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Gli andamenti di mercato »

3. Produzione e redditività del settore agricolo »

5.1. I bovini e la carne bovina »

5.1.2. Gli andamenti di mercato »

La tendenza alla crescita dei prezzi, che aveva caratterizzato gli anni recen- ti e si era manifestata soprattutto nel biennio 2011-2012, aveva già subito un ridimensionamento nel 2013, anno in cui la tendenza positiva si era in qualche caso invertita ed in altri smorzata, e questa debolezza delle quotazioni prose- gue anche nel 2014, benché appaiano alcune alternanze rispetto all’anno pre- cedente.

La flessione più netta e che costituisce la conferma più chiara di quanto ac- caduto nell’anno precedente si osserva per il listino delle vacche da macello, dove la quotazione si era più che raddoppiata tra il 2002 e il 2012, ma negli ul- timi due anni ha perso il 21%. Lo scarto decennale, che due anni fa era appun- to del +103%, si era ridotto al +60% nel 2013 e arriva al +24% nel 2014.

I vitelli da macello, dopo un calo di un paio di punti percentuali nel 2013, hanno invece subito un forte rialzo, che va a modificare la sostanziale stabilità media dei 4-5 anni precedenti e si inserisce nella tendenza espansiva che si era osservata in precedenza. Questo listino, infatti, aveva visto un crescita signifi- cativa tra i primi anni dello scorso decennio e il 2007, anno in cui esso aveva sfiorato i 3,90 €/kg, livello praticamente identico a quello osservato poi nel 2012, mentre il netto superamento della barriera dei 4 euro da la misura della tonificazione di questo mercato nell’ultimo anno e contribuisce a spiegare l’aumento consistente del numero di capi allevati in questa categoria.

Le due tipologie merceologiche di vitelloni che teniamo sotto osservazione, ossia i Limousine da un lato e gli Charolaise e incroci dall’altro, hanno avuto evoluzioni diverse nell’ultimo biennio. I capi più pregiati avevano guadagnato poco meno di quattro punti percentuali nel 2013, ma l’ultimo anno hanno per- so il 4,1% tornando quindi ad un livello assai prossimo a quello, già storica- mente molto alto, del 2012. Gli Charolaise avevano invece reagito con una flessione nel 2013 alla quotazione storicamente molto alta dell’anno preceden- te, e nel 2014 sono rimasti praticamente sugli stessi livelli. Il divario tra le due quotazioni premia così la razza proveniente dalla regione di Limoges in misura pari al 15%, inferiore al 20% del 2013 ma ancora ben superiore al 10-13% del triennio precedente.

Negli anni recenti la parte più pregiata delle carcasse di vitello, ossia la sel- la, aveva avuto sempre aumenti più consistenti rispetto ai corrispondenti ani- mali vivi, tanto da segnare nel quinquennio 2009-2014 un +31% contro il +8% dei capi, e un +60% contro un +16% nel decennio passato. Nel 2014 questo differenziale di crescita non si è riproposto: nell’anno in cui l’aumento dei li- stini dei vitelli da macello è stato decisamente il più alto nella storia recente, esso si è infatti ripercosso nelle stesse proporzioni anche sulle selle.

IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELL’EMILIA-ROMAGNA. RAPPORTO 2013

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Nel caso dei vitelloni si conferma la miglior tendenza dei prezzi per i più pregiati quarti posteriori, il cui listino cresce malgrado il calo di quelli dei capi vivi, rispetto ai quarti anteriori che invece hanno avuto un calo superiore a quello medio dei capi delle due razze: in un anno difficile per i consumatori, è normale assistere ad una riduzione di prezzo delle tipologie la cui domanda è verosimilmente più elastica.

L’osservazione dei dati mensili per il prezzo delle vacche mostra che i pro- cesso di riduzione di questo listino è assai più profondo di quanto il semplice raffronto tra le medie annuali suggerisca; in pratica la diminuzione è iniziata nel settembre 2012 e, salvo momentanee interruzioni nei mesi primaverili del 2013 e del 2014, sta proseguendo con continuità, tanto che il dato di dicembre 2013 si colloca a 1,22 €/kg, ossia il prezzo di chiusura d’anno più basso dopo il 2009 (figura 5.1). Infatti, tra dicembre 2013 e 2014 il calo di prezzo è supe- riore al 9%, dopo il -18% dell’anno precedente.

Per quanto riguarda i vitelloni, la diversa evoluzione tra la razza più pregia- ta e quella più economica emerge in modo molto chiaro dal susseguirsi dei va- lori mensili. Infatti le due serie seguono un andamento a grandi linee comune, ma nel 2012, anno in costante crescita, essa aveva riguardato soprattutto la

Figura 5.1- Prezzi medi mensili all’ingrosso dei bovini da macello: gennaio 2005-dicembre 2014 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50

gen-05 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 gen-10 gen-11 gen-12 gen-13 gen-14 E

u ro /k g

Vacche razza nazionale Vitelloni maschi:

Limousine

Vitelloni maschi: Charolaise Vitelli

Fonte: Elaborazioni Osservatorio sul Mercato dei Prodotti Zootecnici su dati C.C.I.A.A. di Modena.

5. LE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

razza più pregiata, cosicché il rapporto tra i due prezzi, pari al 110% nel di- cembre 2011, era arrivato al 115% un anno dopo; sia nel 2013 che nel 2014, per contro, lo scarto si è andato ampliando nelle fasi stagionali di regresso e invece riducendo in quelle di crescita, mostrando così l’andamento più “nervo- so” della carne della razza meno pregiata: tra gennaio e luglio 2014 il prezzo della Charolaise perde il 12,9% contro l’8,7% della Limousine (gli stessi dati erano stati rispettivamente -7,7% e -3,7% un anno prima), mentre nel recupero della seconda parte dell’anno, tra luglio e dicembre, la razza meno pregiata guadagna il 4,9% (e l’8% l’anno precedente) contro il 4,3% della più apprez- zata (che era stato un +8% nel 2013).

Anche listini dei vitelli da macello hanno ritrovato, a partire dal 2010, il ti- pico andamento di prezzo discendente nel primo semestre e ascendente nel se- condo; nel 2014, tuttavia, a causa della generale tendenza al rialzo, l’andamento a “V” è stato assai meno evidente rispetto agli anni precedenti. Infatti la fase di riduzione tra gennaio e giugno ha comportato un calo dell’1,8%, mentre era stato superiore al 7% l’anno precedente; poiché il rialzo era iniziato già nella seconda parte del 2013, anche la fase crescente di luglio- dicembre 2014 è stata meno pronunciata dell’anno prima, pari a poco meno del 7% contro il 14% del 2013.

A differenza di quanto si era osservato negli anni più recenti, il 2014 ha portato un’evoluzione dei prezzi dei principali tagli di carne bovina piuttosto differenziata rispetto a quella verificatasi per i capi vivi (figura 5.2). Fa ecce- zione l’andamento generale delle mezzene di vitellone di 1a qualità, che non si è differenziato molto da quello dei corrispondenti capi vivi: anche qui si è os- servata una riduzione tra gennaio e luglio 2014, che è peraltro più marcata ri- spetto a entrambe quelle osservate per i capi vivi delle due razze considerate, superando il 14%, mentre la ripresa degli ultimi 5 mesi si è fermata al 3,9%, cosicché il prezzo di dicembre 2014 è rimasto sotto a quello del 2013 del 9,4%. Assai diverso è stato l’andamento di prezzo nei dodici mesi per i quarti posteriori: il calo iniziale è stato più breve e meno intenso, essendosi fermato in aprile con un -3,3% rispetto al precedente dicembre; a settembre il recupero era ultimato, anche se poi vi è stata una contenuta flessione nell’ultimo trime- stre dell’anno.

Il prezzo dei tagli pregiati di vitello assume anch’esso un andamento nel 2014 affatto diverso da quello dei capi vivi. Nel complesso dell’anno esso cre- sce del 2,7%, alternando fasi di stabilità e di crescita, salvo un leggero regresso a febbraio.

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