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Combustibili ed energia elettrica »

6. Il credito e l’impiego dei fattori produttivi »

6.2. L’impiego dei fattori produttivi »

6.2.4. Combustibili ed energia elettrica »

L'andamento cedente dei prezzi del petrolio che si è osservato nel 2014 sui mercati internazionali ha favorito il contenimento dei costi energetici, una del- le voci più gravose dei bilanci agricoli.

Nonostante fasi di tensione correlate a situazioni di crisi locale, come il conflitto russo ucraino, che si temeva potesse incidere negativamente sull'of- ferta proveniente dai Paesi del Mar Nero, o il riaccendersi della crisi nei Paesi Arabi, non si sono osservati riflessi duraturi sugli scambi che sono tornati, do- po isolati rialzi, al trend ribassista. Tale andamento è correlato anche alla si- tuazione di debolezza della domanda mondiale ed alla prevalenza dell'offerta, per effetto sia della produzione elevata dei Paesi non Opec che della disponibi- lità di scorte che consentono di assorbire le richieste di mercato.

In Italia, tuttavia, il peso della fiscalità limita l'effetto del contenimento dei prezzi internazionali sui prezzi finali. L’aumento della pressione fiscale sino ad oggi si è concretizzato principalmente nell’inasprimento della tassazione indiretta ed in particolar modo delle accise sui carburanti, sulle quali grava an- che l’IVA.

Tale situazione è stata appesantita ulteriormente dalle misure previste nel Patto di stabilità, come l’incremento dell’aliquota dell’accisa dal 22% al 26,5% di quella ordinaria già a partire dal 2015 e l’aumento dell’aliquota IVA in maniera progressiva dal 10% al 13%.

Per quanto riguarda il gasolio agricolo, comunque, le quotazioni sono state sempre inferiori a quelle dell'anno precedente (figura 6.4), con maggiore evi- denza nell'ultima parte dell'anno.

Su base annua, il prezzo medio del gasolio agricolo, risultato dalle medie aritmetiche dei prezzi fatte pervenire dagli operatori provinciali alle Camere di

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Commercio di Bologna e Modena (consegna/ingrosso per la fornitura da 2.000 a 5.000 litri), è calato di circa il 5%.

Relativamente ai consumi, è stata recentemente introdotta una revisione delle assegnazioni sulla base dei parametri di ettaro-coltura; la legge di stabili- tà ha infatti previsto un taglio nelle concessioni di gasolio agevolato del 15% sui consumi medi standardizzati per il 2014, che fa seguito al taglio lineare del 10% sui consumi del 2013. Queste misure, che per le imprese agricole hanno un impatto quantificabile in anticipo, potrebbero avere ripercussioni ancora più rilevanti sulle imprese agro-meccaniche, che operano in regime di bilancio e con calcoli a consuntivo.

In base agli archivi UMA, le assegnazioni di gasolio agricolo sono arretrate ulteriormente rispetto l'anno precedente, collocandosi su 382,2 milioni di litri (-4,5%). La quota prevalente del gasolio agricolo è utilizzata per l'autotrazio- ne; una parte delle assegnazioni, pari a quasi 22,5 milioni di litri, è destinata al florovivaismo, e risulta in forte calo rispetto all'anno precedente (-10,6%).

Analizzando i dati sui consumi, si osserva un aumento anomalo (+7,9%), considerata la mancanza di condizioni climatiche, produttive ed economiche favorevoli ad un maggiore impiego di input. Tale andamento potrebbe essere correlato proprio all'impatto della decurtazione delle assegnazioni: infatti, tale misura, risultando la decurtazione calcolata in percentuale sui consumi dell'anno precedente e giudicate le assegnazioni insufficienti a coprire i reali

Figura 6.4 - Andamento dei prezzi medi mensili del gasolio agricolo (euro/litro, consegne da 2.001 a 5.000 litri) - Anni 2008-2014 0,60 0,80 1,00 1,20 ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t ge n apr lug ot t 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Bologna Modena

6. IL CREDITO E L’IMPIEGO DEI FATTORI PRODUTTIVI

fabbisogni delle imprese, potrebbe aver indotto una drastica riduzione delle re- stituzioni.

Si continua, infine, ad osservare una marcata contrazione degli impieghi di benzina agricola, utilizzata ormai solo su mezzi obsoleti, con assegnazioni scese a circa 1,5 mila litri, in ulteriore calo (-15%) rispetto all'annata preceden- te.

Relativamente all'energia elettrica, il trend prosegue su un andamento ne- gativo, per effetto del contenimento dei consumi e della contrazione dei prezzi. Nel mese di dicembre 2014 si è infatti registrata una flessione della domanda energetica del 2,9% (energia elettrica richiesta, depurata dell'effetto temperatu- ra, Fonte: Terna), mentre i prezzi sono calati del 5,6% rispetto allo stesso pe- riodo dell’anno precedente (indice dei prezzi ISMEA, febbraio 2015), per ef- fetto principalmente del calo delle quotazioni della materia prima.

Sul contenimento degli impieghi di energia elettrica per le attività di refri- gerazione, ventilazione ed irrigazione hanno pesato le particolari condizioni meteorologiche, fresche e piovose nel periodo estivo e con temperature miti nel periodo autunno-invernale.

Sul fronte dei costi, dopo la liberalizzazione del mercato dell'energia, le imprese agricole non godono più di tariffe agevolate, fatta eccezione per l'IVA al 10%. Per abbattere i costi energetici delle aziende agricole, pertanto, occorre prestare particolare attenzione alle diverse opzioni tariffarie dei contratti di fornitura. Considerato che la tariffazione dell’energia elettrica prevede una ri- partizione del costo del kWh tra quota potenza e quota energia, e la contabiliz- zazione di quest’ultima secondo corrispettivi diversificati in funzione delle fa- sce orarie di prelievo, è indispensabile un'adeguata pianificazione delle attività aziendali.

Al contempo, l'azienda agricola dovrebbe mirare ad ampliare le possibilità di autosufficienza energetica, integrando i consumi di energia elettrica con la produzione da fonti rinnovabili. E' questa una strada che appare percorribile, considerata la crescita negli anni della quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili.

Allo stesso tempo, sul fronte delle misure specifiche di sostegno alle rinno- vabili, per mitigare l'effetto degli oneri “impropri” nella bolletta elettrica (componente A3 - incentivi alle rinnovabili e costi indiretti per la messa in si- curezza del sistema elettrico dalla crescita delle stesse fonti, in particolare il fotovoltaico), il Governo appare orientato ad inserire il settore delle rinnovabi- li nelle ordinarie regole di mercato senza gravare sulle componenti tariffarie dell’energia.

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