E. BELMONTE*, C. BRESCHI**, S. D’AGLIANO**, P. FRANCESCHINI*, M. MAMELI**, E. MASTROMINICO**, S. PANICCIA*, B. PIERONI*, S. TRAMUTO**, M. TURRI*, L. VALORI**
RIASSUNTO
L’INAIL di Lucca ha stipulato un accordo di collaborazione con il Gruppo Sofidel, primo produttore in Italia e secondo in Europa nel settore della carta per uso igienico e domestico, noto soprattutto per il marchio Regina, con una forza lavoro di oltre 4500 dipendenti.
Con l’accordo il gruppo cartario e l’INAIL si sono impegnati a rafforzare, in base alle rispettive competenze e professionalità, forme qualificate di collaborazione per la messa a punto e la diffusione di buone pratiche organizzative e procedurali relative ad alcuni aspetti peculiari del settore cartario.
Lo sviluppo della collaborazione è seguito da una Commissione paritetica composta da pro-fessionisti della CONTARP Toscana e tecnici del Gruppo con il coinvolgimento degli RLS e delle RSU.
Il lavoro presenta i risultati della prima fase di attività relativa all’individuazione di modalità per la valutazione, la riduzione, la gestione ed il monitoraggio del rischio da vibrazioni e posturale nella movimentazione meccanizzata delle merci sia in cartiera che in cartotecnica.
SUMMARY
INAIL, Lucca local office, and Sofidel Group, main leader for sanitary and domestic paper production in Italy and the second in Europe, best known for being the owner of brand
“Regina” and with 4500 employers, had signed a collaboration agreement to develop and promote best organizational practices and procedures in some specific fields of the paper industry.
As within the agreement, Inail and Sofidel Group, have established a joint committee, made by CONTARP professionals and Sofidel technicians, with the involvement of RLS and RSU.
This work shows the results of the first phase of activity on the identification of modalities for the evaluation, reduction, management and monitoring of vibration and postural risks during the mechanized handling operations both in paper mills and converting.
* Gruppo SOFIDEL.
** INAIL - Direzione Regionale Toscana - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione.
1. PREMESSA
Nel corso degli anni, la progettazione dei carrelli elevatori si è evoluta per soddisfare sem-pre più le esigenze di comfort, sicurezza, produttività e rispetto dell’ambiente. Tuttavia, ancora molti incidenti gravi, anche mortali, si verificano durante il loro uso.
Infatti, gli eventi infortunistici da “mezzo di sollevamento e trasporto” (carrelli elevatori, transpallet, ecc.) sono fra quelli che contribuiscono maggiormente alla casistica degli infor-tuni gravi e mortali complessivamente indennizzati nel corso del 2010, rappresentandone circa il 42%1.
È per questo forse che le rassegne bibliografiche mostrano l’esistenza di un gran numero di testi sulla formazione del carrellista, sugli standard di costruzione, sui requisiti visivi, sulla stabilità dei carrelli, nonché sulla caratterizzazione delle postazioni di guida.
Allo stesso modo per quanto riguarda invece gli indicatori di danno per la salute normal-mente l’attenzione viene focalizzata sulla trasmissione al corpo intero di vibrazioni e, quin-di, sui possibili rischi per il rachide lombare.
La fase iniziale di questo studio ha riguardato l’attività dei carrellisti operanti in cartiera e cartotecnica, per meglio comprendere e descrivere i loro compiti, al fine di arricchire le normali aree di ricerca e valutare in che modo le determinanti proprie di questo lavoro (postura ed esposizione a vibrazioni durante la guida, organizzazione, carichi di lavoro, etc.) possono influire sulla salute dei lavoratori.
L’analisi delle attività svolte ha messo in evidenza come la guida in retromarcia (con torsio-ne del collo) risulta, per alcuni compiti (carico che riduce la visibilità, torsio-necessità di eseguire manovre, ecc.), obbligata e in generale non può essere evitata.
Di conseguenza, ci si è trovati di fronte ai seguenti quesiti: la postura obbligata nelle attività di guida in retromarcia può avere influenza sui disturbi del tratto cervicale del rachide?
Quali sono le modalità più corrette per giungere ad una quantificazione del rischio per que-sto distretto articolare?
1 Fonte: INAIL, Banca Dati Statistica.
Foto 1 - Movimentazione in retromarcia di bobine.
2. MATERIALI E METODI
Al fine di individuare corrette modalità di analisi della mansione e del rischio per il rachide cervicale, è stata condotta un’analisi di primo livello, nel corso della quale:
• sono stati raccolti dati bibliografici sui fattori di rischio nelle attività lavorative che pos-sono generare sintomi dolorosi al rachide cervicale;
• sono stati analizzati i metodi di analisi della postura presenti in letteratura;
• sono stati individuati, all’interno del Gruppo Sofidel, i due stabilimenti (una cartiera ed una cartotecnica) che hanno partecipato allo studio sul campo;
• sono state raccolte informazioni generali sulle modalità organizzative ed operative nella movimentazione meccanizzata delle merci (numero di addetti, turni, orari, pause, carico di lavoro, tipo di percorso, etc.);
• sono stati identificati i compiti caratteristici delle mansioni di carrellista;
• sono stati analizzati i dati anonimi relativi alla sorveglianza sanitaria e quelli relativi alle malattie professionali di fonte INAIL per il gruppo Sofidel, dai quali comunque non si evince la presenza di disturbi al rachide lombare e cervicale per la mansione in esame.
Nella successiva fase di analisi sul campo è stata, dunque, focalizzata l’attenzione sulle mansioni di carrellista ritenute più a rischio sia per la cartiera che per la cartotecnica, ovve-ro quelle per le quali l’uso del carrello elevatore occupa almeno il 75% del turno di lavoovve-ro.
Di conseguenza, in cartiera sono stati analizzati i compiti:
- dell’addetto allo scarico materie prime (cellulose) dai camion con successiva formazione delle stive di magazzino;
- dell’addetto alla movimentazione del prodotto finito (bobine jumbo rolls) dall’area stoc-caggio ai camion per il trasporto.
Analogamente, in cartotecnica sono stati presi in esame i compiti:
- dell’addetto alla movimentazione bobine magazzino materie prime,
- dell’addetto alla movimentazione prodotto finito (pallet dei diversi prodotti) dal fondo linea al magazzino prodotto finito.
Le fasi del progetto hanno visto il coinvolgimento anche degli RLS e delle RSU aziendali.
La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza
Foto 2 - Bobine stivate.
Foto 3 - Movimentazione colli di cellulosa in cartiera.
2.1 La ricerca bibliografica
La ricerca di riferimenti bibliografici è stata condotta su Internet utilizzando un comune motore di ricerca e la banca dati PubMed attraverso le seguenti parole chiave:
- conduttori di carrelli elevatori (forklift driver, conducteur de chariot élévateur);
- disturbi muscolo-scheletrici (muscoloskeletal disorders, troubles muscolosquelettiques);
- cervicalgie (neck pain, cervicalgie);
- lunga durata del tempo di guida (long duration driving, conduite prolongée);
- valutazione del rischio posturale (posture risk assessment, évaluation des risques de la posture).
Di fronte allo scarso numero di articoli pubblicati sull’argomento di nostro interesse, si è deciso di tenere come riferimento alcuni articoli indicati in bibliografia che, seppure non rispondenti ai criteri di ricerca adottati, contengono comunque elementi informativi che il gruppo di lavoro ha giudicato interessanti.
Per esempio, in assenza di studi specifici sulla valutazione del rischio posturale nei condut-tori di carrelli elevacondut-tori, studi di tipo epidemiologico riguardanti l’associazione dei movi-menti ripetitivi del collo ed eventuali disturbi del rachide cervicale sono stati comunque ritenuti utili al fine di confrontare le condizioni di lavoro anche se riferiti ad altre categorie di lavoratori.
In particolare, il NIOSH (1997) individua 40 studi nei quali si segnala la correlazione tra mantenimento di posture estreme o di posture statiche e disturbi muscolo-scheletrici del collo o del distretto collo/spalla, ma solo 3 di essi definiscono “significativo” il legame individuato; 26 studi mostrano una relazione causale tra l’alta ripetitività e i disturbi del collo e del distretto collo/spalla, ma definiscono come “ripetitivo” il lavoro che prevede continui movimenti delle braccia che in generale caricano il distretto collo/spalla.
Inoltre, in diverse ricerche citate nel lavoro del NIOSH mancano riferimenti a criteri
stan-La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza
Foto 4 - Movimentazione pallet prodotto finito in cartotecnica.
dardizzati di diagnosi dei disordini muscolo-scheletrici e di accertamento del rischio e per la valutazione dei disordini sono stati utilizzati solo i sintomi riferiti senza peraltro quantifi-carne l’intensità e la durata. In generale, non è stato considerato il dolore cervicale come parametro di valutazione, ma una combinazione di dolore al collo e alla spalla con seconda-ria difficoltà di comprendere l’esatta origine del disturbo.
La mancanza di una chiara relazione fra dolori al collo e rotazione del capo è stata ribadita in uno studio prospettico condotto da Ariens et al. (2001). Lo stesso studio, in ogni modo, sembrerebbe deporre per una relazione positiva fra il dolore cervicale e la posizione seduta per oltre il 95% del tempo lavorativo e la flessione del collo ad un minimo di 20° per più del 70% del tempo lavorativo. I diversi studi, infatti, individuano come principale rischio per il rachide cervicale il mantenimento di una postura flessa del collo per un angolo supe-riore ai 15°, la rotazione viene considerata un fattore aggiuntivo di rischio, indicando solo che nel tratto cervicale la rotazione raggiunge valori medi di circa 10°, mentre il valore limite è di 28°.
Per quanto riguarda la letteratura tecnica, non vi sono norme tecniche che consentono di giungere ad una valutazione quantitativa del rischio da postura per il tratto cervicale del rachide. Infatti, lo standard di riferimento nella valutazione delle posture è la ISO 11226:2000, che attribuisce valori di riferimento relativamente a posture fisse e, rifacendosi anche ai documenti UNI EN 1005-4:2009 e UNI EN 1005-5:2007, stabilisce criteri di accettabilità sull’angolo articolare per spalla, gomito e polso, tronco flesso. Sono state infi-ne prese in esame diverse revues relative ai metodi numerici per la valutazioinfi-ne quantitativa del rischio posturale e sono stati individuati quei metodi per i quali la posizione del collo viene presa in esame come fattore di rischio. Inoltre, poiché il corretto utilizzo dei metodi numerici si basa sull’esperienza dell’osservatore, sono stati considerati studi riguardanti la loro ripetibilità per cercare di restringere il campo di indagine alle metodologie per le quali la ripetibilità viene definita almeno basso-moderata.
Ciò ha condotto all’individuazione dei metodi riportati in Tabella 1.
Tabella 1 - Metodi numerici per la valutazione del rischio posturale presi in esame
Metodo Strategia di osservazione Ripetibilità Limitazioni
QEC Somma pesata dei punteggi dei diversi Moderata Non distingue la flessione dalla Quick Exposure items per il compito peggiore rotazione del collo
Check
REBA Somma pesata dei punteggi dei diversi Basso-moderata Anche per il collo lato dx e Rapid Entire items per le posture più comuni lato sx sono valutati distintamente
Body Assessment e prolungate e i dati non sono combinabili
Washington State Risposte del tipo sì/no sulle caratteristiche Moderata Utilizzabile come screening
Ergonomic del compito Considera solo il mantenimento
Check List del collo in flessione
RULA Somma pesata dei punteggi dei diversi Moderata Lato dx e lato sx sono valutati Rapid Upper items per le posture più comuni distintamente e i dati non sono
Limb Assessment e prolungate combinabili
Tuttavia, l’applicazione di tali metodi, che valutano la postura nel suo complesso con parti-colare attenzione agli arti superiori e che sono validati per una posizione di lavoro in piedi, non consente di giungere ad una valutazione quantitativa del rischio specifico per il rachide cervicale, ma solo di individuare dei compiti a rischio basso per la parte superiore del tron-co in cui il distretto maggiormente sollecitato risulta essere il distretto tron-collo-spalla.
2.2 L’indagine sul campo
Per le mansioni analizzate, in Tabella 2 vengono riassunte le principali caratteristiche dell’ambiente di lavoro, dei carrelli elevatori utilizzati e dei compiti normalmente svolti.
Tabella 2 - Principali caratteristiche dell’ambiente e delle attrezzature di lavoro per le mansioni analizzate Mansioni analizzate
Movimentazione Movimentazione Movimentazione Movimentazione materie prime materie prime prodotto finito prodotto finito
Stabilimento Cartiera Cartotecnica Cartiera Cartotecnica
Ambiente Piazzale esterno Zona esterna di scarico Magazzino interno Magazzino interno
di lavoro Magazzino interno e piazzale esterno
Tipologie di Carrello OM DI80C Carrello OM7 S7 PN7 Carrello OM Carrello STILL carrello elevatore diesel DI80C diesel - Carrello DI80C diesel RX20-18 P/H
OM DI80C diesel elettrico
Compiti - Scarico cellulose da - Scarico bobine da - Prelievo delle bobine dal - Prelievo dei pallet
camion da camion magazzino interno di prodotto finito dalla
rulliera di fine linea - Formazione stive su - Sistemazione nel - Carico delle bobine - Sistemazione dei pallet
piazzale magazzino sui camion nel magazzino
La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza
Foto 5 - Posizione della videocamera sui car-relli OM DI80C.
Foto 6 - Angolazione della ripresa sui carrelli OM DI80C.
Foto 7 - Posizione della videocamera sui car-relli STILL RX20-18 P/H.
Foto 8 - Angolazione della ripresa sui carrelli STILL RX20-18 P/H.
Per tutte e quattro le mansioni individuate, sono state effettuate misure di vibrazioni utiliz-zando un analizzatore di spettro quadricanale correttamente tarato, cui era collegato un accelerometro triassiale, specifico per le misure al corpo intero. Applicati i trasduttori al sedile dell’operatore, considerate le ridotte dimensioni della cabina, lo strumento è stato impostato per un’esecuzione automatica della misura durante lo svolgimento di più compiti di movimentazione e successivamente è stata avviata la registrazione della stessa, memoriz-zando sia lo spettro in bande di terzi di ottava che l’intero segnale dei trasduttori alla fre-quenza di campionamento.
Al fine di raccogliere il maggior numero possibile di dati per l’analisi della postura, sono stati realizzati filmati relativi alle diverse fasi di lavorazione utilizzando due videocamere:
la prima è stata posizionata sul carrello in modo tale da poter riprendere in continuo la posi-zione di testa, collo e spalle; la seconda è stata utilizzata per riprendere da terra le diverse fasi di manovra.
La differente concezione delle cabine di guida in dotazione ai carrelli utilizzati ha reso necessaria la costruzione di due diversi tipi di supporto per il posizionamento ed il fissaggio della videocamera sui carrelli in movimento. I supporti sono stati realizzati dalle officine dei due stabilimenti oggetto della sperimentazione.
Le Foto 5, 6, 7 e 8 mostrano i due tipi di supporto e le diverse angolazioni di ripresa.
Il gruppo di lavoro ha effettuato le diverse riprese e misurazioni, influenzando il meno pos-sibile le normali attività di lavoro, mentre gli operatori eseguivano i compiti abituali.
Per ogni mansione sono state eseguite due campagne di misure: una nel turno mattutino, l’altra nel turno pomeridiano.
Le misure e le riprese sono state effettuate per un tempo sufficientemente lungo (circa 7 ore complessivamente), in modo tale da raccogliere dati rappresentativi delle particolari fasi operative osservate. Durante le misurazioni un membro del gruppo di lavoro prendeva nota dell’attività in generale per completare con una descrizione la caratterizzazione delle atti-vità oltre a quanto deducibile dalle foto, dai filmati e dalle planimetrie.
Per ogni fase operativa sono state registrate le seguenti variabili: frequenza e durata delle flessioni e delle rotazioni (sia verso destra che verso sinistra) del collo, numero e durata delle manovre in retromarcia, distanza media percorsa, numero di movimentazioni, livello di vibrazioni trasmesse al corpo intero.
3. RISULTATI
L’analisi dei dati è stata effettuata a posteriori a partire dalle registrazioni dell’accelerome-tro e delle videocamere.
In particolare, i video evidenziano come la mansione di carrellista non consiste semplice-mente nello spostare carichi durante la guida, ma prevede la gestione di una serie di para-metri estremamente variabili, relativi agli spazi di lavoro, alla posizione del carico, alla valutazione della sua stabilità, agli ostacoli sul percorso, ai tempi di attesa, alle variazioni degli ordini, alle modalità più appropriate di carico sui rimorchi, tenendo sempre conto degli obiettivi di produzione e dei vincoli di tempo.
Questo paragrafo presenta i principali risultati dell’analisi delle diverse attività osservate.
Più in dettaglio, le Tabelle 3 e 4 riassumono i risultati delle misure di vibrazioni eseguite in cartiera e in cartotecnica con l’indicazione delle macchine e delle diverse condizioni opera-tive. I valori accelerometrici riportati nelle tabelle sono quelli effettivamente rilevati nell’intervallo di misura. Dal momento che la misurazione delle vibrazioni trasmesse al corpo intero aveva come obiettivo la ricerca di eventuali fattori di rischio per il rachide aggiuntivi rispetto alla postura nell’esecuzione del compito specifico, non è stata ritenuta utile la valutazione della accelerazione ponderata sulle 8 ore A(8). L’analisi dei dati eviden-zia che i valori di accelerazione misurati in cartotecnica sono sensibilmente inferiori a quel-li rilevati in cartiera, anche in considerazione dei differenti carichi movimentati, delle diver-se caratteristiche delle pavimentazioni e dei carrelli utilizzati.
Dall’analisi dell’andamento temporale dell’accelerazione si nota la presenza di picchi dovu-ti sia al dovu-tipo di movimentazione dei carichi, sia a buche, urdovu-ti e scosse, che richiede ulteriori approfondimenti d’indagine per la valutazione delle componenti impulsive, non rilevabili dalla mera valutazione della A(8), ma che, rappresentando un possibile rischio per la salute, devono comunque essere tenute presenti ai fini preventivi.
Tabella 3 - Misure di vibrazioni trasmesse al corpo intero: Cartiera Macchina impiegata: Carrello OM DI80C
N. Misura Condizione operativa awx awy awz Max
(m/s2) (m/s2) (m/s2) (1,4awx,1,4awy,awz) Movimentazione materie prime
1 Scarico colli1di cellulosa da camion e 0,29 0,17 0,17 0,41
2 formazione stive su piazzale 0,26 0,15 0,29 0,36
3 0,21 0,14 0,27 0,29
4 0,24 0,14 0,31 0,33
Movimentazione prodotto finito
1 Prelievo delle bobine grandi2dal 0,23 0,20 0,83 0,83
2 magazzino interno e carico delle bobine 0,21 0,21 0,71 0,71
3 sui camion 0,22 0,15 0,87 0,87
4 0,23 0,23 0,63 0,63
Prelievo delle bobine piccole3dal
5 magazzino interno e carico delle bobine 0,25 0,30 0,74 0,74 sui camion
1 Colli del peso di 2000 Kg.
2 Bobine grandi: bobine di carta del peso di 1940 kg. Sei bobine per ogni camion.
3 Bobine piccole: bobine di carta del peso di 900-1200 kg. Dieci bobine per ogni camion.
Le Tabelle 5 e 6 riassumono i risultati delle osservazioni posturali con indicazione delle per-centuali di tempo in cui il collo assume posizioni scomode nelle diverse condizioni operative.
Le osservazioni evidenziano come la mansione di carrellista comporti l’adozione di posture incongrue obbligate per poter superare e compensare gli ostacoli visivi determinati dall’ingom-bro del carico o dal lay-out dell’ambiente di lavoro. Le flessioni del collo in avanti sono adotta-te per individuare la tipologia di carico da movimentare leggendo le etichetadotta-te apposadotta-te sul carico stesso o per posizionare il carico in maniera più stabile, mentre le rotazioni del collo sono da attribuire quasi esclusivamente alle necessità visive legate alla guida in retromarcia.
Tabella 4 - Misure di vibrazioni trasmesse al corpo intero: Cartotecnica
N. Misura Condizione operativa awx awy awz Max
(m/s2) (m/s2) (m/s2) (1,4awx,1,4awy,awz) Movimentazione materie prime
1 Scarico bobine grandi da camion e
sistemazione nel magazzino 0,26 0,15 0,36 0,37
Carrello OM DI 80C
2 Scarico bobine grandi da camion e 0,23 0,13 0,54 0,54
sistemazione nel magazzino
3 Carrello OM7 S7 PN7 DI80C 0,25 0,13 0,54 0,54
Movimentazione prodotto finito
1 Prelievo dei pallet di prodotto finito dalla 0,11 0,12 0,12 0,17 2 rulliera di fine linea e sistemazione nel 0,11 0,12 0,13 0,17
3 magazzino. 0,15 0,16 0,17 0,23
4 Carrello STILL RX20-18 P/H 0,13 0,15 0,18 0,22
5 elettrico 0,13 0,12 0,23 0,23
La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza
Tuttavia, non vi è nessuna postura mantenuta fissa, ma le diverse rotazioni si alternano al mantenimento del collo in posizione neutra.
Di conseguenza, un metodo che si limiti a sommare i tempi di rotazione estrema del collo rischia di sovrastimare il rischio, perché non tiene conto dei tempi in postura neutra laddove questi posso-no costituire un sufficiente tempo di compensazione e recupero per il tratto cervicale del rachide.
Una volta determinati, quindi, i criteri rilevanti per la decisione, occorre anche individuare le modalità più corrette per assegnare loro i pesi appropriati, tenendo conto dei tempi di recupero.
Tabella 5 - Percentuale di tempo di mantenimento delle diverse posture del collo: Cartiera Macchina impiegata: Carrello OM DI80C
Torsione
N. Rilievo Condizione operativa Flessione Destra Sinistra Posizione neutra
(%) (%) (%) (%)
Movimentazione materie prime
1 Scarico colli1di cellulosa da camion e
1,65 11,7 3,9 82,8
2 formazione stive su piazzale 3
4
Movimentazione prodotto finito
1 Prelievo delle bobine grandi2dal 2 magazzino interno e carico delle bobine
3 sui camion
4 2 17,5 7,5 73
5 Prelievo delle bobine piccole3dal magazzino interno e carico delle bobine sui camion
1 Colli del peso di 2000 kg.
2 Bobine grandi: bobine di carta del peso di 1940 kg. Sei bobine per ogni camion.
3 Bobine piccole: bobine di carta del peso di 900-1200 kg. Dieci bobine per ogni camion.
Tabella 6 - Percentuale di tempo di mantenimento delle diverse posture del collo: Cartotecnica Torsione
N. Rilievo Condizione operativa Flessione Destra Sinistra Posizione neutra
(%) (%) (%) (%)
Movimentazione materie prime
1 Scarico bobine grandi da camion e
1 Scarico bobine grandi da camion e