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METODI DI ANALISI

RISCHI ERGONOMICI PER I LAVORATORI ADDETTI AL RECUPERO DEI RIFIUTI DA APPARECCHIATURE

3. METODI DI ANALISI

L’analisi è stata effettuata utilizzando il metodo RULA per la valutazione della presenza di posture scorrette e il metodo OCRA Checklist per la valutazione della presenza del rischio da movimenti ripetuti. La caratteristica di questi metodi è che si basano su schemi semplici per la valutazione delle postazioni e attività lavorative, permettendo un’analisi basata sulle osservazioni dei lavoratori, dirette o dopo videoriprese.

Il metodo RULA (Rapid Upper Limb Assessment) è un metodo rapido per valutare l’impe-gno posturale del corpo, con particolare attenzione all’area degli arti superiori, collo e tora-ce. Il metodo si basa sull’osservazione della posizione dei diversi distretti articolari, a cui viene dato un punteggio maggiore o minore a seconda della maggiore o minore distanza da una posizione neutra, non rischiosa, del segmento osservato; l’analisi può essere fatta per i due distretti destro e sinistro separatamente. Vengono anche analizzati fattori come la posi-zione del corpo e la richiesta di forza nello svolgimento del compito. Il metodo permette di calcolare un indice del sovraccarico biomeccanico, a cui corrisponde una scala che indica l’accettabilità o meno della postura e la necessità di interventi correttivi da intraprendere per ridurre il rischio.

La checklist OCRA, sviluppata a partire del metodo di analisi OCRA, si compone di 5 sezioni che analizzano i 4 principali fattori di rischio (carenza dei periodi di recupero, fre-quenza, forza, posture incongrue) e la presenza di vari fattori complementari (vibrazioni , contraccolpi, freddo, precisione, guanti inadatti, ecc..). Per ognuna delle 5 parti vengono attribuiti dei valori parziali, in aumento al crescere del rischio, che sommati danno il livello di esposizione finale, che viene confrontato con i valori dell’indice relativo alle diverse fasce di rischio (Tab. 1).

Tabella 1 - Scala dei valori per gli indici di rischio RULA e Checklist OCRA

RULA Checklist

1-2 7.5 Fascia verde Postura accettabile

3-4 7,6 - 11 Fascia gialla Possibile presenza di rischio, si richiedono ulteriori indagini, possibili interventi correttivi

5-6 11,1 - 14 Fascia arancio Presenza di rischio, è necessario attuare indagini più approfondite e programmare interventi correttivi 14,1 -22,5 Fascia rossa in tempi brevi

7 o >7 > 22,6 Fascia rossa Postura non accettabile, necessità di interventi immediati

Nel corso dei sopralluoghi sono state effettuate riprese video dell’attività per verificare le posture assunte e le frequenze di lavoro per il conteggio delle azioni tecniche. Informazioni relative ai turni di lavoro e allo svolgimento delle attività sono state ottenute durante i col-loqui con i responsabili delle ditte.

Sono state analizzate le seguenti attività

• smontaggio degli schermi al plasma (Fig. 2)

• smontaggio di tv e monitor e preparazione dei tubi catodici (Fig. 1-3)

• cernita manuale (Fig. 5-6)

• smontaggio di computer (struttura esterna, componenti interne) (Fig. 4) Dal materiale filmato sono state scelte le

sequen-ze riguardanti alcune postazioni lavorative ritenu-te indicative dell’attività svolta, e che poritenu-tevano essere considerate a rischio per le posture assunte o per le caratteristiche di ripetitività delle azioni.

Per ogni postazione selezionata sono state analiz-zate le posture degli addetti utilizzando il metodo RULA, considerando le posture più frequente-mente assunte durante l’attività. Nei casi di pre-senza di compiti ripetitivi per più della metà del tempo di attività, è stata eseguita l’analisi con il metodo della Checklist OCRA.

4. RISULTATI

4.1 Posture

Le mansioni lavorative che sono risultate a rischio più alto per quanto riguarda la presenza di posture incongrue sono riportate nella Tabella 2, in cui sono anche riportati i valori calcolati per l’indice RULA, valutato per entrambe le braccia. I valori riportano il range osservato.

Tabella 2 - Valutazione del rischio dovuto a posture scorrette per gli arti superiori

MANSIONE (n° analisi) Indice RULA Fattore rilevante

Smontaggio di schermi al plasma (3) 5-7 Tronco e braccia

Smontaggio di schermi a tubo catodico (4) 3-7 Tronco, braccia, peso

Preparazione del tubo catodico (2) 4-5 Tronco, braccia, ripetitività

Smontaggio di computer - componenti (4) 3-7 Testa, tronco, braccia

Per quanto riguarda le posture i risultati sono compresi maggiormente tra i valori di 4 e 7, indicando nel caso migliore la possibile presenza di rischio, mentre nel caso peggiore la necessità di interventi immediati per eliminare una situazione con alta possibilità di danni.

Alcuni tipi di attività sono risultate invece a rischio molto contenuto o assente. In particola-re si è visto che per gli addetti allo smontaggio degli schermi a tubo catodico un fattoparticola-re rile-vante è la dimensione dello schermo, in quanto schermi più grandi richiedono che il lavora-tore tenga le braccia sollevate in alto durante il lavoro, mentre con schermi di piccole dimensioni questo non è necessario e le braccia mantengono una posizione meno rischiosa.

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza

Figura 2 - Smontaggio di schermi al plasma:

uso di avviatore.

Si è anche visto però che i lavoratori tendono talvolta ad assumere posizioni scorrette anche senza avere vincoli dovuti alla forma dell’oggetto su cui operano (ad esempio pie-garsi di lato per agire sul lato del computer, invece di girarlo). Un fattore da considerare potrebbe essere la mancanza di sedute, che costringe i lavoratori a restare in piedi per tutta la durata del lavoro, facilitando la ricerca di appoggio sul piano di lavoro e quindi l’assunzione di posture molto curve in avanti (Fig. 1, Fig. 4).

4.2 Movimenti ripetuti

Le mansioni lavorative che sono risultate a rischio più alto per quanto riguarda la presenza di movimenti ripetitivi sono riportate nella tabella 2, in cui sono anche riportati i valori cal-colati per l’indice checklist-OCRA.

Tabella 3 - Valutazione del rischio dovuto a movimenti ripetitivi

MANSIONE (n° analisi) Indice checklist Fattore rilevante

Smontaggio di computer - struttura (1) 10 Postura, forza, compl.

Cernita manuale (3) 10-11 Postura, frequenza

Smontaggio di schermi piatti - con avvitatore (2) 10 Postura, complementari Smontaggio di TV - con avvitatore o martello (3) 10-11 Postura, complementari

Da questa tabella si vede che il rischio per movimenti ripetitivi è in genere lieve. In partico-lare il fatto che gli addetti allo smontaggio delle apparecchiature non siano soggetti a tempi

Figura 3 - Smontaggio di tv a tubo catodico

Figura 4 - Addetti allo smontaggio di computer.

condizionati dai macchinari impiegati fa sì che non sia necessario per loro tenere ritmi di lavoro elevati; in questo caso il fattore di rischio più rilevante nell’attività ripetitiva è l’uso prevalente e quasi continuativo dell’avvitatore. Per gli addetti allo smontaggio dei computer non si sono individuati compiti ripetitivi per

un tempo utile ad effettuare una valutazione di questo tipo, con l’unica eccezione di un lavo-ratore che utilizzava l’avvitatore realizzando il primo disassemblaggio della struttura.

Per quanto riguarda gli addetti alla cernita manuale, che invece si trovano a lavorare lungo un nastro trasportatore, i valori rilevati sono di poco maggiori, ma va segnalato che durante le osservazioni la velocità di scorri-mento dei nastri trasportatori non era tale da causare troppe difficoltà agli addetti, e le fre-quenti interruzioni dell’invio di materiale per-metteva agli addetti di rallentare l’attività di selezione.

In generale durante l’osservazione delle attività di selezione manuale si è rilevato che, più che la velocità dei nastri, le difficoltà ai lavoratori erano causate dalle condizioni dell’area di lavoro (configurazione della struttura del nastro trasportatore, altezza, distanza del mate-riale dal lavoratore, spazio per i piedi o possibilità di appoggio delle gambe, posizione dei cesti di raccolta del materiale, ecc.) oltre, a volte, dalla necessità di intervenire sul materiale da selezionare (es. strappo o taglio dei cavi, separazione di parti). Alcune condizioni inoltre potevano determinare una perdita di ritmo e quindi la necessità di recuperare aumentando la frequenza di azioni.

Per quanto riguarda la posizione delle ceste di raccolta, nei casi osservati questa poteva essere molto varia: da ceste posizionate in singola fila al di là del nastro trasportatore (a), a ceste posizionate sia al di là del nastro che alle spalle del lavoratore (b), o ceste posizionate solo davanti ma a due altezze diverse (c), fino a tubi posti a lato del lavoratore che convogliano il materiale a ceste sottostanti il nastro (d). Alcune di queste disposizioni richiedono movimenti ampi e rotazione del busto (caso b) o richiedono al contrario una buona precisione nel movi-mento di lancio (talvolta nei casi b o c), anche in dipendenza delle dimensioni delle ceste.

La selezione dei cavi è un esempio dei casi che si possono presentare durante la cernita manuale. I cavi che si trovano nel materiale frantumato possono essere strappati a mano o tagliati via con piccole cesoie: nel caso dello strappo il tipo di movimento può comportare microtraumi alle mani, pur protette dai guanti, nel caso il cavo sia ben ancorato; nel caso del taglio talvolta si verifica che le cesoie non sono state riposte nel posto usuale, sono utiliz-zate dal collega, ecc, o anche la presenza dei guanti ne rende meno agevole l’uso, compor-tando un ritardo rispetto al materiale sul nastro e quindi la necessità di aumentare il ritmo.

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza

Figura 5 - Addette alla cernita manuale.

Figura 6 - Cernita manuale su passerella

Da queste osservazioni nascono ipotesi di intervento che prevedano una riorganizzazione di alcuni aspetti dell’area di lavoro, sulla base di principi di ergonomia finalizzata a una facilità d’uso degli strumenti presenti ed economia e correttezza dei movimenti richiesti al lavoratore.

5. CONCLUSIONI

Da quanto visto sopra si vede come le lavorazioni connesse al trattamento dei RAEE possa-no presentare per gli addetti un alto rischio di sviluppare patologie dell’apparato muscolo-scheletrico, correlate soprattutto all’assunzione di posture scorrette, ma anche alla presenza, in misure minore, di rischi legati alla ripetitività del gesto lavorativo.

L’analisi delle condizioni della postazione di lavoro, ha evidenziato come la possibilità di ridurre l’esposizione dipenda sia da modifiche strutturali della postazione di lavoro (ad es.

all’introduzione di piani di lavoro adeguati alle attività da svolgere, soprattutto per quanto riguarda la regolazione dell’altezza), sia fornendo ai lavoratori strumenti ergonomicamente più adeguati (es. avvitatori sospesi). Inoltre alcune postazioni di lavoro potrebbero essere migliorate introducendo sedute adeguate, soprattutto nelle postazioni dove gli addetti manten-gono la stessa posizione in piedi per lunghi periodi di tempo (es. le postazioni di smontaggio degli schermi piatti, smontaggio dei computer, selezione manuale). Importante è anche una specifica formazione per gli addetti sull’assunzione di posture corrette durante il lavoro.

A parte deve essere valutato il problema posto dalla necessità di DPI, in quanto la presenza di rischio di taglio, dovuta soprattutto al materiale frantumato nel caso della cernita, o nello smontaggio dovuta alle lamiere che spesso costituiscono parte della struttura portante o cir-condano alcune parti, richiede l’uso di guanti antitaglio anche nel caso vengano svolti lavori che richiedono una buona precisione manuale; la loro scelta deve quindi essere il risultato di una attenta valutazione della specifica protezione richiesta e delle necessità imposte dal lavo-ro, eventualmente adeguando anche la scelta degli strumenti a disposizione dei lavoratori.

RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano tutti i componenti del progetto rifiuti, e in particolare del gruppo di lavoro sui RAEE.

BIBLIOGRAFIA

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D. Colombini, E. Occhipinti, S. Cairoli, A. Baracco: Proposta e validazione preliminare di una check-list per la stima dell’esposizione lavorativa a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori, 2000, La Medicina del Lavoro 91(5), pagg. 470-485.

L. McAtamney, E. N. Corlett: RULA: a survey method for the investigation of work related upper limb disorders, 1993, Applied Ergonomics 24(2), pagg. 91-99.

POSTER

UTILITÀ DEL MODELLO “ECETOC TRA” PER LA STIMA