• Non ci sono risultati.

PREMESSA: LE RAGIONI DEL PROGETTO

DEI CARICHI IN EDILIZIA

1. PREMESSA: LE RAGIONI DEL PROGETTO

Il progetto di ricerca ha preso il via il 21/01/2010 con la firma di una Convenzione quadro tra l’INAIL Basilicata, l’EdilCassa Basilicata ed il CPT dell’EdilCassa Basilicata, e si con-cluderà entro il dicembre 2011. Coinvolge le principali figure professionali (DDL, Capi cantieri, lavoratori, RLS ed RLST, RSPP e MC) di diverse imprese edili Lucane con il fine del progressivo miglioramento degli standard di prevenzione del rischio MMC nelle impre-se edili di Basilicata associate alla EdilCassa Basilicata e si inimpre-serisce in una iniziativa, avviata dall’EdilCassa Basilicata nel 2009, volta ad offrire, alle aziende associate, il Servizio di sorveglianza sanitaria.

Nel progetto sono state coinvolte le aziende associate ad Edilcassa Basilicata che hanno sti-pulato la convenzione per usufruire del Servizio di sorveglianza sanitaria. L’Edilcassa Basilicata associa circa 700 aziende per un totale di circa 4.000 lavoratori, con una netta pre-valenza di piccole e piccolissime imprese. L’80 % dei lavoratori coinvolti è impiegato in aziende con meno di 20 dipendenti ed il numero medio di dipendenti per azienda è pari a 5,6.

L’analisi dell’indice di frequenza del fenomeno infortunistico nel triennio 2006–2008 per le aziende coinvolte nel progetto, inoltre, evidenzia che le imprese di piccole dimensioni (meno di 10 dipendenti) hanno tassi infortunistici decisamente inferiori che potrebbero essere attribuibili (in quota parte) ad una minore propensione alla denuncia degli eventi.

L’analisi dei “Documenti di valutazione dei rischi” elaborati dalle aziende che hanno aderi-to al progetaderi-to ed i primi risultati della attività di Sorveglianza Sanitaria hanno evidenziaaderi-to una palese incongruenza fra un rischio stimato come molto basso o accettabile nell’80-87 % dei casi ed una prevalenza di patologie correlate al rischio decisamente superiore all’atteso.

L’analisi delle informazioni desumibili dai “Documenti di valutazione dei rischi” delle

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza

aziende che hanno aderito al progetto al 30 aprile 2009 evidenzia (come sintetizzata in Tabella 1) che la percentuale di aziende che hanno effettuato una valutazione analitica dei rischi cresce al crescere della dimensione aziendale e che alcuni rischi (come il rumore) sono stati oggetto di valutazione analitica in una percentuale molto alta di aziende (pari al 90 %) mentre il rischio chimico ed il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori sono presenti in percentuale molto bassa.

Tabella 1 - La valutazione dei rischi nelle aziende aderenti al progetto

Per quanto riguarda la MMC, il sistema di analisi più frequentemente utilizzato è la classica integrazione dei parametri “probabilità dell’evento” e “gravità delle conseguenze”, utilizza-to nella maggior parte dei DVR, ed i cui risultati sono evidenziati nella Tabella 2.

Normalmente la valutazione dei rischi è collegata alle singole fasi di lavoro (es.: allestimen-to cantiere, montaggio prefabbricati, realizzazione fondamenta in c.a., demolizione struttu-re, ecc.). Dalla suddetta analisi si rileva, in particolastruttu-re, che nei vari DVR analizzati sono presenti 1.577 attività per le quali si è individuato il rischio MMC. Nella Figura 2 si riporta-no i risultati di questa analisi, evidenziando nella parte bassa della tabella i risultati delle valutazioni che utilizzano il metodo NIOSH.

N° DVR in cui è esplicitata una valutazione analitica del rischio:

TIPOLOGIA DI AZIENDA

Aziende con < di 6 492 80 16,3% 261 28 35,0% 26 9 16 17 10 8

dipendenti

Aziende con 6-10 129 31 24,0% 189 14 45,2% 11 7 11 78 3 3

dipendenti

Aziende con 11-20 70 20 28,6% 173 15 75,0% 13 4 9 15 4 3

dipendenti

Aziende con 21-30 17 8 47,1% 207 7 87,5% 7 2 5 6 1 1

dipendenti

Aziende con > di 30 10 7 70,0% 225 6 85,7% 6 6 6 7 3 3

dipendenti

Totale 718 146 20,3% 1055 70 47,9% 63 28 47 57 21 18

N° aziende iscritte ad Edilcassa N° aziende che hanno aderito al progetto al 30-4 % di aziende che hanno aderito al progetto al 30-4 N° dipendenti Aziende di cui è disponibile il DVR % aziende di cui è disponibile il DVR Rumore Polveri Vibrazioni MMC Sovraccarico arti superiori Rischio chimico

N. totale DVR analizzati: 54

N. DVR che fanno riferimento al metodo NIOSH in alcune o tutte le attività analizzate: 15 N. totale diverse attività

individuate nei vari DVR: 3675

N. attività per cui è individuato il rischio MMC: 1577

N. di attività per cui la probabilità legata a rischio MMC è considerata:

N. di attività per cui le conseguenze del rischio MMC sono considerate

N. attività per cui il rischio MMC è considerato di grado: molto basso o basso 1241 78,7%

medio 307 19,5%

alto 29 1,8%

molto alto 0 0,0%

Totale 1577 100%

N. DVR Indice NIOSH Classe di rischio Commento

Calcola il peso massimo

Valutazione 1 ass accettabile movimentabile (pari a 34 kg!!) e

francamente inadeguata sconsiglia di movimentare pesi

superiori

Indice di sollevamento 2 0,79-0,83 accettabile Manca la/e scheda/e di valutazione

per la mansione (IS < 1,25)

Solo IS per singoli 6 1,13-1,25 accettabile Indice ricalcolato: Classe di

compiti (IS < 1,25) 1,8-2,19 rischio:

medio

Solo IS per singoli 2 2,92-2,99 medio Un indice di sollevamento pari o

compiti (rischio medio superiore a 3 configura un rischio

fra 1,25 e 3) eccessivo

Solo IS per singoli compiti 4 0,97-1,17 accettabile Valutato un solo compito (?)

(dichiara però di aver (IS < 1,25) Utilizzati i valori medi dei singoli

calcolato l’ISC della mansione parametri (?) invece di integrare i

singoli compiti in un unico indice CONCLUSIONI: rischio accettabile in 13 DVR (pari all’86,7%); rischio medio in 2 DVR (pari al 13,3%)

Tabella 2 - La valutazione dei rischi da MMC nelle aziende aderenti al progetto

I dati riportati nella Tabella 2 suggeriscono una domanda sulla adeguatezza formale del sistema di valutazione adottato (considerato l’esplicito riferimento, nel D.Lgs. n. 81/2008, ad una precisa norma tecnica per la valutazione del rischio MMC), nonché le seguenti riflessioni:

a) nonostante il contesto lavorativo sia sostanzialmente lo stesso i DVR classificano la probabilità dell’evento in modo sostanzialmente diverso e nessun DVR oggettiva la stima con riferimenti a studi epidemiologici o ai dati bio-statistici comunicati dal MC in occasione della relazione annuale;

b) la valutazione della gravità è ancora più aleatoria, spaziando da “lievi” a “gravissime”, pur trattandosi delle stesse patologie: ancora una volta sembra mancare la collaborazio-ne (alla valutaziocollaborazio-ne del rischio) del MC, che dovrebbe essere il riferimento istituzionale per la valutazione dei due parametri;

c) ne deriva una valutazione di fatto NON CONFUTABILE (perché basata esclusivamente su una stima soggettiva), senza alcuna utilità ai fini della gestione del rischio stesso, e certamente priva di alcun utilità al di fuori dello specifico contesto aziendale.

I dati relativi ai DVR che utilizzano il metodo NIOSH (indipendentemente dalle considera-zioni di merito sulla metodologia utilizzata, che non è in nessun caso conforme allo stan-dard originale) sono sostanzialmente sovrapponibili, in quanto evidenziano un rischio di entità molto modesta nella stragrande maggioranza dei casi e, negli unici casi in cui l’indice è superiore ai valori di riferimento (indice di sollevamento compreso fra 0,75 ed 1,25), il valore riscontrato è “opportunamente” nei limiti del rischio medio (inferiore a 3), se pur decisamente prossimo a questo valore.

Per completare la panoramica sullo stato dell’arte, la Tabella 3 riassume i dati di prevalenza di alcune patologie della colonna vertebrale nella popolazione di operai edili della Basilicata sottoposti a visita fino al 30 aprile 2009, informazioni raccolte dai dati anamne-stici rilevati in occasione delle visite mediche (effettuate nell’ambito della normale sorve-glianza sanitaria e senza alcuna finalità di ricerca attiva di casi).

Tabella 3 - Prevalenza cumulativa di patologie della CV nella popolazione di operai edili della Basilicata visitati al 30 aprile 2009

Patologie riferite nella anamnesi Numero casi Prevalenza %

Ernia discale lombo sacrale 26 7,98%

Ernia discale cervicale 10 3,07%

Dorsolombalgia 13 3,99%

Totale patologie della CV 49 15,03%

Totale soggetti visitati 326

Questi dati evidenziano prevalenze certamente alte e superiori ai parametri attesi, ma comunque inferiori a quanto documentato in altri studi, analizzati da S. Nicoletti (2011), dedicati alla ricerca attiva di patologie correlate al rischio MMC:

• V. ARNDT e coll. (1996) su una popolazione di 4.598 edili evidenzia “ridotta mobilità della CV” nel 18,5 % e “rachialgia” nel 21,7 % dei soggetti analizzati.

• H. Brenner e W. Ahern (2000) registrano aumento delle assenze per infortuni, malattie infettive, disturbi muscolo-scheletrici, e prepensionamenti per disturbi muscolo-schele-trici e patologie cardiovascolari.

• Rothenbacher et coll. (1997) su 5.000 lavoratori edili registra elevata prevalenza di malattie muscoloscheletriche causa di prepensionamento.

• Una indagine condotta su 579 edili della provincia di Mantova (1988) evidenzia il 20 % di malattie dell’apparato osteoarticolare.

• Mosconi e coll. (2007) in una popolazione di 1.348 lavoratori edili di 150 imprese della

La CONTARP tra rischi lavorativi e tutela della sicurezza

provincia di Bergamo registra: 266 casi di lombalgia acuta superiore a 3 giorni (19,7 %);

448 casi (= 33,2 %) di mal di schiena; 31 diagnosi certe e 23 probabili di ernia del disco (= 4%); in 126 casi (= 9,4 %) la patologia della CV è responsabile di limitazioni alla ido-neità lavorativa.

• Violante e Coll. (2003) registrano una prevalenza delle lombalgie nei lavoratori edili doppia rispetto alla popolazione generale ( 14%).

In conclusione, a fronte di una valutazione che riconosce un rischio “basso” o “accettabile”

nella stragrande maggioranza dei casi (80 - 87 % dei casi), “medio” nel 13-20 % dei casi ed

“alto” solo in una percentuale inferiore al 2 % dei casi, i dati epidemiologici (riferiti alla normale sorveglianza sanitaria e senza alcuna ambizione scientifica di ricerca attiva dei casi) evidenziano prevalenze di patologie correlate al rischio MMC decisamente alti, anche se probabilmente inferiori ai reali tassi di prevalenza che si registrerebbero in uno studio epidemiologico di ricerca attiva delle patologie.