsi si rileva la richiesta di un maggior coinvolgimento nella definizione degli obiettivi che spesso giungono da parte di altre strutture amministrative. Metà dei colleghi non viene messa tempestivamente a cono-scenza della tipologia dei destinatari del corso, ponendo dei limiti alla progettazione che dovrebbe prevedere anche un linguaggio mirato per l’utenza, soprattutto nella fase di microprogettazione. Sono auspicabili valutazioni collegiali per condividere nei dettagli anche quali temi privilegiare, definire i tempi avendo quindi un maggior contatto con il per-sonale che stipula le convenzioni o presenta i progetti da parte dell’utenza esterna. In gene-rale non viene riscontrata una grossa difficoltà nel predisporre il materiale didattico, fatta salva la necessità di disporre di strumentazione idonea (ad esempio scanner, fotocopiatrici a colori, telecamera) all’occorrenza e la necessità di disporre di banche dati ed estrazioni di dati INAIL.

Anche la scelta delle modalità di erogazione dei corsi è lasciata, tranne in alcuni casi, alla decisione del progettista del corso o dell’unità didattica, tuttavia è in ogni caso subordinata alle disponibilità tecniche, nei casi specifici alla durata prefissata del corso, ed è anche lega-ta alla conoscenza della tipologia di utenza del corso che, come si è visto, non sempre è nota.

Alcuni hanno denotato la difficoltà, nella progettazione degli interventi formativi, legata alla carenza di informazioni relative alle disponibilità tecniche delle aule dove successiva-mente sarebbe avvenuta la formazione, informazioni non sempre giunte tempestivasuccessiva-mente o,

specialmente in caso di collaborazioni con partner esterni, non note fino all’erogazione del corso.

Ciò riconduce ad un’altra tipologia di criticità, riscontrata da poco meno della metà dei colleghi, relativamente all’interazione con i responsabili amministrativi e scientifici dei corsi progettati, ovviabile con una maggiore e migliore collaborazione e comunicazione da poter raggiungere anche attraverso riunioni di gruppo tra proponenti e progettisti, con una chiara definizione dei compiti ai fini di una migliore elaborazione dei pacchetti formativi.

Solo in pochi denotano uno scarso coinvolgimento nel decidere le modalità di valutazione finale dei discenti e nelle modalità di verifica dell’apprendimento degli stessi.

Sulla scelta nei mezzi di pubblicizzazione del corso in alcuni casi è stato segnalato un man-cato coinvolgimento iniziale, risolvibile ad esempio tramite riunioni, per suggerire idonei mezzi comunicativi, che ha comportato la non effettuazione di corsi faticosamente progetta-ti. Quindi la scelta condivisa di tali mezzi e dei tempi di realizzazione della campagna pub-blicitaria, dovrebbero far parte a pieno titolo della fase di progettazione dei corsi per tutti i partecipanti alla realizzazione dello stesso, anche per definire un corretto calendario di ero-gazione.

Come si può notare la maggior parte delle criticità evidenziate sono legate a problemi orga-nizzativi e comunicativi ed in parte minore a problemi tecnici e di mezzi a disposizione, sia in termini di attrezzature che di spazi. Infatti la parola chiave che ricorre tra i colleghi al momento di formulare proposte di miglioramento della progettazione di corsi formativi è

“coinvolgimento”, inteso a tutti i livelli.

Quello che emerge dall’elencazione dei corsi e degli interventi progettati dai colleghi, spe-cialmente a livello territoriale, è che spesso questi sono stati caratterizzati dalla realizzazio-ne di una sola ediziorealizzazio-ne realizzazio-nei confronti dell’utenza. Si può quindi proporre, manterealizzazio-nendo la paternità dei prodotti realizzati, in riconoscimento degli sforzi individuali, di inserire anche questo materiale realizzato nel network formativo e di pubblicizzarlo a livello di Direzioni regionali, per permettere una sua erogazione su tutto il territorio nazionale, contribuendo a diffondere una cultura della salute e sicurezza sul lavoro molto più capillare, sistematica ed efficace.

2.2 Attività di formazione

Nella sezione del questionario relativa all’attività di formazione svolta, sono state indagate la tipologia di formazione effettuata dai colleghi nei diversi contesti e le difficoltà incontra-te nello svolgimento.

L’86% di coloro che hanno risposto al questionario ha svolto attività di formazione, e solo nel 20% dei casi si è verificata la situazione di dover rinunciare a un incarico formativo. Le motivazioni sono riconducibili alla mancanza di tempo, a causa dell’eccessivo carico di lavoro, o alla mancanza di supporto organizzativo, o ancora perché la richiesta era stata for-mulata con troppo poco anticipo o perché le date di erogazione del corso, comunicate in ritardo e non modificabili, erano sovrapposte ad altri impegni.

I corsi in cui i professionisti CONTARP hanno svolto le docenze possono essere così riepi-logati, come da Figura 2.

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I progetti formativi hanno visto spesso il coinvolgimento di diversi enti, quali Direzioni Scolastiche Regionali e Scuole, INPS, Corte dei Conti, Prefetture, Regioni, Province e Comuni, Ordini Professionali, sia a livello locale che nazionale, associazioni datoriali e sin-dacali, AUSL, Università ecc.

La maggioranza di coloro che ha effettuato attività di formazione (87%) ha rilevato almeno un punto di caduta nell’erogazione dei corsi, questi vengono riassunti per comodità nella Figura 3.

Tipologia di corsi

Figura 2: Tipologia di corsi erogati dai professionisti CONTARP che hanno risposto al questionario.

Criticità riscontrare

Figura 3: Punti di caduta riscontrati nell’erogazione dei corsi di formazione.

Le percentuali riportate sono calcolate rispetto al numero di coloro che ha riscontrato delle problematiche, che comunque è la netta maggioranza di coloro che hanno risposto al que-stionario e hanno effettuato attività di formazione. L’aspetto meritevole di miglioramento rilevato dal maggior numero di persone (il 70%) è quello relativo al feedback rispetto al proprio operato: infatti, in molti casi non si riceve alcuna notizia relativa al giudizio di valu-tazione rilasciato dai destinatari globalmente rispetto al corso o alla propria docenza. Come fatto rilevare da più colleghi, questa mancanza di feedback non permette di focalizzare i propri punti deboli e quindi migliorare la propria attività. Il 65% di coloro che hanno riscontrato criticità ha fatto rilevare la mancata conoscenza del numero di destinatari ed a volte anche della tipologia del partecipante (settore di occupazione, background culturale, ecc). La metà di chi ha evidenziato i punti di caduta ha poi rilevato difficoltà in merito all’interfaccia con i responsabili dei corsi, sia scientifici che amministrativi, oltre che in merito alla scelta del periodo di erogazione dei corsi, e anche rispetto alla disponibilità del materiale didattico.

Per quanto riguarda le difficoltà relative all’interfaccia con i responsabili dei corsi, si avver-te la necessità di maggiore chiarezza, raggiungibile tramiavver-te riunioni e informative prelimi-nari. Queste difficoltà si presentano soprattutto (ma non esclusivamente) nel caso in cui i responsabili dei corsi siano esterni all’INAIL.

Il periodo in cui erogare i corsi spesso non è concordato con i professionisti che dovranno prestare la loro opera, soprattutto quando non si è coinvolti nella fase preliminare di orga-nizzazione del corso.

Relativamente al materiale didattico, si sono presentati problemi in due fasi diverse: in qualche caso, le difficoltà sono sorte dalla mancanza di preparazione di materiale da distribuire ai discenti; in altri casi, le difficoltà sono emerse dal mancato aggiornamento del materiale a disposizione, o dalla sua disponibilità esclusivamente in formato non modificabile.

Il 30% ha rilevato che non vi è conoscenza preventiva dell’organizzazione d’aula e quindi dei possibili mezzi a disposizione, la proposta è di individuare sempre e chiaramente un responsabile d’aula, anche per i corsi tenuti fuori dalle sedi istituzionali.

In ogni caso, molte delle difficoltà riscontrate non sono state relative all’attività di docenza in senso stretto, ma alla fase organizzativa che la precede o la dovrebbe affiancare.

E` stata più volte rilevata la necessità di calendarizzazione dei corsi in modo da poter pro-grammare per tempo le altre attività ed assicurare una maggiore costanza nell’erogazione, prevedendone sistematicamente una/due edizioni l’anno con una più capillare pubblicizza-zione anche attraverso le comunicazioni abituali che l’Istituto ha con le aziende. Inoltre, si suggerisce di offrire alle aziende assicurate il supporto tecnico-logistico per progettare/ero-gare corsi di formazione a tariffe agevolate.

Alcuni colleghi ipotizzano la necessità di personale dedicato principalmente all’attività di formazione, non solo relativamente alle docenze, ma anche all’organizzazione. L’affida-mento dell’organizzazione al settore Prevenzione deve richiedere una corretta formazione dei colleghi amministrativi e a livello di dirigenza si auspica un maggior impegno nel con-siderare la formazione obiettivo primario. Molti rilevano la necessità di maggiore collabo-razione con enti ed organizzazioni esterni, associazioni di categoria, ma anche maggiori contatti con le Sedi provinciali INAIL.

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2.3 Network formativo

La terza categoria di domande poste nel questionario riguarda il network formativo. Con le Linee guida progettuali del 2006, relative ai Percorsi formativi per Responsabili e Addetti dei Servizi di prevenzione e protezione, è stata chiaramente indicata la struttura e la funzio-ne del modello organizzativo a rete: il “funzio-network dei poli formativi”, la cui composiziofunzio-ne è indicata nella Tabella 1.

Tabella 1 - Composizione dei poli formativi territoriali

Polo Regioni - (Direzioni Regionali) Sede di riferimento

Formativo

1 Piemonte, Aosta, Liguria Torino - D.R. Piemonte

2 Lombardia Milano - D.R. Lombardia

3 Veneto, Friuli V.G. , Trentino A.A. Venezia - D.R. Veneto

4 Emilia Romagna, Toscana, Umbria Firenze - D.R. Toscana

5 Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Sardegna Roma - D.R. Lazio

6 Campania, Puglia, Basilicata, Calabria Napoli - D.R. Campania

7 Sicilia Palermo - D.R. Sicilia

8 Polo Centrale D. Centrale Prevenzione

Lo scopo di questa sezione del questionario era quello di individuare punti di forza e di debolezza nell’applicazione di tale modello.

Dall’esame delle risposte emerge che tale organizzazione non è conosciuta da gran parte di coloro che hanno risposto alla domanda: “Sei a conoscenza di come funziona il network?”

come mostra la Figura 4.

Figura 4: Tipologia e percentuale di risposte alla domanda: “Sei a conoscenza di come funziona il network?”.

Andando in dettaglio nell’analisi delle risposte alla domanda sui punti di forza del network il 50% di coloro che hanno indicato di conoscere il network non risponde, mentre il restante sottolinea solo l’uniformità dell’offerta formativa, la disponibilità del materiale formativo e la preparazione elevata dei docenti facendo riferimento ancora una volta all’aspetto “conte-nuto formativo” e non all’impianto organizzativo. In merito ai punti di debolezza del network questa volta solo il 12% di coloro che hanno indicato di conoscere il network non risponde. È sentito da più parti lo scarso coinvolgimento a livello regionale e la quasi inesi-stente interazione tra le varie figure tecniche (CONTARP, Consulenza tecnica per l’edilizia, Avvocatura, Sovrintendenza medica), la comunicazione con i referenti regionali del network va senz’altro migliorata così come i feedback. Maggiore interazione viene anche richiesta tra polo centrale e poli territoriali e, all’interno dello stesso polo, con le regioni satellite.

Alla domanda sui suggerimenti per migliorare l’omogeneità della formazione a livello nazionale il 50% non risponde, mentre viene sostenuta dai più la necessità di incontri preli-minari all’erogazione del corso, di costituzione di un team che lavori in stretta cooperazio-ne, di un maggior coinvolgimento delle risorse regionali con maggiore interazione con la struttura centrale, di una messa a disposizione di una sorta di catalogo delle attività formati-ve, di un maggior presidio dei referenti dei moduli formativi per RSPP/ASPP che raccolga-no i suggerimenti e mantengaraccolga-no aggiornato il materiale messo a disposizione.

In merito alla valutazione del materiale formativo il 31% non risponde e, sebbene un altro 31% ritenga che sia di buona se non di ottima qualità, proprio sulla qualità qualcuno segnala che non sempre è costante, che si percepisce chiaramente che il materiale proviene da molte-plici mani e che non è stato “uniformato”, rimanendo in alcune parti troppo accademico.

Il 42% risponde inoltre che integra il materiale a disposizione.

Dai più viene segnalato infine una necessità di miglioramento delle interazioni con i refe-renti regionali.

La conclusione che si trae dall’esame dei dati è che il modello organizzativo a rete, che a livello centrale è noto e funzionale alle attività svolte, a livello territoriale necessita di un presidio maggiore. Occorre potenziare soprattutto la comunicazione della struttura organiz-zativa del network, dei suoi obiettivi e dei suoi compiti e far sì che siano chiare e attive le procedure operative contenenti un flusso definito delle attività in modo da creare una migliore interazione e collaborazione tra gli “attori” del “processo formazione”. Se da un canto sembra vada potenziata la gestione di tale impianto, dall’altro l’aspetto relativo al materiale formativo a disposizione nella piattaforma intranet della DC prevenzione sembra ben gestito. Per quanto il materiale in buona parte dei casi venga integrato, viene considera-to in ogni caso di buona qualità e utile alla omogeneità della formazione erogata.

2.4 Ampliamento attività formazione INAIL

É stato chiesto ai colleghi di esprimersi sull’ampliamento dell’attuale attività di formazione dell’INAIL. La prima domanda riporta un elenco non esaustivo dei corsi da progettare e/o erogare all’esterno/interno, mediante l’apporto dei professionisti CONTARP. Viene inoltre richiesto di segnalare le modalità di erogazione più efficaci in relazione alle diverse tipolo-gie formative.

Dall’esame delle risposte emerge un’ampia maggioranza che conferma l’utilità dell’impe-gno nella progettazione/erogazione dei percorsi formativi indirizzati alle figure cardini del

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sistema prevenzionale aziendale (DL, RSPP, ASPP, Preposti) con l’aggiunta di percorsi formativi specifici per alcuni rischi (p.e. antincendio, ambienti confinati) o per materie assi-curative. Quest’ultimo elemento appare innovativo se pensato anche per l’utenza esterna (si pensi all’utilità che deriverebbe ai datori di lavoro la conoscenza delle modalità di accesso agli sconti sulla tariffa dei Premi, l’implementazione di SGSL o l’adozione di modelli di Responsabilità Sociale delle imprese). Le modalità di erogazione indicate premiano la lezione frontale con l’aggiunta di lezioni/esercitazioni pratiche, con particolare riferimento ai corsi per gli addetti antincendio. Si segnala inoltre la scelta della modalità di erogazione

“e-learning” esclusivamente per i corsi di natura assicurativa. Si esprimono invece forti per-plessità sulla modalità di erogazione in “videoconferenza” in relazione all’aggiornamento interno dei professionisti CONTARP, in quanto tale modalità non prevede un’adeguata interazione tra docenti e ”aula” ed è fortemente penalizzante per le sedi decentrate a causa della qualità del segnale che rende l’azione didattica poco comprensibile. Inoltre viene ampiamente sottolineato che tale modalità è da preferirsi per riunioni brevi di carattere esclusivamente informativo.

Nelle successive due domande viene posto il quesito sul peso che l’attività di formazione deve assumere nelle funzioni svolte dalla CONTARP e quali possono essere le criticità che il professionista può incontrare nel reggere tale peso formativo, che, è bene sottolineare, si aggiunge di fatto ai compiti istituzionali già assegnati alla CONTARP.

Emerge in modo netto la volontà dei colleghi di potenziare il ruolo della CONTARP nelle attività di docenza e soprattutto nella progettazione dei percorsi formativi. Permangono comunque alcune criticità sopratutto in merito alle sopraggiunte difficoltà di aggiornamento dei professionisti CONTARP incaricati delle attività formative (progettazione/docenze).

Tali difficoltà si estrinsecano soprattutto nel budget pro-capite insufficiente a coprire i biso-gni di aggiornamento professionale in una materia – quale la sicurezza del lavoro – in conti-nua evoluzione. Inoltre non si può attingere - nell’aggiornamento professionale - esclusiva-mente e/o prevalenteesclusiva-mente dagli stessi colleghi della Consulenza, il cui apporto, quantun-que qualificato, andrebbe integrato con docenti universitari ed esperti esterni a seconda delle tipologie di rischio trattate (ad es. VV.F. per l’antincendio, magistrati per le materie giuridiche, ecc.).

L’ultimo tema affrontato nell’indagine riguarda le proposte ed i suggerimenti per migliorare l’aggiornamento professionale interno.

Oltre alle già accennate problematiche connesse al budget inadeguato ed al ricorso a profes-sionalità esterne per arricchire il corpo docente, emerge da più parti la necessità di migliora-re l’organizzazione interna nella pianificazione ed erogazione dei corsi di aggiornamento.

Infatti si sottolinea da più parti la necessità di snellire la procedura centrale per l’inserimen-to delle proposte formative nel calendario corsi con l’obiettivo di accorciare i tempi e per-mettere l’iscrizione per tempo dei professionisti interessati, tenuto conto dei tempi necessari per l’espletamento dell’iter burocratico autorizzativo. Inoltre occorre prevedere un minimo di due corsi pro-capite per anno (non necessariamente uno generale ed uno specifico), defi-nendo un budget individuale uguale per tutti i professionisti, in modo che ciascuno possa indirizzare almeno uno dei due corsi ad argomenti che siano funzionali alle specifiche pro-fessionalità ed attività. Nella definizione del budget destinato all’aggiornamento professio-nale occorre tenere in debito conto non solo gli introiti che derivano all’Istituto dalle docen-ze rese dai professionisti CONTARP ma anche il ritorno di immagine e di prestigio che ne deriva all’Istituto dagli interventi qualificati dei professionisti chiamati a rappresentare l’INAIL nei numerosi seminari e convegni in tema di prevenzione e sicurezza del lavoro.

2.5 Attività formativa ex D.Lgs. 81/2008: rapporto di sintesi triennio 2007-2009 Dal rapporto di sintesi gestionale economica inerente le attività formative svolte ai sensi del D.Lgs. 81/08 (già previste dal D.Lgs. 195/03) nel triennio 2007÷2009 effettuato dal polo formativo centrale presso la Direzione Centrale Prevenzione, si vogliono riportare alcuni dati relativi alla dimensione della formazione erogata per gli RSPP/ASPP per i moduli A, B8, B9, C previsti già dall’Accordo Stato Regioni del febbraio 2006. Nel rapporto sono

2.5 Attività formativa ex D.Lgs. 81/2008: rapporto di sintesi triennio 2007-2009 Dal rapporto di sintesi gestionale economica inerente le attività formative svolte ai sensi del D.Lgs. 81/08 (già previste dal D.Lgs. 195/03) nel triennio 2007÷2009 effettuato dal polo formativo centrale presso la Direzione Centrale Prevenzione, si vogliono riportare alcuni dati relativi alla dimensione della formazione erogata per gli RSPP/ASPP per i moduli A, B8, B9, C previsti già dall’Accordo Stato Regioni del febbraio 2006. Nel rapporto sono